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Autore: skeight    19/12/2013    2 recensioni
Una nuova battaglia incombe, e non si sa chi sarà il vincitore; ma si sa che tutti, vincitori e vinti, ne usciranno con più dolore che gioia.
2030: Harry, Ron, Hermione e tutti gli altri protagonisti della lotta contro Voldemort sono ormai adulti e più o meno felicemente sistemati. Ma una nuova minaccia turba la pace nel mondo magico, e quel che è peggio è che a guidarla è la figlia di Ron e Hermione, Rose Weasley. Harry, nonostante il suo desiderio di vivere una vita tranquilla, dovrà ricominciare a lottare, mentre la speranza di una convivenza pacifica tra purosangue e nati babbani crolla miseramente, e i figli di alcuni mangiamorte (Malfoy in testa) tornano a coltivare sogni di rivincita e vendetta, il cui risultato è una serie di delitti drammatici che sconvolgeranno i reduci della Battaglia di Hogwarts.
Genere: Azione, Drammatico, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Il Secondo Trio (Neville, Ginny, Luna), Il trio protagonista, Rose Weasley, Scorpius Malfoy, Un po' tutti | Coppie: Harry/Ginny, Luna/Neville, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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2 settembre 2030

 

Il giorno seguente, Harry tornò al lavoro al Ministero. La visita a  Hogwarts lo aveva lasciato cupo e preoccupato, e non solo per le pessime condizioni in cui aveva visto Hermione e Ron: Rose aveva detto di essere stata informata in tempo reale dei discorsi che avvenivano all’interno, e lo aveva dimostrato citando anche un passaggio di quanto egli stesso aveva detto. Come si tenevano in contatto? Tramite la magia, ovvio, ma era credibile che uno studente riuscisse a tenere un simile contatto con l’esterno di Hogwarts dalla Sala  Grande senza che nessuno, nemmeno tra i professori, se ne accorgesse? O non era più realistico pensare che non si trattasse di uno studente? Ma allora voleva dire che quel movimento contro i purosangue aveva una diffusione ben più preoccupante di quanto pensasse…

“Buongiorno, capo” lo salutò Chico quando entrò in ufficio “Tutto bene a Hogwarts?”

“Incredibilmente, Chico, la tua visita non è stato il momento peggiore del weekend.”

“Lo so, il momento peggiore del weekend è il lunedì, lo diceva sempre mio padre. Il che è strano perché mio padre non sapeva nemmeno una parola in inglese, vattelapesca cosa voleva dire.”

“Ok, ok. È già arrivato Shacklebolt?”

“Il ministro? Sì, è di là che amministra.”

“Benissimo, allora vado a parlargli. Tu resta qui e pensa alle pratiche.”

“D’accordo, meno male che sono un tipo pratico. Hai qualche altro incarico in carica per me, che so, recapitare un messaggio a qualcuno?”

“No, tranquillo.”

“Un massaggio a qualcuna?”

A dopo, Chico.”

 

Shacklebolt era ormai anziano, ma aveva ancora la figura imponente di sempre: le spalle larghe, la schiena dritta, la pelle solo leggermente schiarita dall’età. Si alzò quando Harry entrò nel suo ufficio, e gli andò incontro, il che era inconsueto; gli strinse la mano e gli poggiò la sinistra sulla spalle; anche le mani, sebbene increspate da una fitta rete di rughe, avevano ancora una presa salda e sicura.

Si sedettero.

“Allora, sir, come mai mi ha convocato?”

“Diamoci del tu, Harry; quanti decenni sono che lavori al Ministero? Non c’è bisogno di formalità.”

“Va bene, se preferisce… se preferisci. Mi stupisce un po’, si è sempre dato molto peso a questi protocolli.”

“Vero. Non ho cambiato idea, ma per quanto mi riguarda sono arrivato al punto della mia carriera in cui posso rilassarmi un po’.”

Harry colse il significato di quelle parole: da mesi si sussurrava che Shacklebolt era intenzionato a lasciare l’incarico di ministro. Le voci erano nate nell’entourage di Hermione, che era l’erede designata alla carica, ma si erano velocemente dimostrate fondate.

“Intendi dire che stai per dimetterti?”

“Con calma. La transizione richiederà almeno un anno. Ti anticipo il fatto, ma la notizia non sarà resa pubblica che tra tre mesi, dopo che avremo iniziato le procedure; poi potremo procedere gradualmente e senza scosse.”

“Così tante precauzioni? È stata Hermione a chiederle?”

Shacklebolt parve imbarazzato.

“No, è una mia idea, Hermione non sa ancora niente, la informerò domani di tutte le decisioni.”

“Ma come? Vengo avvertito prima io del futuro ministro?”

L’imbarazzo era ora evidente, e Shacklebolt distolse lo sguardo. Harry iniziò a sentirsi a disagio.

“Harry, Hermione non sarà il prossimo ministro della magia.”

“Cosa?!”

“È così, ormai è deciso.”

“Ma sir… Kingsley! Hermione da anni sogna quell’incarico!”

“In tanti lo sognano, ma non è un requisito sufficiente.”

“E chi ha più requisiti di lei? E poi Hermione non ha mai avuto sete di potere, se vuole diventare ministro è perché più di dieci anni fa è stato deciso che sarebbe stata lei il tuo successore! E ha una competenza magica e amministrativa che pochi nel Ministero hanno, è la responsabile di tutte le riforme di questi anni, la nomina a ministro sarebbe il riconoscimento del lavoro di una vita!”

Nella foga del discorso Harry si era alzato a metà dalla sedia, e ora era proteso verso Shacklebolt, le mani poggiate sulla scrivania, ma il ministro non si curò di quel gesto irrispettoso.

“Siediti, Harry, e cerca di calmarti. Conosco la tua amicizia verso Hermione, e anche a me dispiace che si sia arrivati a questo punto. Ma le cose sono cambiate, e lo sai anche tu: hai visto Hermione, è diventata l’ombra di se stessa per colpa della figlia; non ha più forza d’animo, non si concentra sul lavoro, non reagisce con l’energia di un tempo alle difficoltà. Mi è stato raccontato della sua figuraccia di ieri a Hogwarts, e non è che l’ultimo episodio. Non ha la tempra per reggere il Ministero in tempi difficili.”

“Vero, sta passando un periodo difficile, ma passerà, del resto ha l’appoggio e la stima di tutta la comunità magica…

“È qui che ti sbagli. Non ricordi le resistenze delle famiglie purosangue Serpeverde quando  Hermione promosse le riforme per l’uguaglianza tra le creature magiche? Dopo anni di lotte si sono adeguati, ma non glie l’hanno mai perdonata. Hermione ha lavorato tanto per dimostrare di essere contro discriminazioni di ogni tipo, e di non essere contro i purosangue, ma questo dannato movimento sanguesporco l’ha rovinata.”

“Un momento: è colpa di quel movimento di ragazzini?”

“Non solo ragazzini, Harry. Le idee della Mudblood Alliance si stanno diffondendo più rapidamente di quanto temessimo, anche al di fuori di Hogwarts. Non ce ne rendiamo conto a sufficienza perché sinora abbiamo guardato solo ai casi di aggressioni, risse e scontri, e in quei casi sono quasi sempre gli studenti a esporsi, ma il giornale di Rose Weasley sta iniziando ad avere una certa diffusione un po’ ovunque. Mi dicono che circolano molto tra le bancarelle di Diagon Alley, per fare un esempio. Temo che ci siano maghi adulti che lavorano insieme alla Weasley per organizzare azioni contro i propri avversari.”

Harry avrebbe voluto obbiettare e dire che erano paure esagerate; ma gli tornarono in mente i dubbi sugli informatori di Rose all’interno di Hogwarts, e tacque.

“La gente se ne accorge” continuò Shacklebolt “e se ne parla. Alcune famiglie purosangue hanno paura che ci siano aggressioni nei loro confronti, o che nasca qualche gruppo di mangiamorte al contrario. Ho ricevuto delle lamentele a proposito. Un informatore ci dice che in alcuni circoli di Serpeverde si parla di organizzare gruppi proprio per difendersi da eventuali attacchi, se il Ministero dovesse continuare a non agire. Ce l’hanno tutti con Hermione, la accusano di aver creato le condizioni per questi fanatici, e naturalmente il fatto che la leader del movimento sia sua figlia accresce i sospetti e la diffidenza nei suoi confronti.”

“Ma anche i sostenitori di Rose non hanno la minima stima per Hermione, ti avranno raccontato di come l’hanno accolta ieri...”

“Sì, e non fa che peggiorare la situazione: i sanguesporco – ma vedi se mi tocca usare questa parola insultante – la considerano una venduta e una traditrice. Idiozie, ma la questione non cambia: c’è un conflitto emergente tra due gruppi, e se Hermione non ha il rispetto e la fiducia di nessuno dei due allora non sarà in grado di mediare o di trovare soluzioni. Nominarla ministro non farebbe che aggravare la sfiducia dei purosangue nei confronti del Ministero, senza che ciò scoraggi minimamente l’operato del gruppo di Rose Weasley. Capisci? Mi dispiace, ma non può essere lei il prossimo ministro.”

“Ma, Kingsley, pensa a cosa vorrebbe dire” obbiettò ancora Harry, in un ultimo disperato tentativo di aiutare l’amica “Con la nomina di Hermione sarebbe la prima volta da decenni che un ministro della magia viene scelto non tra gli auror ma tra il personale civile. Non era quello che volevamo? Pacificare la comunità magica? Superare il periodo di controllo poliziesco e avviare una transizione verso un governo più liberale?”

Shacklebolt scosse la testa.

“Dobbiamo guardare i fatti. La convivenza pacifica è di nuovo a rischio. Non possiamo diminuire i poteri del Ministero adesso, e non possiamo dare impressione di debolezza. Speravamo di poter passare oltre questi problemi, ma non è così, e quindi Hermione non è più la persona adatta a fare il ministro. Tu, invece, sì.”

 

Lo sapeva. Dalla prima esitazione di Shacklebolt aveva capito che sarebbe uscito da quell’ufficio come ministro della magia in pectore. E mentre tornava a casa, Harry si era chiesto se nelle sue obiezioni c’era più il desiderio di difendere Hermione o di evitare a se stesso un incarico che mai avrebbe voluto.

Aveva cercato di opporsi, ma Shacklebolt era stato irremovibile: “Tu solo hai la stima di tutti. I purosangue si fidano di te, e i nati babbani ti venerano come un eroe. Sei il capo dell’ufficio auror da anni, nessuno può mettere in dubbio la tua capacità nel ruolo. Hai combattuto contro Voldemort e hai vinto, pochi avrebbero il coraggio di misurarsi contro di te. Sei l’unico a cui posso lasciare la mia poltrona senza paura di commettere un grave errore.”

Harry Potter l’eroe, Harry Potter venerato, Harry Potter temuto. Ma che dire di Harry Potter l’amico di  Hermione e Ron? Quello era il titolo a cui veramente teneva, ma per il mondo valeva meno di tutti gli altri. Il mondo voleva che si prendesse un ruolo di governo per i meriti che aveva ottenuto trent’anni prima: come dire che in trent’anni di lavoro dal Ministero non era uscito nessuno in grado di assumersi quel genere di responsabilità, proprio un risultato di cui vantarsi!

Quelli erano gli amari pensieri di Harry mentre stava sdraiato sul divano di casa sua, la testa nel grembo di Ginny che gli massaggiava delicatamente le spalle.

“Cosa devo fare, Ginny?”

“Cosa puoi fare? Shacklebolt non ti ha lasciato molta scelta, mi pare.”

“Lo so anche io. Ma è così ingiusto!”

“Lo so, amore. Ma qualcosa puoi fare per ridurre i danni.”

“Che intendi dire?”

“Il succo del discorso è che Hermione ha perso credibilità come possibile ministro per colpa dell’attività di Rose, no? E mi hai detto che c’è la possibilità che Rose stia organizzando qualcosa di illecito con degli informatori interni a Hogwarts

“Sì, e dunque?”

“E dunque se indaghi su Rose e i suoi forse hai la possibilità di scoprirne i piani e bloccarli in tempo; e così facendo si potrebbe smantellare la sua organizzazione e eliminare il problema di Hermione.”

“Magari fosse così semplice… a parte che su Rose non abbiamo che sospetti, ma se anche facessimo come hai detto tu non penso che Shacklebolt cambierebbe idea su  Hermione.”

“Lui no, ma il giorno in cui sarai tu ministro spetterà a te decidere: se nel frattempo riuscissimo a sistemare questi imbecilli, chi ti potrebbe impedire di mantenere il ruolo per poco tempo e poi passarlo a Hermione?”

Harry si sollevò a sedere e guardò Ginny con una punta di ammirazione.

“Sai che non ci avevo pensato? Non è facile, ma è una possibilità per risolvere questo problema… Domani stesso inizierò a indagare su questa Alleanza.”

“Ecco, così mi piaci! Combattivo, con o senza pancia.”

Risero entrambi, e si baciarono.

Harry si staccò da lei e sospirò carezzandole i capelli.

“Certo, per Hermione non sarà comunque una passeggiata, se per riavere il suo ruolo occorre passare per la punizione di sua figlia.”

“Non c’è nulla di bello in questa storia, Harry: di certo, finché questi sangue sporco continueranno a fare danni Ron e Hermione continueranno a soffrire per il senso di colpa, quindi bisogna fermali; Rose è adulta e vaccinata e ha scelto questa strada, vai a sapere il perché, la cosa giusta da fare è che si prenda le sue responsabilità.”

“E io vorrei tanto capire perché ha scelto questa strada” disse Harry, guardando nel vuoto.

 

   
 
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