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Autore: Miss Loki_Riddle Gold    19/12/2013    5 recensioni
Il vostro insegnante di Diritto di quest'anno sarò io. Chi sono, mi chiedete? Perché non lo cercate su un vostro stupido sito? Ah, non lo trovate? Bene, allora, sarò costretto a dirvelo! Mi chiamo Severus Snape, sono stato l'insegnante di Pozioni ad Hogwartz... bella materia quella, se non fosse altro che avevo delle teste di legno per alunni, sarebbero stati gli anni più belli della mia straordinaria esistenza. Cosa ci faccia in una insignificante scuola italiana, ad insegnare Diritto? Beh, non lo so nemmeno io, a dir la verità! Se non fosse stato per un vecchio pazzo che insisto a chiamare "Preside", non ci sarei proprio! Per capire come sia caduto tanto in basso temo che dovrete leggere questa, com'è che le chiamate, voi? Ah, sì...FF! Stupido nome, come tutto, d'altronde, qui! Non permettetevi a lasciare delle recensioni: le odio! Non intendo rispondervi, come, invece, mi costringerebbero a fare!
Genere: Comico, Demenziale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Severus Piton
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Oh, che bello! Finalmente senza la mocciosa e quel cagnaccio bavoso! Oh, magari se mi sbrigo…
Prooofessore! E’ felice di rivederci?? Lo sa che alla fine abbiamo deciso di non sposarci perché lui voleva andare sulla luna come viaggio di nozze, ma io gli ho fatto notare che è troppo vicino!
Beh, almeno io non volevo finire nella camera da letto di Spock! No, ma ti pare... è così in movimento! Io volevo qualcosa di tranquillo!
Ma... perché non li hai ammazzati, Signore? Oppure non li hai fatti andare d’accordo... magari sull’andare sul Sole??
Oh, Sirius… sarebbe un idea!
No, grazie.. e tu Snivellus smettila di alzare gli occhi al cielo! Il Signore è arrabbiato con te dopo che tu hai lasciato uccidere suo figlio!
Chi, Gesù?
No! James era il figlio del proprietario dell’appartamento di sopra, non lo sapevi?
Basta così, voi due! Non so che cosa avete rubato dalla mia dispensa personale di Pozioni di Paciock, e non m’interessa!
In realtà abbiamo rubato una piantina dalla Sprite...
Iniziamo a rispondere alle recensioni?
Aspettate, vado a prendere i pop-corn... questa volta me li sono ricordati!
CANE ROGNOSO!
Non si grida, Professore... comunque iniziamo da Aster_Mezzelfo. Cosa le dovremmo dire che non le hai già scritto tu, Cremini? Non lo so... ma sforziamoci! Ok, sappi che tale ritardo è in parte colpa tua: ho dovuto ritirare su di morale la mocciosa qui presente... tutto da solo, aggiungerei. Vero, Black? Non è stata colpa mia... c’era un topo a cui dovevo dare la caccia! Ottimo adesso abbiamo un gatto al posto di un cane, di bene in meglio! Continuiamo? Se proprio devo... per quanto mi costi dirlo, nessuno tocca la Cremini davanti a me, che sia chiaro, resta sempre e comunque la mia figlioccia! Per una volta una buona azione! Bisogna segnare sul calendario la data, eh, Snivellus? Posso andare ad abbracciare Remus? Guarda quanto è dolce, tenero, adorabile! Oh, mio dio! Da Black a Lupin... certo che hai proprio gusti discutibili, mocciosetta! Certo, certo! Eh, sapesse... Che avete da borbottare, voi due? Comunque due cose sono d’obbligo: non voglio una moglie che non sia la mia... Sì, ci siamo capiti! Il suo Fiore! Ahahah!! Snivellus sei proprio pessimo! Sirius, insomma, che modi! Scusa, hai ragione... sei sicuramente più brava tu a farlo impazzire! Seconda cosa, Aster_Mezzelfo non vi chiamo mocciosi per come quegli animali mi chiamavano, ma perché lo siete! Smettetela di chiamarvi Severus o Sev... e Cremini, scollati!
Non mi va... Professore che maniere! Farmi cadere in questo modo che mi sono fatta male al sedere!
Ma non dovevi divenire mia moglie?
Ma tu non vuoi andare nel letto di Spock... come ti posso sposare?
Siete entrambi ridicoli! Continuiamo a rispondere... Disincanto 294: non ti basta farmi sputta... ehm, prendere per i fondelli nelle tue storie astruse? Poi pensa che ti sto dando il grandissimo privilegio di non finire nel mio libro nero e di chiamarmi Sev... se non sono buono io! Oh, Snivellus che fa il gentile... non poteva essere che per interesse!
Non guardarci in questa maniera, non prenderemo fuoco solo perché lo vuoi!
Professore... le altre recensioni!
Gaia, perché tremi?
Ho freddo, Sirius!
Allora ti scaldo io!
Ehm, anche no!
Finalmente qualcuno che mi porti rispetto! Benvenuto, Gildrean_18! Solo perché l’ha chiamata “Piton”, eh? Mocciosa, lui porta rispetto agli insegnanti diversamente da te! Ma io la chiamo “Professore”, più rispetto di così... Certo, ma dimentichi di contare il resto. Comunque per un alunno del genere verrei anche subito! Ah, vorrei precisare che Silente E’ un vecchietto pazzoide! Non l’ha venduta di sua spontanea volontà... almeno spero! Ahahahahhahahahahaha!!! Anche Silente si è unito al gruppo di Facebook che ho creato: “Come fare impazzire Snivellus in poche mosse” ! Non ci credo... Come ti sei permesso, Black?? Fuori da questa aula! Oh, ma questa non è la tua classe non puoi... ok, la cancello! No, cosa fa, Professore! Non lo strozzi, per l’amor del cielo! Hai appena perso tutti i tuoi punti di privilegio: sembravi l’unico che mi rispettava... Professore, non pianga, suvvia! Lily è già morta e ha fatto sì che morisse lei, per cui non c’è più niente che la possa far piangere! Cremini, questo è il più brutto modo di consolare che abbia mai sentito! Ma è tutto vero! CREMINI!!! Ok, ok, la smetto... Ecco, brava! Una frase ce l’avrei messa, ma non c’entravano nulla con il contesto! Oh, che bello mi ha salutato, qualcuno che si è ricordato di me! Cane rognoso, tu non vali nulla!
Professore, dove sta andando? Manca ancora BlackLstrange4ever!
Iniziala pure tu!
Certo che lo fa... Sirius, che fai?
Io? Niente... stavo solo tentando di uccidere quella donna!
Cosa ti dico sempre?
Che un Avada non funzione se lo punti contro un immagine!
Esatto, bravo, in modo particolare se è quello di un’altra persona e si trova dietro un schermo!
Che state combinando voi due?
Niente...
Niente, Snivellus! Volevo uccidere mia cugina!
Cane rognoso... sto per decidere di sbatterti seriamente fuori dalla porta!
Cooomunque, lasciando quei due... BlackLestrange4ever, io non voglio far morire il Professore d’infarto! Oh, qualcosa d’intelligente! …Lo voglio solo far andare in manicomio! COSA??? Ma sì, dai... è una cosa da niente! Tu sei pazza! Comunque è stato Silente a decidere il luogo dell’incontro... non sai quante discussioni! Quando quell’uomo si mette in testa qualcosa, però, è più pericoloso di un branco di bisonti inferociti! Parole sante! Aspetta, cosa dovrebbe fare questa pazza? Darmi un bacio? Mi vuoi morto? Mi divertirò a vedertene dare uno a te stessa! Sirius, ma tu non stavi dalla mia parte? Ehm, non proprio! Sirius patti chiari amicizia lunga: o stai con me o quella è la porta!
Mocciosetta... credo che sarò il primo ad andarmene!
Come sempre, Snivellus, no?
Sirius, non mi hai risposto!
Beh, che c’è? Sì, va bene... sto dalla tua parte!
Non sbattere la porta anche tu... oh, no...
 
 
 
 
Allora iniziando con il fatto che io non sono così cattiva da farlo sempre apposta a fare a fare arrabbiare Severus, semplicemente capitava come quella volta che gli avevo portato la ciocolata super-dolce o quella che, dalla contentezza di scoprire chi era, gli ero balzata addosso o ancora la prima volta che ci eravamo visti, anche se non avevo del tutto compreso cosa fosse successo. Seppur dovessi certamente ammettere che sì, mi divertivo a vedere le sue reazioni a qualsiasi cosa facessi.
Quel Martedì non avevo voglia di fargli un qualche scherzo, non che volessi seguire la lezione, ma semplicemente sentivo che c’era qualcosa che lo rendeva già agitato senza che ci fosse un qualche motivo preciso o ci fosse bisogno di fargli un qualche tipo di scherzo. Credo che quel giorno mi stessi ponendo dilemmi fin troppo grandi e generici per me.
Per prima cosa mi chiedevo cosa ci potesse essere di tanto grande da non fargli pensare a me, sì lo sapevo che non mi pensava nel modo in cui avrei voluto, ma almeno mi pensava.
Per secondo mi chiedevo cosa provassi effettivamente per il mio insegnante perché era da un po’ che la mia adorazione verso di lui era sfociata in qualcos’altro e mi continuavo a chiedere in cosa.
Non sapevo, infatti, se fosse solo un divertimento tutto malandrino verso la preda più ambita e prelibata di un Malandrino, appunto, oppure fosse sfociato in qualcosa di più sostanzioso.
Probabilmente speravo che fosse solo qualcosa di meno intenso di quanto credessi realmente, ma se questo fosse stato vero gli avrei senza ombra di dubbio fatto perdere la testa nuovamente e mi sarei goduta la risata schietta di quasi tutti i miei compagni di classe, come invece non stavo facendo. Tutto quello che riuscivo a fare, oltre che fissarlo era fargli degli sciocchi occhiolini che indicavano tutto e niente nel contempo ed ogni tanto gli mandavo dei baci solo per vederlo fermarsi, lanciarmi uno sguardo di avvertimento mentre arrossiva (cosa che trovavo oltremodo carina sul suo volto) e riprendere a parlare facendo finta di nulla.
Per il resto quella giornata era passata nella noia assoluta, così mentre con una mano disegnavo l’ennesima faccina ridicola e stilizzata e tentavo di non chiudere gli occhi ed addormentarmi continuavo a guardare Severus muoversi fra i banchi. Dopo un po’ voltai lo sguardo assonnato verso il vetro su cui iniziavano ad asciugarsi le gocce della pioggia che era finita da poco. Questo mi portò via abbastanza tempo in quanto le finestre erano in fondo all’aula.
Fu in quel momento che la campanella suonò ininterrottamente per indicare la fine delle lezioni.
Naturalmente come tutti i miei compagni mi precipitai per le scale, senza pensare a prendere nulla a parte quello che avevo sul banco che misi velocemente in cartella e quest’ultima. Ero quasi uscita dall’istituto che mi accorsi che qualcosa non andava.
“Diamine! Ho scordato l’ombrello! Quante volte ti ho detto di prenderlo, idiota?” Mi sgridai, dandomi come facevo spesso del tu interiormente e, cosa ancora più comune, dell’idiota.
Odiavo scordarmi le cose, ma a volte avrei tanto voluto avere una ricordella per poter sapere di avere tutto oppure che mi dovevo guardare attorno e contare cosa mi serviva o meno.
Fu così che mi ritrovai a dover passare attraverso allo “sciame di elefanti”, come chiamavo io l’uscita dei ragazzi dalla scuola, cosa assai sconsiderata per me, e tornare indietro. Mi sentivo tanto una anguilla che va contro corrente, solo che io non ero così resistente e non avrei amato uscire da un momento all’altro con le ossa rotte. Era incredibile dove riuscissero ad infilarsi pur di uscire quei ragazzi, pensai mentre mi rintanavo facendo il più piccolo possibile fra due ante delle due porte che conducevano fuori. Seppur la mia scuola non avesse il cancello, infatti, aveva una porta di spesso legno e a due passi di distanza un’altra porta, questa volta di vetro, però. Era lì che mi ero rintanata. Solo che i ragazzi quando devono uscire sono come un fiume in piena che si infilano anche nell’angolo più remoto che esista, poi come facciano ad uscire comunque è una cosa che non capirò mai.
Quando quella fiumana di gente finì ed il passo fu libero mi affrettai ad arrivare in classe chiedendomi se per caso Piton era già uscito o meno. Se sì si doveva essere Smaterializzato.
Giunsi dietro la porta chiusa e feci per aprirla, ma mi bloccai sentendo la voce del mio Professore:- L’ho chiamata per chiarire con lei alcuni punti... per prima cosa: come mai mi trovo qui? Poi dov’è la mia bacchetta?- Sentii dall’interno la voce del mio Professore dire.
- Oh, Severus! Immaginavo che me lo avresti chiesto… ma forse sarebbe meglio se prima ti siedi, ragazzo mio!- Disse un’altra voce poco dopo che faticai a riconoscere per quella di Silente, non che fosse poi tanto differente da quella del film, sia chiaro, ma semplicemente non ce lo si aspetta tutti i giorni di ritrovarsi Silente e Snape a parlare nella tua aula, anche se l’orario di lezione è finito. Poi non era molto difficile capire che era lui se non riuscivi a vederlo ed in quel momento non avevo proprio tutto l’interesse a mostrarmi, anche perché ero incredibilmente curiosa.
Sentii alcuni rumori, ma non mi sporsi comunque mettendomi, invece, a sedere per terra e tirando fuori la bacchetta che avevo in tasca, preoccupata di spezzarla. Adoravo quella bacchetta e avevo sempre pensato a quanto sarebbe stato meraviglioso se fosse stata vera. Questo pensiero mi era parso che si concretizzasse quando, dopo averla tirata fuori dalla scatola questa aveva lanciato delle scintille rosse ed oro ed io avevo sentito uno strano calore diffondersi per tutto il braccio. Ma poi ero stata convinta che fosse successo solo per colpa del mio enorme entusiasmo e per un qualche meccanismo inserito al suo interno per renderlo più realistico possibile, quindi l’avevo dimenticato.
– Allora, ragazzo... devi sapere che... vuoi un po’ di the?- Chiese nuovamente l’anziano mago ed io sbuffai il più silenziosamente possibile. Non me l’ero mai visto Severus Piton a bere del the, seppur fosse inglese.
- No, grazie, Preside. Potrebbe giungere al dunque, per favore?- Disse, come mi sarei immaginata. Neanche io avrei preso del the in quel frangente. Ma immaginai che come raccontava la Rowling Silente se ne fregasse di ciò che volevano gli altri e facesse sempre di testa sua. Dovevo ammettere che per varie ragioni il Preside di Hogwarts non mi era affatto simpatico.
Lo sentii sorseggiare ed alzai gli occhi al cielo.
Dopo un po’ iniziò a parlare:- Allora… come ti posso spiegare questa cosa? Mmm... ecco, sì. Allora, non so neanch’io esattamente dove si trovi la tua bacchetta, perché l’ho scambiata con una di un negozio babbano.-
Ridacchiai portandomi una mano sulla bocca nella paura che si sentisse qualcosa ed allungai l’orecchio, desideravo sentire il momento in cui Piton avrebbe iniziato ad inveire in ostrogoto. Per un attimo provai pena per il mio insegnante che oltre ai Malandrini che lo avevano fatto dannare, a Voldemort che gli aveva ucciso la donna, ai suoi sensi di colpa, ad uno stupido patto che aveva fatto con Silente, al padre che lo picchiava si ritrovava me che lo facevo dannare come i Malandrini ed ora anche Silente. Fu un attimo, perché subito dopo sentii qualcosa che cambiò tutto.
 - …So, però, che si trova in mano ad una studentessa di questa scuola. Una certa Cremaqualcosa!-
In quel momento il mio sorriso si allargò così tanto che se avessi tentato di aumentarlo un altro po’ la mia testa sarebbe volata via e guardai la bacchetta che avevo fra le dita muovendola pochissimo verso un punto indefinito. In quel momento non mi veniva in mente nessun incantesimo abbastanza silenzioso che avrei potuto fare per provare quella mia nuova arma, che certamente non avrei ridato al suo legittimo proprietario a meno che non mi avesse ricambiato con qualcosa di ancora più valore, cosa assai difficile. Solo che presto tornai depressa ricordandomi di non poter essere una strega.
 Silente continuava a borbottare cose come: “Sì, qualcosa tipo Cremucci, mmm, no. Cremetti? Nemmeno. Cremoni? No, di certo!”
Alzai gli occhi al cielo, vecchio pazzo, ma mi piaceva la sua pazzia.
 - Cremini?- Sussurrò Severus e per un attimo pensai di essere stata scoperta, ma poi capii che stava parlando al Preside.
 - Sì, esattamente lei! – Avrei uggiolato di felicità o almeno mi sarei messa a fare un ballo tipo quelli di J.D. in Scrubs sulla canzoncina che mi sistava affacciando alla mente che faceva più o meno così: “Ho la bacchetta del mio Professore!!! Con questa posso fargli fare quello che voglio, sì!” e si ripeteva tipo all’infinito.
 - Scherzi, vero?- Chiese Piton con una voce così umile e strascicata che sembrava quasi che stesse per piangere.
 - No, lo sai che su certe cose non scherzerei mai!- Mi fece sorridere questa risposta del Preside.
Stavo già immaginando a cosa l’avrei potuta usare la bacchetta, rigirandomela fra le dita e pensando a cosa chiedere in cambio a Piton per quel gioiello quando il Preside rispose alla seconda domanda.
- … Ricordi la figlia di Lily? Quella che è scomparsa dalla sua culla? Quella che aveva capelli ed occhi castani?-
“Cosa?” Non avevo mai sentito parlare di una piccola Potter e desiderai averla fra le mani per strangolarla, si sa che io sono una fiera Serpeverde desiderosa di entrare nella famiglia Riddle, lo dicevo ovunque e di certo i Potter erano i miei primi nemici, seppur James Potter mi stesse simpatico.
 - Certo che sì, ero il suo padrino!- Rispose Piton, irritato.
 - Ecco, l’hanno ritrovata si chiama Gaia, ma non so qual è il suo cognome. Al momento frequenta la quarta di questa scuola. -
C’era solo una ragazza che frequentava la quarta e si chiamava Gaia e frequentava questa scuola… ed ero io! Sgranai gli occhi nel rendermene conto ed iniziai una specie di preghiera mentale.
 “Oh... merda! Sono la figlia della Evans! Severus ti regalo la bacchetta su tu mi Avakevrizzi! Nooooooo! Non posso essere sua figlia...  ti prego, dimmi che state scherzando! Io la sorella di Harry-sono-il-bambino-sopravvissuto-pappappero-Potter! Oh, ma perché? Non credevo di averti fatto così arrabbiare, Signore, scusami! Ti prego, porta sulla Terra qualcuno che faccia capire che io non sono una Potter… per favore...”
 - Oh. Santo. Cielo!!! -
 - Lei è l’unica che forse, se parlasse con la Rowling potrebbe non far morire così tante persone… forse, non te lo so dire, però!- Concluse il vecchio Preside pazzo che aveva fregato ai Potter l’unico modo per sopravvivere proprio quando erano in pericolo di vita.
Come la maggior parte dei miei amici sapevano sarei potuta essere una degna Serpeverde e come tale un ghigno mi comparve sul volto, mentre stringevo a me la bacchetta del mio Professore preferito. Sapevo già come usare quanto avevo sentito a mio vantaggio.
 
   
 
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