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Autore: _miky_    20/12/2013    4 recensioni
Sana in seguito alla sua partenza per motivi di lavoro decise di prolungare la sua permanenza in Italia dopo aver ricevuto un improvviso messaggio.
Akito dopo averla aspettata per due anni capì che era arrivato il momento di voltare pagina.
Passati cinque lunghi anni la ragazza decise di ritornare in Giappone per dedicarsi alle sue amiche, all'università e per poter lavorare semplicemente come fotomodella.
Ma la lontananza può allontanare i sentimenti? E un incontro inaspettato può far riavvicinare i due ragazzi così che possano chiarirsi?
Una storia legata ai due protagonisti, ai loro amici e a nuovi personaggi.
ESTRATTO DAL 16° CAPITOLO
Un bacio che sapeva d’amore, di vero amore.
Quell’amore che non finisce mai.
Quell’amore che fa un giro immenso e che non si sa dove va, ma che poi quando meno te lo aspetti ritorna.
Ritorna.
Ritorna inaspettatamente.
Ritorna senza avvisarti.
Ritorna senza chiederti il permesso.
Ritorna così dal nulla e tu in quel momento capisci di essere fregata.
Fregata perché sai che senza quell’amore non riusciresti a vivere, perché quello è l’amore che ti fa stare bene, che ti da la forza di andare avanti e di superare ogni ostacolo, insieme.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Nuovo Personaggio, Sana Kurata/Rossana Smith | Coppie: Sana/Akito
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 08 ● UN VIAGGIO SORPRENDENTE
 
 
Mancavano esattamente sette giorni agli esami e tra chi non vedesse l’ora e chi no, sarebbe giunto il fatidico giorno. Tutti i ragazzi sotto esame erano “rinchiusi” nelle loro abitazioni a ripassare: chi in compagnia e chi da soli. Ma tutti legati dal fatto che l’ansia, il nervosismo e l’angoscia erano all’ordine del giorno. Inoltre una delle paure maggiori era di non riuscire a superare le prove e quindi di dover ripetere gli esami in futuro e di conseguenza di andare fuori corso.
Sana e le sue amiche studiarono la maggior parte del tempo da sole. Si incontravano solamente qualche mattina per far colazione al solito bar e due pomeriggi interrogandosi avvicenda per valutarsi in modo obbiettivo.
Tra un incontro e l’altro Sana raccontò dettagliatamente la serata passata con Akito, infatti le amiche erano molto curiose di sapere come si erano evoluti i fatti dal momento in cui la ragazza aveva urlato ad Hayama di seguirlo per poter parlare a quattrocchi.
L’amica mentre raccontava la serata con un sorriso sulle labbra, ricordava tutte quelle intense e indimenticabili emozioni provate. Aya, Hisae e Fuka la ascoltarono attentamente cercando di non interromperla e finito il discorso, cominciarono ad esprimere i loro pareri e a farle il terzo grado.
“Bene allora vi vedete domenica? Cosa avete pensato di fare?” domandò incuriosita Aya.
“Non so… Voi che mi consigliate?” rispose Sana.
“Dunque potreste andare al cinema, in un bar, al parco, rimanere a casa a guardare un film…” elencò Hisae.
“L’ultimo luogo lo escluderei a priori, prima che si faccia strane idee” scherzò la ragazza.
“E come farete in vacanza? Magari vi ritroverete in una stanza da soli” affermò divertita Hisae.
“C’è ancora tempo ci penserò!” rispose prontamente Sana.
“Per me hai solo paura di non poterti controllare ad averlo a pochi millimetri da te” indovinò Fuka.
Sana arrossì imbarazzata.
Era vero, quando si ritrovava accanto a lui perdeva ogni razionalità e il resto del mondo spariva in un istante.
“Non cominciare a fare la psicologa Fuka” commentò Sana.
“Comunque sono veramente felice che vi stiate frequentando. Era ora!” esclamò Aya.
“Si ma non distrarti che hai gli esami da superare!” affermò Hisae.
“Guardate che io e Hayama non ci stiamo frequentando! Avete preso un buco nell’acqua ragazze” disse Sana convinta.
“Ci scommettevo che avresti risposto così!” esclamò Fuka.
“Per forza, non abbiamo mai parlato di frequentarci. Siamo solo usciti insieme un po’ di volte… Abbiamo scherzato, parlato degli esami, discusso su Yuri, Eddi e Jessi. Poi l’ultima volta ci siamo ritrovati abbracciati nello stesso asciugamano e sta-stavamo per baciarci…” disse velocemente elencando alcuni momenti passati insieme, per poi riprendere “Oh cielo! Sta succedendo e io non mi sono nemmeno accorta!”.
“Per fortuna ci siamo noi, le tue amiche!” scherzò Fuka.
“Comunque non ti agitare Sana! È dall’infanzia che vi state frequentando quindi…” notò Hisae.
“Esatto cerca di comportati come al solito” affermò Aya.
“Certo ora che ho razionalizzato la faccenda è strano però… MI PIACE!” disse Sana urlando le ultime due parole.
“Che cosa ti piace esattamente?” chiese Aya interessata.
“Non lo so, però sono contenta!” rispose la ragazza con un sorriso.
“Meglio così!” dissero in coro le amiche.
Bip-Biip… Il cellulare di Sana squillò e quando lesse il mittente del messaggio il suo sorriso si evidenziò. “Ciao Sana! Allora ti passo a prendere verso le 20:45 ok?”.
“Cosa ti ha detto?” esclamò di colpo Fuka.
“Ma come hai fatto a sapere che era Hayama! Ora sei anche una veggente?” scherzò Sana.
“Semplicemente ti si sono illuminati gli occhi” osservò Fuka.
“Ciao Hayama! Ok va bene a domenica!” rispose poco dopo al messaggio.
 
***
 
Domenica pomeriggio la camera di Sana era particolarmente disordinata. A parte i libri e i fogli sparsi sulla scrivania che ormai era un’abitudine per tutta la famiglia vederli lì, la ragazza aveva sparpagliato anche sul suo letto e sul tappeto vestiti e scarpe.
“Sana cos’è tutto questo casino?!” chiese sconvolta la signora Misako entrando nella stanza della figlia.
“Quale casino mammina? Comunque per fortuna sei arrivata qui, sai non so cosa mettere... Non ho nulla nell’armadio!” rispose Sana con noncuranza.
“Tu dici?! Forse dovresti vedere cosa hai sopra il letto!” scandì le ultime parole.
“Mamma non fare la spiritosa, parlo sul serio. Stasera esco con Hayama e non so cosa mettere!” disse la ragazza sedendosi su un angolino libero del letto.
“Ora capisco l’origine di questo disordine, beh dove andate di bello?” domandò la signora.
“Non lo so, è questo il problema!” alzò le spallucce la figlia.
La madre uscì dalla stanza ridendo e urlandole “L’importante è che indossi qualcosa se non vuoi che ti salti addosso, inoltre non credo che si soffermerà su come ti vesti!”.
“Ecco sono al punto di partenza! Dovevo aspettarmi una risposta del genere!” pensò Sana.
Per non perdere tempo decise di andare a farsi una veloce doccia pensando intanto a cosa potesse indossare. Successivamente si spazzolò e si asciugò i capelli per poi legare le due ciocche che le sfioravano il viso. Si truccò velocemente e indossò dei semplici pantacollant abbinati ad una canottiera che era nascosta dietro ad alcuni vestiti.
Finalmente scelto cosa mettere riordinò velocemente la stanza e si infilò le ballerine.
Non fece in tempo a guardarsi allo specchio che il cellulare suonò: era arrivato.
Scese di corsa le scale salutando tutti ed uscì di casa.
“Ciao Hayama!” salutò felicemente la ragazza “Perché quella faccia?”.
“Sei puntuale, pensavo ci impiegassi come minimo mezzora a scendere” affermò il ragazzo prima di venire colpito dal martelletto della ragazza.
Cominciarono a camminare tra le vie del Paese e poco dopo si ritrovarono lì, al loro solito posto.
“Quando ero in Italia ci sei mai ritornato?” chiese improvvisamente Sana.
“Tutti i giorni! Ogni volta speravo sempre di vederti tornare” avrebbe voluto risponderle Akito che invece si limitò a dirle semplicemente “Qualche volta!”.
Si sedettero sotto al gazebo ed entrambi senza parlare ricordarono tutti quei bei momenti che avevano trascorso insieme, fino ad arrivare all’ultimo giorno, ovvero poco prima della partenza di Sana per l’Italia.
Proprio lì la ragazza aveva informato Akito che sarebbe partita per alcuni mesi.
Lui la lasciò andare, non perché non tenesse a lei, ma proprio perché l’amava ed era giusto che potesse scegliere liberamente. Inoltre era sicuro che sarebbe ritornata da lui appena avrebbe potuto, anche se in realtà non fu così.
Ancora non sapeva il perché Sana non fosse ritornata come gli aveva promesso e avesse fatto trascorrere cinque lunghi anni.
Avrebbe voluto domandarglielo, ma Sana fu più veloce e cambiò discorso.
“Andiamo alla fontana del parco!” esclamò.
“A fare? Non ho voglia” rispose Akito.
“Dai non fare il bambino vieni! In Italia quando sono andata a Roma c’era una bellissima fontana!” disse entusiasta.
“La fontana di Trevi” precisò il ragazzo.
“Ecco appunto…” affermò spiazzata pensando “Ma questo sa sempre tutto!” poi riprese a parlare “Comunque c’è una tradizione: si volta le spalle alla fontana e si lancia dietro di sé una monetina. Io ho lanciato due monete: una per ritornare a far visita alla città e con la seconda ho espresso un desiderio”.
“Non dirmi che tu credi a queste cose!” ghignò il ragazzo.
“Certo! Inoltre quando ero lì ti stavo pensando e siccome non so se andremo mai insieme a Roma… Che dici se lo facciamo qui insieme?” gli confessò arrossendo.
“Se ci tieni tanto…” disse prendendo una moneta dal portafoglio.
In realtà il ragazzo era contento. Non si sarebbe mai aspettato che Sana avesse pensato a lui in quel momento, e intuì che il desiderio della ragazza espresso a Roma era quello di ritornarci in sua compagnia.
“Bene, sei pronto?” affermò Sana con un sorriso.
Il ragazzo annuì.
Diedero le spalle alla fontana ed esprimendo un desiderio lanciarono la moneta dietro di loro.
 
***
 
“Oggi è il grande giorno, devo mettercela tutta. Passeranno in fretta questi giorni e poi finalmente si partirà per il mare insieme a tutti i miei amici e potrò rivedere Hayama… Che bella serata abbiamo passato ieri! Che stai dicendo Sana concentrati sull’esame, all’amore ci pensi dopo!” pensò Sana intanto che si dirigeva verso l’istituto.
Arrivò all’università e fortunatamente davanti a lei c’erano altre persone, così approfittò dell’occasione per ripassare alcuni termini che non riusciva a tenere in mente.
“Certo che queste prime interrogazioni stanno andando per le lunghe” rifletté.
Il suo turno si stava avvicinando e le emozioni erano talmente tante che nemmeno lei riusciva a capire cosa stesse provando in quel momento, l’unica cosa che desiderava era che arrivasse velocemente il suo turno per togliersi il peso di dosso.
“Sana Kurata” urlò poco dopo la professoressa tutto ad un tratto.
In quell’istante la ragazza rimase impassibile, era talmente agitata che non riusciva a muovere nemmeno un muscolo, ma di certo non poteva rimanere lì seduta. Si fece coraggio e si diresse verso il luogo del colloquio ricordandosi le bellissime parole pronunciate da Hayama poco tempo fa: “Devi stare tranquilla. Prima dell’esame fai un respiro profondo e libera la mente da tutte le preoccupazioni inutili”, e così fece.
Uscì dall’aula felice per il risultato ottenuto informando subito Akito con un messaggio “28 (; fammi sapere poi com’è andato il tuo!”. Successivamente chiamò la sua mamma e Rei, per poi andare a cercare nell’istituto le sue compagne per confermare la bella notizia.
I giorni passavano e tutti quegli ostacoli che fino a poco tempo fa sembravano enormi, insuperabili e creavano timore e paura dentro a sé stessi, ora si dimostravano sempre più piccoli.
 
***
 
Le quattro amiche terminati gli esami si ritrovarono al locale di Gomi per festeggiare. Finalmente potevano godersi le meritate vacanze, anche se purtroppo Sana e Hisae erano state bocciate in una materia.
Le due ragazze erano dispiaciute perché sapevano che avrebbero dovuto ridare l’esame, ma in quel momento non volevano pensarci.
“Avete già preparato le valigie?” affermò Fuka sorseggiando l’ennesimo drink.
“No, però ho fatto una lista su cosa portarmi, così non rischio di dimenticare niente!” rispose Aya alzando il bicchiere.
“Caspita come sei ordinata Aya! Io non ci ho ancora pensato…” commentò Sana.
“Dai c’è ancora tempo, mancano ancora tre giorni!” disse Hisae.
“Sono arrivati i ragazzi!” esclamò Fuka.
Akito, Tsuyoshi e Takaishi raggiunsero le ragazze, e durante la pausa Gomi andò a sedersi in loro compagnia per poter discutere dei ultimi dettagli per la partenza.
“Allora finalmente siete in vacanza! Io devo lavorare ancora per due giorni” affermò il barista.
“Anch’io, spero passino alla svelta” sbuffò Takaishi.
“Ma non pensate di aver bevuto abbastanza?” chiese Tsuyoshi preoccupato.
“Stiamo festeggiando allegramente!” disse Fuka.
“Dai non deprimetevi! Comunque va bene se partiamo domenica mattina?” ritornò sul discorso Hisae.
“Ok, direi verso le 9:30 ok?” confermò Takaishi.
“Perfetto! Con che macchine andiamo?” chiese Fuka.
“Io vengo assolutamente con la mia!” disse Akito.
“Questo credo lo sapessimo tutti” scherzò Sana intanto che sorseggiava il suo cocktail.
“Ci serve una seconda macchina: primo perché siamo in otto e secondo se dovessimo dividerci” affermò Aya allegra.
“Purtroppo la macchina che uso io abitualmente serve ai miei genitori, perché la loro è dal meccanico” rispose Gomi.
“Vengo io con la mia, non c’è problema!” disse Hisae.
“Ma però tu ci offri già la casa!” commentò Tsu.
“Non fa niente, alla fine le macchine di Sana e di Takaishi sono troppo piccole, mentre tu, Aya e Fuka la dividete con i genitori. L’unica cosa è che non mi fido a guidare in autostrada!” rispose Hisae.
“Guido io non c’è problema! Allora è deciso si va… Emh scusate… Ma non ricordo come si chiama il posto!” si alzò di scatto Sana.
I sette amici rimasero sbalorditi per la domanda dell’amica.
“Sana sei sempre la solita, non cambierai mai!” la rimproverò Fuka.
“Andiamo vicino a Osaka” rispose Aya.
“Comunque ci troviamo sotto casa mia!” disse Hisae.
“Perfetto! Cin-Cin” affermò Gomi prima di riprendere a lavorare.
Gli ultimi giorni erano dedicati ai preparativi.
I ragazzi portarono solo lo stretto necessario infatti prepararono le valigie in un baleno.
Al contrario delle ragazze che avevano riempito i loro letti di vestiti, scarpe, accessori e prodotti per potere scegliere cosa era più opportuno portare.
Fortunatamente si erano organizzate di dividersi i “compiti”, ad esempio: Aya e Fuka portavano i phon mentre Sana e Hisae le piastre.
Alla vigilia della partenza i bagagli erano pronti e posizionati all’ingresso di casa.
 
***
 
“Ma dov’è finita!” domandò irritata Fuka che stava aspettando Sana insieme agli atri davanti all’abitazione di Hisae.
Come al solito Sana non aveva sentito la sveglia o meglio, quando era suonata aveva scaraventato l’orologio a terra; così Rei non vedendola scendere, salì in camera per chiederle a che punto era e aprendo la porta esclamò “Sana scusa ma non dovevo accompagnarti a casa della tua amica? Sei in ritardo lo sai”.
Quando entrò in camera, vide la ragazza dormire tranquilla nel suo letto. Non poteva crederci, era in ritardo anche in questa occasione.
Le si avvicinò immediatamente e cominciò a scuoterla gridando “Sana sei in ritardo! Muoviti dobbiamo andare sono già le 9:30!”.
La ragazza spalancò gli occhi capendo che era già arrivato l’orario prestabilito per la partenza, si alzò dal letto e cominciò a prepararsi in fretta e furia.
Fortunatamente i bagagli erano già pronti dal giorno precedente e questo solo grazie a sua madre che l’aveva costretta a preparare le valigie per tempo.
“Sei riuscita ad arrivare finalmente!” le disse Fuka appoggiando le mani sui fianchi.
“Pensavamo ti fossi persa!” esclamò Aya.
“Sei la solita ritardataria!” affermò Hisae.
“Scusatemi non avevo sentito la sveglia!” cercò di giustificarsi Sana.
“Dovresti comprarti più sveglie, così se suonano tutte insieme magari le sentì!” disse ironicca Fuka.
I ragazzi ormai abituati dai ritardi di Sana non le dissero nulla, anche perché sapevano che era un discorso a senso unico. Così cominciarono a sistemare le valigie nelle macchine.
Era un viaggio abbastanza lungo e a metà strada Sana cominciò a sentire un lieve dolore alla caviglia, così chiese alle amiche se potevano fermarsi al prossimo Autogrill.
Le ragazze acconsentirono e avvisarono i ragazzi, che si fermarono immediatamente.
Passarono una decina di minuti e non vedendole arrivare i ragazzi cominciarono a preoccuparsi, “Ma dove si sono cacciate! Ora chiamo Sana” pensò Akito.
Compose il numero e dopo pochi squilli partì la segreteria telefonica, facendo innervosire maggiormente il ragazzo. Decise di chiamare Aya, sicuramente molto più responsabile.
“Pronto” rispose Aya.
“Ma dove cavolo siete?” domandò alterato Akito.
“Sana non ha visto l’Autogrill ed è andata avanti! Stavo per chiamare Tsu ma mi hai anticipato. Comunque temo che noi ci fermeremo al prossimo” spiegò brevemente la ragazza.
“Puoi mettermi un attimo in vivavoce?” le chiese.
“Certo, aspetta un attimo... Fatto!” rispose Aya.
“Kurata mi senti?” si assicurò Akito.
“Si!” affermò Sana.
“Sei una stupida” la rimproverò il ragazzo.
“Ci vediamo dopo Hayama” affermò Sana ignorando la provocazione.
Finita la chiamata Akito si girò verso il gruppo, i quali capirono di salire in macchina.
“Chissà quante ragazze in bikini ci saranno in spiaggia!” esclamò Gomi.
“A me basterà vedere la mia dolce Aya in costume. Invece tu Akito?” rispose Tsu.
Akito era così intento a cercare l'Autogrill che non stava ascoltando minimamente i discorsi dei suoi amici.
“AKITO? Ci sei?” lo richiamò Gomi.
“Si, che c'è?” affermo distrattamente.
“Ma hai sentito di cosa stavamo parlando?” domandò Takaishi.
“No, sto cercando l'Autogrill” disse Akito.
“Tu non vedi l’ora di vedere le ragazze in bikini?” ripeté Gomi.
“Dipende” rispose vagamente.
“Da cosa?” chiese l’amico.
“Secondo me dipende se si tratta di Sana o di un'altra ragazza” scherzò Tsuyoshi.
A quella battuta risero tutti, tranne Akito che era assorto nel cercare parcheggio.
Scesi dalla macchina si diressero verso le ragazze che stavano chiacchierando all’ingresso.
“Allora ragazze com'è andato il viaggio finora?” domandò Takaishi abbracciando la sua ragazza.
“Bene bene. Non ci sono stati incidenti con Sana, dopo tocca ad Aya a guidare!” rispose Fuka con un sorriso.
“Davvero? Come mai?” chiese Tsu.
“Perché a Sana fa male la caviglia quindi ci alterniamo” affermò la sua ragazza.
“Dai entriamo che ho fame!” esclamò Sana.
“Mi pareva strano che il tuo stomaco non richiedesse del cibo” scherzò Fuka.
Entrati dentro c’erano differenti ristorazioni.
I ragazzi decisero di andare a mangiare al McDonald’s, eccetto Akito che si oppose appena vide un ristorante di sushi. Gli amici cercarono di convincerlo ad andare al tavolo con loro, ma il ragazzo era più convinto che mai.
“Suvvia Hayama non fare il bambino!”gli disse Sana.
“Io entro, voi fatte quello che volete. Ci troviamo qui quando abbiamo finito di mangiare” rispose il ragazzo dirigendosi all’ingresso del ristorante.
“Quando vede il sushi è tremendo” commentò Fuka, seguita da Tsu “E’ stato amore a prima vista”.
Dopo l’interminabile coda, i sette fortunati ragazzi riuscirono a trovare un piccolo tavolo dove potersi sedere per mangiare, mentre Akito stava ormai già finendo una delle tante porzioni di sushi.
“Poveretto, sta pranzando tutto solo soletto!” disse Aya dispiaciuta.
Detto questo, gli amici guardarono in direzione di Sana e di Akito. Lei stava per addentare il suo prezioso McRoyal, intanto che lui stava gustandosi il suo adorato cibo.
“Perché mi guardate?” disse Sana improvvisamente accorgendosi che continuavano a fissarla.
“Oddio! E’ mai possibile che non capisca mai niente” commentò Fuka mettendosi una mano sulla fronte.
“Se non mi parlate io come faccio a capire” si giustificò.
“Perché non vai a fare compagnia ad Akito!” le disse Aya immediatamente.
“Per questo mi fissavate? Comunque io ora starei mangiando”
“Beh puoi andare a mangiare insieme a lui” affermò Hisae prontamente.
“Cioè dovrei andare a sedermi insieme a lui con la consumazione di un altro posto?!” disse prendendo una patatina.
“No, però potevi accompagnarlo” spiegò Fuka.
“Ma noi eravamo in maggioranza e poi lo sai che adoro questo panino!” esclamò Sana.
“Fai come vuoi” si arrese Fuka.
“Dai su sbrigati!” insistete Hisae.
“Non vorrete che mi resti tutto sullo stomaco”
“Se è per farti andare da lui… Si lo vogliamo!” rispose l’amica.
Passarono quindici minuti e la ragazza finito il pranzo andò a sedersi vicino ad Akito.
“Che ci fai qui? Non pensavo ti piacesse il sushi” disse il ragazzo vedendola sedersi davanti a lui.
“Infatti non mi piace, mi hanno chiesto di farti compagnia” rispose Sana.
“Non sei mica obbligata” rispose inarcando un sopraciglio.
“Lo sai pure tu che non sono venuta qui per obbligo. Sai...Quando sono in tua compagnia sto bene, mi sento felice. Ora finisci di mangiare che dobbiamo ripartire”
Sana e Akito raggiunsero poco dopo gli amici all’uscita dell’Autogrill notando che avessero fatto la spesa.
“Ma cosa avete comprato?” chiese la ragazza.
“Anche secondo me hanno esagerato ma…” disse inutilmente Aya poiché Hisae e Fuka ribatterono subito “Fino a stasera non si mangia quindi abbiamo pensato di prevenire!”.
“Diventerete delle balene!” scherzò Takaishi imbarazzato per tutte le bibite e le patatine comprate.
Le due amiche si girarono verso quest’ultimo fulminandolo con lo sguardo per poi dirigersi in macchina.
“Aya aiuto!”
“La mia macchina!”
“Ma aya… Odio qualcuno ci salvi!” urlarono in ordine Sana, Hisae e Fuka.
Le amiche non si sarebbero mai aspettate che Aya alla guida fosse così spericolata e scatenata, perché nella vita di tutti i giorni era sempre calma e tranquilla.
Andava talmente veloce che superava in continuazione le altre automobili compresa quella dei ragazzi. Infatti quest’ultimi rimasero sbalorditi per la guida inaspettata di Aya.
“Ma quelle non sono mica le ragazze?” chiese sorpreso Takaishi.
“Si sono loro ma come hanno fatto a sorpassarci? Erano molto più indietro!” rispose meravigliato Gomi.
“Vedete… Aya quando guida è un’altra persona!” disse di colpo Tsu.
Ormai erano vicine all’uscita dell’autostrada quando Fuka, sostenuta da Sana e Hisae chiese ad Aya se potevano accostare.
“Avete il vomitino? Sarà per tutto quello che avete mangiato!” rispose la guidatrice che si fermò non appena vide una piazzola d’emergenza.
I ragazzi grazie al navigatore, usciti dall’autostrada riuscirono a trovare immediatamente la casa estiva di Hisae.
“Chissà dove sono finite le ragazze... Pensavo fossero già arrivate” osservò Tsuyoshi.
“Spero non sia successo nulla di grave” affermò Akito.
“Non penso, se no ci avrebbero chiamati” disse Gomi.
“Aspettate un attimo… Ma quella non è la macchina di Hisae?” indicò Takaishi.
“Dove?” chiese Tsu.
“Là, in fondo alla via” precisò il ragazzo.
“Si è la sua macchina! Sono arrivate era ora!” esclamò Gomi.
“Ehi ragazze come mai questo ritardo?” urlò Tsuyoshi avvicinandosi.
“Mi sono dovuta fermare perché le altre hanno avuto il vomitino. Sicuramente hanno mangiato troppo!” affermò Aya scendendo dalla macchina.
Sana, Hisae e Fuka scese dall’auto non riuscivano a restare in piedi, era come se fossero salite sulle montagne russe e avessero fatto qualche giro di troppo.
“Non è stato solo colpa del cibo ma anche della guida spericolata di Aya” intervenne Fuka.
“Ecco cosa mi ero dimenticato di dirvi prima!” le disse Tsuyoshi.
“COSA!? Tu lo sapevi e non ci hai detto nulla!” urlò Sana.
“Scusate, me ne ero dimenticato… L’importante è che siete sane e salve” si scusò il ragazzo.
“Ora che lo sappiamo ce lo ricorderemo per sempre” scandì le ultime parole Fuka.
“Dai entriamo così riposiamo un po’” disse Hisae cercando le chiavi di casa.
 
SPOILER:
“Ehi!” disse Akito a pochi centimetri di distanza dal viso della ragazza.
“Cosa c’è?” balzò indietro spaventata.
“Come mai mi stai fissando?”
“Ma-ma… Ma che stai di-dicendo? Sarà stata la fame!”
“Se era la fame perché le altre stanno già mangiando e tu hai ancora il piatto vuoto?”
“Questo non è proprio vero!”
Sana man mano che rispondeva alle affermazioni di Akito, si accorse di quanto il ragazzo avesse ragione. Il suo piatto era completamente pulito, al contrario di quello delle sue amiche che stavano già finendo la loro prima porzione.
“Devo inventarmi una scusa all’istante, anche se… Come faccio a ragionare con Akito Hayama a un metro di distanza da me e-e… E solo in pantaloncini!” pensò velocemente Sana, giustificandosi subito dopo “Lo sai Hayama, mi conosci… Sono altruista e gentile, volevo che riempissero prima loro i piatti”.
“La prossima volta inventane una migliore Kurata” rispose il ragazzo mentre si dirigeva verso la griglia per portare la carne sul tavolo.





Ciao a tutte ragazze :D
Scusatemi se ieri non sono riuscita a pubblicare il capitolo, ma ho avuto un terribile mal di testa e non riuscivo a stare davanti al computer. Oggi pomeriggio fortunatamente sto un po' meglio :)
Che ne pensate di questo capitolo? Adoro il momento della fontana *-* !
Gli esami sono finiti e finalmente i ragazzi possono godersi l'estate :D
Quando Akito vede il sushi non capisce più niente ahaha per lui in quel momento esiste solo il suo alimento preferito :P
Povere Sana, Hisae e Fuka hanno avuto il privilegio di assistere direttamente alla guida spericolata di Aya ahaha :D! Beh ho voluto far uscire un lato spericolato di Aya visto che è sempre tranquilla nella vita di tutti i giorni :)
Cosa succederà durante la vacanza? E come procederà la convivenza tra i ragazzi, ma soprattutto tra Sana e Akito?
Beati loro che sono al mare! Uff noi siamo qui al freddo :( ! Dai però tra poco è natale evvai ! Spero di riuscire ad andare a sciare settimana prossima :D
Spero che continuerete a seguirmi! <3
Baciii

Miky

 
  
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