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Autore: KIAsia    21/12/2013    1 recensioni
Questa FanFiction parlerà di alcuni Natali particolari della nostra amata Klaine. Ci saranno dei FlashBack e nel presente parlerà .. naah, non ve lo dico. Sta a voi scoprirlo mentre leggete!
La FF è ambientata nel futuro, tranne che nel primo capitolo, spero vi piaccia.
Buone Feste, Asia.
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Nuovo personaggio | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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NomeCapitolo: Daughter.
Ship: Klaine.
Rating: Verde.
N° Parole:1692.

Ecco il terzo capitolo per la ChristmasWeek :) Buona lettura!

~Daughter~

 

Stavamo ancora ridendo quando lei si avvicinò a me e mi tirò su prendendomi sulle sue ginocchia. Non ebbi il tempo di sistemarmi per bene che già avevo tra le mani un piccolo ciuccio arancione tutto consumato. Lo guardai attentamente cercando di cogliere il particolare che mi faceva storcere il mio piccolo naso, c'era qualcosa in quell'oggetto per infanti che non quadrava anche se non capivo cosa.
Poi mi si accese la lampadina come accadeva sempre nel cartoni animati «Ma hai un .. ehm, gancino!» esclamai sventolando il ciuccio come se fosse una medaglia d'oro.

«Certo.. sai, questo era mio.»

«D-davvero?» gongolai tenendomelo stretto al petto nemmeno avessi tra le mani il più grande tesoro, era suo. Potei vedere i due uomini sorridersi e Kurt strofinarsi insieme le mani schiarendo la voce.

Che bello, un altro Natale da ascoltare!

 

«Tieni piccola, solo per te!» Kurt allungò alla bambina il suo giocattolo preferito: un conigletto che teneva stretto fra le sue zampine una carotina di stoffa.

La bambina sorrise e lo abbracciò, dopo si avviò a rimettere apposto il peluche in camera sua facendo ondeggiare i lunghi capelli biondi. «Lo metto a nanna, papà!».

Il castano annuì e ripensò a quando lui e suo marito avevano parlato di come farsi chiamare da lei, perché di una cosa era d'accordo: non nello stesso modo. Quindi partì la caccia al nomigliolo giusto: “padre” era troppo formale per loro, “papi” fu abbandonato dopo che entrambi volevano che fosse l'altro a farsi chiamare così; “papo” semplicemente fu un no secco e deciso; per “papone” fu ancora più drastico che per papo e alla fine si ritrovarono alla strette. Almeno finché a Blaine non venne l'illuminazione, una sera si ricordò una parola che aveva imparato abitando per un breve periodo a Firenze con la sua famiglia.

«Ma babbo¹ quando torna?» si sentì urlare dalla cameretta al secondo piano. «Tra un po' arriva prima BabboNatale che lui!» continuò a brontolare Denise.

Kurt ridacchiò e scosse la testa sconvolto di quanto quella piccola marmocchia di quattro anni riuscisse ad essere attenta e sveglia. «lo so, arriverà tra pochi minuti, vedrai!» la rassicurò guardando l'orologio, dovette ammettere che Blaine era realmente in ritardo per quel giorno e sperò che non fosse successo niente a lavoro.

Mentre stava controllando la pasta al forno e mescolando i sugo in modo che non si bruciasse nella pentola, sorrideva. La sua famiglia ormai poteva definirsi completa, Denise l'avevano adottata circa sei/sette mesi prima e si erano trovati benissimo. Avevano discusso a lungo di quel particolare e alla fine erano arrivati alla conclusione che pensavano la stessa cosa: Perché accendere una nuova vita quando ce ne sono tante altre da far risplendere?
Così andarono a prendere la lucina che stava per spegnersi, Denise.

Fu svegliato da quella multitudine di pensieri con l'apertura della porta che portò con se l'arrivo di un Blaine tutto infreddolito che correva deciso verso il termosifone come un disperso nel deserto corre verso un oasi piena d'acqua.

«Babbo!» Denise gli saltò addosso facendosi prendere in braccio e Blaine le stampò un bacio sulla guancia per poi fare un passo verso Kurt e a lui donarglielo sulle labbra.

«Allora, chi viene con me a fare l'albero di Natale?» domandò il moro guardando da tutte le parti forché verso sua figlia.

«Io, io, io, IO!» urlò petulante lei saltellando per la cucina sotto gli occhi divertiti di Kurt.

«Ti scongiuro Blaine, portala con te!»

«Solo se lady Hummel ci degna della sua compagnia..» scherzò Blaine ammiccando verso suo marito mentre Denise si lanciava su Kurt aggrappandosi alla sua camicia per attirare la sua attenzione. «tiii prego, papà!»

Kurt alzò le mani arrendevole e, dopo aver spento il forno, si fece trascinare nel salotto dove l'albero era spoglio se non per delle lucine intermittenti e sul tavolo c'erano tutte le decorazioni che in quegli anni si erano accomulate insieme a nuovi addobbi che non era riuscito a non comprare.

Blaine lo guardò preoccupato. «Amore, mica riempirai la nostra casa di addobbi natalizi, vero?»

«E quelli di Halloween, e di Pasqua? Anderson, arrivaci.» rispose pan per focaccia l'altro.

Denise non li considerò molto mentre si sedeva a guardare, con i suoi occhi che si ingrandivano, tutte quelle palle, pupazzi, babbinatali, renne, pigne glitterate, piccoli pacchi regalo e chi più ne ha più ne metta.

Blaine la risvegliò dal suo sogno. «Allora, che scegliamo come decorazioni?» domandò chinandosi su di lei. «Ti piace questo?» afferrò un piccolo Babbo Natale.

«No.» rispose secca e decisa la bambina, delle volte si domandavano se Rachel fosse cattiva influenza. «A me piacciano quelli!» La piccola indicò una serie di piccole renne arancioni con i nasi rossi. Quindi Kurt prese gli addobbi e tirò in braccio Denise per farle appendere alcune renne più in alto e per fargliele mettere dove pure lei poteva arrivare la rimise in piedi. Appena tutte le piccole renne furone finite la piccola si precipitò di nuovo al tavolo pronta a scegliere ancora e ancora e ancora.

«Che ne dici di scegliere le palle di Natale, quale ti piace di più?» domandò il castano mentre raggiungeva suo marito al tavolo e lo stringeva per la vita, stavano facendo il loro primo albero di Natale con la loro prima figlia ed era tutto perfetto. Sapevano entrambi che era stupendo e che non se lo sarebbero scordato tanto facilmente ed, a quanto pare, lo stavano pensando sia l'uno sia l'altro perché si guardarono dolcemente poco prima di stamparsi un bacio a fior di labbra.

«Queste!» Denise prese decisa una palla arancione lucente e un'altra un goccio più opaca. «Non trovate che siano adorabili?» domandò guardando i suoi genitori.

Kurt scoppiò in una piccola risata «Questo aggettivo lo ha preso sicuramente da te!» commentò lanciando un'occhiata eloquente a suo marito, il quale si grattò la nuca smorfinado un «ops.».

Il moro prese in collo la piccola e cominciò a sbaciucchiarla su tutto il viso mentre lei cercava di liberarsi dalla stretta scalciando. Denise sapeva che era inutile dimenarsi e non avrebbe mai ammesso che sentire le piccole punture che la barba del suo babbo la faceva sempre sentire protetta e amata. «Dai, babbo mettimi giù!» protestò fino ad ottenere di essere lasciata davanti alla busta piena delle palline che aveva scelto, così insieme si misero ad addobbare l'albero cercando di alternare le palle opache da quelle lucide. La piccola Deny le metteva sui rami più bassi, Blaine, che non si era poi alzato più di tanto dal periodo dell'adolescenza, occupava i rami intermedi e Kurt si allungava per raggiungere la cima dell'albero.

 

«aww, che cosa dolce!» commentai, potrei scommettere che in quel momento avevo gli occhi a cuoricino. I due uomini sorrisero e Blaine mi scompigliò i capelli.
«Sì, eravamo una bella squadra.» esclamò Denise guardandomi amorevolmente come solo lei poteva fare.

Kurt tossì per ricevere attenzione mentre un ghignetto malefico gli spuntava in viso. «Diciamo che adesso Blaine si occupa anche dei rametti più bassi, vero tesoro?». Il moro in risposta sventolò una mano e emise una serie di “gne” mettendo il broncio, non sapevo chi fosse il più piccino tra me e lui.

Denise scosse la testa massaggiandosi la fronte arresa. «Crescerete mai voi due?».

«naaah» risposero contemporaneamente poco prima di amarsi con un semplice scambio di sguardi.

 

Appesero dei Babbi Natali particolari scelti sempre da Denise e una serie di piccole pigne glitterate di arancione. Quando fecero dei passi indietro per osservare il capolavoro la piccola era strafelice e saltellava entusiasta dell'operato mentre Kurt e Blaine si schiaffarono una mano sulla fronte.

«T-ti piace, tesoro?» domandò esitante il castano piegandosi per arrivare all'altezza di dua figlia.

«Certo papà! E' peeerfetto» i genitori potevano vedere gli occhi di Denise luccicare dalla gioia.

Come avevano fatto a non pensarci? Dopotutto era abbastanza ovvio:

Il suo gioccatolo preferito? Un coniglietto con una carota arancione.

La stanza? Con mura arancioni.

La porta? Con la scritta “Di Denise” di arancione.

La sua streghetta preferita? Medody di “Doremi” che, guarda un po', è quella arancione.

Il suo animale preferito? La tigre.. e perché? Beh, ha le striature arancioni, andiamo!

Il suo frutto preferito? Dai, prova ad indovinare? Arancia? Naah, mandarino!

La sua festività preferita? Halloween, e non perché fa paura e si può tingere i capelli...

E il suo colore preferito? .. nemmeno sto a dirtelo.

 

Scoppiai a ridere indicando Denise che si guardava i piedi sentendosi giusto un po' tirata in causa. «ma daii! Nemmeno io sono tanto fissato con il viola!»

Lei mi rispose troppo velocemente, non riuscendo a fermarsi. «Solo perché il viola, non è come l'Arancione!» gonfiò il petto e poi si morse la guancia rendendosi conto di quello che aveva appena detto. Scoppiammo tutti a ridere mentre Denise ci fulminava.

«E poi saremmo noi i bambini eh?» ghignò Blaine rendendosi ancora più piccolo e vendicativo di prima.

«Già.. come puoi immaginare era tutto, e ripeto TUTTO, arancione!» chiarì Kurt ricominciando a parlare.

 

«Ma amore caro, è tutto arancione!» ribattè stupidamente il moro con la bocca spalancata. «non ti sembra.. eccissivo?»

Denise si voltò verso di lui con le braccia incrociate al petto «L'arancione è perfetto, rende tutto perfetto! Non dire mai più qualcosa del genere!» lo brontolò, Blaine perse circa cinquanta punti.

Blaine alzò le mani come un ladro dopo essere stato beccato dalla polizia. «scusa, scusa..». Kurt intanto sorrideva al siparietto e si lasciava coccolare da quella stupenda senzazione di famiglia. «Allora, ce la facciamo o no questa foto ricordo?» incitò lui andando a recuperare la macchina fotografica.

Si misero tutti in posa davanti all'albero arancione e, dopo aver sentito il “cick” della foto, si lanciarono in un abbraccio caloroso.

 

«Ce l'avete ancora la foto?»

«Certo! Ma non chiedermi dove..» mormorò Blaine guardando attentamente suo marito. Il quale sbuffò arreso. «Lo so io dov'è!»

Quando vidi la foto un po' sciupacchiata ai lati rinchiusa in quell'album di foto riempito da primi piano di Denise.

«Ci assomigliamo, vero?» sentii sussurrare una voce femminile, non era rivolta a me quella domanda, ma rimasi comunque in ascolto aspettando la risposta con in cuore in gola.

«Si, si. Davvero tanto.»

Sorrisi esultando interiormente.

 

KIAsia Channel:
Ehyy! Grazie a chi è arrivato fino a qui, a chi ha messo questa storia nelle seguite e a chi avrà voglia di lasciarmi una recensioncina.. *necessita di attenzioni*
Beh, che altro? Ormai sarà chiaro chi è il protagonista del presente, forse.
Buone Feste, Asia.

¹ “Babbo”, per chi non fosse della Toscana e credo dintorni, è un sinonimo di padre come si sarà ormai capito.. L'ho precisato perché so che al sud è un offesa! Questa cosa mi fa sempre sorridere, amo i dialetti! :3 

  
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