Capitolo 2

Eccomi qui,nella mia camera, ad aspettare le quattro per poter andare a danza.

Danza.

L'unica che mi da la forza di andare avanti, l'unica che mi fa dimenticare di tutto.

Ballo da quando ero piccola , mio padre amava vedermi ballare.

È stato lui a impormi di continuare, io ,glielo avevo promesso in quella camera di ospedale prima che chiudesse gli occhi per sempre.

Avevo solo 10 anni quando morì.

Aveva una malattia rara , molte volte veniva ricoverato per giorni, io lo seguivo sempre, stavo con lui e gli tenevo la mano, ma quel giorno non fu abbastanza.

Mi ricordo le lacrime disperate di mia madre mentre i dottori cercavano di calmarla, ma nulla riusciva a calmarla, mentre io, me ne stavo in parte a piangere silenziosamente la morte del mio eroe.

Mi ricordo il giorno del suo funerale, troppo scossa per riuscire a pronunciare una singola parola, ma cosa poteva dire una bambina di 10 anni quando gli viene strappato via il padre in un modo così orribile? Nulla..

Può solo guardare il mondo che la circonda dietro un piccolo muro che se stessa costruì per difendersi, perchè, in quel momento non aveva nessuno.

La madre, troppo impegnata a lavorare per preoccuparsi della sua piccola bambina ,costretta a passare interi pomeriggi con la baby-sitter alla quale, ormai si era abituata.

Ma cosa succede se improvvisamente conosci qualcuno che butta giù le mura,che hai costruito,con un solo sguardo? Con una carezza?

Nemmeno qui puoi fare nulla, puoi solo farti distruggere lentamente, troppo ceca per capirlo, troppo ceca per capire che quello è il male.

Questo è ciò che è successo quando vidi per la prima volta Harry.

Quando incontrai i suoi occhi, di quel verde smeraldo, mi ipnotizzarono, rimasi incantata dalla sua bellezza.

Era un ragazzo semplice, dolce ma sfacciato.

Il suo corpo,ora diverso da quello di un tempo, era minuto ma pur sempre bellissimo.

Ora è molto alto, più muscoloso e con delle gambe slanciate e magre.

Potrebbe sembrare un modello, ai miei occhi lo è, è un ragazzo perfetto, ma allo stesso tempo così pauroso e misterioso.

Più volte le sue mani mi hanno colpito, procurandomi dolori lancinanti e lividi grandi e violacei, alcuni sono ancora freschi.

Sembra strano ma si, ancora oggi sfoga la sua rabbia su di me, sul mio corpo esile che cerca solo un po di amore, il suo amore.

Tempo fa pensavo che tra me e Harry ci fosse qualcosa, pensavo ci fosse quel sentimento che provai solo una volta nella mia vita, quel sentimento che regalai solo a mio padre, ma mi sbagliavo.

Ora ciò che provo per lui è solo odio, odio per aver rovinato il mio corpo e per aver spezzato il mio cuore.

Lancio uno sguardo all'orologio e vedo che sono già le 3 e 20 così preparo la mia borsa mettendo i vestiti per il classico e per il moderno e poi con la solita paura scendo lentamente le scale.

Quando entro nel salotto noto subito 5 figure e non mi stupisco nel vederle.

Zayn, 19 anni, non molto alto e muscoloso, origini Pakistane, moro,occhi marroni e labbra piene e carnose. È il solito montato e sbruffone che ad ogni battutina di Harry su di me scoppia a ridere fregandosene del fatto che io li abbia sentiti o meno.

Niall, 19 anni, Irlandese, minuto ma sempre bello, occhi azzurri e capelli biondi, labbra sottili, sembra proprio il classico principe azzurro ma anche lui sottomesso da Harry.

Liam, 19 anni, alto e abbastanza muscoloso, occhi marroni capelli castani quasi biondo scuro, labbra piene e rosee. È un ragazzo a posto ma anche lui come gli altri sottomesso da Harry.

Louis, 20 anni, alto muscoloso, non come Harry, occhi azzurri , capelli castani e labbra sottili.

È sempre stato un ragazzo carino ed educato a differenza degli altri quattro, si è sempre preoccupato di me, di chiedermi come sto, anche se io ho sempre cercato di tenerlo distante da me.

Evito quei cinque che stanno comodamente seduti nel divano e mi dirigo con la mia borsa verso la porta, ma i miei piani di andarmene subito da quella casa svaniscono all'istante.

Z- “Guarda Harry chi è venuto a trovarci” dice con il suo solito sorriso bastardo facendo voltare tutti nella mia direzione.

Louis mi guarda con preoccupazione mentre il biondo e il castano mi guardano con indifferenza anche se nel loro sguardo posso vedere un po di compassione.

Odio la compassione.

Senza dar peso alle parole del moro cerco di aprire la porta ma questa si chiude con tonfo mentre una mano grande afferra il mio braccio strattonandomi all'indietro.

Quando mi giro mi trovo intrappolata tra la porta e il corpo muscoloso di Harry che copre il mio esile.

Lui sorride divertito mentre io lo guardo spaventata per quello che potrebbe fare.

H- “ dove vai piccola?”

Io non rispondo facendo così aumentare la sua rabbia.

Il silenzio viene smorzato da un suono di dolore che emetto involontariamente quando il corpo di Harry mi schiaccia di più contro la porta causandomi così molti dolori.

H- “Te lo ripeto, dove vai piccola?”

gli altri guardano divertiti, tranne Louis, che cerca di mantenere la calma.

Non cerco di liberarmi, sarebbe inutile provare a spostare il corpo forte di Harry dal mio.

IO- “v-vado a d-danza”

H- “ sicura che ci andrai?”

dice premendo più forte il suo corpo al mio.

IO- “mi st-stai facen-do m-male” dissi spaventata

H- “lo so..” dice sorridendo maliziosamente

H- “tu non esci di qui!”

disse con tono fermo e autoritario.

IO- “devo andare, ho gli al-allenamenti” dissi cercando di balbettare il meno possibile

H- “no no no” disse ridendo divertito “tu resti qui” e detto questo sentii un forte dolore allo stomaco, piano mi accasciai a terra, mentre Harry rideva divertito per quello che aveva appena fatto.

Sentii dei passi veloci, mentre io stavo ancora a terra boccheggiando per avere un po' d'aria.

LO- “sei impazzito? Hai colpito tua sorella! Dio santo Harry le hai fatto male!”

Louis si avvicinò a me mentre Harry ancora rideva senza dar peso alle parole dell'amico.

H- “lasciala stare Louis, è quello che si merita” e detto questo salì al piano superiore seguito da Zayn che ancora rideva.

LO- “mio dio, ti fa molto male?” chiese accucciandosi vicino a me.

IO- “n-no t-tranquillo, ci s-sono abituata” dissi continuando a boccheggiare

N- “vuoi dire che non è la prima volta che lo fa?” chiese il biondo stupito

IO- “n-no”

passarono alcuni minuti prima che Liam, che fino ad ora non aveva mai detto nulla, parlò

LI- “Oh mio dio, mi dispiace non noi lo sapevamo, sapevamo delle prese in giro ma questo..oddio”disse passandosi velocemente le mani tra i capelli,disperato.

Louis sembrava come assente, non diceva nulla, forse nemmeno lui lo sapeva.

IO- “devo andare a d-danza” dissi alzandomi piano mantenendo una mano sulla pancia, su cui sicuramente si sarebbe formato l'ennesimo livido.

LO- “non penso sia il caso Star, dovresti metterti a riposo, ti fa male, si vede”

N- “dovresti fare qualcosa, dovresti chiedere aiuto”

IO- “no,no, io sto bene”

LI- “Star..”

non lo lasciai finire che uscii di casa, sempre tenendomi una mano sull'addome e massaggiandolo lievemente, per dirigermi nel mio mondo, dove dimenticavo tutto, della mia famiglia,dei miei amici e di Harry.

Cominciai gli allenamenti, più duri del solito, dovevamo prepararci per un saggio di li a poco.

Cominciai con il riscaldamento, quando arrivai agli addominali sentii un dolore fortissimo ma non mi fermai, finii i miei esercizi e me ne ritornai a casa, ignara di ciò che stava per succedermi.