Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: titania77    18/05/2008    7 recensioni
Sono passati molti anni da quando Harry ha sconfitto il Signore Oscuro. Ma da quel giorno, qualcosa si è incrinato dentro di lui, allontanandolo da ciò che era e conducendolo a percorrere una strada forse più oscura del Mago da lui sconfitto.
Genere: Romantico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, Yaoi | Personaggi: Altro personaggio, Harry Potter
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A





NOTA DELL'AUTRICE: Ringrazio come sempre Annaly,bravissima beta e cara amica.



SETTIMA NOTTE



Harry non ricordava di avere mai avuto tanta paura. Nemmeno quando affrontò Voldemort si sentì tanto spaventato, forte dell’audacia della giovinezza e sicuro che lui e Draco insieme avrebbero piegato anche il destino se necessario. Ora però sapeva che la mano del fato si prende ciò che vuole, incurante delle preghiere e dei sentimenti delle persone. Non riusciva a pensare al duello che aspettava Asher, senza che gli ritornasse in mente il suo duello con Voldemort e la morte di Draco. Non avrebbe potuto sopportare di perdere nuovamente la persona che amava.

Nervosamente attese il risveglio di Asher. Aveva ancora sulla pelle la sensazione delle mani del vampiro, il suo sapore sulla lingua. Tutte queste sensazioni sembravano amplificare la sua paura di perderlo. Quando Asher lo raggiunse gli si buttò addosso, baciandolo con foga, incurante dei canini affilati dell’altro.

Asher venne stordito dall’assalto del ragazzo,quasi spaventato da tutta quella foga. Staccò bruscamente il ragazzo da sé e lo fissò negli occhi. Occhi spaventati, nervosi, si sentì in colpa per aver risvegliato questi sentimenti nel cuore dell’altro, ma anche felice di esserne l’oggetto.

- Asher … - solo un sussurro

- Harry, non preoccuparti. Stanotte non mi accadrà nulla. Ma non voglio che tu mi segua, non posso correre il rischio che accada qualcosa a te. -

Lo sguardo del ragazzo perse la paura e divenne improvvisamente infuocato.

- Ne abbiamo già discusso. Tu sei venuto da me per avere il mio aiuto, questo è il mio lavoro. Non prenderò nemmeno in considerazione l’ipotesi di farmi proteggere da un vampiro. -

Asher sorrise, sapendo che ora quella parola non era più un’ offesa se rivolta a lui.

- Io ci ho provato. Sapevo che sarebbe stato inutile, considerata la tua fama. Se si sapesse che hai mancato un duello del genere … -

- Sciocco. Non mi è mai interessata la fama … tutto quello che ho fatto era destinato a vendicare Draco, ma stanotte è diverso. -

Lo sguardo verde di Harry era acceso e denso di emozioni quando lo fissò nelle iridi blu dell’altro.

- Fino ad ora ho combattuto per un perverso desiderio di vendetta, alimentato dall’odio. Ma stanotte non sarà così. Stanotte io ci sarò per difendere te. Non più vendetta ma rivincita, non odio ma amore. Stanotte non posso mancare perché devo difendere la rinascita della mia vita -

Il vampiro sembrava confuso, incapace di accettare ciò che quel discorso rappresentava, temendo fosse solo un’illusione. Harry intuì cosa passasse per la testa dell’altro e sorridendo chiarì ogni dubbio.

- Io ti amo, Asher -

Queste parole arrivarono all’altro come una sferzata. Gli occhi blu del vampiro si fecero ancora più brillanti, illuminando il viso dell’altro di qualcosa che assomigliava molto all’estasi. Afferrò il ragazzo e se lo strinse al petto.

- Anch’io ti amo Harry, dal primo momento in cui ti ho visto. -

Il ragazzo rise, allegro e soddisfatto dalla dichiarazione dell’altro.

- Certo che ti facevo più sveglio, ho temuto che avrei dovuto farti un disegno per aiutarti a capire che mi stavo dichiarando! -

- Senti ragazzino, non pensare di potermi deridere così. Avrei voluto vedere tu al mio posto … -

Nuovamente Harry rise di gusto, prima di afferrare la mano del compagno e trascinarlo verso la porta.

- Dai, vampiro brontolone, è ora. Andiamo a rimettere un morto nella bara. -





Quando raggiunsero il luogo prefissato per il duello, Xavier li stava già attendendo. Scrutò i due con un ghigno di beffarda superiorità. I suoi occhi cambiarono espressione quando incontrarono quelli di Harry, riempiendosi di rabbia. Anche Asher si volse a guardare il compagno e rimase interdetto.

Non c’era nulla del ragazzo che gli aveva confessato il suo amore in quella persona che si ergeva al suo fianco. La postura rigida di una belva pronta a scattare, gli occhi che bruciavano di disprezzo e voglia di uccidere concentrati su Xavier.

Non era più Harry, era lo Sterminatore e il fatto di essere stato ferito dal quel vampiro lo rendeva ancora più determinato e feroce. Aveva promesso ad Asher che non si sarebbe intromesso nel duello, salvo che il compagno non fosse veramente in pericolo,ma in quel momento nessuno avrebbe potuto garantire che avrebbe fatto da spettatore. Quando i loro occhi si incrociarono, Asher ebbe per un attimo il timore di essersi sognato le notti precedenti, tanto era duro e malvagio quello sguardo. Ma fu solo un attimo, poi ritrovò sepolto sotto il disprezzo per Xavier, l'amore per lui. Si sentì forte e capì che non avrebbe mai permesso a Xavier di avere la meglio e toccare Harry.

Come se avessero sentito chissà quale segnale d'inizio, i due vampiri si gettarono l'uno contro l'altro, le zanne particolarmente allungate e scintillanti, i tratti induriti in una maschera feroce, le mani irrigidite e le unghie mutate in letali artigli. Ringhi inumani e sibili malvagi riempirono l’aria, mentre i due continuavano la loro danza mortale. Attacchi e schivate, zanne che tranciavano muscoli, artigli che affondavano nella carne, sangue che colorava la terra e gli abiti. In una cacofonia di suoni e colori, le due creature avevano perso ogni traccia di umanità, erano due belve sanguinarie che lottavano per la propria vita e la morte dell’altro.

In un ultimo, faticoso guizzo, Asher artigliò Xavier alle spalle e ne azzannò la gola. Un solo movimento e gli avrebbe staccato la testa, ponendo fine ai suoi innumerevoli giorni, ma lui, nonostante la sua natura oscura, non era un assassino. Lentamente, continuando a controllare i movimenti dell’altro, allentò la presa.

- Xavier, ti risparmio la vita, ma ora ricordati che sei mio debitore per l’eternità. Ti bandisco da Praga e da ogni mio altro territorio. Non sfidarmi mai più, la prossima volta non sarò tanto clemente. -

- Asher, sei sempre il solito stupido. Se mi uccidi il mio potere passerà a te, rendendoti un vero principe delle tenebre. Saresti talmente forte, da far impallidire il ricordo del nostro progenitore Drakul. -

- Non ho le tue malate mire di potere -

- Oh, nooo - rispose sarcastico il perdente - Tu non vuoi il potere e per cosa? Per un misero mortale, che ti invecchierà di fianco fino a morire. Hai pensato a questo? Sei troppo vigliacco per trasformarlo e troppo tenero per scacciarlo quando il tempo inizierà a farlo sfiorire. Sei ridicolo! -

Asher, anche se non avrebbe dovuto, rimase colpito da quelle parole. Non aveva mai voluto pensare ad un futuro con Harry. Tutto si limitava a quel duello appena concluso, ma ora non riusciva a negare le parole di Xavier. In ogni caso, lui avrebbe visto il suo amore morire. Senza ricordarsi quanto vile fosse il suo avversario, lo lanciò lontano e gli gridò di andarsene da Praga, girandogli poi le spalle.

Mai mossa fu più stupida, l’altro approfittò del momento per lanciarsi contro l’avversario, accecato dalla furia e fremente di vendetta per la sconfitta appena subita. Asher avvertì lo spostamento d’aria, ma prima ancora che potesse reagire, un pugnale d’argento si conficcò nel cuore del suo aggressore. Xavier ebbe solo un attimo di tempo per incrociare lo sguardo beffardo dello Sterminatore, prima di cadere a terra preda delle convulsioni e, con un’unica, imponente fiammata, ridursi in cenere.

Gli occhi verdi dello Sterminatore, persero ogni traccia di aggressività mentre si fissarono in quelli blu del Signore di Praga.

- Asher, secoli di esperienza e ti fai distrarre da un trucco tanto dozzinale. Era dall’inizio del duello che mi chiedevo quando avrebbe tirato fuori la storia della caducità della vita umana. -

Asher si sentì punto nell’orgoglio e anche ferito, dalla superficialità con la quale Harry affrontava l’argomento, probabilmente lui aveva già messo in conto di porre fine alla loro storia, magari l’amore che gli aveva dichiarato era legato alla sua permanenza a Praga. Colpito duramente da queste riflessioni, voltò bruscamente le spalle al giovane. Avvertì le braccia del ragazzo circondarlo e l’alito caldo di Harry sfiorargli una guancia.

- Asher, rientriamo a casa. Sei ferito. -

- Non preoccuparti, domani sera non avrò più nemmeno le cicatrici - rispose secco il vampiro.

- Ehi, che ti prende? Non dovresti essere felice? Hai sconfitto quel pazzo, vendicato tua sorella e tutti i vampiri che lui ha ucciso. -

Asher non riuscì ad evitare di girarsi ed afferrare violentemente le spalle del ragazzo.

- Proprio non capisci? Come puoi essere tanto superficiale? Conta tanto poco per te l’amore da dichiararlo senza dargli importanza? -

- Asher lasciami, mi fai male! - gli occhi di Harry si indurirono, mentre squadrava il vampiro.

Per un attimo quest’ultimo si chiese se doveva ancora temere l’altro, ma poi lo sguardo si fece nuovamente dolce.

- Sciocco, proprio non riesci a goderti il momento? In questi giorni non ho mai accennato all’argomento, avevamo cose più importanti da dirci. Volevo farlo stasera, magari dopo che tu ti eri curato, ma direi che non sarebbe giusto aspettare. -

Asher era sempre più confuso. - Harry … -

- Ssssh, ascoltami. Immagino che tu sappia cos’è la Pietra Filosofale vero? - ad un cenno di assenso da parte del vampiro, Harry riprese a spiegare - Nel mio primo scontro con Voldemort, la salvai dalle sue mani. Mi fu detto che sarebbe stata distrutta ma Silente, il mio mentore, non lo fece. Alla sua morte, insieme ad altre cose, mi fu donata anche la Pietra. Non avevo mai dato importanza alla cosa, fino ad ora. Se per te va bene, potresti accompagnarmi in Inghilterra a prenderla … - concluse con un sorriso timido il ragazzo

Asher passò dalla più grande incredulità alla più splendente felicità. Utilizzando la pietra, anche gli anni di Harry si sarebbero bloccati all’istante e avrebbero potuto vivere insieme fino alla fine dei tempi, ma senza costringerlo ad una vita nel buio come la sua. Anzi, a pensarci bene, ora nemmeno la sua vita era più al buio, aveva anche lui il suo sole che la scaldava e la illuminava … solo che i raggi del suo astro erano verdi, come gli occhi pieni d’amore che in quel momento lo stavano fissando felici.





NOTE PERSONALI:

Ho ricevuto una bella notizia, quindi per festeggiare, ho deciso di anticipare la pubblicazione dell'ultimo capitolo di questa storia.

Come ogni volta che devo mettere la parola fine ad un mio scritto, mi auguro di essere riuscita a chiuderlo degnamente.

Grazie a chi l'ha seguita e soprattutto a chi l'ha commentata.

Baci

Tit.



Le mie stelle:

haruka333 – Mi auguro che anche la fine di questa storia ti sia piaciuta! Grazie di averla seguita e di aver lasciato i tuoi commenti. Baci XXX

Dark_angel – Allora, ti ho accontentata? Direi che i nostri due beniamini si sono comportati bene! Grazie per l'appoggio durante tutta la storia! Baci XXX

Dracotta - Spero che ti sia piciuta anche la scena del combattimento ... a me è piaciuto molto scriverla! Grazie per i tuoi commenti, è stato un piacere riceverli ad ogni capitolo! Baci XXX

ranzie74 – Visto come sono buona? Meglio di così non poteva finire, sono riuscita a trovare una soluzione alla mortalità di Harry senza che si trasformasse ... sai, mi piace che ci sia sempre una via di fuga ... Grazie per tutto il tuo appoggio e per i tuoi commenti, ti voglio bene strega! Baci XXX






   
 
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: titania77