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Autore: xxonemixsoxygen    26/12/2013    3 recensioni
«Sei solo mia, ricordalo sempre. Aspettami, tornerò presto. Non dimenticare a chi appartieni. Ti amo.» [...] Io rimasi lì, immobile, in pista con tanta gente che ballava.
Sentii le lacrime rigarmi il viso.
Harry era andato via.
Varcò quella porta troppo velocemente, il mio cuore rimase come squarciato.
fb:Ilaria Pezzoli/tw:@woundedwjngs
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sfilai l’intimo facendo attenzione a non piegare troppo le braccia. Dietro i tagli c’erano ancora sottili e affilate gocce di sangue pronte a rivelarsi nuovamente. Diedi un’ultima occhiata al cellulare ed entrai nella doccia. Aprii l’acqua e cacciai un urlo.
«Merda!» L’acqua era gelida e non aveva nessuna intenzione di intiepidirsi.
Riflettei sulla possibilità di andare al piano di sotto per far ripartire la caldaia, ma sbuffai e mi accasciai a terra lasciando che il getto d’acqua mi bagnasse anche il capo. Non mi insaponai neppure, mi alzai e chiusi l’acqua aprendo delicatamente l’anta scorrevole.
Afferrai distrattamente l’asciugamano e lo attorcigliai intorno al mio corpo umido. Raccolsi i capelli bagnati in un acconciatura quasi indecente e uscii dal bagno.
Un altro trillo. Un altro messaggio.
‘’Cath, è successo qualcosa? Perché non rispondi a Harry? Xx W.’’
A Wayne risposi. ‘’Stavo facendo una doccia.. Buonanotte. Xx ‘’
Quasi mi irritava il fatto che Harry avesse parlato con Wayne. Deve sempre andare a raccontare i fatti nostri agli altri. E poi se non voglio rispondergli saranno fatti miei. A volte però dimenticavo che i miei amici facevano così solo perché erano preoccupati per me.
 
‘’Ehi Edward, buonanotte. Ti amo anche io. Cath xx’’
 
Troppo tardi, inviato. Nel mio corpo percepivo due forze contrastanti: una che gridava ‘Non avresti dovuto farlo. Adesso non uscirai più da questa situazione.’ e l’altra ‘Fidati, hai fatto la cosa giusta.’
Stavo per diventare pazza oppure lo ero già?
Avevo il telefono in mano in attesa di una risposta da Harry. Passarono dieci minuti, ma di Harry nessuna traccia. Due potevano essere le opzioni: la prima è che si fosse addormentato e la seconda è che non sapesse cosa scrivere. La seconda è la più probabile. Ora più che mai avevo paura della sua risposta.
In quello stesso istante suonarono alla porta. Doveva essere mia madre, era molto tardi, quasi notte inoltrata. Mi coprii meglio con l’asciugamano e corsi di sotto. Abbassai la maniglia e la porta si aprì.
Rimasi immobile sull’uscio. Harry mi fissava serio, mentre sul mio viso scese una lacrima. Feci due passi indietro come per invitarlo ad entrare e non dissi nulla. Lui chiuse la porta dietro di sé con un calcio senza mai staccarmi gli occhi di dosso.
«Ciao Amelia.» disse spalancando le braccia.
«Ciao Edward.» risposi di rigetto abbracciandolo. «Cosa ci fai qui?» gli domandai sottovoce.
«Non potevo andarmene senza aver fatto una cosa.» rispose stringendomi a lui.
 
La risposta era arrivata. Non sottoforma di messaggio, ma era arrivata.
 
«Scusami l’abbigliamento. Vieni sopra almeno mi vesto anche.» gli presi la mano precedendolo sulle scale.
Si bloccò di scatto. «Cosa cazzo hai fatto Cathleen?»
Non capii all’inizio, ma poi vidi Harry che scrutava il mio polso, il mio braccio e lo ritrassi subito.
«Niente.» dissi abbassando lo sguardo ed entrando in camera.
«Mi avevi promesso che non lo avresti fatto più! Me lo avevi promesso diamine! Saresti morta se non fossi arrivato!»
«Non ti avevo promesso nulla Harry. Sei stato tu a capire che non lo avrei fatto più perché ti faceva comodo. Comunque non mi sono fatta tanto male, ne ho fatti solo sette.»
Sbuffò e si sedette sul letto con il viso tra le mani. Singhiozzava, non potevo permetterlo.
«Harry..» gli accarezzai i capelli.
«Tu non capisci Cathleen. Non capisci che sei tutto ciò che ho e che non posso perderti. Ho paura che un giorno ti farai ancora più male fino a morire. Già è successo Cath, non voglio che accada di nuovo.»
Ora piangeva, piangeva a dirotto.
«Tu sei forte mio piccolo Edward. Non devi piangere.»
«Non fare l’egoista per una volta! Non stai male solo te al mondo. Io ti amo Amelia, io ti amo da morire e non sopporto che tu continua a farti del male. Se non vuoi smettere per te almeno smetti per me. Ti ricordi quella volta che tentasti sul serio il suicidio? Poi mi desti la mano e finì tutto. Sei ancora in tempo per salvarti Cath. Pensi di essere destinata al dolore, alla pena e alla morte ma tutto si supera e si vince se si vuole. Puoi ancora ottenerla la felicità.»
Ora eravamo in due a piangere. Non sapevo cosa rispondere e rimasi seduta a testa bassa.
«Nessuno è forte Amelia, la forza si acquista con il tempo e dopo le esperienze. Nessuno ha una ragione di vita finché non la trova. La mia sei tu, sei sempre stata tu. Immagina io come posso sentirmi quando la mia ragione di vita si fa del male e pensa di scomparire da questa terra.» continuava Harry asciugandosi le lacrime e asciugando le mie. «Parlami Amelia, parlami!»
«Io.. Io ti amo.» dissi e lui mi guardò negli occhi.
I nostri visi si avvicinarono lentamente e così successe di nuovo. Ci baciammo con tutta la passione di questo mondo. Lui mi faceva stare bene, mi faceva sentire accettata anche se io faticavo a capirlo. 



*spazio autrice*
Ormai la trama l'avete inquadrata, spero vi convinca:)
Aggiornerò presto e.. grazie davvero a tutte le ragazze che seguono la storia<3
Ilaria xx

 
  
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