Fanfic su artisti musicali > Demi Lovato
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Autore: TeenAngelita_92    26/12/2013    4 recensioni
- "Non possiamo, tutto questo non deve accadere" le disse mentre cercava di allontanarsi, ma i suoi occhi l'avevano incastrato, non aveva la forza di allontanarsi da quel meraviglioso viso distante pochi centimetri dal suo.
"So che lo vuoi anche tu, sono certa che hai aspettato questo momento tanto quanto me." gli sussurrò ed il suo respiro lo fece rabbrividire.
"Io non... non posso provare queste cose per te! Non devo provare ciò che sto provando in questo momento."
"Perchè? Perchè non puoi dare ascolto a ciò che senti?" le sue labbra erano sempre più vicine, troppo.
"Perchè io sono tuo fratello" -
E se Demi Lovato scoprisse ad un tratto di avere un fratello? Se per caso lo incontrasse ed allo scuro di tutto si innamorasse di lui a tal punto da aver bisogno delle sue carezze, delle sue mani, dei suoi occhi e del suo bellissimo viso? Cosa succederebbe?
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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2.
"Ragazzo, dici sul serio?" l'espressione sul volto dell'uomo era indecifrabile.
"Si, ho lavorato al giornalino della scuola per qualche anno ed in più ci insegnavano come fare una buona intervista. Posso fare una prova per farle vedere ciò che so fare. Per me sarebbe molto importante."
"Oh, sarebbe grandioso! Mi salveresti la vita nel vero senso della parola!"
"Quando posso iniziare la prova?"
"Per me anche da subito. Ti do un argomento e tu mi fai un breve testo da mettere sul giornale."
"Benissimo! Allora mi metto al lavoro."
Andrew aveva pensato ad ogni più piccolo particolare, sentiva che quella era l'occasione che da tempo stava aspettando. L'avrebbe intervistata, l'avrebbe vista, avrebbe potuto conoscerla e... tutto gli sembrava cosi incredibile. Per un momento la speranza di riuscire nel suo intento lo aveva rimesso al mondo, finalmente un po' di felicità si faceva spazio tra quel vuoto freddo che aveva dentro di se.
Come stabilito, l'uomo gli diede una macchina da scrivere, una scrivania, una bottiglia d'acqua ed un argomento di cui parlare. 
"C'e qualcosa in particolare di cui ti piacerebbe parlare o faccio io?" gli chiese gentilmente l'uomo.
"Se per lei va bene, vorrei stupirla."
"Una sorta di sorpresa?"
"Si"
"Bene, sono nelle tue mani, dimostrami che meriti il posto che vuoi e sarà tuo. A dopo" gli disse infine allontanandosi. 
Pensò che un possibile argomento di cui parlare era il rapporto tra fratelli e sorelle. Dopotutto doveva essere un argomento, non una news o una fatto accaduto, era un po' come quando era a scuola. Bevve un sorso d'acqua e dalla sua tasca prese la foto su cui prima una lacrima gli era caduta, la foto di sua sorella. La poggiò sulla bottiglietta d'acqua e guardandola iniziò a scrivere.


- Quanto può essere importante il rapporto tra fratelli e sorelle? Quanto a volte può sembrarci semplice e senza molto valore? Quanti di noi non hanno mai desiderato di strangolare per scherzo la propria sorella o il proprio fratello? Già, e magari perchè ci facevano arrabbiare, perchè ci prendevano i giocattoli o ancora perchè ci facevano sgridare dalla mamma? Sono cose sempre accadute queste. Eppure ci accorgiamo di volergli bene solo quando ci litighiamo e sentiamo di non poter smettere di parlargli, di riderci insieme, quando sentiamo che sono parte di noi e che senza di loro non sarebbe lo stesso. Solo allora ci accorgiamo del loro vero valore, ma prima? 
Ci sono persone che avrebbero tanto voluto avere un fratello o una sorella, avere una persona in più di cui fidarsi, una spalla forte dove appoggiarsi nei momenti difficili, ma non solo. Avrebbero tanto voluto avere qualcuno con cui litigare per i giocattoli rotti da piccoli, qualcuno che li facesse impazzire, ma per vari motivi ciò non è stato possibile. Non sottovalutate la loro importanza o il loro valore, perchè credetemi, quando loro non ci saranno più, quando ormai non litigherete più per i giocattoli, quando non riderete più come un tempo, tutto questo vi mancherà, tanti ricordi vi passeranno per la testa e l'unica cosa che desidererete sarà ritornare bambini, poter avere la possibilità di dire "Ti voglio bene" prima che tutto finisca. Godetevi ogni attimo con i vostri fratelli o le vostre sorelle, anzi, con tutti i vostri cari. Siate liberi di dire "Ti voglio tanto bene" prima che sia troppo tardi, non ve ne pentirete. .. - 


Dopo quasi un'ora aveva finito. Se anche l'articolo era abbastanza piccolo, serviva solo per mostrare le sue capacità, per avere una conferma che lui sarebbe potuto essere il giornalista che avrebbe intervistato Demi Lovato. 
"Finito?" chiese l'uomo entrando.
"Fatto." rispose il ragazzo affrettandosi a rimettere a posto la foto.
"Uhm, vediamo"
Afferrò il foglietto dalla macchina da scrivere ed iniziò a leggerlo. "Rapporto tra fratelli e sorelle, interessante" disse leggendo il titolo. 
"E' stato un argomento che tempo fa io e la mia classe abbiamo trattato nel giornalino scolastico, ho pensato che forse sarebbe stato interessante, se anche piccolo. Non avevo molto tempo questa volta."
Andrew cercava di decifrare la sua espressione, i suoi pensieri, ma niente, lui era impassibile. Inutile dire che la speranza che il ragazzo ci aveva messo, tutto ad un tratto era sparita, forse non sarebbe stato all'altezza di quel compito, dopotutto non era un giornalista, aveva solo guidato per qualche anno il giornalino scolastico della scuola. 
L'uomo finì di leggere, posò il foglio sul tavolo poco distante da lui e lo guardò.
"Ragazzo, per essere un principiante sei abbastanza bravo! Mi è piaciuto molto il discorso sul passato e sulle cose importanti di questo rapporto. Le basi le hai ma per un intervista vera e propria sai anche tu che bisogna essere veloci nello scrivere, veloci nel captare ogni parola del soggetto e soprattutto bravi a fare le domande giuste al momento giusto senza sembrare invadente." 
Quelle sue parole l'avevano quasi abbattuto, lui sapeva cosa significava "fare un'intervista" ma forse non era all'altezza di farne una. 
"Ed io penso che tu possa farcela!"
Oh dai. Per un momento si era arreso ma quando si sentì dire: "tu puoi farcela" il cuore riprese a battergli.
"Lo pensa davvero?" chiese incredulo lui.
"Certo, forse non sarà la migliore intervista mai fatta ma intanto non avremo buttato al vento un'occasione come questa."
"Dio, grazie davvero."
"Dimmi una cosa, se tu non hai studiato per diventare giornalista, perchè ti interessa tanto questo lavoro?"
Bella domanda, pensò tra se e se. Era vero, lui non aveva studiato per diventare giornalista, quella era un'attività in più che faceva. Ma lui doveva incontrare sua sorella, doveva trovare un modo e quella era l'unica scelta che aveva. 
"Perchè... beh sto cercando di guadagnarmi qualcosa con dei piccoli lavoretti, mi servono soldi quindi di qualunque cosa si tratti, cerco sempre di impegnarmi." gli rispose, fu l'unica cosa che gli venne in mente.
"Sei cosi giovane, non hai fratelli o sorelle? Ed i tuoi genitori?"
Ecco la raffica di domande, dopotutto se l'aspettava, era ovvio.
"I miei genitori sono morti e... non ho ne fratelli ne sorelle" stranamente sentiva dentro di se che quella era davvero una bugia. 
"Quindi sei qui da solo?"
"Si."
"E dove vivi?"
"Sono in viaggio, passo da albergo in albergo, tutto quì"
"Vai alla ricerca di avventure quindi?"
"Si, una specie."
L'uomo lo guardò sorridendo. "Bene ehm..." gli disse facendogli intendere che voleva sapere il suo nome.
"Andrew" rispose il ragazzo.
"Bene Andrew" gli strinse la mano "Io sono Mattew e da oggi sono il tuo datore di lavoro. L'intervista è fissata per martedì"
Maledizione, aveva solo 2 giorni per organizzarsi, pensò tra se e se. 
"Abbiamo ancora 2 giorni, cercheremo di migliorare le tue capacità, ti darò indicazioni e consigli e sono sicuro che apprenderai subito tutto, sembri un tipo sveglio."
"La ringrazio."
"No, non darmi del lei, dammi del tu."
"D'accordo ehm... Mattew"
"Oh ecco, cosi va meglio. Beh sarai stanco, ti consiglio di andare a riposarti, domani sarà una giornata lunga e mi raccomando, ti aspetto qui per le 7 in punto."
"Sarò puntuale, non si preoccupi"
"Bene allora a domani." lo salutò l'uomo stringendogli la mano.
"A domani."
Quella sera non tornò in albergo, era sicuro che non sarebbe riuscito a dormire. Era troppo felice ed eccitato, finalmente poteva incontrare la persona che da tempo cercava, come sarebbe riuscito a chiudere gli occhi senza iniziare ad immaginarsi l'incontro con lei? 
Si fermò su una panchina di un parco poco lontano dal negozietto da cui era uscito pochi istanti prima. Era sera e notò che di gente ce ne era poca. Si fermò a guardare la luna e la sua luce che rifletteva nel cielo scuro. Sembrava davvero tutto un sogno, sembrava come in un film, dopotutto li tutto finisce bene e per qualche strano motivo, anche lui aveva iniziato a sperare, si sentiva completo, si sentiva per la prima volta carico, forte. 
In case - Demi Lovato
In case you don't find what you're looking for 
In case you're missing what you had before 
In case you change your mind, I'll be waiting here 
In case... 
You just want to come home 

 
Restò tutta la notte lì, senza accorgersene si era addormentato su quella panchina del parco che la sera prima gli aveva permesso di pensare, di riordinare un po' le idee. Quando svegliandosi si accorse che erano già le 6:10, pensò che aveva solo il tempo di tornare in albergo per cambiarsi e non poteva permettersi di arrivare in ritardo, almeno non il primo giorno. L'impatto del primo giorno di lavoro è sempre un po' spiazzante, insomma, si tratta di un nuovo lavoro, nuove conoscenze, nuovo tutto, ma Andrew non avrebbe mai minimamente immaginato che sarebbe stato cosi duro. Appena arrivato, iniziò subito e senza un attimo di respiro continuò per tutto il giorno. Era un continuo scambiarsi di fotocopie e vecchie interviste fatte a personaggi famosi del tempo ma soprattutto moderni.
"Leggi queste, ti saranno da esempio, una specie di schema da seguire, almeno sarai più sicuro una volta li" continuava a ripetergli Mattew, e cosi fece. Continuò a leggere interviste su interviste per tutto il giorno ed inoltre provò a farne una. 
"Avanti, vediamo che progressi hai fatto. Prova ad intervistarmi" gli disse lui.
Inutile dire che a fine giornata era stanco, quasi distrutto ma sentiva che ne era valsa davvero la pena, sentiva che tutti i suoi sforzi alla fine avrebbero avuto una ricompensa ben più grande e non si trattava del suo stipendio. 
"Ragazzo, fatti dire che oggi ha fatto tanto, ti sei impegnato davvero ed inizio a pensare che la cosa ti piaccia. Non hai mai pensato di diventare giornalista?"
"Beh fino ad ora non è mai stato uno dei miei obiettivi, o almeno non si è mai avvicinato a ciò che desidero fare nella vita, ma non si può mai sapere, posso sempre cambiare idea." gli rispose il ragazzo sorridendo. 
"Cosi mi piaci, penso proprio che presto cambierai idea!" rise l'uomo a sua volta.
Quei due giorni pieni di impegno, fatica e dedizione sembravano essere volati, si il tempo era davvero voltato per Andrew. Il giorno seguente era stato ancora più duro di quello prima, ma lui cercava sempre di non pensarci. 
"Dai, anche per oggi può bastare" gli disse Mattew portandogli una tazza di caffè, si era fatta ormai sera. "Anche oggi ti sei impegnato e sei stato grande, credimi"
"La ringra... cioè ti ringrazio." gli rispose sorridendo.
"Posso farti una domanda?"
"Certamente"
"Davvero sei qui solo in cerca di avventure? Voglio dire sembri un tipo ragionevole, responsabile e con i piedi per terra, perchè spostarsi in una città senza un lavoro e senza neanche un posto fisso dove vivere?"
Quella domanda risuonò nella mente di Andrew ripetute volte, quasi infinite. Si, sapeva la risposta, poteva dirgli che stava cercando sua sorella e niente sarebbe sembrato strano, ma non riusciva a mentire a se stesso, non riusciva a non pensare "Cavolo mia sorella... mia sorella è Demi Lovato!"
"Beh... sono in cerca di una persona, tutto quì." il suo tono di voce indusse l'uomo ad interrompere la solita raffica di domande che avrebbe voluto tanto fargli.
"Scusa se sono stato indiscreto ma mi sembrava cosi strano, non volevo..."
"No, non preoccuparti, è normale essere curiosi, a volte me lo chiedo anche io perchè sono qui."
"Beh comunque ancora complimenti, hai fatto un buon lavoro e sono certo che domani andrai alla grande!" disse lui per sviare la situazione di imbarazzo che si era creata. 
"Wow, è già domani? Cavolo è passato cosi velocemente il tempo"
"Già. Ah un altra cosa, tu non sei un fan di Demi, vero?"
"Beh mi piace la sua musica ma non sono un fan vero e proprio, perchè?"
"Perchè non vorrei che dalla felicità o dall'agitazione andasse tutto a monte."
"Ah..."
Quella semplice frase bastò per distruggere completamente quello stato di calma interiore che fino ad allora Andrew aveva cercato di mantenere. Sarebbe stato comunque agitato, il corpo avrebbe comunque iniziato a tremare e non perchè lui fosse un suo fan. Avrebbe forse iniziato a balbettare ma perchè una volta li, sicuramente tutti i ricordi gli sarebbero venuti in mente: la lettera di suo padre, la foto in tasca, quei sette mesi passati a cercarla, tutto. 
Quel "tutto" che il più delle volte comprende una marea di cose, quel "tutto" di cui Andrew aveva paura. Bastò poco per far si che l'ansia e l'agitazione venissero a fargli compagnia proprio quella sera, mentre il tempo scorreva e l'indomani di avvicinava. 

Spazio Autrice:
Salveee (?) Scusate se ci ho messo tanto a pubblicare il secondo capitolo ma ho avuto un po' di problemi. Sono felice che il primo sia arrivato almeno a 2 recensioni, spero con tutto il cuore che anche questo vi piaccia e che arrivi ad almeno 2 o 3 recensioni (Il bello sta per arrivare, sento che il prossimo capitolo sarà il mio preferito, me lo sento) Beh come avete potuto capire, Andrew la incontrerà e? E lo scoprirete. Ah ne approfitto per augurarvi buone, anzi buonissime feste. Buona lettura.
Baci.
TeenAngelita_92 

 


 
  
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