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Autore: Nunaxx    26/12/2013    3 recensioni
Questa Fan fiction è ispirata alla canzone "I won't give up" di Jason Mraz. E' ambientata al 6° di Hogwarts. Un' Hermione impavida e sicura di se si ritrova titubande difronte a una delle decisioni più ardue che abbia mai dovuto affrontare
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Erano passati diversi minuti ma Ron ed Hermione non davano segno di vita.
Cadendo avevano sbattuto entrambi la testa ed avevano perso conoscenza.


La riccia, d’un tratto, incominciò a riacquisire conoscenza e lentamente socchiuse le palpebre per esaminare il posto in cui si trovava.
Hermione si trovava in uno stato alquanto malridotto; infatti cadendo alla ragazza le si era aperta parte della camicia e la gonna era leggermente rialzata.
Cosa ben più scandalosa era, però, dove si trovava.

Infatti la ragazza era stesa sopra Ron che, con la sua possente muscolatura acquistata con il Quiddich, era riuscito a fungere da “ammortizzatore” per la riccia.

Hermione avvampò tutto d’un botto alla vista di Ron steso sotto di lei con le braccia aperte e la bocca semisocchiusa.
Il suo respiro le giungeva in procinto del collo e le provocava brividi leggeri lungo la schiena.
Hermione dovette impiegarci tutta la sua volontà per evitare di approfittare di quel momento favorevole.
Dopo tutto sarebbe stato incoerente dato che si era ripromessa di non ricascarci.

Sarebbe potuta rimanere in quello stato per sempre, ma capì che non era il caso dal momento che il ragazzo era privo di sensi.
La ragazza si mise seduta, a malincuore, e provò una fitta lancinante alla caviglia ma non gli siede molto peso.

“Cura Ferite” pronunciò Hermione puntando la bacchetta contro un vistoso bernoccolo che era spuntato sulla testa del rosso.

Dalla bocca di Ron uscì una specie di verso seguito da un “Dove siamo?” molto agitato.

“Siamo nell’ufficio di Piton, Ron. Siamo caduti dalla scala; perdonami è tutta colpa mia” Disse Hermione con fitto rimorso.

Al ragazzo parve ritornagli in mente l’accaduto come un fulmine illumina una scura cittadina.
Ora tutto aveva più senso:  
Dove si trovavano e perché.


Ron si alzò e si ricompose
Hermione tentò di fare altrettanto ma quella fitta alla caviglia si ripresentò e capì evidentemente che aveva una caviglia slegata.

“Dobbiamo continuare il lavoro, miseriaccia”  Disse Ron che, in cuor suo, sapeva di averlo fatto solo per guadagnare un po’ di stima di Hermione.

“Da quando ti preoccupi di terminare cose che avevi iniziato?” disse Hermione sfacciatamente.


Ron capì dove voleva andare a parare perciò decise di deviare la conversazione arrivando frettolosamente alla conclusione che aveva combinato fin troppi guai.
“Mi potresti aiutare ad alzare?” disse Hermione con tono pacato ma con occhi assassini.


Ron si chinò verso  Hermione facendo in modo che il braccio di lei  si poggiasse alla sua spalla, con l’altro braccio invece le cingeva il fianco.
Hermione notò che il ragazzo la toccava quasi come fosse fatta di vetro e non seppe se sentirsene lusingata o meno.
Ron, facendo forza sulle gambe, si sollevò e sollevò anche la ragazza che parve ritrovare il suo equilibrio, infatti questa si sganciò dalla presa del rosso ma traballò violentemente ma non cadde grazie ai riflessi prontissimi del portiere Grifondoro che l’aveva risollevata delicatamente con un braccio.
I due si trovarono uno di fronte all’altra.

“Grazie” Borbottò Hermione con sguardo basso.

“Di niente, tu mi hai salvato così tante volte. Spesso e volentieri mi sento in debito con te” Disse Ron leggermente rosso in viso.

Hermione sollevò per un attimo lo sguardo  e incrociò quei meravigliosi occhi azzurri profondi come un oceano.  Quello  sguardo che avrebbe voluto fosse dedicato sempre e solo a lei.


Quell’attimo parve eterno, i loro respiri accelerati come i loro battiti cardiaci si univano.
I loro copri aderivano come Pezzi di puzzle.
I loro occhi si cercavano
Le loro mani si sfioravano.


La testa di entrambi vorticava a causa delle mille sensazioni.

Ron, riacquistando quel minimo di capacità motoria, avvicinò lentamente il capo vicino quello di Hermione che, essendo più bassa, dovette alzarsi leggermente sulle punte.
Le loro fronti si toccarono, i loro occhi si trovarono, le loro mani si incrociarono.
Tutto aveva acquistato un valore maggiore.


I loro sensi  erano più acuti che mai.
Le loro labbra si sfiorarono, entrambi tremavano.

“Non ti voglio perdere” sussurrò Ron ad Hermione che non fece tempo a rispondere.


Le loro labbra si unirono, finalmente, in un misto di dolcezza e passione.
Hermione socchiuse leggermente le labbra per lasciar entrare la lingua Di Ron che, con tenerezza, le accarezzà prima le labbra e poi si infiltrò cautamente nella bocca di Hermione.


Le loro lingue si inseguivano passionalmente.

Sembrarono passare mesi quando, lentamente, i due si staccarono.


Entrambi avevano le labbra arrossate le gote rosse e gli occhi lucidi.
Entrambi si sentivano completi, come se uno fosse il pezzo mancante dell’altro.
Effettivamente era così.
Niente più sguardi minacciosi, niente più tensione, niente di niente.
Ora erano loro due, insieme.

Improvvisamente la porta dell’ufficio scricchiolò.
Ron ed Hermione non avevano concluso un bel niente.

“Come vedo non avete portato a termine il vostro lavoro..” Rimbombò la voce di Piton “..domani sera, stessa ora, stessa punizione. Ora potete andare” disse freddamente.


Hermione e Ron si scambiarono un occhiata divertita ed uscirono silenziosamente dall’ufficio di Piton.

“Hermione Granger che non si dispera per una punizione?! Cosa ne hai fatto della mia ragazza?”


Nella testa di Hermione risuonarono le parole “mia ragazza” e provò un fremito incontrollabile alla bocca dello stomaco.


“oh andiamo, cosa sarà mai?” Disse Hermione ridendo e meravigliandosi delle sue stesse parole.
 
I due si recarono alla sala comune Grifondoro e si fermarono di fronte al quadro della signora grassa.
Ecco che, prima di entrare, sorse un nuovo dubbio ad Hermione


“Stiamo insieme?” disse Hermione titubante e imbarazzata.

“Certo, ma vorrei che nessuno lo sapesse.” Disse Ron convinto.

“Perché?” Rispose Hermione cercando di essere più neutra possibile per nascondere quella fitta al cuore.
 
Il quadro della signora grassa si spalancò mostrando Harry e Ginny divertiti.


“Alla buon’ora!” Esclamò Ginny

“Come è stata la punizione?” Chiese Harry
Hermione cercò gli occhi di Ron, invano.

"Noiosa" Rispose pacato Ron

Le parve anche di aver notato nello sguardo di Ron un ringraziamento dedicato ad  Harry per essere uscito dalla sala comune nel momento giusto.
Hermione riabbassò lo sguardo, notevolmente delusa e infastidita.

Qui c’era qualcosa che non andava e doveva scoprire cosa.

 





Perdonate il mio ritardo ma non ho avuto ispirazione.
Questo capitolo fa schifo ma prometto che il prossimo sarà migliore. Non riuscirete nemmeno lontanamente ad immaginare cosa c'è sotto.
Datemi dei pareri e consigli, grazie mille.
Un grazie speciale sopratutto a le persone che recensiscono sempre :) <3
  
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