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Autore: wolfsbane97    27/12/2013    2 recensioni
E' una specie di diario, e voi, cari lettori, probabilmente mi conoscerete meglio di chiunque altro.
Spero di non annoiarvi, e se avete critiche naturalmente mi farebbe piacere sentirle, anche se volete dirmi che fa schifo. Qualsiasi cosa, davvero.
Enjoy.
S.
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
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Martedì notte. Ore 00.30. “Non ho niente da perdere, non ho niente da perdere, non ho niente da perdere…” mi ripeto nell’attesa di premere su quella dannatissima icona con scritto “invia”. Lo stavo proprio per fare. Stavo per scrivere al ragazzo della festa. Il bellissimo abbronzato, capelli chiari e occhi magnetici. Sì, lui. In effetti non avevo nulla da perdere: quasi nessuno mi conosce, non avevo un ragazzo che si sarebbe ingelosito (in realtà non ho nemmno un ragazzo), e di figuraccie ero abituata a farne praticamente a ogni respiro. Quindi lo feci.

Gli scrissi una cosa senza senso, per poi scusarmi immediatamente dicendo che qualcuno che aveva la mia password stava inviando cose del genere a tutti i contatti online su facebook (sono patetica, me ne rendo conto). Il suo profilo l’ho trovato grazie a M., che, non so come, lo ha trovato il giorno dopo la festa e mi ha subito inviato il suo profilo in chat. Richiesta d’amicizia, un paio di “mi piace” e fine. Si chiamava H., e a detta di M. era albanese.

Parlammo per un bel po, del più e del meno, mi sorprendevo di me, stavo parlando con un bellissimo ragazzo, e miracolosamente non avevo fatto ancora nessun passo falso. Mi sentivo felice e soddisfatta, cominciavo a pensa che quasi quasi ce l’avrei fatta, forse sarebbe successo qualcosa. Ma come al solito, devo smetterla di cantare vittoria troppo presto.

«conosci una certa B.?»

«sì, è mia amica, perché?»

«perché mi sto sentendo con lei, ma non mi sta rispondendo più. Mi piace, è una bellissima ragazza, potresti chiederle perché non mi risponde?»

«ehm, sì, certo..»

«grazie, sono in debito J»

«sì, lo sei..»

Avete presente quel crack? Sì, quello della lama fredda eccetera. Deve proprio essersi affezionata a me, perché eccola che ritorna a fare visita.

Mi ritrovai a parlare con B., cercando spiegazioni. Ora non sto a spiegarvi il motivo per cui lei non le rispondeva, ma solo per farvi rendere conto, quando riferì a H. lui iniziò a sfogarsi con me di alcune voci che circolavano su di lui, e di quanto lui fosse stanco di queste. Tutto finì con un “sai, anche se stiamo parlando da così poco, sei davvero una buona amica. Potresti essere un cupido perfetto sai?”

Cupido.

Questa parola me la sono ripetuta tantissime volte. Sapete perché? Spiego brevemente.

Tutti i miei “amici” (metto tra virgolette perché.. beh ve ne parlerò un’altra volta) sono fidanzati. E con tutti intendo davvero tutti. Io sono la pecora nera del gruppo, quella che non ha idea di cosa si provi ad avere un ragazzo, però sono anche quella che quando si tratta di consulenze amorose dovrebbe avere un oscar. Ebbene sì, io sono quel tipo di persona: ho salvato praticamente tutte le coppie intorno a me, le aiuto costantemente, quando litigano, quando si stanno per lasciare. Io sono lì. E sono sempre coperta di lodi per la mia grande capacità di risolvere i conflitti tra amanti.

Per quanto aiutare i miei amici mi renda felice, potrete ben capire come mi possa sentire: tanto brava in teoria, ma pratica inesistente. Sono il CUPIDO della situazione.

Cupido. E’ la parola che mi ripeto quando piango. Cupido. Non voglio essere Cupido, voglio essere una maledetta vittima delle sue freccie, non l’arciere.

Ma sembra che le freccie che lancio non tornino mai verso di me, nemmeno per sbaglio. In qualsiasi situazione quando vedo finalmente che una freccia sta tornando verso di me, qualcun altro si mette di fronte a me, e quella punta non colpisce mai me. E poi diventa tutto una «Grazie, S., ci hai salvato, senza di te ci saremmo lasciati!». «Tranquilla, la ruota gira per tutti!», beh si vede che io ci sono finita sotto.


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