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Autore: BlueChar    27/12/2013    2 recensioni
- Ho un problema. - dissi
- Quale? - chiese Edward
- Mi sono innamorata di un'umano. - dissi mentre lui sorrideva.
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- Io so cosa sei. - dissi
- Come lo sai? - chiese il riccio
- Perchè lo sono anch'io. - risposi
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- Io ti amo, ma non possiamo stare insieme. -
- Voglio essere come te, Kim. - disse il moro
- Non puoi. -
- Allora sono costretto a fare questo. - prese qualcosa di appuntito e lo puntò nel braccio.
- No Zayn non farlo... - troppo tardi, ormai aveva tagliato. Sentivo l'odore del sangue che mi impregnava le narici provocando il solito effetto. Mi avventai su di lui con ferocia. Niente da fare, lo uccisi.
Nahh scherzo, Jasper e Emmet mi fermarono in tempo.
Sono Kimberly "Kim" Cullen, cugina di Edward e tutta la famiglia Cullen. Siamo costretti ad andarcene da Forks e adesso la nostra meta è la città più bella d'Inghilterra: Londra.
Inizierò una nuova vita, ma i guai non mancheranno mai.
TRAILER:http://www.youtube.com/watch?v=-V4tcZoQMhA&feature=youtu.be
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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- Oblivion - 

Con il tempo si comprende tutto. Tutte le tue domande,con il tempo, troveranno delle risposte. Tutte le tue incomprensioni,con il tempo, le capirai. E con il tempo io avevo capito che tutti i mostri sono negli umani. Noi uccidiamo, è vero, ma loro con le parole lo fanno ancora di più.
Marzo passò in fretta e la primavera sbocciò, tranne qui a Londra. Cielo sempre grigio e giornate piovose. A volte nevicava pure. Era un sabato mattina quello ed io mi alzai lentamente dal mio letto. Finalmente Jacob se ne andò lasciando Reneesme con un amaro in bocca e francamente anche me. La sera prima che se ne andasse successe un fatto insolito.
- promettilo. – sussurrò con le mani delicatamente poggiate sui miei fianchi.
- prometti cosa? – risposi
- prometti di non dire a nessuno quello che sto per fare. – disse. Sentivo il suo respiro affannato contro le mie labbra.
- Jacob… per favore. – cercai di respingerlo ma non ci riuscii. Aveva i suoi occhi piccoli e scuri puntati sui miei. Iniziò un gioco di sguardi che parve durare all’infinito. La realtà dei fatti era che se non ci fosse stato l’imprinting, lui sarebbe stato ancora innamorato di me.
- mi dispiace per tutto, lo so che hai bisogno di me. – disse stavolta poggiando la sua mano nella mia guancia destra, puntando a sua volta i suoi occhi verso le mie labbra. Il contatto con le sue labbra fu leggero e svelto: entrambi sapevamo che stavamo sbagliando. Nessun bacio passionale, nessuna parola.
- Buonanotte Jacob. – dissi prima di salire in camera.
Certo che fu strano,ma ormai dovevo arrendermi. Io con Jacob non dovevo più averci a che fare.

Come stavo dicendo, quella mattina mi alzai ancora stanca per la notte precedente – io e un altro gruppo di vampiri andammo in giro per i locali e non vi nascondo quanto sangue abbia succhiato - 
- Dove sei stata ieri? – domandò pimpante Emmet piombando sul mio letto.
- In giro. – dissi
- Con chi? – chiese.
- Oh andiamo,smettila con queste domande. Lo so che sei stato mandato qui da Carlisle. –
- Evidentemente qualcuno non si fida di te… Coraggio su cosa hai fatto ieri? –
- Ho bevuto,tanto. Ho anche fumato erba se lo vuoi sapere. – sbarrò gli occhi. – Sto scherzando idiota. – continuai
- Ah ecco. – tirò un sospiro di sollievo. – Scendi principessina che la colazione è pronta. – disse.
Misi addosso una vestaglia e scesi giù a bere qualcosa.
-Ehi. – sussurrò appena Reenesme. Cosa voleva da me?
- Buongiorno. – dissi a mia volta.
- Ti servirebbe un correttore per coprire quelle occhiaie. – ridacchiò. Stavo per dire la mia ma non ebbi il tempo poiché Edward ci interruppe.
- Posso parlarti un attimo? – chiese. Avevo paura. Avevo paura che qualcuno scoprisse ciò che avevo fatto la notte scorsa. E per qualche strano motivo credevo che lui sapesse già tutto. E la paura aumentava, così come il mio respiro irregolare. L’ansia cresceva.
- Dimmi. – risposi.
- Da soli. – e un altro tuffo al cuore partì. Andammo in cucina, sembrava che quel posto fosse fatto apposta per le ramanzine.
- Allora…? – chiesi ansiosa.
- Che hai fatto ieri? –
- Sono uscita. – in quel momento smisi di pensare,altrimenti avrebbe letto i miei pensieri.
- Lo so che sei uscita. Volevo sapere cosa hai fatto. – deglutì rumorosamente.
- Cose che fanno gli adolescenti di oggi, Edward. – mai come in quel momento avevo così tanta paura di lui.
- Quante persone hai ucciso? –
- Neanche una. – ed era la verità. Io non uccidevo chiunque, io bevevo sangue dal loro collo e poi li salvavo dandogli il mio sangue. Io avevo autocontrollo e loro non lo volevano capire.
-  Quanto sangue umano hai bevuto? –
- Parecchio. -  gli sputai in faccia la verità,io non ero in grado di dire bugie. – Ma Edward per favore. – dissi – Non dirlo agli altri. – continuai.
- Va bene Kim ma devi smetterla. –
- No Edward  io non la smetterò mai. Io ho autocontrollo, non uccido qualcuno da almeno 20 anni.- 
- Ok, mi fido di te. La conversazione finisce qui. – e menomale. Andai di nuovo in camera e mi buttai a peso morto nel letto. Presi il telefono e iniziai a scorrere la rubrica. Digitai il numero di Allison.

- Pronto? – rispose la bionda dall’altra parte della cornetta
- Ehi Alli, avevo voglia di fare un giro sei disponibile? – chiesi
- Ma certo. – Allison era sempre contenta di uscire con me, forse perché grazie a me aveva l’occasione di avvicinarsi sempre di più a Niall, dato che aveva una cotta per lui da mesi.
- Mi vesto e arrivo. – chiusi la chiamata per prima. Mi vestii velocemente, poi avvertii gli altri dicendo che sarei uscita e chiamai un taxi. In dieci minuti fui davanti la residenza Hood. Bussai e la madre di Allison mi accolse calorosamente con una teglia di muffin in mano. Salii al piano di sopra dove era rintanata Allison e la trovai in bagno con la porta aperta intenta a mettersi un filo di trucco.
- Perché ti stai truccando? Tranquilla Niall non lo incontriamo oggi. – ridacchiai pensando alla volta in cui entrambe uscimmo struccate,in tuta e uggs per affittare un film e vi trovammo Niall.
- Dopo quella volta mi truccherò sempre. – rispose.
- Sei la solita idiota. – dissi – ma ti accetto lo stesso. – continuai. Allison era la mia unica amica lì. Era la ragazza più petulante e pignola del mondo però le volevo bene. Eravamo così diverse ma così uguali. Ovviamente lei non sapeva del mio segreto e non avrebbe mai dovuto saperlo. Conoscendola lo avrebbe detto in giro come se fosse una cosa da niente e la gente l’avrebbe presa per pazza. Uscimmo con una voglia matta di frappé, allora ci dirigemmo al primo Starbucks della zona.
- Che hai fatto ieri? Sai io sono stata ad una cena con i miei genitori. Non puoi capire la noia! Erano tutti snob, ricchi e presuntuosi! Mi stupisco come mio padre  possa frequentare certa gente. – disse sorseggiando la sua bibita.
-  C’erano tipi carini? – chiesi per deviare la domanda che mi era appena stata fatta.
- Hmm si! Il figlio del collega di mio padre… Un certo Aaron. – rispose.
- Bene,avrai fatto sicuramente colpo. – risposi disinteressata
- E tu invece che hai fatto? – richiese.
- Ma niente sono uscita con un gruppo di amici. –
- Chi? –
- Non li conosci,sono più grandi. –
- Chi sono? –
- Ti ho detto che non li conosci! – sbottai. – Ok scusa. – rispose lei. Per un attimo mi sentì in colpa per averla trattata in quel modo.
Per il resto della mattinata andammo in giro per i negozi e poi con un  taxi andammo al vicolo affiancato dal bar dove tutti quelli del nostro liceo andavano. Lì trovammo Niall, Zayn ed Harry.
- Ciao a tutti. – diedi un saluto generale mentre Allison diede un bacio a tutt’e tre.
- Alli, ti dispiace se vado a fumare? – dissi
- no affatto vai. –

Andai per fumare ma Zayn mi fermò chiedendomi se avevo da accendere e con la scusa mi fece compagnia.
- L’altra sera ero ubriaco vero? – chiese aspirando il fumo e facendolo uscire dal naso e dalla bocca.
- Si e lo ero anche io. – risposi distaccata intenta ad  aspirare.
- L’unico lato positivo è che ho rimorchiato. – disse.
- Buon per te, io ero troppo occupata a piangere per il mio ex. – confessai.
- Ah si questo un po’ me lo ricordo. – abbassai lo sguardo con la scusa di fare cadere la cenere.
- Ti ha lasciato per tua cugina. Non ti merita proprio. – disse.
- Chissà quante volte hai fatto tu questo gioco con le ragazze. – risposi.
- Beh ma solo con le ragazze a cui non tengo. –
- Ma lo fai lo stesso. – dissi. In quell’esatto momento vidi uscire dal bar Harry con un’aria da fuggiasco, come se avesse appena compiuto un crimine. Il sangue nel lato della bocca mi fece capire tutto.
- Scusa Zayn ma dovrei fare una cosa. ci vediamo… in giro si. – e mi dileguai in pochi secondi. Avevo deciso di seguirlo.

Non lo persi di vista neanche un secondo. Una volta che eravamo abbastanza isolati, in un vicolo dove neanche un gatto sarebbe passato decisi di aprire bocca.
- Harry. – si girò di scatto.
- Non dovresti essere qui. – disse con un leggero panico. Era questo il mio dono: riuscivo a capire tutti i sentimenti che la gente provava.
- E perché? – recitai la parte dell’umana ingenua. Sapevo che era diretto al covo dei vampiri.
- Beh perché… - boccheggiò qualche secondo – perché c’è gente strana qui. Faresti meglio ad andare. – disse.
- Ma io non voglio andare. – forse riusciva ad intuire qualcosa.
- Perché mi hai seguito? – chiese
- Io so cosa sei. – dissi.
- Come lo sai? – chiese sbarrando gli occhi.
- Perché lo sono anche io. -  Harry deglutì rumorosamente, poi sorrise.
- Finalmente qualcuno come me. – ed entrambi entrammo in quel covo.
 

Salve gente!
Scusate per il ritardo colossale, mi dispiace tantissimo! Il fatto è che non  avevo ispirazione! Spero almeno che non mi abbandoniate e che nonostante il ritardo continuiate a seguire la storia. Volevo approfittare per dirvi che di Twilight ci sono i personaggi, mentre per la descrizione dei vampiri mi sono ispirata a quelli di The Vampire Diaries. 
Non so quando scriverò il prossimo capitolo ma spero presto. 
Se non ci vediamo, Buon Anno!
Un bacio, Carli:*
 
   
 
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