… End …
Era rimasto fermo ed immobile ad osservare la
scena, solo per pochi minuti.
Minuti che gli parvero interminabili ore.
Restò imbambolato accanto al tronco di un albero,
guardando confuso i Ninja che gli passavano davanti con frenesia, urlando e
strepitando strane frasi.
Quella figura riversa a terra gli sembrava
tremendamente assurda; che fosse uno scherzo? Del resto da lui ci si poteva
aspettare qualsiasi cosa.
Tutto stava diventando sempre più offuscato ed una
strana sensazione di vomito e nausea lo pervase.
Certo, doveva trattarsi di uno scherzo, non poteva
essere altrimenti.
Vide Sakura avanzare velocemente verso il corpo di
Quell’uomo.
Una lacrima rigò il viso della ragazza, chiuse gli
occhi asciugandosi la fronte.
Naruto scosse il capo.
No, non poteva essere. Non
poteva star accadendo realmente. Non a lui.
Qualcuno posò una mano sulla spalla.
Naruto sobbalzò. Era
Tsunade.
“Non
ho potuto fare niente mi dis…” non fece neppure in
tempo a terminare la frase, che il ragazzo era già saltato via fra i rami,
scacciando con impeto la mano dell’Hokage. Togliendosi di dosso quel suo
sguardo pieno di compassione.
Aveva vagabondato per due giorni fra le foreste,
deambulando come un corpo senz’anima, come un morto, finchè improvvisamente non
si era ritrovato davanti ai due portoni di Konoha.
Ed ora era lì. Rinchiuso come un carcerato dentro
casa sua.
Logorato fino alla fine dal dolore, dalla paura per
essere rimasto solo, per aver perduto una fra le persone più importanti della
sua vita.
Colui che fin dall’inizio aveva dimostrato
interesse nei confronti di quel ragazzino scontroso con tutti.
L’unico che aveva capito la sua vera forza.
Era fuggito via, lontano. Senza dare spiegazioni a
nessuno, senza avvisare.
Era fuggito via dalla missione.
Si perché lui era partito per riportare a casa
Sasuke.
Si era allenato duramente per riavere il suo
migliore amico e proprio a causa sua ora era nuovamente solo.
Nuovamente impaurito senza appigli o sicurezze.
Come un bambino impaurito, si era rifugiato al
sicuro, al caldo della sua vecchia casa, sotto le coperte.
Con lo scorrere delle ore, molti Ninja erano andati
a bussare ripetutamente alla porta dell’appartamento, persino lo stesso Iruka.
Ma Naruto non aveva proferito parola, era caduto in
uno stato catatonico di silenzio perenne, continuando a tenere la testa premuta
sotto il cuscino.
“Naruto,
vogliamo solo avere aggiornamenti riguardo la missione…
-ripetevano tutti con insistenza- Che ne
è stato di Sasuke Uchiha?”
Lui però continuava a non rispondere e quanto più
Iruka tentasse di insistere, più Naruto premeva forte il cuscino sulla sua
testa, se fosse soffocato non gli sarebbe importato. Arrivato a quel punto.
Combattere? Andare avanti
in quell’impresa assurda? Per quale motivo?
Perdere altre vite forse?
Strappargli dalle mani l’ultimo lembo di famiglia
rimastogli?
No, Naruto non ce la faceva davvero più. Non aveva
voglia di combattere, si era stufato di sprecare energie per cercare di
riportare indietro Sasuke.
Troppe vite erano state spezzate solo per LUI e
troppe persone avevano indirettamente sofferto, solo per i suoi capricci.
“Perché?
–bisbigliò riemergendo dallo stato di trance- Perché proprio Lui? Non gli era bastato essersi preso il mio migliore
amico…?”
Qualcuno tentò di forzare la porta della stanza.
“Che
stai dicendo Naruto?” domandò Iruka.
“Io
non combatterò più questa battaglia. Lascio tutto, mollo la presa, non mi frega
più niente di quel traditore bastardo!”
“Naruto…”
“Al
diavolo la sua amicizia e al diavolo il suo destino, per quello che mi riguarda
Orochimaru può farci quello che vuole con Sasuke…l’unica cosa che chiedo è che
nessuno di questo villaggio, nessuna fra le persone cui tengo più al mondo
venga coinvolta ancora…”
La porta esplose.
Probabilmente una carta bomba, certo, drastica come
soluzione, ma essenziale. Naruto sembrava dire cose senza senso.
“Perché
tutte le persone per me importanti, finiscono sempre con lo sparire? Mi
scivolano via dalle mani e io non me ne rendo conto…”
“Dovresti
spiegarti meglio. Al villaggio sono ritornati alcuni Ninja medici e dicono che
è successo qualcosa di molto grave. Tu mi sembri sconvolto. Perché non vuoi
parlare?”
Rimase seduto sul letto, osservando un punto vuoto
della stanza, attorniato da dozzine di scatole di Ramen.
Quella lucentezza che era tipica dei suoi occhi
azzurri, pareva essersi dissolta come il fumo di una candela portato via,
lontano dalla brezza estiva.
“Che
ti succede…Naruto Uzumaki…?” domando il Maestro con
tutta calma.
“Mi sembra di
avertelo già detto. Ho lasciato la missione.” affermò freddo.
Iruka spalancò gli occhi.
“Ma…ma
ti sei allenato tantissimo, sei stato via due anni e mezzo proprio per riuscire
a mantenere la tua promessa. Hai deciso di buttare tutto all’aria?”
Un sorriso amareggiato si
formò sul volto
“Mi
sono allenato si. Mi sono allenato per portare in salvo Sasuke e anche perchè
un’organizzazione di pazzi criminali vuole
Per
questo, Maestro Iruka, ti sto dicendo che ho deciso di lasciare tutto. Basta
sofferenza, basta Sasuke…”
Iruka deglutì lentamente, aveva capito tutto, aveva
capito perfettamente quello che era accaduto e l’enorme perdita che avrebbe
gravato per sempre sulle spalle del suo ex-allievo.
“…Jiraya-Sama…”
disse con un filo di voce.
Naruto annuì. Due lacrime scesero velocemente già
dai suoi occhi, sparendo a terra.
“E’
morto, si. Pain l’ha ucciso…”
Sometimes in life you feel the fight is over,
And it seems as though the writings on the wall,
Superstar you finally made it,
But once your picture becomes tainted,
It's what they call,
The rise and fall
*§*§*§*§
L’avevo detto che sarebbe durata poco,
forse avrei dovuto dividerlo in 2 questo capitolo…ma sn sicura che a voi vada
bene anche così.
Beh spero vi sia piaciuta!
Alla prossima!
Aly.