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Autore: 3lkom    30/12/2013    3 recensioni
Angelica ha 19 anni, un passato burrascoso alle spalle e un futuro incerto davanti a sé.
E' bella, a vederla sembra quasi una bambola, ma il suo carattere è schivo, aggressivo, opportunista. Nessuno la conosce per com'è veramente, perché nessuno lo merita, almeno così crede lei. Non crede nell' amicizia, e tanto meno nel vero amore. Non nasconde le sue dipendenze, non si sforza di apparire migliore di com'è veramente, perché non le interessa l'opinione degli altri: solo iniettandosi un liquido ambrato dritto in vena, con la mente annebbiata di piacere, riesce a non impazzire..
La sua vita cambierà radicalmente quando, in un famoso pub di Los Angeles, conoscerà cinque ragazzi folli e autodistruttivi; con i quali, per la prima volta nella sua vita, instaurerà un legame.
E forse, proprio grazie a loro, riuscirà anche ad aprire il suo cuore e ad affrontare la vita a testa alta, senza doversi più nascondere dietro al paradiso artificiale donatole dall'eroina.
Quella droga maledetta, e così dolce..
Genere: Introspettivo, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Axl Rose, Duff McKagan, Izzy Stradlin, Nuovo personaggio, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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A.

Apro gli occhi, fisso il soffitto del soggiorno della casa nella quale ormai vivo da quasi un mesetto. Gli richiudo. 
Sbadiglio sonoramente, rimanendo sdraiata mi stiracchio per quanto posso. Assai controvoglia riapro gli occhi.
La luce entra da uno spiraglio tra le tende non più bianche, ingrigite dal fumo, saranno quasi le quattro di pomeriggio e io tra meno di un'ora dovrei essere al pub.
Oggi mi tocca lavorare. Non mi va. Non voglio alzarmi.. Ma tanto alla fine lo farò comunque, è inutile lamentarsi. Lo so.


Mi considero un'autosabotatrice provetta, cosa che del resto sono, ma quando prendo un impegno con me stessa cerco in ogni modo di rispettarlo: e di sicuro il lavoro al bar è la cosa migliore che possa fare in questo periodo, senza ombra di dubbio.
Primo: mi tiene impegnata. Ho degli orari fissi da rispettare, e non può che farmi bene un po' d'ordine nella mia vita così fottutamente scombinata.
Secondo: ho uno stipendio misero ma onesto, con il quale posso contribuire anche alle spese di casa e magari togliermi qualche sfizio, se mi va. 
Non faccio nulla di illecito, se non bermi sul lavoro qualche bicchierino in più del dovuto.. Ecco, terzo punto: alcol gratis per me, e pure per i miei eventuali amici se il capo non mi vede.

Un altro giro, offre la casa! ..
Ripensandoci, non fa tanto schifo il mio lavoro, alla fine.


Mi tiro su a forza, maledicendo il genio che ha messo in commercio un divano del genere, talmente scomodo che ho la schiena e il collo a pezzi, e sperando che muoia di una morte lenta e dolorosa. 
Quanta dolcezza, da appena sveglia..


Ho bisogno di un caffè, e per averlo arranco fino in cucina, in punta di piedi per non svegliare nessuno.
Stanotte ho sognato di quando ero ancora all'orfanotrofio, da piccola..
Dovevo avere dieci o undici anni, quando me ne sono andata. Che gran giornata quella!
E quanto mi era piaciuto aver terrorizzato a morte quelle suore del cazzo? Uno spasso.
Certo, i primi giorni al riformatorio erano stati pure peggio, quello è vero..
Ma poi avevo conosciuto Jo, e tutto era migliorato. Mi sentivo a casa, dovunque fossi, se c'era anche lui..

Strano. Non penso a lui da un po', ormai.. Ma sto bene. Non mi sento in colpa. 
È come se avessi ricominciato a vivere, come se mi fossi risvegliata dopo un lungo sonno fatto di depressioni e apatia verso il mondo, e il torpore mi stesse a poco a poco abbandonando.
Non l'ho dimenticato, non voglio e non devo, e del resto non ci riuscirei nemmeno se lo volessi con tutto il cuore..  Ma se la mia vita ora è migliore e se finalmente ho trovato l'aiuto e l'affetto che inconsciamente stavo cercando (anche se ambedue provengono paradossalmente da cinque musicisti alcolizzati sui quali non avrei scommesso un soldo), non posso che cogliere al volo quest'opportunità e afferrare la loro mano tesa, pur non dimenticando mai la vita che mi sono lasciata dietro. 
È finito il tempo dell' autocompassione, ora devo reagire: e se il destino ha voluto che un chitarrista pallido e dal sorriso malinconico riuscisse a farmi provare nuovamente affetto e fiducia sincera per un'altra persona, cosa che ho creduto impossibile per troppo tempo, allora non posso che farmi forza e andare avanti. Avanti, verso un futuro ancora migliore, si spera..

 


Perdo tempo nel guardare fuori dalla finestra, immaginandomi come sarebbe la mia vita ora se non fossi andata banalmente a letto con Axl, quella sera. Se non avessi conosciuto Jo. Se non fossi mai finita all'orfanotrofio, e se mia madre, donna per me senza volto e nome, mi avesse voluta nella sua, di vita..

 

La caffettiera fischia, quindi spengo il gas rallegrandomi del buon aroma che si è diffuso in cucina, poi mi scappa un sospiro.
Io non credo nel paradiso e tantomeno in Dio, ma mi piace pensare che Jo mi stia guardando, e che mi ascolti e mi protegga da ogni male..
So che non è così, e probabilmente anche se davvero esistesse una vita oltre la morte, lui non sarebbe con i beati. No, non devo infangare così la sua memoria: lui aveva un' anima buona e un cuore grande, e io lo so perché sono stata l'unica a conoscerlo per come era veramente..

Basta, devo accettare la realtà, per quanto possa odiarla è l'unica certezza che mi è rimasta.
Lui è morto, io sono viva, e nemmeno quando sarà il mio momento potrò rivederlo; però è un'illusione che riesce sempre a consolarmi..Meglio la dura verità o una dolcissima menzogna?

 

Comunque, la roba mi fa fare sogni troppo realistici e vividi, non sta bene. Sembra che il mio cervello per farmela pagare si prenda gioco di me, facendomi ricordare attimi passati che credevo di aver rimosso completamente..
Lo zucchero? Ieri mi sono fatta di brown sugar, roba di qualità mediocre e chiamata così per il suo colore marrone scuro, per l'appunto, assai poco invitante..

Ma la dose era proprio abbondante e anzi, mi ha sballato più del solito: mentre stavo aiutando i ragazzi a salvare il salvabile della "prelibatezza" cucinata da Duff (penne alla vodka, anzi, qualche povera penna sopravvissuta all'annegamento e immersa in un mare di alcol, se vogliamo essere onesti), ero in un mondo tutto mio.. di certo Axl se ne è accorto, abituato com'è a stare con gente abitualmente fatta di roba, ma tanto era più preso a guardarmi il culo che a rendersi realmente utile, quindi..

"Angie!" 


Izzy mi abbraccia da dietro, cogliendomi di sorpesa, non lo pensavo affatto sveglio; mi bacia delicatamente il collo, facendomi sorridere, prima di prendermi per i fianchi e farmi girare per darmi un bacio: uno vero, uno di quelli che mi fa girare la testa. Le sue labbra sanno di sigaretta e whiskey, al solito. Ha un buon sapore.

"Devi smetterla di fare così, rischiavi di ritrovarti con del caffè bollente rovesciato addosso!" Sbuffo spazientita, non riuscendo tuttavia a rimangiarmi il sorriso.

"Ma a me piace correre rischi, lo sai" Mi ammicca in risposta, prima di scostarsi da me per prendersi un'altra tazzina.

"Come mai sveglio?"

"Lavoro" Spiega annoiato, sbadigliando sonoramente mentre si china a prendere un cucchiaino dal cassetto. "Devo incontrare persone e fare giri, sai no, affari, e tutto ciò ovviamente per guadagnare vile denaro..
E poi volevo vederti prima che uscissi, piccola, visto che oggi non credo riuscirò a ritagliare un po' del mio tempo per stare con te almeno fino a stasera" 

"Ma che romantico che sei, Stradlin! Quasi non ti riconosco.."

"Spiritosa.. Cazzo! Sono già in ritardo.. A dopo, allora, fai la brava" E tempo un bacio e un sorriso se ne è già andato, lasciandomi sola con i miei pensieri.


"Tu fai il bravo, Izzy, non sono mica io quella che rischia di finire al fresco.." Penso ad alta voce, prima di riscuotermi e correre a infilarmi qualche straccio e le scarpe al volo: e poi mi precipito in strada, rimediando una sigaretta da un signore barbuto ed affrettandomi ad arrivare al locale.

Dannazione, sono in ritardo anche io!

 

 


Il proprietario del bar, Mick, è un tipo sulla cinquantina, uno con la pancia da perfetto alcolizzato, all'apparenza burbero, ma che in realtà nasconde un gran cuore: per fortuna non è un egoista che pensa solo al suo locale, anzi, è il primo a mettersi tra noi e i clienti quando hanno bevuto troppo ed iniziano ad infastidirci: cosa che capita fin troppo spesso per i miei gusti, e che lo spinge a cacciarli fuori senza troppi convenevoli; perdendoci pure un bel po' di grana, poverino.
Delle ragazze che hanno il turno con me, ricordo il nome solo di una: si chiama Selene e ha appena diciotto anni, è l'unica con cui ho più o meno legato, qui dentro.. 
Le altre sono ochette, davvero insopportabili, e non capisco proprio come Mick riesca a subirsele ogni santissimo giorno, figuriamoci a stipendiarle!

 

Selene ha i capelli corti e scompigliati, biondo platino, gli occhi verdi sempre marcati di nero, come i miei, pluritatuata e con il piercing al labbro, gli anfibi anche sotto la divisa da cameriera. È di una bellezza stupefacente, di certo fuori dal comune, dalla mente acuta e dal carattere forte e deciso; ma non per questo prepotente, come invece spesso risulto io.
Sarebbe il mio ideale di ragazza perfetta, quella che mi sposerei se fossi attratta unicamente dalle donne, e certo, se fosse legale un matrimonio tra persone delle stesso sesso in questo cazzo di paese. Ma non dilaghiamo.


È appena maggiorenne, e io sono più grande di lei di molto poco ma mi sento come se fossi sua sorella maggiore, con il preciso compito di proteggerla: un'idiozia, considerando la mia innata capacità di fare sempre e comunque stronzate.. 
Ma le voglio bene. Non credo di aver mai conosciuto una ragazza con cui mi trovassi così tanto a mio agio, con cui possa parlare di tutto e tutti senza sentirmi giudicata o fraintesa..

 E poi ha un senso del pudore che è ai limiti della decenza, giuro, quasi mi aspetterei di vederla servire ai tavoli completamente nuda, mantenendo comunque la calma di un santone!

 


"Ciao Mick.." 

"Ma ben arrivata, signorina!"

"Scusa, è che non mi sono accorta che era così tardi e.."

"Non dilungarti, il tempo è denaro! Ora, il tavolo due aspetta due scotch con ghiaccio, il sette deve ordinare e il cinque ha bisogno del conto.."

"Ci penso io, capo" Mi sfreccia davanti la mia dolce amica, rivolgendomi un occhiolino complice. 

Mick la guarda stralunato adempiere ai miei personali doveri, poi sospira, scuotendo la testa: "Voi due mi farete impazzire.. Dai, su, corri a cambiarti! I soldi mica piovono dal cielo, ragazzina, nemmeno se si ha un visino dolce come il tuo!" 

Faccio quello che mi ha detto, il sorriso sulle labbra anche se il mio turno è appena iniziato, e la pausa è ancora lontana.

 

 


SELENE

Dio, che stanchezza!
Devo smetterla di fare nottata, se poi il giorno dopo ho il turno al pub.. Basta festini alcolici, basta coca e basta finire allegramente nei letti di ancora più allegri sconosciuti, basta!

 ..No, non sono credibile.

È che sono giovane e e voglio divertirmi, tutto qui, e nel paesino nel quale sono cresciuta il massimo svago era tirare sassi alle macchine e farsi una o due canne durante la messa domenicale.. E poi lì tutti conoscevano tutti, e io ero stata etichettata fin da subito come "quella dalla quale bisognava tenere alla larga i preziosi pargoli" o li avrebbe condotti sulla cattiva strada, addirittura. Quella che rispondeva ai genitori e non pregava e fumava e beveva, insomma, un futuro avanzo di galera sicuramente! 

 

Sono scappata da casa quattro mesi fa, e in tutto questo lasso di tempo non me ne sono pentita, mai,  nemmeno per mezzo secondo. 
I miei erano ottusi, i tipici genitori timorati di dio e della legge che sfoggiavano orgogliosi la macchina nuova e il prato appena falciato ai vicini ancora più ottusi di loro, e non capivano perché la loro graziosa figlioletta, così dolce da piccola con il vestitino a tulle e le trecce bionde, si fosse trasformata da adolescente in una specie di anticristo, che -diamine!- saltava scuola, e diceva parolacce, e aveva perfino rapporti sessuali con ragazzi più grandi.. 
Cosa avrebbero pensato i vicini, il parroco del paese, la commessa del supermercato e sua madre quella vecchiaccia sdentata che tutti cercavano di evitare?


E così me ne sono andata, e loro non hanno avuto nemmeno la decenza di cercarmi, o almeno di fingersi preoccupati.
Ho un fratellino più piccolo che è da anni il loro orgoglio più grande, ubbidiente e religioso e col cervello di un pesce rosso: quindi, loro sono più felici senza di me e io pure. Non ne sento la mancanza.


Ora vivo in un mini appartamentino a cinque minuti a piedi da qui, ho il mio bagno e un cucinino e un letto grande e un armadio tutto per me; e anche se i soldi non abbondano posso permettermi la cena e le sigarette e pure la neve, ogni giorno o quasi, e quando finisco il turno ho il tempo di uscire e andare a concerti o semplicemente a bermi un bel boccale di bionda.. Chi sta meglio di me?

 

 

"Andiamo nel retro a fumarci una cannetta, dai" Mi propone in un sussurro la mia amica in un momento di calma lavorativa: è una vera noia starsene in piedi dietro al bancone con le mani in mano, e dopo il secondo o il terzo giro di shottini e ancora nessun tavolo da servire, di un po' di tranquillità e di aria fresca ce ne è davvero bisogno.
Sgattaioliamo verso l'uscita che da sul retro, ci poggiamo sul corrimano e ci godiamo il primo momento di completa pace della giornata, mentre nell'aria si diffonde un buon odorino di erba: quella pianta alla vista così carina e innocua ma che per lo stato è severamente illegale, al pari della ben più nociva e costosa cocaina.. 
Bah, ma valli a capire!

 

Angelica, tra un tiro e l'altro, mi accenna di un certo ragazzo che conosce da un po', non fa nomi ma so che è un musicista, e che a quanto vedo dal suo sorriso insolitamente timido le interessa, e nemmeno poco.. Io sono un'appassionata di musica rock, e ho sentito almeno una volta dal vivo quasi tutti i gruppi qui in voga a Los Angeles: quindi presa dal dubbio le chiedo l'identità di questo fantomatico uomo, quasi temendo che possa essere Lui, quello che piace a me..


E invece no, menomale.. Anzi, cazzo, non avrei potuto ricevere notizia migliore!
Il suddetto signorino che ha fatto breccia nel cuore della mia bella amica è un Suo compagno di band, e ciò significa che magari potrei finalmente arrivare a conoscerlo, e di persona..


La prima volta che l'ho visto proprio qui al bar, seduto al tavolo in mezzo ai suoi amici, sono rimasta incantata a fissarlo come un'idiota; per fortuna lui non ha fatto caso a me, troppo preso com'era a ridere e scolarsi un bicchiere dopo l'altro.. L'avevo visto in concerto qualche giorno prima, ed ero rimasta a bocca aperta dalla sua bravura: come diavolo faceva a suonare in quel modo? E poi, quanto diavolo era figo con quel sorriso un po' storto e quelle sue movenze e quei pantaloni di pelle così strimin.. Oddio, sto degenerando: poco ci manca che mi venga l'acquolina in gola, se me lo trovo davanti..

 

 

Faccio un bel tiro, l'ultimo, lascio cadere il filtro in un tombino mentre decido che è giusto confidarle chi mi piacicchia al momento, proprio come ha appena fatto lei con me. Glielo dico. Lei mi guarda un po' confusa, poi scoppia a ridere e alla fine mi abbraccia, con un'espressione che mi turba e non poco.

"Lo sai che sono un gruppo di idioti, si?"

"Mica mi ci devo sposare, cara la mia amica.." Le sorrido in risposta, invidiandola un po' per la sua fortuna sfacciata -a parer mio, i Guns n' Roses, oltre ad essere maledettamente bravi, sono tutti dei fighi e oltremodo arrap.. Ehm, chiedo scusa per il francesismo, si, torniamo a noi-

"Piuttosto.. Quand'è che lo rivedi, il tuo Izzy?"

"Ehi, piano con le parole" Sbuffa lei, seppur ridacchiando. "Primo, mica stiamo insieme.. Secondo, li vedo pure troppo, cara mia: sai, dormo sul loro maledetto divano da quasi un mese.." 

Eh?! "E perché non me l'hai detto prima, di grazia?" Ci manca poco che esplodo!

"Perché non me l'hai mai chiesto" Alza le spalle lei, mantenendo la calma, e devo ammettere a malincuore che ha ragione..

Dai su, Selene, non essere ridicola e mantieni il contegno, schizzata!

 

Faccio un respiro luuungo, e poi le rivolgo un sorriso a trentadue denti: "Allora, che dici, domani potresti invitare i tuoi coinquilini qui al bar, così magari me lo presenti?.. Stradlin, intendo" Specifico poi, non senza arrossire.

"Si, certo, Izzy.." Sogghigna lei, alzando un sopracciglio e facendomi ridacchiare.


Davvero, mi sembra che le cose vadano meglio dal momento stesso in cui l'ho conosc.. 

"Ecco dove vi eravate cacciate! Forza, che aspettate a tornare dentro? Vi dovrei licenziare, a voi due scansafatiche.."

"Mick, scusaci, arriviamo subitissimo" Gli faccio io, ostentando la mia migliore espressione dolce e pentita e riuscendo così a sbollire gran parte della sua rabbia. 

 
Gli passiamo accanto, trattenendo una risata perché non sarebbe per niente educato, e mi sembra quasi di sentirlo borbottare tra sé e sé.. "Giuro, i vostri bei faccini la prossima volta non vi salveranno mica, eh, lo stipendio bisogna guadagnarselo.."

 

 

 



J.

La città degli angeli, si, e di notte diventa l'inferno.. Tra le strade tante e troppe storiacce di giovani vite, bruciate, in un secondo qua si è ladri, assassini e poi vittime e si ricomincia, ed è un gioco malato dal quale non si può scappare: basta essersi sporcati una singola volta le mani..

Qua si diventa grandi per le esperienze vissute e provate, mica per gli anni su un documento che di te dice tutto, ma non dice niente.. Quante scelte sbagliate sono state fatte, qui, e quante brutte conseguenze che hanno portato.. Altro che Padre Eterno, qui nessuno veglia proprio su niente..

 

A casa poi la stessa storia: ci crolla il muro addosso, e spesso non ci sono soldi nemmeno per mangiare; ma il modo per farsi si trova sempre, ogni giorno, qualche spiccio per le sigarette e si va avanti a caffeina, poi una canna, se Dio lo permette.. e magari una bella sniffata di cocaina per iniziare, e continuare, e finire col piede giusto la giornata, inutile a dirsi..

 

Si passa il tempo a trovare nuovi problemi e nessuna soluzione, e poi si beve per dimenticarli.
I momenti di lucidità sono impensabili, ecco perché i ragazzi di oggi si sfondano: per non affrontare la loro coscienza, per non sentire quella maledetta voce nella testa che vuole spronarli ad aprire gli occhi e reagire.. Perché, poi? Non è più dolce e più facile costruirsi il proprio paradiso artificiale, come lo chiamava Baudelaire, piuttosto che essere coscienti della realtà di merda che ci circonda e con l'unica certezza di non poter in nessun modo cambiarla?

 

Io li vedo tutti i giorni, ragazzi del genere. Sono quelli che la notte incontro nei vicoli più bui, occhiaie nere e visi pallidi e scavati, quelli a cui vendo la roba e che avvelenandosi fino a crepare contribuiscono a pagarmi l'affitto e altra roba, poveri diavoli. È un circolo vizioso che mi conferisce potere, e terrore allo stesso tempo, quello di contribuire a metter fine alla vita di estranei senza che loro mi vedano come colpevole: ironia della sorte, mi regalano la vita e io li vendo la morte. 
Mi sembra quasi di giocare a fare Dio..

 

Proprio l'altroieri hanno mandato da me una ragazzina, avrà avuto quindici, sedici anni al massimo sotto tutto a quel trucco, mi ha preso due dosi; le tremavano le mani, chissà se per l'astinenza o per il freddo, comunque ha pagato e poi se ne è andata senza mai guardarmi negli occhi. Nemmeno il tempo di mettere i soldi in tasca che era già sparita nel nulla, forse proprio in un vicoletto buio, lì vicino, a farsi endovena di dolcissime illusioni..

 

Per un attimo bastardo ho creduto fosse Angelica, per fortuna mi sbagliavo: quella ragazzina io non la conoscevo, e forse mai più la rivedrò, questa è una città così grande.. Ma allora perché stavo così male per lei? Ho provato una paura fottuta, temendo per la sua incolumità, se ne girava tutta da sola in questo quartiere piena zeppo di rifiuti umani, e poi così giovane e già si calava.. 
Potevano violentarla, ancora più facilmente se fosse stata fatta di roba, ed ero stato io a fornirgliela, proprio io!

Sarei stato in qualche modo complice? Quella ragazzina ci sarebbe tornata a casa? E perché diavolo aveva iniziato a bucarsi, perché?
E perché io lo facevo, invece? Ero davvero solo un tossico del cazzo, avevo veramente perso la mia dignità di uomo dalla prima volta che avevo provato quello sballo incredibile, o dietro al mio atto che per i più era totalmente illogico e immorale c'era qualcosa molto più grande di questo, qualcosa che non riuscivo ancora a capire?

Era un'illusione o era la realtà? Dovevo seguire gli istinti e i miei desideri e fare ciò che volevo, anche se non era giusto, o fare appello alla mia labile forza di volontà, e tirarmi fuori da tutto questo?

Si può smettere, se non si vuole? 
..Io credo di no..

 

 

Viviamo ai limiti della legge, spacciamo, rubiamo e ci atteggiamo a fare i capi, vogliamo fama e potere e finiamo spesso alle mani, anche quando non serve, ci circondiamo di ragazze e alcol e sballi di ogni tipo,
anche sul palco manteniamo quel sorriso sardonico e cattivo, da spacconi, tipico dell'assassino.. ma la verità è che siamo noi le vittime, siamo noi quelli destinati a morire giovani e in modo violento se non ci diamo una regolata.. Ma io voglio davvero farlo?

È inutile ormai negare la mia appartenenza a questo mondo malato, è la realtà, che mi piaccia, oppure no.. 

 

 




A. 

E mi piace! Tanto, troppo per potermene andare.. 
Non ci metterebbero tanto a trovarne un'altra come me.
Magari perfino più bella. Più gentile di sicuro.
E magari Stradlin se ne innamorerebbe perdutamente, magari se la sposerebbe pure, dimenticandomi.. Ecco perché non posso andarmene.
Oltre per la roba gratis, cosa che comunque non mi dispiace affatto.. Credo che mi piaccia. Veramente. Non lo so.

Non voglio correre troppo, ma del resto è un po' che lo conosco e non ci sono ancora andata a letto. Un record, per me!
Mm, questo a detta di molti mi farebbe apparire come una ragazza senza pudore, insomma, una facile, per non dire di peggio.. 
Sono sicura che i miei ex-clienti non si sono fatti questi problemi, quando hanno pagato per avermi..

 

Quindi si, forse non ho sani principi morali e di certo non sono una puritana, maledizione. Ho dovuto ricorrere più e più volte a dover vendere il mio corpo, a diventare una donna- oggetto per avere cose che altrimenti avrei solo fantasticato, per tirare avanti..
Ma, dopo tutto questo schifo, almeno ora riesco a guardarmi allo specchio senza provare disgusto per come mi sono ridotta, e la mia coscienza è a posto. 
Qualche problema, moralisti del cazzo?

 

 

Izzy mi piace e non ci ho fatto ancora niente. Vuole aspettare, mi ha detto a fatica mentre io lo provocavo apposta, sfacciata, per vedere se erano solo belle paroline senza significato o se sarebbe rimasto fermo sulla sua posizione. E lui non ha ceduto, che carino.. 

"Allora a domani, eh, e ricord.." 

"Stai tranquilla, che mi ricordo tutto.. A domani! Ciao Mick!" E me ne vado felice, accendendomi una sigaretta per la strada mentre penso ad Izzy, e poi a Selene e alle fortuite coincidenze della vita.

 

 

 


J.

Non è la barba o l'età o quante volte hai scopato a farti uomo. È come ti poni davanti a certe situazioni, come affronti i problemi: e se ragioni con coscienza e lucidità allora lo sei, se non lo fai no.. 
È per questo che dico che conosco tanti maschi, e per la stragrande maggioranza adulti, ma quasi nessun uomo.. Io lo sono? Credo di no..
Dio, sto pensando troppo.

Non sono nemmeno le otto di sera e già sono strafatto e ubriaco da buttare, un vero straccio.
Barcollo verso casa come al rallentatore, mi sento male e devo poggiarmi a un muro o cado per terra.
"Non voglio che Angelica mi veda così", realizzo non poco stupito, sforzando gli occhi per mettere a fuoco le lettere di un' insegna poco lontana che non smettono di scambiarsi di posto, maledette!

Cazzo, non avrei dovuto farmi così tanto.. Stavo bene, prima, è stato quell'ultimo cartone che ho preso che mi ha fatto risalire tutto insieme, ma che diavolo mi sono calato?

 
Mi ricordo il Jack, all'inizio bisogna farci un po' la mano ma poi anche quello scende giù che è una meraviglia, poi le due birre e quel bicchierino di scotch offertomi da quel pappone che mi fornisce la roba, un riccone del cazzo che tra un po' mi metteva sotto con la sua auto nuova, prima: e per farsi perdonare mi ha portato a bere, eravamo io, lui e la bella ragazza che sfoggiava tutto orgoglioso, come se non si capisse che era soltanto una prostituta..

 

Mi ricordo quello che ho bevuto, mi ricordo le botte che ho dato -due offertemi sempre dal pappone di cui ho parlato prima, due ce l'avevo io, e l'ultima mi è arrivata da un buttafuori di un locale dove vado spesso a bere, il Whiskey a Go-Go, dato che qualche mese fa l'ho aiutato a rimorchiare una fighetta qualunque della quale si era invaghito alla follia.. Ora lei è incinta, sono innamorati e stanno pure per sposarsi, e quindi ogni volta che lo incontro lui mi offre o un bicchiere o una sniffata, come capita.. 

Quindi qualcosa di buono l'ho combinato anche io, vero?
..


Ricordo la coca e ricordo l'alcol, ricordo la pasta che mi sono preso stamattina con Slash e la spada che mi sono fatto ieri notte con Angie.. No, cazzo, ora non riuscirò più a togliermi dalla mente l'immagine del suo braccio perlaceo trafitto da un ago nero, il sangue e le vene e quella robaccia marrone e appiccicosa che ci siamo sparati, il brown sugar.. e dire che ho esagerato con la dose è dire poco: sono un coglione, e se le fosse successo qualcosa, io..

Cazzo, sto male. Dannazione, maledetto trip, lasciami in pace e vattene!
Non avrei dovuto prenderlo..

Che poi, chi me l'ha offerto? Manco me lo ricordo, tanto sto ridotto male. Credo un qualche mio collega spacciatore, e io me ne sono presi due senza nemmeno pensarci, che idiota..

L'ho preso varie volte e non mi è mai successo niente di grave, anzi.. Ma oggi.

 


Hanno trovato il corpo senza vita di una ragazzina, ho visto la notizia su un giornale che qualcuno non aveva buttato, prima pagina. Era lei.Morta di overdose. Colpa mia, lo sapevo.

L'ho scoperto subito dopo essermi preso i trip, mentre mi stavo fumando una paglia su quella dannatissima panchina sulla quale c'era il giornale, per l'appunto.

Il destino aveva voluto che mi sedessi li, e quel titolone da prima pagina ha attirato subito la mia attenzione, assieme alla foto più piccola lì accanto che la ritraeva sorridente e felice; sapevo che era lei. 
Non posso fare finta di niente..
Era morta per colpa mia, o aveva esagerato apposta?
Ero un assassino?

Ero sconvolto, confuso, quasi mi sentivo mancare l'aria..

Ecco, ed è stato proprio in quel momento che mi sono iniziati a salire i due cartoni che m'ero preso. Potete immaginare il resto. Eh si..
Ed ecco perché ora sto così..

 

 

C'è qualcuno che sa di che cosa parlo quando dico "bad trip"? Spero di no, davvero.
Brutta faccenda.

Basti pensare all'effetto che la droga ha su di noi esseri umani: a come ci fa stare fottutamente felici e a come eccita i nostri sensi, merito della droga stessa e di svariate parti del nostro cervello che riesce a stimolare, facendo produrre aminoacidi e via discorrendo. 
E così l'ecstasy stimola il rilascio di serotonina nel corpo, che ci fa provare quella sensazione che banalmente indichiamo come piacere; la cocaina invece impedisce il riassorbimento di dopamina all'interno del singolo neurone che l'ha prodotta, accelerando il battito cardiaco e i collegamenti sinapsici e facendoci sentire più attivi, più forti e più sicuri di noi; dell'eroina non ne parliamo, o mi viene voglia di farmi una pera e non mi sembra proprio il caso, visto che non sono nemmeno le otto di sera e io sto per lasciarmi morire in mezzo a una strada, già..


Ecco, ora basta immaginare quanto può essere distruttiva per la nostra salute psico-fisica una sostanza che inaspettatamente non riusciamo a reggere, troppo forte per poterla controllare..

I sensi e le emozioni sono ampliati di cento e mille volte, si, ma la gioia diventa puro terrore. Ansie, palpitazioni, come ogni minima cosa anonima ci appariva dolcissima, ora rivela la sua natura maligna e diabolica: e io che già ero messo un po' fuori di mio, ora sento che se chiudo gli occhi potrei morire, così che la povera ragazzina di cui non ricordo il nome abbia giustizia. Cazzo, se sto male..

 

Non so come riesco ad entrare a casa, ignoro ogni voce che si rivolge a me non sforzandomi nemmeno di capire da dove provenga, mi trascino fino in camera e mi butto sul letto. Respiro a fatica, tremo e sudo freddo..

Ho esagerato, e ora ne pago le conseguenze: sono in un bad trip, un incubo dal quale non riesco a svegliarmi..
O forse è solo la mia coscienza che gioca sporco. Forse sono solo troppo lucido, ecco. Ma non credo.
Non sono un uomo.  

 

"Mostro"dice la mia coscienza, mostrandomi ripetuti flash della foto della ragazzina morta che sorride, e di Angelica che ormai ha sempre la dose pronta, grazie a me, e dei miei amici, che si sballano tutti i giorni senza capire il valore della vita che stanno provando in tutti i modi di buttare al cesso.. 

"Mostro, mostro, mostro!"


Sento dei passi. Come tuoni mi fracassano il cervello, mi copro le orecchie per non sentire..

"Tutto bene?.." 

Apro gli occhi, è la ragazzina morta ieri notte che mi sorride e mi guarda dritto in faccia, proprio come nella foto. Urlo.

Poi mi accorgo che non è lei, ma Angelica quella che ho davanti, e che sembra davvero in ansia.  La mia mente mi ha giocato un bello scherzo..

"Che hai?.. Izzy, dai, calmati!" 


Viene al mio capezzale, mi sforzo di tirarmi su anche se mi sento la testa terribilmente pesante.
Ora è seriamente preoccupata, lo leggo nei suoi occhi.. Riesco solo a pensare a quanto sia ingiusto che stia male, che soffra, e sopratutto per uno come me: nonostante la sua bellezza non venga in nessun modo deturpata, io odio vederla infelice. E nel sapere che io ne sono la causa, e che la mia morte la farà soffrire, io davvero non.. 

 

"Izzy?! Che cazzo ti sei preso per stare così? Dai, non prendermi in giro che mi fai spaventare.."

"..Il mio vero nome è Jeff, sai? Però nessuno mi chiama più così" Parlo a fatica, ma parlo. Chissà se farà male, spero tanto di no..

 

"Jeff.." Cerca di assimilare velocemente la scoperta, mentre mi poggia delicatamente la testa sul cuscino. Mi sorride dolcemente, scuotendo la testa come a scacciare un pensiero improvviso, poi porta una mano a carezzarmi il viso: "Jeff, ascoltami, andrà tutto bene, capito? Ci sono io con te, e non ti lascio andare.."

Ho il cuore a mille e la testa mi martella così forte che credo di stare per morire: e lo merito, altroché, devo essere punito per i miei peccati e la morte è l'unica soluzione possibile.


Rachele. Ecco come si chiamava la ragazzina, c'era scritto sul giornale. Mi dispiace tanto, Rachele.
Tanto sto venendo li dove sei tu a chiederti scusa di persona. Ma prima ho un'ultima cosa da fare..

 

"Angelica.. Mi sono innamorato di te, lo sai? Ti amo, e ora muoio, e avrei tanto voluto.. dirtelo prima.."
La vista mi si annebbia, mi sento così stanco..

Sto morendo, è così, cazzo!

 Sono troppo giovane.. 

 

"Anche io ti amo, Jeff.." E la sua voce è solo un sussurro.. "Ora però dormi, ti prego, fallo per me.."

 Come fa? Come può dire questo? 


"Chiudi gli occhi, io sono qui.. Sono sempre qui con te, non me ne vado.." Mi bacia la guancia e si sdraia accanto a me, la abbraccio. Chiudo gli occhi e non li riapro più.

Questo è l'ultimo ricordo che avrò prima di andarmene da questo fottuto mondo, la ragazza più bella del mondo tra le mie braccia e il suo profumo; e già ne sento nostalgia. 
Ma i peccatori devono pagare.

Ora è inutile, tanto.. Non c'è più tempo..




"Cazzo.. Ho fatto un sogno assurdo, da non crederci! Forse ieri ho esagerato davvero, e il mio corpo ha deciso di vendicarsi facendomi sognare di essere m.. Che è quella faccia, honey?" 

".." Lei mi guarda, in piedi davanti al letto. Che ci fa li?

"Dai, dimmi! Mi preoccupo, se mi guardi così.. Angie, hai due occhiaie.. Hai chiuso occhio stanotte?"

"Davvero non ti ricordi un cazzo?.. Davvero?"

"Io.. Non lo so, l'unica cosa che ho in testa ora è quel sogno del cazz.. Aspetta, era solo un sogno..vero?" Mi tiro su per andarle incontro, e lei mi scansa.. Perché?

 


"No! No, maledetto idiota, e io ero terrorizzata, sono rimasta sveglia tutta la notte per vedere se respiravi ancora.. Tu credevi di stare per morire, fottutissimo bastardo, e io.."

"E poi ti ho detto che ti amavo, e tu mi hai risposto "Anche io, però ora dormi", e mi hai chiamato Jeff.." Sussurro ricordandomi tutto di botto, spalancando gli occhi.

"Si, anche quello.. Ti odio, sei uno stronzo! Ero io che stavo morendo, di paura però.."

Mi martella il petto di pugni, fa male, la blocco.

 Le bacio le nocche, una per una, strappandole un accenno di sorriso..

 


La abbraccio forte sentendola a poco a poco rilassarsi tra le mie braccia, cercando per quanto posso di confortarla con parole gentili. Poi finalmente la bacio.

"Giurami che non ti ridurrai più così, ti prego, Jeff" Mi guarda dritta negli occhi, è terribilmente seria e so che se non mantengo una promessa del genere, lei me la farà pagare..

"Giuro, ti giuro" La bacio ancora, stavolta con più passione, prendendola di sorpresa.

 

Chiudo a chiave la porta, girandomi poi a guardarla con un mezzo sorriso.

"Axl?"

"Dorme fuori" fa spallucce lei, prima di avvicinarmisi con un sorriso provocante. Stavolta non ho ne la voglia ne la forza di resisterle, quindi.


Inspiro il suo profumo, dio quanto mi piace..

Sono vivo, cazzo! E devo vivere finché posso..


Ci lasciamo cadere sul letto, avvinghiati.
Le lenzuola sono fredde. 
Noi no.

 

 

 

 

"Glielo vogliamo dire, insomma?"

"Di che parli?" Lei lo guarda perplessa, sollevando la testa prima poggiata sulla sua spalla.

"Che stiamo insieme, intendo.." Le sorride, poi forse si rende conto di aver corso troppo e cerca di rimediare: "Cioè, piccola, se anche per te è così, sennò non è così importante, possiamo anche continuare a far fint.."

 Ma lei lo interrompe con un bacio fulmineo, e staccandosi gli sorride divertita: "Zitto, Jeff, ti prego, o mi viene il mal di testa se continui a sproloquiare in questo modo.."

"Ha ragione, signorina, le chiedo umilmente scusa" Alza le mani al cielo lui, pentito, facendola scoppiare a ridere. "Dai, ora ti lascio riposare un po', ti spengo la luce.." Si alza fino ad arrivare alla porta, poi si gira un'ultima volta con uno strano sorriso sulle labbra: "Quindi.. io aspetto che torni Axl, parlo coi ragazzi e poi ti raggiungiamo a lavoro, va bene?"

"Affare faccio, socio.." Gli risponde sbadigliando, accoccolandosi meglio sotto le coperte. "Buona giornata a te, allora.."

"E a te buonanotte, piccola" E sussurrando talmente piano che lei non riesce nemmeno a sentirlo, chiude la porta il più delicatamente possibile, il sorriso sulle labbra.


"Eccolo qua! Izzy, cazzo ce li spariamo uno o due trip, ti va?" Gli urla Duff dall'altra parte della stanza, euforico.

Probabilmente ha appena rivisto la sua adorata neve, pensa Jeff, non riuscendo a trattenere una smorfia. "Man, piantala con quella merda, guarda che ti fottono il cervello.. credimi!"

"Che palle, Izzy, se fai così me la fai prendere a male" E gli mette il broncio.
Come fanno i bambini. 

 

Perché è questo che alla fine sono, anche se con un corpo da adulti dentro non sono mai cresciuti; e se lo sono, ogni volta che si drogano è per tornare piccoli di nuovo.
E il suo amico se ne sta la, con le pupille a spillo e l'immancabile birra accanto, a suonare come un forsennato il suo basso tanto che Steve fa la sua comparsa in soggiorno, furioso perché quell'idiota non lo fa dormire.

 

E si mettono a litigare e a menarsi senza farsi male, come al solito, finché Duff non propone al suo amico di farsi un bel cartone insieme, e l'altro biondo accetta più che entusiasta. Si ristabilisce la pace, sempre se si può chiamare così, e ad Izzy scappa l'ennesimo sospiro mentre decide che tanto vale stapparsi una birra e mettersi comodo sul divano, nell'attesa che i due musicisti mancanti -Axl, che ha "dormito" da una tipa, e Slash, che probabilmente si alzerà a breve, e di pessimo umore, dopo che, sempre probabilmente verrà svegliato dalle voci di Duff e Steve, tutti e due presi a parlare perlopiù di stronzate- facciano anche loro un ingresso in grande stile in soggiorno, da vere rockstar quali aspirano a diventare..

 

 

I due biondi intanto se ne vanno insieme nell'altra camera, uno con la mano sulla spalla dell'altro, due amiconi che hanno già scordato gli insulti di mezzo secondo prima, e Duff è davvero euforico. Proprio come un bambino che gioca con la neve per la prima volta. 


Anche lui in fondo è un bambino, che con la neve che intende lui ci gioca e basta, almeno per ora.. 

Ma in una maniera completamente diversa.

  
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