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Autore: Mikisainkeiko    26/07/2003    5 recensioni
Harry Potter nel corso della sua vita ha dovuto affrontare molte disgrazie, nemmeno il tempo di trovare la felicita che subito l'ha persa, ma forse... Ron ed Hermione, insieme, potranno donargli una nuova vita.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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I mesi di Febbraio e di Marzo passarono tra lezioni e partite di Quidditch. Nonostante lo scontro con Durmstrang, la fine del regolare torneo era prevista per gli ultimi di Aprile anziché gli inizi di Giugno.

Il Quidditch era un attività assai distrattiva per gli studenti, sia giocatori che spettatori: un modo per scaricare tensione. E di tensiona ce n’era molta.

 

Ci fu uno scontro tra…

 

“Benvenuti alla  partita Grifondoro-Serpeverde! Vediamo i Capitani Potter e Malfoy stringersi la mano!” urlò Joanne

 

“Potter, non sperare di vincere solo perché custodisci una mia debolezza… non mi tirerò indietro!”

 

“Avere amici non è una deblezza, Malfoy, è forza, ma in te… non c’è la luce dell’amicizia”

 

“Che vuoi dire…? Se speri di intimorirmi…”

 

“Niente di tutto ciò, solo intuizione” I tuoi occhi parlano chiaro

 

“La Pluffa viene liberata… e inizia la partita!!!” esclamò la commentatrice

 

I due Capitano-cercatori dovettero separarsi per poi scontrarsi dieci minuti più tardi alla conquista del tanto bramato Boccino

 

“Potter, dimmelo!”

 

“Cosa?”

 

“La tua

 

“Non ne ho la minima intenzione, devi capirlo da solo e per ora il Boccino è mio!”

 

Harry allungò il braccio verso la pallina dorata, così fece anche Draco. Entrambi stavano per toccare l’oggettino volente, ma il ragazzo dagli occhi verdi fù più veloce e con uno scatto della mano se lo portò al petto

 

“E Grifondoro vince la partita!!!” strillò Jordan

 

“Prima o poi avrò la mia rivincita Potter!” in quelle parole non c’era rabbia o disprezzo, ma solo serenità e voglia di mettersi alla prova

 

“Prima o poi Malfoy, prima o poi…”

 

“Bene” pensò Draco “stiamo andando d’accordo, come diceva Ginny…”

 

“Bene” pensò Harry “stiamo andando d’accordo, come diceva Cho…”

 

 

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Poi ci fù lo scontro tra…

 

“Benvenuti alla partita Grifondoro-Corvonero! Vediamo i  Capitani Potter e Chang stringersi la mano!” urlò Joanne

 

“Ciao Cho…”

 

“Ciao Harry…”

 

Si scambiarono un sorriso portafortuna mostrando i loro reciproci regali di Natale: uno penzolava dal braccaletto della ragazza, l’altro dalla cintura del ragazzo

 

“La Pluffa viene liberata… e inizia la partita!”

 

A cavallo della sua Firebolt, Harry non avvistò il Boccino per una buona mezz’ora. Quando ne scorse lo scintillio, Cho si era già lanciata per acchiapparlo.

 

“Tenace” pensò il ragazzo con gli occhiali seguendo la Corvonero

 

La Firebolt di Harry era più veloce della Comet di Cho e…

 

“Grifondoro vince la partita!!!” urlò Joanne

 

“Potter! Me la pagherai!” urlò Cho ironicamente

 

“No! Ti prego!” fece Harry di rimando

 

 

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E poi la finale…

 

“Benvenuti alla fiale Grifondoro-Tassorosso! Vediamo i Capitani Potter e Mile stringersi la mano! Rompigliela Sonil!!!” esclamo Joanne

 

“Jordan!” rimproverò la preside

 

“Prof. Suvvia, si aggiorni, è per scaramanzia!”

 

La McGranitt la guardò torva

 

“Mia cara Sonil conosco le tue tattiche, non ci batterai come l’anno scorso” disse Harry in campo rivolto all’avversaria

 

“Sono un pozzo senza fondo, Harry, in sei mesi il mio gioco è cambiato e poi… quest’anno ti vedo un po’ più calmo, un punto a mio favore”

 

L’anno precedente in quello stesso periodo erano morti Sirius e Remus ed Harry nell’ultima partita aveva sfogato tutta la sua rabbia sui poveri e sventurati Tassorosso che poi grazie alle tattiche di Sonil avevano vinto

 

“Già, quest’anno è diverso…” disse Harry

 

“La Pluffa viene liberata… e inizia la partita!”

 

E in effetti le strategie dei Tassorosso erano completamente cambiate da quelle che Harry aveva visto insegnare da Sonil ai suoi compagni di squadra per la partita contro Durmstrang.

I giocatori schizzavano veloci per il campo. I Cacciatori fingevano di tirare in porta o di passare ai compagni ed inaspettatamente facevano goal. Ron ne parò giusto un paio per pura fortuna.

I Battitori fingevano di lanciare un Bolide ad un giocatore e lo spedivano ad un altro.

Il Portiere visto l’attacco dei compagni se ne stava con le mani in mano ed il Cercatore andava da un angolo all’altro del campo come se vedesse in continuazione il boccino.

Quando per la quattordicesima volta quello si gettò in una direzione, Harry preferì seguirlo con lo sguardò anziché tallonarlo, infondo, non aveva visto niente lui

Il Cercatore di Tassorosso emerse dalla sua picchiata tenendo tra le mani la pallina dorata

I Grifondoro rimasero come degli stupidi, Harry in primis e Joanne urlava “Tassorosso vince la coppaaaaaaaaaaaaaaa!!! Alla faccia di tutti quelli che dicono che siamo dei mollaccioniiiiiii!!! AAAAAAAhhhhhhhh!!!”

La McGranitt era sull’orlo di una crisi di panico

 

 

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“Harry? Ron? Harry? Ron? Ma dove diamine si sono cacciati!”

Hermione svoltò un angolo, era appena uscita dalla Biblioteca e stava cercando i suoi amici.

La ragazza era stata obbligata dalla McGranitt e legare i capelli e doveva dire che le trecce erano abbastanza comode.

Hermione percorse altri tre corridoi e alla fine trovò Ron intento a parlare con una sedicenne dai lunghi capelli neri legati in una coda eccetto per due ciocche bianchissime a forma di trecce che le cadevano sul seno. Era Noel Francis. La Corvonero stava scuotendo la testa e facendo spallucce. Ron le diede una pacca sulla spalla salutandola, lei per tutta risposta gli stampò un bacio sulla guancia e corse via saltellando. Ron scosse la testa scocciato e si avviò, a quanto pareva, in direzione del cortile interno.

 

Hermione, dopo aver assistito a tutta la scena, arricciò il naso e richiamò l’attenzione dell’amico con un tono un po’ stizzito“Hei Grande Portiere!”

 

Il ragazzo si voltò, la guardò un attimo alzando le sopracciglia, poi le sorrise inarcandole “Che succede Miss Prefetto? Perché hai legato i capelli? Non ti ho mai visto così”

 

La ragazza arrossì tastandosi le sue trecce mal fatte che le arrivavano a stento alle scapole. Perse il suo tono acido.“La McGranitt ha detto che i capelli erano troppo gonfi e crespi e che dovevo cominciare a tenerli a posto come le altre anche se sono la migliore studentessa della scuola, sono le regole di Hogwarts dopotutto”

 

Ron trattenne una risata “Sei buffissima” disse

 

“Smettila” fece lei imbarazzata

 

“Ok, va bene, hai visto Harry?”

 

“No, anche io lo cercavo”

 

“Ho chiesto a Noel se avesse incontrato Cho e lei ha negato quindi saranno sicuramente insieme”

 

“Hai provato in cortile?”

 

“Stavo andando ora”

 

Andarono, ma non c’era nessuno

 

“Ma dove sarà finito?” strepitò Ron “Dobbiamo fare i compiti di Divinazione!”

 

Hermione arricciò il naso e aggrotto la fronte “E cosa di preciso?”

 

“Dobbiamo bere una pozione Rigenerante con l’aggiunta delle foglie da tè. Ci apparirà il nostro futuro”

 

Hermione volse gli occhi al cielo esasperata con uno sguardo alla “Beh, ti converrà cominciare ad inventare da solo, il famosissimo duo per questa volta è sfasciato” sbuffò poi

 

“Non ho la minima intenzione di inventare. Pensaci! Hanno sempre vietato di usare le pozioni al di fuori delle lezioni; con la susa del compito possiamo farne a quantità in Sala Comune, sarà uno spasso!”

 

Hermione lo guardò dubbiosa “Uno spasso?”

 

“Vedi questi?” fece Ron cacciandosi una mano in tasca ed estraendo due piccole spirali decorate con strisce blu-gialle “Un invenzione dei miei cari fratelli, si attivano con una goccia di pozione invecchiante e… avrei un pensierino per Calì e Lavanda, vendetta…” disse l’ultima parola sussurrando con un ghigno.

 

“Oh Ron, a diciassette anni ti và ancora di fare pagliacciate?”

 

“Diciotto. Compiuti da due mesi”

 

“Già. E se non ricordo male per regalo Harry mandò a fuoco la gonna di Calì ed io legai una lucertola alla mano di Lavanda e tutte e due strillarono come cornacchie, non ti è bastato?”

 

“No, infatti, non sono ancora soddisfatto, ma sarebbe tutto più divertente se riuscissi a trovare Harry Potter!!”

 

Hermione guardò il volto di Ron leggermente infastidito, sembrava proprio un bambino a cui mancasse il lecca-lecca, un cucciolo dai capelli arruffati

 

“Sembri un cucciolo…” mormorò la ragazza prima di iniziare a ridere sommessamente

 

“Cucciolo? Non prendermi in giro spaventapasseri!”

 

“No, no! Ron! Lasciami le trecce!”

 

“Altrimenti che fai?” la stuzzicò il rosso

 

“Ti trasformo in un rospo”

 

“Beh, siamo a posto, ti mancherebbe solo un gufo”

 

Il Weasley aveva bloccato le braccia e le gambe ad Hermione “Senti” azzardò Ron una volta sicuro che la ragazza non potesse fare movimenti

 

“Che c’è?” chiese lei per nulla infastidita dall’abbraccio immobilizzante

 

“Mi aiuti a preparare la pozione per Divinazione?”

 

“Non ci penso nemmeno, quella materia è inutile”

 

“Va bene, capito l’antifona, cerco Harry” disse Ron staccandosi a malincuore

 

“Aspetta! Ti accompagno”

 

 

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“Scusa Harry, ma se Ron ed Hermione ti cercano?” chiese Cho seduta tra le gambe del suo ragazzo con la schiena sul suo petto; erano entrambi sul lettone della loro stanza segreta

 

“Cosa potrebbero mai volere da me?” chiese Harry beatamente rilassato

 

“Non so però non state più tanto insieme…”

 

“Nonostante il chiuso, questa stanza è sempre perfetta”

 

“Harry, non cambiare argomento, io… certe volte… mi sento di troppo…”

 

“Ma tu sei importante…”

 

“A sfasciare il famoso trio”

 

“No, per me…”

 

“Si, anche tu…”

 

“Comunque c’entri poco”

 

“Che vuoi dire?”

 

“Quei due sono impossibili”

 

“Bel modo di parlare dei tuoi amici”

 

“Cocciuti, impacciati, strani, se stanno soli spero si chiariscano”

 

“Ho capito, colpiti dalla freccia di cupido?”

 

“Si”

 

Cho diede uno schiaffetto sul braccio di Harry “Ma guarda tu che scuse! Ammettilo che li stai trascurando”

 

“Un pochino, forse. Perché non stiamo tutti insieme?”

 

“Tutti e quattro…?” mormorò la Corvonero intimidita

 

“Certo, sarebbe bello”

 

“A loro non darebbe fastidio?”

 

“Perché dovrebbe?”

 

Non sarebbe una cattiva idea, se a loro non dò fastidio… la ragazza sorrise “Harry?”

 

“Si…?”

 

“Hai fatto tutti i compiti?” fece con un tono da maestra delle elementari

 

Il ragazzo si riscosse dallo stato di torpore in cui si trovava “Oh no! Divinazione! La pozione! Ron! Dovevo prepararla con lui! Che ora è?!”

 

“Uh, dobbiamo sbrigarci, fra un po’ si cena”

 

Harry saltò giù dal letto afferrando il mantello dell’invisibilità “Scusa Cho, ma devo andare, devo farmi perdonare”

 

La ragazza scosse la testa “Che bambino” sussurrò con tenerezza “Hei Signor Cercatore del Grifondoro!”

 

“Cosa?” la testa di Harry sbucò dalle scale

 

“Se tu corri via, io come faccio? Lo sai che nessuno deve sapere… ma se mi vedono andare via…”

 

“Ah… è vero… vieni?”

 

La ragazza gli si avicinò sorridendo “Andiamo” disse

 

 

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Un fogliettino cadde sulla testa della piccola Weasley quella mattina a colazione durante la consegna della posta

 

Mi è arrivato il mantello dell’invisibilità,

 possiamo incontrarci all’ora di cena?

Vengo a prenderti così nessuno ti seguirà

non vedendoti andare in Sala Grande

Dov’è l’entrata alla Casa di Grifondoro?

                              

                                                                                                                                Draco

 

 

Ginny esitò un attimo Io mi fido di lui…

Scrisse le istruzioni per arrivare al ritratto della Signora Grassa

Il messaggio fù portato a destinazione verso l’ora di pranzo.

 

 

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Era arrivato da appena dieci minuti quando il ritratto davanti a lui si spostò facendo uscire una figura dai capelli color fiamma e gli occhi azzurro intenso; caratteristiche di tutta la sua famiglia.

Draco afferrò Ginny per un braccio e la trascinò sotto il mantello dell’invisibilità tappandole la bocca con una mano

 

“Sono io” le sussurrò per tranquillizzarla “Mantieni” le disse poi mettendole in mano un fagotto

 

“Cos’è?” chiese lei

 

Il ragazzo biondo la guardò stranito “Cosa vuoi che sia? La nostra cena naturalmente, davvero pensavi che ci avrei fatto digiunare? Dai andiamo”

 

Con il mantello dell’invisibilità il Malfoy si sentiva abbastanza sicuro, potevano andare ovunque tanto nessuno li avrebbe visti; comunque la prudenza non era mai troppa e Draco scelse di dirigersi verso il cortile interno che, all’ora di cena, non era frequentato.

Quando arrivarono non c’era nessuno, si tolsero il cappuccio dalla testa e si sedettero sull’ erba affianco al corridoio

 

“Come mai così grande?”

 

“Nuovo modello, naturlmente mia famiglia non poteva non averlo… Ah, ricorda. Al minimo rumore tiratelo sulla testa, ok?”

 

“Hai pensato proprio a tutto, eh?”

 

“Non sono mica stupido?”

 

“Davvero?” fece la rossa con ironia

 

Draco si imbronciò “Ginny… tu soffri il solletico?” chiese poi con il suo caratteristico ghigno malefico

 

“So-solletico…? No, no direi di no” rispose la ragazza, stava arrossendo in zona orecchie

 

“Sei sicura?” il ghigno del Malfoy si faceva sempre più preoccupante

 

“Non fare lo stupido, se ho detto di no è no!”

 

“Ma io sono stupido, vuoi rimangiarti la parola?” e cominciò a stuzzicarla ignorando ogni precauzione

 

Ginny si dimenava ridendo “No, dai! Smettila, smettila! Non fare lo stupido!”

 

“Voglio fare lo stupido, è divertente essere stupidi e poi non ho detto io di essere stupido”

 

“Va bene, va bene! Ho capito! Mi arrendo, mi arrendo! Non sei stupido!”

 

“Oh, adesso ragioniamo…” il ragazzo si fermò dando tregua alla povera Weasley. Si guardarono negli occhi ansimando e sorridendo.

 

“E’ la prima volta che… ti vedo ridere così di gusto…” sussurrò Ginny passandogli delicatamente un dito sulla guancia Sono contenta che stia bene; se solo anche gli altri potessero vedere il volto del vero Malfoy: buono, dolce, tenero, sensibile, divertente…

 

“Si vede che ora sono davvero felice…” rispose Draco posando la sua mano su quella della ragazza.

 

Dei passi risuonarono in lontananza, sempre più veloci, sempre più vicini… i due non si accorsero di nulla così intenti a guardarsi negli occhi

 

“Ma cos…? G-ginny? Malfoy!?”

 

Era Ron. E dietro di lui, con due trecce malfatte, Hermione.

 

“Cos’è questa storia?!” chiese il ragazzo dai capelli rossi furioso

 

“Che ti importa?” rispose la sorella freddamente

 

Draco si alzò frapponendosi tra i due “Se permetti Weasley, dovresti  chiedere a me”

 

“Con molto piacere” Ron prese il ragazzo dai capelli biondi per il colletto della divisa pronto a picchiarlo, ma Hermione lo strattonò portandolo a sé. Al ragazzo sfuggì la presa

 

“Hei! Ma da che parte stai?” esclamò arrabbiato rivolto alla ragazza

 

“No, tu da che parte stai!” urlò Ginny inviperita alzandosi da terra

 

“E questo che significa?!”

 

“Non capisci vero? Silente!!! Ci ha detto che dovevamo essere uniti! E tu? Tu attacchi Draco?”

 

“E’ un Malfoy!!”

 

La testa di Ron si voltò per il potente schiaffo arrivatogli dalla sorella

 

“Questo non significa cattiveria”  sibilò furente la ragazza con le lacrime agli occhi, girò sui tacchi e corse via piangendo. Urtò qualcosa , ma non vi diede peso

 

“No! Ginny! Aspetta!” Draco la inseguì rivolgendo un ultima occhiataccia a Ron

 

Il ragazzo dai capelli rossi stava ancora in piedi immobile con la faccia girata tastandosi la guancia dolorante dove Ginny lo aveva colpito

 

“Ron…” provò Hermione incerta, ma il ragazzo si allontanò in direzione della Sala Comune del Grifondoro.

Probabilmente era in collera con lei per averlo trattenuto dal massacrare Malfoy, ma era stato un gesto istintivo che aveva sorpreso anche lei. Non sapeva perché lo aveva fermato, preoccupazione forse, per un sicuro cattivo seguito, chissa…

Mettendo da parte quella domande, Hermione voleva solo convincere Ron di non essere dalla parte del nemico, se così poteva essere chiamato.

Dopotutto Ginny aveva ragione, bisogna essere uniti; la rossa stava eseguendo alla meglio il consiglio di Silente.

Che Malfoy fosse combiato? Quando lei e Ron avevano avevano visto le teste e metà corpo dei due ragazzi che si fissavano semi coperti da un mantello dell’invisibilità, Draco pareva rilassato. Quando Ron li aveva richiamati l’espressione del Serpeverde era diventata preoccupata, ma… non per lui… per…Ginny? Che il ragazzo se ne fosse innamorato?

Suonava strano, ma di certo non impossibile… e le urla di lei più il ceffone, oltre a tenere alto il suo ideale di unità, mostravano anche un cero tono di fastidio come se fosse stato offeso… il suo amore?

Si erano innamorati…

Hermione lo comprese... prima dei diretti interessati.

Ginny e Draco si erano innamorati l’uno dell’altra… probabilmente lei aveva rotto il ghiaccio iniziale ed il resto era venuto da se…  

Ginny era molto maturata da quando aveva solo undici anni, da quando entrò in contatto con il diario di Riddle.

Aveva avuto modo di conoscerla le volte che era stata alla Tana ed anche ad Hogwarts; non erano certo amiche strettissime (Stava sempre con Harry e Ron), ma Hermione sapeva che se Ginny si fidava di qualcuno, quel qualcuno era ok. Spoprattutto dopo l’avventura della Camera dei Segreti, la piccola Weasley stava attenta a chi frequentare…

Doveva parlare con Ron!

Doveva fargli comprendere la situazione, doveva fargliela accettare!

Le parole che la sorella gli aveva rivolto erano state dure per lui… anche Ron sosteneva e amava Silente… voleva rispettare il suo consiglio… doveva solo accettare i cambiamenti.

Cocciuto, impulsivo, ma Hermione si fidava di lui…

avrebbe compreso

Dopo lo shock iniziale…

avrebbe compreso

La sua sorellina era maturata…

avrebbe compreso

Malfoy era cambiato…

Avrebbe compreso

Lei si fidava di lui…

Questa frasa le arrivò al cervello mentre correva verso la torre di Grifondoro

Lei era innamorata di lui…

Questa frase non arrivò. Solo un sussurro nel vento che a suo tempo la ragazza avrebbe ascoltato

 

 

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Ginny continuava a correre singhiozzando. Nessuno avrebbe capito! Nessuno! Draco era una persona buona! Dolce, tenero, sensibile, divertente…

Tutti quei pregiudizi crudeli! Se Ron non si fidava di lui poteva almeno ascoltare lei!

Ruzzolò e cadde a terra aveva corso tanto fino ad arrivare nel campo da Quidditch

Draco era… buono, dolce, tenero, sensibile, divertente… sempre gli stessi pensieri…

Come lo avrebbe fatto capire a suo fratello e a tutti quelli che non conoscevano il vero Malfoy?

Come avrebbe fatto comprendere che lei… lei? Cosa c’entrava lei? Il suo compito era solo quello di acquietare il Serpeverde, il quale non riusciva ancora ad accettare l’idea del padre Mangiamorte. Ginny non lo faceva solo perché Silente aveva consigliato l’unità (forse quella era la spinta iniziale) bensì perché lei… si era accorta di… volergli bene.

Gli voleva bene? In che senso?

 

Si era… innamorata di Draco?

 

Sì… già, si era innamorata di Draco.

Del vero Draco, non della maschera che aveva portato fin dalla nascita probabilmente impostagli dal padre per mantenere onore. Perché le debolezze sono disonore. Questo era quello che Lucius Malfoy dimostrava con il suo atteggiamento verso chiunque. Non serviva un genio per capirlo

Ma in fondo era sempre un padre di famiglia e Draco doveva volergli bene o per lo meno provava ammirazione verso quella figura imponente e rispettata

Forse… trovare il suo punto di riferimento tra le schiere dei Mangiamorte come un servo lo aveva spiazzato  rendendolo insicuro sul suo comportamento.

Forse Draco era sempre vissuto sotto una campana di vetro e non aveva mai conosciuto la vera cattiveria del mondo e una voltra rivelata la aveva reso confuso.

Ginny credeva di aver capito i pensieri del Malfoy… era entrata in sintonia con lui…

 

Si era innamorata di lui…

 

Buono, dolce, tenero, sensiile, divertente

E lei aveva usato il consiglio del vecchio Silente come scudo per dare una ragione al suo, iniziale, sentimento indefinito verso Draco… e aveva ferito Ron

Diamine che situazione! La soluzione era semplice: si era innamorata del Malfoy e anche se lui non aveva più la maschera di un tempo, gli altri non lo accettavano perché troppo diffidenti; suo fratello, anche, era diffidente…

Ginny soffriva per questo ed inoltre si era aggiunto il senso di colpa per aver usufruito dell’immagine del vecchio preside a scopi propri…

Due braccia tremanti la circondarono portandola a posare la testa su un petto, Si rilassò

 

“No-non piangere” mormorò piano Draco Che devo fare! Pensava il ragazzo accarezzando lentamente i capelli color rame di Ginny Ti prego non piangere, non mi piace vederti piangere, non ti ho mai visto piangere, tu sei quella che mi ha fatto vivere davvero! Se piangi sto male anche io! Sono legato a te da… da…

 “Non dare peso a ciò che dice tuo fratello…”

Io ti voglio bene!

 “Calmati…”

 Tu non potrai mai tradire la mia fiducia non come mio padre, lo so… te la sei guadagnata…

“Ti prego… Ginny… basta piangere…”

Mi sono innamorato di te…

 

Il Serpeverde strinse l’abbraccio sulla ragazza, ma senza farle male. Lei, pian piano cominciò a calmarsi.

Quando i singhiozzi cessarono, Ginny si staccò leggermente da Draco per guardarlo negli occhi. Il ragazzo aveva uno sguardo sollevato con un pizzico di disperazione.

 

“Mi dispiace” mormorò la rossa

 

“Ma cosa stai dicendo?”

 

“Non si fidano di te… è-è normale vista l’atmosfera… sono stata troppo crudele con mio fratello… io… vorrei… solo… che gli altri non giudicassero dalle apparenze”

 

“Non c’era bisogno di piangere per questo… e poi non è colpa tua…”

 

“Si, forse hai ragione… lo so che ci vuole calma, ma quando mi arrabbio e perdo la pazienza… io…” una lacrima ritardataria le solcò la guangia.

 

Draco la tolse con le sue labbra. Ginny socchiuse gli occhi per il brivido che le era corso lungo la schiena

 

“Non è colpa tua…” sussurrò il ragazzo

 

Si fissarono per qualche altro secondo e poi… si unirono in un bacio appassionato che li fece crollare stesi sull’erba. Il bacio divenne sempre più fiero e profondo… la disperazione di un amore non accettato… Quando si separarono per riprenere aria non dissero nulla: avevano già espresso tutti i loro sentimenti. Sorrisero timidamente

 

“Ginny” fece Draco accarezzandole una guancia “Non dire nulla in giro…”

 

“Ma mio fratello ormai…”

 

“Si, lo so, però potrebbero esserci figli di Mangiamorte… e se mio padre lo venisse a sapere…  potrebbe farti uccidere, io non voglio farti correre rischi…” la tua famiglia per lui è un disonore… i Malfoy cadrebbero nella vergogna secondo lui…

 

“Così però… nessuno saprà mai come sei veramente…” la rossa abbassò lo sguardo sconsolata

 

“Non importa…”

 

“Io voglio che tu sia felice”

 

“Con te lo sono”

 

Si guardarono malinconicamente poi ripresero a baciarsi con più foga di prima

 

 

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Nella Sala Comune di Grifondoro Ron se ne stava in piedi di fronte alla finestra a pugni stretti. Non c’era nessuno: ancora tutti a cena.

Il quadro della Signora Grassa si spostò facendo passare la figura di Hermione per nulla stupita dal non trovare nessuno eccetto il suo amico dai capelli rossi

 

Gli si avvicinò cautamente “Ron?”

 

“Che vuoi?” disse il ragazzo freddamente

 

“Senti… non è stata colpa mia quando ti ho bloccato!”

 

“Mi sembravano le tue braccia quella che mi hanno impedito di massacrare Malfoy” il Weasley si girò e la sorpassò senza guardarla. Aveva una guancia rossa e gonfia

 

“Aspetta” lei  gli prese una mano

 

Ron sospirò forte e finalmente si girò a guardarla “No, scusa tu… sei un prefetto era normale che lo facessi”

 

Ma che c’entra? Pensò Hermione infastidita “Siediti, forza” disse spingendolo su una poltrona, sussurrò qualcosa e si colpì la bacchetta sulla mano destra: comparve un tubetto di comunissima pomata babbana

 

“Che vuoi fare?” chiese Ron

 

“Ti risparmio una figuraccia da Madama Chips e uno svantaggio per i M.A.G.O. se sospettano che hai fatto a botte”  rispose Hermione spalmandogli delicatamente la crema sulla guancia dolorante “Tua sorella è molto forte quando si infuria… chi l’avrebbe mai detto” Lui si rilassò leggermente a quel tocco

 

Passarono alcuni attimi di silenzio

 

“Senti Ron… non pensi che dopo il fattaccio delle Camera dei Segreti, Ginny sia maturata?”

 

“Per quel che frequenta direi di no”

 

“Io invece penso che sappia riconoscere le persone veramente degne di stima, dopo Riddle… è molto più accorta”

 

“Stiamo parlando di Malfoy, Hermione! E’ figlio di un Mangiamorte! Tu ti fidi di lui?”

 

“Non lo so, ma mi fido di Ginny. Perché non accetti il fatto che tua sorella sia cresciuta? E se Malfoy fosse cambiato? Lo so che sembra impossibile dopo tutto quello che ha detto e fatto… ”

 

Ron sbuffò e si alzò “Ma come faccio!? Io ricordo ancora quando eravamo piccoli e-e lei voleva i biscotti e-e mamma non voleva farglieli mangiare prima di cana, io la distraevo e lei li prendeva…”

 

“Accetta la realtà…”

 

I due diciassettenni erano l’uno di fronte all’altro. Si stavano guardando intensamente. Ron spostò la mano sulla guancia di Hermione per accarezzarglela. Lei socchiuse gli occhi a quel dolce tocco

 

“Probabilmente hai ragione tu… come sempre…” sussurrò Ron; nella sua mente non c’erano pensieri e stava avvicinando lentamente il suo viso a quello di Hermione

Il ritratto della Signora Grassa si spostò con uno scatto facendo entrare una persona

Ron ed Hermione si destarono da quell’atmosfera di intorpidimento allontanandosi

La persona appena entrata imprecò a bassa voce. Harry.

 

 

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“Harry, Harry fermati un momento”

 

“Cosa c’è?” era già abbastanza difficoltoso camminare in due sotto il mantello dell’invisibilità senza ulteriori complicazioni

 

“Ascolta…”

 

“No, tu da che parte stai!”

 

“E questo che significa?!”

 

“Non capisci vero? Silente!!! Ci ha detto che dovevamo essere uniti! E tu? Tu attacchi Draco?”

 

“E’ un Malfoy!!”

 

“Oh, no…” gemette il ragazzo dai capelli neri

 

“Questa è Ginny” sussurrò Cho

 

“E l’altro è Ron”

 

Percorserò velocemente un altro corridoio; furono travolti da una figura con lunghi capelli color fiamma e dopo passò anche un ragazzo dagli occhi color ghiaccio

 

“No! Ginny! Aspetta!” lo riconobbero come Draco

 

“Ma che succede?” bisbigliò Cho

 

“Ne ho una vaga idea…” rispose Harry

 

Avanzando ancora si ritrovarono ai limiti del cortile interno. C’era Ron che massaggiandosi una guancia stava tornando in Sala Comune ed Hermione lo guardava senza parlare; la ragazza stette in quello stato anche quando l’amico scomparve alla vista poi d’improvviso corse nella direzione presa dal ragazzo

 

“Li hanno nscoperti” mormorò Cho “Separiamoci qui. Harry, tu prova a parlare con Ron, io cerchero Draco e Ginny”

 

“Ok” si tolsero il mantello ed il Grifondoro camminò in direzione del ritratto della Signora Grassa

 

La Corvonero si soffermò un attimo a pensare: lei ed Harry erano arrivati dal corridoio dove Ginny era corsa via, da lì… si poteva arrivare al cortile esterno e al campo da Quidditch

 

“E questo cos’è?” una folata di vento aveva gettato un pezzo di stoffa contro una colonna Un mantello dell’invisibilità… forse è di Draco… Lo prese e lo piegò con cura

 

 

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Con uno schiocco del ritratto, Harry entrò nella Sala di Ritrovo. Intravide i suoi due amici prima vicinissimi poi lontani in seguito al rumore. Impreco a bassa voce per aver rovinato il oro momento buono.

 

Si avvicinò ai due, non sapeva che approccio usare per parlare“Ron, mi dispiace per Divinazione… abbiamo ancora domani”

 

Il ragazzo dai capelli rossi abbassò lo sguardo “Non preoccuparti, non importa” salì le scale del dormitorio maschile e sparì dietro la porta del settimo anno

 

Hermione parlò “Lascialo sbollire, gli ho parlato… sai ha litigato con Ginny…”

 

“Si, vi ho visti, mi sono trovato per caso da quelle parti con il mio mantello” lo stomaco del ragazzo gorgogliò “Non ho toccato cibo, forse riesco a racimolare qualcosa dalle cucine”

 

“Anche noi non abbiamo mangiato, vengo anche io così portiamo qualcosa anche a Ron, però sbrighiamoci, dopo ho il turno di sorvaglianza”

 

Ma quello che stava per succedere prima non ti ha minimamente sfiorato? Possibile che non se ne sia accorta? “Va bene”

 

E sparirono sotto il fido mantello

 

 

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Era rischioso aggirarsi per la scuola dopo l’ora di cena. Era vietato. Draco rischiava di far perdere molti punti ai Serpeverde ed inoltre con quel comportamento sarebbe partito svantaggiato per i M.A.G.O.

Però… in quel momento non ci pensava, non gli importava… aveva la testa occupata solo da lei… Ginny… Quel suo unico, bellissimo pensiero non gli permettè di accorgersi della persona davanti a lui: un prefetto visto il distintivo sul petto.

Solo quando quello parlò Draco alzò lo sguardo

 

“E’ fortunato a non trovarmi di turno signor Malfoy, sarei stata costretta a toglierle punti…” disse Cho Chang a bassa voce. Aveva tra le braccia un fagotto. Lo porse al ragazzo.

 

“E’ tuo?” disse

 

Il Serpeverde lo riconobbe: era il suo mantello dell’invisibilità “Si…” rispose col sorriso sulle labbra

 

Cho rise piano “ Congratulazioni…”

 

“Si nota tanto?”

 

“Ragazzo mio, ho una certa esperienza in questo genere di cose!” fece la Corvonero vantandosi ironicamenete

 

“Oh, come mi sono ridotto! Sto parlando con la ragazza di Potter!” scherzò Draco

 

“Vieni, ti accompagno” disse Cho

 

“Ma non puoi… cioè… la parola d’or…”

 

“Non preoccuparti, ci separiamo in Sala Grande. Almeno con me non rischi una punizione e poi anche ad un prefetto e permesso dimenticare i suoi turni, ecco adesso abbiamo entrambi una giustificazione” la ragazza ammiccò

 

“Grazie…” mormorò Malfoy con le gote rosate

 

“Di nulla, Ginny?”

 

“Ha incontrato la Granger di turno, ma non si parlavano”

 

“Come sta? Io ho sentito accidentalmente la litigata…”

 

“Bene, solo un po’ triste…”

 

“Passerà…”

 

 

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Harry entrò silenziosamente ne dormitorio maschile del settimo anno. Seamus, Dean e Neville erano ancora giù

 

“Ron?” chiamò

 

Il ragazzo dai capelli rossi grugnì facendo capire di essere in ascolto; era steso sul suo letto

 

“Ti ho portato da mangiare” continuò Harry posando un piatto di tramezzini sul comò dell’amico

 

“Grazie” mormorò lui addentando un panino inghiottì e continuò “Ho incontrato Ginny mentre ti cercavo”

 

Harry non rispose

 

“Era con Malfoy..”

 

Harry rimase zitto

 

“Harry… da amico ad amico… tu lo sapevi?”

 

Il ragazzo dai capelli neri sospirò “Da amico ad amico… si, lo sapevo che si frequentavano”

 

“E perché non me lo hai detto…?” proseguì Ron con un irreale calma

 

“Beh… io non ero contrario, però tu non mi avresti ascoltato e poi me l’aveva chiesto Ginny, vi ho visti litigare, ero con Cho”

 

“Hermione sostiene che l’esperienza con il Diario di Riddle abbia fatto maturare Ginny e se sta con Malfoy vuol dire che è una persona di fiducia…”

 

“Ottima tesi e poi…”

 

“Poi?

 

“Nonostante tutto quello che ha detto e fatto, Malfoy è cambiato… se ti soffermassi a guardarlo negli occhi capiresti che non è più come prima, ha qualcosa di diverso…”

 

“Che devo fare secondo te?” fece Ron con un espressione supplichevole

 

“Accettare la realtà”

 

“Lo ha detto anche Hermione..” respirò profondamente “Devo pensare…”

 

Harry fece un espressione corrucciata “Che Winky abbia messo del veleno nei tramezzini quando hermione ha tentato di farla unire a C.R.E.P.A.?” scherzò

 

“Non prendermi in giro!” disse Ron spingendolo amichevolmente “Anche io rifletto come si deve ogni tanto”

 

“Harry rise “A proposito di Hermione”

 

“Che c’entra?”

 

“Mi dispiace”

 

“Per cosa?”

 

“Di avervi interrotti”

 

“Interrotti? Oh mio… io stavo…”

 

“Qusi per baciarla, si”

 

“Oh, no spero non se ne sia resa conto… sarà arrabbiata! Quanto sono stupido! Non mi sono accorto di nulla, la mia mente si è come svuotata… mi ricordo solo di essermi allontanato all’improvviso quando ho sentito un rumore… non avrei dovuto farlo!”

 

“Hai a che fare con una persona veramente ottusa. Non ha capito nulla, ma secondo me stai sbagliando tutto”

 

“Ti ho già spiegato le mie ragioni..”

 

“Come vuoi, ti lascio qui a pensare…”

 

Harry uscì. Ron si stese sul letto; una miriade di pensieri gli affollavano il cervello.

 

Doveva riordinare…

 

 

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Salve ragazzi! Finalmente sono tornata starete dicendo (Noooooo Che pizza la scassamin**** Nd tutti)

(-_- nd me) Piaciuto il capitolo? Spero di si… Che dire… fuori coppia due.. (e la terza?????? Nd tutti) (mi sa che c’è da aspettare… hehehehe)

Vabbe  cominciamo con i ringraziamenti

 

Alexis: Eccolo qui! ^-^

 

Shinko aka Ryuko: Ah beh il tuo nik è sempre originale (forse un po’ lungo ma chi se ne frega!!! Che ne dici per me come nuovo nik supercalifragilistichespiralitoso? Un po’ corto, eh? Non ti sto prendeendo in giro anche il mio è abb lungo…)

Sai che il fatto della Perlarara non era pianificato? Un attacco di ispirazione…dimmi che ne pensi di questo cap ^-^

 

Pan­_z: Aggiornaaaaaaaaaato! In ritardo… eeee vabbe cheffà, che ciai il modello soft? Magari con un tocco di rossetto ^.-^ (no non preoccuparti non sono lesbica, azz cosa vedono i miei occhietti dal balcone…. Bono. sbav..) che ne pensi del cap? aspetto puntualmente il tuo allegrissimo commento^-^

 

Cele91: questo cap è un po’ più allegro? Mmm mica tanto vabbe fammi sapere

 

Raga mi raccomando recensiteeee tuttiiiii

E per finire Se Strek dice See you again e il mio amico Dodo dice  Hasta luego pure io voglio lasciarvi con qualcosa

 

C’vrimm guagliò

 

(Si scrive così? Sinceramente il napoletano lo parlo poco) (una napoletana che parla mele il napoletano miiiii andiamo bene nd tutti) (hei raga… a me piacciono un po’ tutti i dialetto)

 

Tutti friends!

 

Ci si rivede a Settembre!!!

  
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