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Autore: Asuka_Asami    01/01/2014    9 recensioni
Storia in revisione;presenza di errori di battitura come TOMILINSON o robacce del genere, scusate. Provvederò a correggere al più presto ogni singolo errore. 
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C'è un lato di me che cade a pezzi ed è la parte che tu non vedi.
-Fabri Fibra
Le parole gli morirono in gola, mentre cercava di rispondere a tono. Sussultò non appena sentì le mani possenti e maledettamente grandi di Harry, accarezzargli il ginocchio, per poi risalire lungo la coscia soda che Harry già adorava. Sorrise, vedendo il suo professore rimanere immobile.
“Vieni con me, Louis. Lo vedo che mi desideri, che vorresti baciarmi, torturarmi, farmi gemere, godere …”
“Taci, cazzo.” Sbottò, irritato da quelle parole che avevano un sapore amaro, troppo proibito per essere assaporate. Lui, contrariamente a ciò che lo spingeva ad accettare qualsiasi assurda richiesta di Harry, apparteneva a Zayn. A lui soltanto.
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
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4 capitolo

Capitolo a cura di Rajssa , a cui dedico questo capitolo.
Buona lettura

Ci sono diversi modi di reagire alle esperienze negative. C’è chi da esse ne trae vantaggio, diventando migliore. C’è chi cerca di riprovarle, come se fosse indispensabile farsi del male, far del male, diventando un mostro. In qualsiasi caso diventa impossibile mascherare la propria natura.*
 
“Mio Dio, Louis” sospirò Harry, mentre il suo sguardo vagava dalle labbra agli occhi socchiusi che nascondevano quelle iridi spaventosamente limpide, sincere e rare dell’altro.
Louis indietreggiò, cercando di mantenere una distanza di sicurezza che gli permettesse almeno di respirare tranquillamente. Il suo sguardo attento si focalizzò sulle sue mani lisce, fredde e affusolate, che catturano con uno scatto repentino il suo polso, arrestando i suoi passi, decisamente instabili.
“Harry, ti prego, lasciami”, disse titubante, cercando di ignorare la scia di brividi, causati dal corpo troppo caldo e troppo vicino di quel ragazzo pieno di tatuaggi, completamente solo ed egoista, instabile, fragile come la grafite. Louis era paralizzato, attratto dalla sua veemenza, dall’impeto e dal carattere duro e passionale. Gli occhi di Louis si chiusero, cercando di non perdersi nello sguardo smeraldino che fissava il suo volto, studiandone ogni piccola, dolce e meravigliosa imperfezione, cercando di imprimere nella sua mente, troppo  piena di tenebre per contenere l’aura vitale di Louis, ogni piccola sfaccettatura.
“Guardami – disse in modo autorevole, stringendo la presa sui suoi polsi, già doloranti –, ho detto guardami, Louis”, fece combaciare i loro bacini, mentre i loro petti si muovevano in sincronia, a un ritmo troppo veloce ma paradisiaco per quel momento tanto intimo, voluto da entrambe le parti ma accettato solo dalla parte più cruenta, violenta, spudoratamente sfacciata.
Louis aprì gli occhi, troppo scosso da quel contatto proibito ai suoi occhi. Voleva solo annullarsi, scomparire, perdersi e ritornare da suo marito, perdonarlo e farlo suo, per poi dimenticarsi  della scarica elettrica che gli avevano causato quelle labbra carnose che profumavano di tabacco, dimenticandosi di due occhi indagatori, riflessi di un’anima lacerata, la quale apparteneva ad Harry Styles.
“Basta, Harry. Lasciami stare. Non hai il diritto di comportarti così. Devi semplicemente starmi lontano”, Louis in realtà bramava un contatto che non doveva esserci; un contatto terribilmente sbagliato, assurdo. Per quanto quel ragazzo lo facesse sentire vulnerabile, abbattendo tutte le sue barriere, distruggendo le convinzioni che da anni circondavano la sua vita piena di segreti, i sentimenti positivi, la rabbia inespressa e offuscata dalla positività, dalla voglia di riscattarsi , lui sentiva l’esigenza di sentirsi vicino a quell’anima in pena, benché ne avesse paura e volesse solo lasciarlo solo, perché aveva paura. Harry si stava  facendo spazio dentro di lui, entrando sotto la sua pelle, lentamente ma con rabbia, puntando al cuore per poi distruggerlo. Tuttavia questo Louis non poteva saperlo. Semplicemente, sentiva dentro di sé, l’esigenza, direttamente proporzionale alla voglia di sentire le sue labbra su quelle di lui, di stargli lontano, lasciandolo solo tra i misteri che circondavano il suo spazio vitale. Misteri che, purtroppo, Louis voleva scoprire, per poi cercare di distruggere i mostri che lo divoravano; mostri che lui non aveva coraggio di affrontare perché li considerava troppo potenti, invincibili, inarrestabili.
Era una situazione di equilibrio, ma, presto o tardi, una parte avrebbe prevalso sull’altra, mischiando le carte del Fato, rendendo tutto ancora più complicato.
 
I polpastrelli gelidi di Harry gli accarezzarono una guancia,  facendo propagare nel corpo di Louis un calore che lo infuocò, facendogli credere di bruciarsi. Amava quelle dolci sensazioni di pura beatitudine, che lo facevano bruciare alla velocità della luce, tra quelle braccia così forti da farlo sentire così piccolo, fragile. In ogni caso, quello fragile tra i due era semplicemente Harry. Il suo corpo macchiato dall’inchiostro indelebile raccontava la sua storia, raccontava il travaglio di una vita passata a soffrire e cercare un po’ di felicità; una felicità che si ricavava dalla sofferenza che si celava in un corpo che non era suo, perché esso era totalmente fatto a pezzi. Era come uno specchio rotto, mostrava la sua anima fatta di infiniti frammenti e impossibile da sanare, semplicemente perché i piccoli pezzi di quello specchio erano troppo piccoli, troppo taglienti e se solo Louis avesse provato a raccoglierli per metterli insieme, si sarebbe tagliato anche lui. Si sarebbe ricavato tagli profondi, tanto dolorosi quanto paradisiaci e che lo avrebbe distrutto, senza ritorno. Non ci sarebbero state voragini, limbi, mondi paralleli dove il dolore era il pane quotidiano, no. Ci sarebbe stato solo l’inferno, una condanna per sempre, e lui, il professore dolce e sensibile, voleva solamente essere felice.
“Oh, Louis, non ti lascerò andare. Non adesso”, le iridi blu di Louis  vacillarono, catturando quei piccoli dettagli che caratterizzavano ogni piccola sfaccettatura  del suo magnifico volto, dallo sguardo meravigliosamente smeraldino e terribilmente malizioso, specchio del dolore che Harry provava da sempre.
Le labbra carnose e screpolate di Louis si schiusero dalla sorpresa non appena la mano grande e possente di Harry si chiuse a coppa sul suo viso, accarezzando la sua pelle rosea,  che in quel momento era percossa da brividi di paura, sgomento e anche eccitazione.
Fu un attimo. Quell’attimo in cui una voragine di passione, rimorso e sensi di colpa si aprì, lasciando i due ragazzi a baciarsi, rincorrendosi, bramandosi, avvicinandosi nel contatto più semplice e dolce che si potesse provare.
Louis dal canto suo stava impazzendo. Quella labbra, così morbide, delicate, stonavano con il carattere scontroso, indisponente di quel ragazzo. Una sua mano si posizionò sulla sua nuca, per un contatto maggiore, più rude, quasi animalesco che entrambi desideravano. Lì, stretto tra il suo corpo e quel muro, Louis si sentiva così che per un momento il pensiero di Zayn lo colpì, ma lo accantonò in un angolo del suo inconscio, dove, per un lasso di tempo sufficiente per staccarsi da Harry, lui non sarebbe riemerso, facendolo soffrire, ancora. Era arrabbiato con Harry, con sé stesso, ma più di tutto con Zayn. Se solo non fosse scappato, avrebbero potuto fare l’amore, appagarsi, rendersi felici fino allo sfinimento. Lui, invece, aveva frantumato la sua fiducia, deludendolo, ubriacandosi, lasciandolo solo.
Harry era in fibrillazione. Quelle labbra così sottili che sembravano così delicate, erano prepotenti, maledettamente eccitante mentre si muovevano smaniose sulle sue, danzando in maniera sconnessa. Il calore emanato dal piccolo corpo di Louis lo portò ad allontanarsi. Non era ancora pronto a farlo entrare sotto la sua pelle, a mostrare ciò che era. Voleva solo distruggerlo, nulla di più. Non poteva, non doveva leggere quelle pagine oscure e indelebili che erano il suo passato.  Sorrise beffardo, mentre cercava una scusa per rivederlo, per far avvenire uno sbaglio che per lui non era tale, ma che pretendeva comunque.
“Oh, Louis, non sai in che guaio ti sei appena cacciato”, depositò un bacio sull’angolo della sua bocca, lasciandolo solo, allontanandosi con quell’andatura lenta, sexy.
Louis si accovacciò su sé stesso, deluso e amareggiato. Era ceduto, come se nulla fosse, andando contro i propri valori, alla promessa che aveva fatto a suo marito, a Dio; ma ciò che gli bruciava di più era il fatto che Harry l’avesse lasciato solo. Solo ad affrontare la realtà che aveva di proposito messo da parte per farsi guidare dalle emozioni che lo avevano portato al tradimento. Perché lo aveva permesso. Voleva stare lontano da lui sin da quando quello sguardo sfacciato lo aveva colpito, lasciandolo interdetto. Aveva subito percepito un legame con quel corpo che lo attirava come una calamita, ma se c’era una cosa che Louis non sapeva era che, purtroppo, loro non erano opposti. Appartenevano alla stesso polo.
 La porta si aprì con un tonfo sordo. Zayn preoccupato si precipitò verso il salotto, mentre osservava stupito la piccola figura di Louis avanzare lentamente, con lo sguardo basso.
“Zayn, taci, ti prego”
Quelle parole colpirono Zayn che voleva semplicemente farsi perdonare. Louis salì le scale, senza proferire parola, mentre la sua mente era completamente in subbuglio. Solo una cosa appariva chiara: quello sguardo magnetico che lo aveva stravolto.
Oh, Harry. Ti starò lontano. Disse tra i denti, sibilando quelle parole velenose  rivolto al suo piccolo talamo.
 

AbigayleWood
 

Salve ragazze.  Buon Anno:D
Allora, questo capitolo è dedicato totalmente a Harry e Louis, essendo un triangolo devo dare spazio ad entrambe le coppie. Louis sembra aver ceduto, ma ovviamente un momento di debolezza dettato dall’eccitazione e dalla rabbia.
*La frase iniziale fa cagare, ma ho preso spunto dalla realtà osservando i miei cugini e i loro atteggiamenti dopo un evento che li ha sconvolti, dunque se fa cagare, perdonatemi.
Cosa ne pensate? Secondo voi dovrei continuare?
Fatemi sapere, ragazze.
Un bacione xx
   
 
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