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Autore: HooliganStory    01/01/2014    1 recensioni
"Viviamo in una giungla, Destiny. In questa giungla ci sono prede e predatori e, ti dirò, se non impari a cacciare, rimarrai per sempre una preda. Ma in questo caso, solo in questo caso, ti assicuro che saper cacciare non ti basterà. Sei nella giungla, nella mia giungla. E in questa giungla non puoi fuggire."
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
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I due cominciarono a correre, incuranti del fatto di aver lasciato indietro tutti gli altri, tanto non si erano di certo allontanati di nascosto o per motivi loschi, stavano solamente giocando.
Bruno afferrò un rametto proprio come fece Destiny nel bel mezzo di uno spiazzo, poco vicino da un laghetto. Cominciarono a simulare una battaglia, immaginando quei pezzi di legno come spade con cui combattere e vincere qualcosa, anche se non sapevano nemmeno cosa. Forse una fetta di carne in più o forse soltanto la soddisfazione nell'aver battuto l'altro, nonostante avessero ventiquattro e venticinque anni. Quando erano insieme si sentivano come ai tempi del liceo, due ragazzini che non volevano fare altro oltre che divertirsi insieme, anche se i canoni di "divertimento" di quell'istante non erano quelli di un intero anno scolastico di quando avevano diciassette anni.
Quando la spada di Destiny cadde, ella fu costretta ad alzare le mani in segno di bandiera bianca e cercare di chiedere perdono a lui che l'aveva battuta in modo giusto.
Scoppiarono a ridere entrambi, gettando i pezzi di legno e rimanendo per un po' di fronte al laghetto per fissarlo, tanto erano trascorsi solo pochi minuti ed avrebbero usato come scusa i diversi ostacoli naturali che si presentavano nel ritorno.
Si sedettero di fronte ad esso, senza dire una parola ma soltanto con le ginocchia ad altezza mento a fissare la distesa d'acqua e l'immensa tranquillità che essa, contornata dagli alberi che facevano il giro della sua circonferenza, scaturiva.


-"Sai, mi sei mancata davvero tanto.."-  Bruno interruppe il silenzio, facendo per un secondo incontrare il suo sguardo con quello della ragazza per poi rivolgerlo nuovamente al lago.
Lei scosse la testa, come se si fosse aspettata già quella frase.

-"Non sei credibile, Mars!"
-"Che vuoi dire?"

Si alzò, scotolandosi il pantalone dai residui di terriccio umido ed incrociando le braccia, rimanendo di fronte a lui ancora seduto ad osservarla dal basso verso l'alto.

-"Intendo dire che se ti fossi davvero mancata, avresti trovato un modo per cercarmi, non credi?"

Lui si zittì, alzandosi ed afferandola delicatamente per i gomiti, accarezzandole le braccia.

-"Non ce la facevo più, Destiny...Parlare ore ed ore solo al telefono, non poterti abbracciare,non poterti toccare. Stavo andando fuori di testa ed ho deciso di chiudere i rapporti radicalmente.."
-"Perché non me ne hai parlato? Hai preferito dire addio?"
-"No.. soltanto, sapevo che non sarebbe mai stato un vero addio. Infatti, guardaci, siamo di nuovo qui."

Sorrisero entrambi, guardandosi e sentendosi finalmente bene. Entrambi emanavano un calore all'altro che li faceva sentire a casa,che li rilassava e li faceva sospirare con soddisfazione.
Come quando con il freddo di dicembre ti accomodi di fronte al camino acceso e cominci a sfregare le mani, sentendoti completamente al caldo dopo pochi minuti e quindi chiudendo gli occhi per goderti quell'atmosfera di quiete.
Tra i due quel giorno stesso scattò un bacio, che durò per pochi minuti e che decisero di raccontare solamente al lago, di far affogare insieme alle foglie che dagli alberi cadevano esattamente all'interno di esso e sprofondavano.
Tornarono al punto di partenza da tutti gli altri, sorridenti, nonostante si trattasse di un sorriso colpevole, confuso, colmo di sensi di colpa che entrambi lottavano per cacciare almeno per non farsi sovrastare da essi ed assumere espressioni perplesse nel pieno di momenti divertenti in gruppo, fermandosi ad osservare un punto fisso nel vuoto a bocca aperta.
Non si parlarono per il resto della giornata, se non per dire qualcosa di estremamente breve e non importante, tanto per dare una parvenza di ostentata tranquillità a chiunque li osservasse. Ma non potevano fare a meno di lanciarsi ogni tanto degli sguardi di troppo, anche se subito smorzati ed indirizzati verso un altra zona all'unisono, il che non faceva altro alla fine che dare ancora più nell'occhio, poiché in precedenza usavano sorridere durante un incontro casuale degli sguardi.
Chanel e Markus sembravano non accorgersene, ma i due "clandestini" della situazione in realtà si chiedevano se stessero pensando qualcosa e, come loro, stessero fingendo indifferenza per non creare scompiglio.
Tra gli amici, nessuno ci fece caso, tranne Phil che ormai riconosceva perfettamente i comportamenti di Bruno e sapeva cosa gli stesse passando per la testa, collegando soprattutto i suoi comportamenti ai pensieri che gli balzarono alla mente la prima volta che vide Destiny relazionarsi con l'amico.
Phil rimaneva zitto, ma osservava ciò che accadeva.

Così, prese Peter in disparte, fingendo di dovergli chiedere diverse cose riguardo ad i loro progetti musicali, facendo però l'occhiolino ad Urbana, la sua ragazza, la quale capì subito di cosa si trattasse ed acconsentì a farli allontanare.

Gli pose un braccio sulla spalla, facendolo precedere da una pacca alla schiena, e cominciò a gesticolare
-"Allora, che sta succedendo?"- chiese, nonostante fosse a conoscenza di tutto ciò che stava accadendo, almeno nella sua testa. 

-"Di che parli?"- Ribatté Bruno, fingendo di non capire di cosa stesse parlando, senza però guardarlo negli occhi attraverso le sue enormi lenti da vista, poiché sapeva che non sarebbe riuscito a ostentare facilmente ingenuità. Phil indicò il bosco, cominciando a porre domande.
-"Vuoi davvero prendermi in giro? Che è successo tra te e Des? Avete litigato lì dentro?"
Peter sospirò, alzando le spalle -"Tutt'altro bro, tutt'altro.."- disse con un filo di voce, sentendosi in colpa ed abbassando lo sguardo al suolo mentre camminava lentamente al passo dell'amico. Quest'ultimo inarcò le sopracciglia, rimanendo per un secondo perplesso per poi fare mente locale a capire ciò di cui Bruno stesse parlando.
-"Non dirmelo."
-"Troppo tardi, tu che dici?"
-"Ma sei uscito fuori di testa? E Chanel? E Markus?!"
Phil aumentò il tono di voce, costringendo Peter a tappargli la bocca e sussurrargli a denti stretti di abbassare il tono, sfoggiando un sorrisetto divertito verso tutti gli altri, come se ci stesse giocando. L'amico alzò il pollice verso di loro, giocando allo stesso gioco di Bruno, nonostante fosse sconvolto. Poi si voltarono nuovamente entrambi, continuando a parlarne sotto voce.
-"Lo so, è stata una cazzata, ma non accadrà più, è stato un momento in cui chiunque sarebbe stato tentato.."
Destiny nel frattempo li osservava, avrebbe voluto provare a decifrare ciò che i loro labiali stavano dicendo muovendosi, ma ovviamente essendo che i due erano di spalle non ci riuscì.

Così, in un momento di assoluta confusione, perse lo sguardo solo su di loro, utilizzandoli come punto fisso. Markus le diede uno scossone dal braccio, facendola tornare tra loro e chiedendo cosa ci fosse che non andava. Rispose che era tutto okay e che era stanca poiché aveva dormito, che non ci fosse niente di preoccupante oltre ad un po' di sano sonno.
Nel frattempo Peter e Phil fecero marcia indietro, tornando tra di loro e sedendosi sull'erba fresca, continuando a parlare come se niente fosse, anche se quei due di segreti ne stavano raccontando.
Se solo qualcuno avesse saputo leggere nei loro occhi, ne sarebbero uscite storie assurde e sentimenti soffocati che non riuscivano a non nascondere per paura di non essere capiti, di non essere accettati. 
  
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