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Autore: Feith_    04/01/2014    0 recensioni
Una cosa era sicura, per quanto misterioso potesse sembrare, i suoi occhi smeraldo erano sinceri, bisognava soltanto avere il permesso di leggerli. Quel permesso, lo diede a me.
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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I can give you a lift

 E’ finito il primo giorno di scuola. No. E’ finita la scuola. 
Praticamente mio padre ha iscritto me e mio fratello a scuola per frequentarla un solo giorno. 
Quindi, prima di ricominciare, abbiamo due settimane di vacanze natalizie. 
Buono, da una parte, cosi avrò modo di trascorrere più tempo con Mari e gli altri ragazzi, sempre che lei non sia troppo impegnata con mio fratello.

L’ultima campanella è suonata da almeno dieci minuti, ma noi siamo ancora in caffetteria ad aspettare che la folla diminuisca in modo da uscire senza problemi.

Faith, mi presteresti la tua auto?’ chiede Niall.

E la tua?’ chiedo io, di conseguenza.

E’ dal carrozziere, voglio darle una sistemata. Dai, per favore.’ dice ancora lui facendo una specie di faccia da cucciolo.

'Niall, io come torno? Devo anche dare un passaggio a Mari.

Non preoccuparti, per lei ci penso io.’ risponde lui, prendendo la mano della ragazza che sta al suo fianco.

Quindi, quella che attualmente è la mia migliore amica e mio fratello.. adesso escono insieme?

Alzo gli occhi al cielo come per rassegnazione.

Grazie Faith.’ dice stampandomi un bacio sulla guancia. Lo stesso fa Mari.

Si ma io come torno?’ ripeto, senza ricevere risposta.

Posso darti un passaggio.’ una voce roca si materializza alle mie spalle, facendomi sussultare. Come immaginavo, è Harry.

No. Grazie lo stesso.’ rispondo, evitando di incrociare il suo sguardo.

Smettila Faith. Sali.’ dice, aprendo lo sportello della sua macchina.

Non ho altra scelta. Faccio spallucce e prendo posto sul sedile accanto al suo.

Per un po’ domina il silenzio fra di noi. 
Sono come incantata dal suo modo attento di guidare. 
Mi piacciono le sue mani. Sono davvero attraenti. 
Sulla mano sinistra ha una croce tatuata fra il pollice e l’indice. Porta anche un anello nel dito medio.

Prima o poi dovrai parlare con me.’ Dice lui, rompendo il silenzio.

Non è necessario farlo.’ Rispondo io.

Sorride.

Cosa c’è?’ chiedo.

Lo hai appena fatto.’ Dice ridendo.

Coinvolge anche me, e per un po’ sembriamo quasi amici.

Perché non ti piaccio Faith?’ chiede lui, con un’aria seria.

Scusami?

Non ti sto simpatico, lo so. Perché?

Beh, Harry, è ancora presto per dirlo. Magari non mi hai fatto una buona impressione, ma..

Ma non ti sto simpatico.’ ripete, facendo un sorriso abbastanza forzato.

Ha un’aria tenera, mi sento quasi in colpa. Prima che possa rispondere continua.

Dove abiti?’ chiede.

Richmond’ rispondo.

Cade di nuovo il silenzio.

Sto valutando l’idea di riavvolgere il filo e ricominciare. Insomma, non potrò vederlo come un ragazzino snob per sempre.

Hey Harry.’

Si?

Perché non ricominciamo?’ propongo io.

Ricominciamo?’ chiede confuso.

Si. Potremmo ‘ricominciare’ e potrei provare ad essere carina con te.’

Beh mi sembra una buona idea.

Bene allora.’ sistemo i capelli e mi metto dritta sul sedile guardandolo.

Ciao, sono Faith.’ dico ridendo e porgendogli la mano.

Mi guarda, sorridendo con la lingua fra i denti. E’ adorabile.

Ciao, sono Harry.’ dice, anche lui ridendo e porgendomi la mano.

Scoppiamo a ridere.

Parliamo per tutto il tragitto. Non sembra cosi male, ma comunque non voglio dare l’idea di essere una ragazza che lega facilmente con tutti.

Arriviamo nella zona di Richmond e gli indico la mia villa.

Eccoci qua.’ dice lui.

Grazie per il passaggio.’ dico, accennando un sorriso.

Figurati.’ risponde.

Sto per chiudere lo sportello quando mi fermo un attimo e rimetto la testa dentro la macchina.

E comunque, ci vorrà di più per conquistare la mia simpatia.’ dico, lasciandolo con un’aria sorpresa.

Richiudo lo sportello della macchina ed entro in casa chiudendomi il cancello alle spalle.

Sento la sua auto ripartire nel momento in cui chiudo il grande portone di casa.

Salgo velocemente le scale, dimenticando del tutto di controllare se Niall, con la mia macchina, è già rientrato. 
Entro in camera e mi butto sul letto, restando a fissare il soffitto. 
In fondo, mi sono divertita con lui, anche se per poco. 
Ma, come già detto in precedenza, non voglio dargliela per vinta, ci vorrà di più di una semplice conversazione perché si abbatta il ‘muro’ creato fra di noi.

Oddio, e adesso perché sento le farfalle nello stomaco?

   
 
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