Anime & Manga > Fairy Tail
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Autore: Nereisi    04/01/2014    3 recensioni
Immaginate un mondo dove la magia esiste solo per certi individui. Provate a metterli tutti in una scuola.
Provate a immaginare cosa succederebbe se una ragazza si innamorasse di uno dei più belli e tormentati ragazzi di quella scuola. L'avete immaginato? Bene, non basta. Perché non è neanche un decimo della realtà. Preparate i salvagenti e immergetevi in queste acque, alla ricerca della chiave per l'amore. Troppo poetico? Avete ragione.
Leggete e ditemi cosa pensate! Non adatto ai deboli di cuore.
Genere: Comico, Demenziale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Capitolo 5 – Segreto svelato?
 

 
 
 
L’indomani, Lucy si svegliò con un gran peso sul cuore.
Era  successo ancora. L’aveva fatto di nuovo. E davanti ai suoi nuovi amici, per di più.
Chissà cosa pensavano di lei adesso.
Si alzò con l’amaro in bocca.
Quello era il primo giorno nella nuova scuola. Natsu aveva promesso di accompagnarla ma, dopo tutto quello che era accaduto il giorno precedente, era sicura che non si sarebbe presentato.
Non poteva biasimarlo.
 
<< Plue? >>      a lato del letto, da una piccola cesta posta sul comodino, Plue la fissava, tremante come al solito, con un’espressione preoccupata in volto.
Lucy gli sorrise tristemente, accarezzandogli la testolina.  << Non ti preoccupare, Plue. Ormai ci sono abituata. >>
 
Dopo aver guardato fuori con un po’ di malinconia negli occhi, fece ricorso a tutta la buona volontà che aveva e si diede una mossa.
In una mezz’ora era pronta.
Come ultima tappa, ritornò davanti al comodino. Plue le saltò sulla spalla, con un sorriso incerto;  e volse lo sguardo verso il giaciglio dal quale era uscito.
Lucy guardò con occhi rassegnati ciò che lo spirito stellare aveva custodito tutta la notte; per poi sospirare.
Allungò la mano dentro la cesta, prese il mazzo di chiavi e se lo legò alla cintura, al solito posto. I metalli tintinnarono fra loro durante il movimento.
 
La ragazza decise di non pensarci su troppo. Scartando l’idea della giacca, ricordandosi del caldo del giorno prima, si mosse verso la porta e, dopo aver preso una piccola borsa preparata precedentemente, la aprì.
 
Davanti ai suoi occhi si presentarono tre figure; o meglio, tre e mezza, staglianti nel tiepido sole del mattino. Gray, Natsu, Mirajane e Happy.
Tenevano gli sguardi bassi, ma appena sentirono il rumore della porta alzarono la testa, con delle espressioni di puro sollievo dipinte in volto.
La biondina  trattenne  violentemente il respiro, fissandoli con occhi sgranati.
Era la prima volta che qualcuno, dopo aver assistito ad uno spettacolo come quello del giorno prima, la venisse ancora a cercare. Non sapeva come comportarsi, aveva paura di combinare un disastro; perciò non disse nulla e rimase in silenzio.
 
Finalmente Natsu prese coraggio e fece per salutarla col solito entusiasmo; ma appena la guardò, involontariamente lo sguardo corse alla gonna della ragazza, quindi alla cintura e a ciò che ad essa era appeso. Un’ombra passò veloce sul suo viso, con il risultato che il suo allegro saluto scemò di tono.
 
<< Ciao Lu. >> 
<< C….Ciao. >> rispose incerta la ragazza.
 
Ci furono attimi di pesante silenzio, poi Gray decise che ne aveva abbastanza e prese in mano le redini della situazione.
 
<< Dai, scema, muoviti. Stai facendo ritardare pure noi. >>
Lucy lo guardò, riconoscente; prima di correre al suo fianco.
 
Il tragitto lo fecero a piedi e in silenzio; ma almeno non c’era più l’atmosfera pesante di prima.
 
 
 
 
                                                                               *****
 
 
Infine giunsero a destinazione.
Lo stesso imponente cancello del giorno precedente si stagliava davanti ai loro occhi, con la sola differenza che ora era aperto. Un discreto viavai di studenti brulicava intorno ai battenti, ma comunque scarso di quantità rispetto alle fantasie di Lucy, che aveva immaginato una grande folla di ragazzi e ragazze in costose uniformi che parlavano con modi e gesti altolocati di cose altolocate riguardo alle loro vite altolocate.
Si inoltrò nel giardino seguendo il suo gruppo lungo una strada di terra battuta che si diramava per varie direzioni, portando a posti quali fontane, panchine, una piccola radura di salici e via discorrendo.
Loro invece proseguirono dritti, per la via principale. Il selciato era assurdamente liscio e perfetto, come se ogni mattina qualcuno si preoccupasse di livellare il terreno con una spatola. Tutto, in quel giardino, era assurdamente perfetto. L’erba sembrava tagliata con il righello, gli alberi erano perfettamente sagomati, per terra non c’era nemmeno una foglia. Come se quella scuola fosse in realtà la base operativa di una cooperativa di giardinieri psicopatici.
Presto, però, Lucy si accorse che l’assurda perfezione del giardino non era l’unica cosa strana di quel posto.
All’inizio non l’aveva notato, troppo presa a osservare l’ambiente; ma ad ogni passo, decine di occhi la scrutavano, sospettosi. Anzi, non solo lei: i suoi amici erano quelli che attiravano più attenzione.
E se con lei gli sguardi erano “solo” di dubbio e sospetto, quelli rivolti a Natsu, Mirajane e Gray erano proprio di disprezzo.
Li scrutò anche lei, confusa. Non era la loro scuola, quella? Cosa avevano fatto per meritarsi simili occhiate?
Fece per aprire la bocca; ma subito la richiuse.
Non era proprio il momento di discutere su simili questioni.
Erano quasi arrivati al portone di ingresso. Cacciò una mano in tasca, estraendone un foglietto e, avendo cura di non essere vista dagli altri, fece scorrere gli occhi sulla carta.
 
<< Che leggi? >>
 
La biondina sussultò, accartocciando il foglietto e rimettendoselo in tasca con nonchalance.
 
<< Niente. >>
 
Mirajane la guardò, dubbiosa, per poi girarsi di nuovo e continuare a camminare.
Finalmente, fecero il loro ingresso nella scuola. Che, più che una scuola, sembrava una vera e propria reggia.
A sinistra faceva bella mostra di sé un cartello con scritte dorate. “Banco informazioni – immediatamente sulla Vostra sinistra.
Mirajane e gli altri, però, puntarono decisi verso destra, ignorando il cartello.
Lucy li seguì per qualche passo, incerta se fagli notare o no il presunto errore; però poi un pensiero attraversò veloce la sua mente.
Ripescò il foglietto dalla tasca, lo rilesse e decise.
Si fermò. Studiò i suoi amici, ma sembravano troppo impegnati a togliersi alla svelta dalla marea di persone che li scrutava il malo modo per accorgersi del suo lieve ritardo.
Si appiattì contro il muro, nell’ombra, strisciando all’indietro.
Non appena fu sicura che gli altri avevano girato l’angolo, ripercorse la strada che avevano appena fatto, il cuore che le batteva con sempre  più violenza nel petto.
 
 
 
 
 
Gli altri, che non si erano accorti della sua sparizione, continuarono a camminare.
Girarono l’angolo e si infilarono in un corridoietto dove, stranamente, non c’era molta luce e dove non si vedeva nemmeno l’ombra di qualche studente. Giunsero infine ad un bancone, incastrato tra una voluminosa pianta tropicale in vaso e una portafinestra sgangherata. A prima vista poteva sembrare il banchetto di un paninaro, ma se ci pensate bene, quella scuola aveva degli standard troppo alti per avere un personaggio di quel genere fra le sue mura.
Comunque, un sonoro russare testimoniava senza ombra di dubbio una presenza quantomeno umana, dietro quel ripiano di legno.
Gray si avvicinò. << Makarov. Oi, vecchio! Svegliati! >>  strepitò.
Il russare non cessava. Mirajane, che decisamente non aveva né tempo da perdere, né alcuna intenzione di essere scoperta da quei signorini con la puzzetta sotto in naso, afferrò decisa la testa di Gray e la smaltò sulla superficie legnosa con un suono secco che si propagava per il corridoio.
Dopo nemmeno un secondo, si udì un altro suono di testa contro legno, una sonora imprecazione e vari borbottii. Poco dopo un vecchietto basso, ma basso basso, con un improponibile cappellino e uno strano bastone fece la sua comparsa, tirandosi su dallo sgabello dove prima stava, evidentemente, schiacciando un pisolino, issandosi sul tavolo.
<< Insomma! Cosa c’è?! Era proprio necessario fare tutto quel baccano per svegliarmi? La mia povera testa! >> esordì, massaggiandosi il capo, per poi lanciare un’occhiata significativa a Mirajane.  << Spero per voi che sia urgente. >>
<< Molto urgente. >>
L’espressione del vecchietto cambiò radicalmente. << Di che si tratta? >>
<< Una senza-marchio. Giovane. >>
<< Tipologia? >>
<< Non ne ho la più pallida idea. >>
<< Umh… e chi sarebbe? >>
<< Si chiama Lucy…. lei… ma cosa..?! >>  Girandosi per indicare l’oggetto delle sue parole, Gray si era accorto con sommo orrore che erano soli. Lucy era sparita di nuovo.
<< Ebbene? Cosa sta succedendo? Dov’è? >>
<< Non c’è! Era qui fino a poco fa, sono sicuro! >>
<< Idiota! Avevi detto che l’avresti tenuta d’occhio! >> Sbottò Natsu.
<< Cioè, fatemi capire bene. C’è una senza-marchio, per di più giovane, che gironzola indisturbata per la scuola? Siete impazziti?! Sapete benissimo cosa potrebbe succedere! >>
<< Dai, nonnetto! Non credo succederà niente di male. >>
<< Silenzio! Fila a chiamare Erza, voglio che perlustri tutta la scuola! >>
<< Va bene… >> fece Natsu, non troppo convinto.
 
Si spostarono davanti alla portafinestra, in attesa.
<< Dai! Apri! >>
<< La parola d’ordine, drago incosciente! >>
<< Oh, andiamo! Siamo qui,  di fronte a te! Sai che siamo noi! >> Diede man forte Gray
<< Le regole sono regole. Non faccio sconti a nessuno, io! >> lo rimbeccò l’anziano, gonfiando il petto.
<< Dì che ce lo imponi solo per vedere questa scenetta ogni dannata volta! Vecchiaccio rimbambito… >>
<< Come hai chiamato il tuo Master?! >>
<< SILENZIO! >> Mirajane aveva un’espressione che non ammetteva repliche << Non mi interessa se non vi piace, fatelo e basta! >>
 
Si misero in fila davanti al vetro e si portarono la mano al cuore.
 
<< We are Fairy Tail. >> 
 
Sotto le loro magliette, sulla loro pelle, simboli luminosi cominciarono a brillare.
Il vetro della portafinestra divenne pura luce e prese a illuminarsi di una miriade di colori, in risonanza coi simboli sulla pelle dei tre ragazzi e del felino.
Gettarono un ultimo sguardo al vecchietto, per poi gettarsi dentro la porta di luce che, dopo il loro passaggio, tornò ad essere semplice vetro.
 
Rimasto solo, Makarov sospirò. Quei ragazzi gli facevano venire sempre dei tremendi mal di testa.
 
<< Certo che… una giovane senza-marchio…. Mi suona famigliare…. Bah, se ne occuperanno i ragazzi. >>
 
Si distese di nuovo sullo sgabello, pregustandosi il continuo del pisolino prima interrotto; ma proprio quando stava per addormentarsi notò un foglietto appiccicato sotto il ripiano del bancone. Una nota che, probabilmente, si era scritto da solo per non dimenticarsi qualcosa e che aveva poi attaccato sotto al legno proprio per notarlo prima di dormire.
Pensando bene che forse era qualcosa di importante, si tirò su a sedere, leggendo il promemoria.
 
<< Oh. >> si batté una mano sulla fronte << Erza mi ammazzerà. >>
 
 
 
 
 
 
Una volta giunti dall’altra parte della “porta di luce”, Gray, Natsu, Mirajane ed Happy si trovarono nel bel mezzo di una battaglia. Letteralmente.
 
<< FINALMENTE! Una rissa! >> e, senza aggiungere altro, i tre idioti si buttarono.
 
La zuffa si ingigantì, mentre tavoli e sedie cominciarono a volare.
Una strana aura cominciò a volteggiare allegramente intorno a Mirajane, ma i combattenti non ci fecero caso. Solo quando un’altra aura assassina si aggiunse a quella dell’albina la scena si congelò.
<< Oh. Ciao, Erza. >>
La suddetta non rispose, scandagliando i presenti. Portava una pesante armatura, il suo sguardo era di brace, colore che si sposava perfettamente con i suoi capelli di un rosso fuoco abbagliante. Fece luccicare leggermente la spada, un’espressione sinistra in volto.
<< Ho già detto che non voglio disordini. >>
Dalla folla si levò un coro singhiozzante, diviso tra chi chiedeva scusa e chi pregava per la propria vita.
Per niente intimorita, la barista le si avvicinò.
<< Stavamo cercando proprio te. Abbiamo una senza-marchio in libertà che- >>
<< Ah, lo so. >>  la interruppe lei. Si girò verso la porta d’entrata  << Ehi tu! Entra! >>
 
Un lieve rumore di passi affrettati accompagnati da un leggero tintinnio fu tutto quello che si sentì e, dopo qualche secondo, una chioma bionda fece il suo ingresso nella stanza.
<< Erza-san, dove devo aspettare per- >> si bloccò bruscamente, osservando i presenti. <<  Mira? >>
<< Lucy? >> l’albina ci capiva sempre meno.
<< Lu, che ci fai qui?? >>
<< Potrei farvi la stessa domanda! >>
<< Ma noi te l’abbiamo fatta prima! Aye! >>
Natsu, per niente abituato a fare difficili elucubrazioni mentali, perse la pazienza.
 << INSOMMA! Qualcuno mi dice che sta succedendo?? >>
 
Una vocetta arzilla interruppe quello sproloquio.
<< Ragazzi, calma, calma. Non è successo niente. >> Makarov spuntò sul corrimano del piano superiore.
Un lieve ringhio si alzò da Erza << Parli così solo perché è a causa tua che è successo questo! >>
 
Makarov tossicchiò, cercando di darsi un contegno.
 
<< Dicevamo…. Allora… Beh, prima di tutto, le presentazioni. Lucy >> la biondina alzò lo sguardo << Benvenuta a Fairy Tail. Io sono Makarov, il Master. >>
Bloccando sul nascere le esclamazioni sia della ragazza, sia del gruppetto di teppisti al piano di sotto, evidentemente bisognosi di ulteriori spiegazioni, l’anziano continuò.
 
<< C’è stato un piccolo disguido…. >>
<< Chiamalo piccolo… >> ringhiò la rossa
<< … Lucy era venuta fin qui per unirsi a Fairy Tail, ma non alla scuola. Alla gilda. Lucy, Gildarts mi ha già raccontato cosa è successo ieri. Non ti preoccupare, adesso sistemiamo tutto.
Natsu, Gray, Mirajane. Come già avevate capito dall’esplosione di magia, Lucy possiede dei poteri. Come ho già detto, è venuta fino a qui per unirsi a noi, perciò, accoglietela! >>
 
Un boato risuonò fin nelle pareti, mentre coloro che precedentemente combattevano fra loro ora si adoperavano per divertirsi. Nuovo compagno =  festa, era tutto ciò che occupava le loro menti in quel momento.
In mezzo a tutta quella confusione, un gruppetto si riunì vicino al bar.
 
Lucy, vedendo i suoi amici venirle incontro, diventò rossa fino alla punta dei capelli.
<< s….. SCUSATEMI! >> esclamò << Io… credevo che foste dei senza poteri… mi avevate detto che andavate anche voi alla scuola di Fairy Tail…. Io… ho interpretato male le vostre parole! Sapevo che dovevo stare lontana dai senza poteri, specialmente nella mia situazione… per questo motivo vi ho lasciati nel mezzo del corridoio… che maleducata! E dire che voi mi eravate persino venuti a prendere! Avevate mantenuto la promessa! E invece io-- >> Si sentì tirare su, mentre tre paia di braccia e quattro zampe la avvolgevano.
<< Stupida! Non farci più prendere uno spavento del genere! >> le sussurrò fra i denti Gray.
 
Una volta sciolti dall’abbraccio, Natsu si mise a ridacchiare. << E dire che ti stavamo per sguinzagliare dietro Erza! >>
Quest’ultima lanciò un’occhiata al vetriolo al Master << Già. In pratica, lui sapeva che Lucy sarebbe arrivata e sapeva che era una senza-marchio. Le aveva mandato un biglietto con le indicazioni per raggiungere questo posto senza coinvolgere persone estranee… peccato che poi se ne sia dimenticato! >>
<< Non aveva messo in conto, inoltre, la possibilità che avrebbe potuto fare amicizia con dei maghi prima di entrare a Fairy Tail. >> Gildarts fece la sua apparizione, portando con se anche Cana << Allora? Avete già fatto? >>
<< Un po’ di pazienza! >> esclamò Makarov << Adesso lo facciamo. >>
Si volse verso di Lucy.
<< Eccoti qui, bambina. Scusa per tutto il trambusto, ma adesso stai per entrare a far parte ufficialmente di questa gilda. Sei pronta? >> Lucy annuì. << Bene. Allora, che tipo di magia eserciti? >>
<< Sono una maga degli Spiriti Stellari. >> rispose Lucy, tra l’orgoglioso e il timoroso, mettendo in mostra il suo mazzo di chiavi.
<< Però! Di quelli come te ce ne sono pochi. Ora, come di certo saprai, tu sei in possesso di poteri magici. Sei inoltre in giovane età, e non possiedi un marchio. I marchi delle gilde sono, certo, un riconoscimento di appartenenza, ma non solo. Frenano e controllano i poteri dei giovani maghi, che ancora non ne controllano bene il flusso, evitando che si verifichino esplosioni di magia come quelle di ieri. Eri già a conoscenza di questo, vero? >>
<< Sì. Però…. >> si morse le labbra, incerta << Io riesco già a controllare la  maggior parte delle chiavi di cui sono in possesso. Solo una mi da dei problemi. >> si beò in segreto degli sguardi ammirati dei presenti.
<< Niente male, bambina! Proprio niente male. Ora, prima che ti venga imposto il marchio, ti metto a conoscenza della particolarità del  nostro  marchio. >> disse, gongolando orgoglioso. << Fairy Tail è una gilda che, nel suo marchio, ha posto un incantesimo. In pratica, tu sceglierai un compagno, e lui ti marchierà. Così, facendo, grazie all’incantesimo, se uno di voi due dovesse trovarsi in pericolo, l’altro lo saprebbe subito. >> fece una pausa. <<  Il marchio può essere condiviso solo fra due persone, non di più. Quindi, scegli con attenzione. In questo momento, i possibili candidati sono dietro di te, gli altri hanno già un compagno. >>
 
Fra gli sguardi trepidanti di Mirajane, Happy e Cana e fra i versi poco ortodossi di Gildarts – in quel momento preso a torturarsi un’unghia coi denti – Lucy si voltò.
 
<< Che vuoi, fiammifero? C’è Erza che ci fissa, io non mi schiodo. >>
<< Oh? Il polaretto ha paura di andarsi a divertire senza il consenso della mamma? >>
<< Che hai detto?! >>
 
 
 
 
 

Angolino Autrice
Ehi! Come vedete, sono tornata.
Mi scuso come al solito del ritardo, ma sono fatta così. Chiedo perdono ç_ç
E quindi? Vi è piaciuto questo capitolo?
Chi sceglierà Lucy? Il gelataio o il piccolo drago?
Chi vincerà la scommessa? Cana continuerà a disconoscere il padre?
E perché quella chiave non vuole essere comandata da Lucy?
 
Spero di avervi incuriosito!
Ringrazio chi ha messo la storia nei preferiti, nelle seguite o nelle ricordate e ringrazio chi lascia sempre recensioni dolcissime. Siate buoni e lasciate un commentino anche qui! :)
Vi auguro uno splendido 2014
 
Baci
animelover
  
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