Anime & Manga > Ufo Baby
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Autore: Ryta Holmes    26/07/2003    2 recensioni
Questa che vi apprestate a leggere, è stata la prima fan fiction che ho scritto, quando ancora il mio stile non era un granché, e soprattutto quando ancora morivo dalla curiosità di conoscere la conclusione di uno dei manga che più mi ha appassionato. Questa è in sostanza la conclusione di Ufo Baby, almeno come la immaginavo io, e ho deciso di lasciarla così com’è, senza cambiarla, perché comunque non avrei lo stesso spirito di quando l’ho scritta. Spero che vi possa piacere e attendo con ansia i vostri commenti, anche quelli negativi (non mi fanno certo male!); con questo buona lettura! Ryta Holmes
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 5

HO BISOGNO DI TE

 

Baumiau si ricordò che era l’ora di dare il biberon a Lou, perciò lasciò gli altri ai loro ragionamenti, e andò a prepararlo. Immerso nei suoi pensieri, non si rese conto che dalla finestra compariva qualcosa di enorme, nonostante la cucina desse proprio sull’ingresso del tempio; con gesti meccanici scaldò il latte, riempì il biberon e si diresse nella stanza dove Lou dormiva.

- AHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!DOV’E’ LOU!!!!!!!!!!!-

Kanata e gli altri in un attimo raggiunsero Baumiau. D’un tratto sentirono dei rumori provenienti dall’esterno. Di corsa uscirono dal tempio, e si trovarono di fronte ad un’astronave immensa; Lou si era fermato davanti al portellone che si stava aprendo, e dal quale si incominciarono ad intravedere due sagome. Miyu e Kanata le distinsero molto bene, perché non era la prima volta che le vedevano, ma gli altri rimasero sorpresi dalla somiglianza tra queste figure, e i loro amici: adesso capivano perché Lou li aveva sempre chiamati “mamma” e “papà”!

La porta si aprì del tutto, e i genitori di Lou scesero dall’astronave e si fermarono davanti al bambino. La madre non credeva ai propri occhi: dopo tanto tempo il suo piccolo bambino, il suo Lou era davanti a lei!! Con gli occhi inondati di lacrime si avvicinò ancora a lui, ma si fermò aspettando la sua reazione. Lou aveva una faccia confusa ma al contempo corrucciata. Ma quando sua madre pensò che forse il suo bambino non l’aveva riconosciuta, Lou cambiò l’espressione del viso, e con un grande sorriso gridò – Mamma!!!-; dopodiché le andò in braccio, e l’abbracciò come solo un figlio potrebbe fare. La scena era dolcissima: madre e figlio si erano finalmente riuniti, e adesso anche il padre si era unito all’abbraccio, ricambiato dal bambino, il quale con un graziosissimo :- Papà!!!- lo tirò a sé prendendolo per la manica.

Baumiau intanto piangeva a dirotto: era contentissimo, e non riuscendo ad esprimersi a parole, inondava il giardino del tempio di lacrime. La signora Kozuki, Chris e Momoka erano commosse, e dal nulla cacciarono fuori dei fazzoletti per asciugarsi le lacrime. Miyu, invece, guardava la scena inerme, sentendosi terribilmente gelosa e con un profondo peso nel cuore. Presto non avrebbe più rivisto Lou. D’un tratto calde lacrime iniziarono a rigarle il viso, ma non erano di gioia, bensì di tristezza; si sentì una stupida, perché dopotutto Lou aveva finalmente incontrato la sua vera madre! Peccato però che anche lei si sentiva una madre…

 Kanata, forse era l’unico che non lasciò trasparire le sue emozioni, ma dentro di sé anche lui provava gli stessi sentimenti di Miyu. Come sarebbe stata la loro vita ora che Lou se ne sarebbe andato? Come avrebbero potuto abbandonare la tristezza che ora attanagliava loro il cuore? Erano tanti i pensieri e le domande che tormentavano le loro menti in quel momento, ma tutte portavano alla stessa risposta: ora Lou se ne stava andando.

I genitori di Lou si ricomposero e si avvicinarono ai due ragazzi.

- Siamo molto felici di conoscervi. Vi siete presi cura di Lou come avremmo fatto noi, perciò non sappiamo come ringraziarvi-

-Lasciandoci Lou- pensò Miyu, ma subito ricacciò quel pensiero nella sua mente e si asciugò velocemente le lacrime.

- Non ce n’è bisogno. Occuparsi di Lou non è stato faticoso, anzi ci siamo anche affezionati a lui- Kanata parlò per entrambi: si era reso conto che Miyu non era in grado di parlare e se avesse continuato probabilmente sarebbe scoppiata a piangere. Intanto Lou si era staccato dai suoi genitori e volò verso Miyu, la quale lo abbracciò e lo tenne forte a sé. Poi il bambino andò da Kanata e abbracciò anche lui.

- Mi dispiace molto, ma dovremo affrontare nuovamente un lunghissimo viaggio per tornare a casa. Dobbiamo partire subito. Mi dispiace molto, davvero tanto.-

Miyu sapeva che prima o poi l’avrebbero detto, ma quando parlarono, quelle parole furono come frecciate nel suo cuore. Piangendo disperatamente abbracciò di nuovo Lou e gli disse addio, ora anche Lou piangeva, perché aveva capito che i suoi genitori sulla terra non li avrebbe più rivisti. Si strinse a Miyu e poi andò da Kanata; disse:- Mamma, pam…pa- tra le lacrime, e fu preso da sua madre. Ancora scosso, la sua attenzione si rivolse a Momoka che piangendo, tirava il lembo del vestito della madre di Lou e disse:- Addio amore mio, sappi che io ti ho amato e ti amerò per sempre!-

- Amato!?!- la mamma di Lou si chiese che voleva dire quella bambina, ma ormai non c’era più tempo. Dovevano partire.

Lou incominciò a singhiozzare sempre di più e a chiamare Miyu, che non rispondeva e con terribile sforzo guardava a terra per non rendere tutto più difficile; anche Kanata fece lo stesso: dopotutto era meglio se Lou credesse che non lo volevano più. Avrebbe sofferto di meno. Baumiau salutò i suoi amici, e piangendo anch’egli entrò nell’astronave:- Addio amici miei. Sappiate che non vi dimenticherò mai… Bhuuuuuuuuuuuuu…-

Il portellone si richiuse fra gli strepiti di Lou, e in men che non si dica l’astronave partì portandosi via un pezzetto di cuore di Miyu e di Kanata.

 

*   *   *

 

- E’ già partita. Caspita com’è veloce!- Kanata proruppe all’improvviso dopo che sparì l’astronave dalla loro vista. In realtà cercava solo di celare quello che davvero provava:- Bhe, ormai è partito, e sarà di nuovo felice con la sua famiglia-. Miyu iniziava ad irritarsi…- Che ne dite di mangiare qualcosa?- Kanata cercava in tutti i modi di non pensarci, altrimenti anche lui avrebbe ceduto alle sue emozioni. L’atmosfera era cupa e triste, e lui non ne poteva più, aveva bisogno di cambiare aria, e di schiarirsi le idee, perciò inventò una scusa:- Io vado a fare un giro, se non mi sbaglio da mangiare non c’è niente!- Si era già incamminato, quando sentì la voce fredda di Miyu:- E’ questa la cosa più importante per te in questo momento? Preferisci pensare allo stomaco piuttosto che a Lou? Rispondi…- Kanata si sorprese dell’espressione di Miyu, ma rispose subito.- non mi devo mica disperare! Lou ora sta bene, e noi…- non sapeva più che inventarsi- noi… noi adesso non avremo più nessun problema, potremo vivere come persone normali! Ora se non ti dispiace me ne vado-. Fece per voltarsi, ma rimase di sasso quando Miyu parlò:- Mi hai deluso. Ti credevo diverso, in realtà sei solo superficiale e senza cuore. Ti odio!- e scappo in casa. Kanata non disse una parola, e se ne andò via.

 

*   *   *

 

- Non posso crederci che Lou e Baumiau siano partiti. Mi mancano già le loro voci!-Chris aveva rotto il silenzio. Erano tutti in sala da pranzo; Miki aveva fatto del the, ma quasi nessuno era riuscirlo a mandarlo giù. Miyu era inginocchiata davanti al tavolo, lo sguardo fisso a terra e l’espressione corrucciata.

- Caspita com’è tardi!!! Momoka, dobbiamo tornare a casa; scusateci… ah Miyu, forse è meglio se domani non venite a scuola. Spiegherò tutto io ai nostri compagni, vedrai!!!-

- Ti ringrazio Chris! Ma ora vai a casa, sarai scossa anche tu immagino…- Miki aveva risposto per Miyu, che non si era scomposta di un millimetro.

Dopo che Chris e Momoka se ne furono andate, la signora Kozuki parlò a Miyu:- Ti va di mangiare qualcosa?-

- No, non ho fame. Preferisco andare a letto- la sua voce era fredda e scostante.

Mentre si stava avviando, la signora Kozuki le disse:- Sei ancora in collera con Kanata?-

- Certo che lo sono!!E’ stato un insensibile!!!- Miyu si era fermata sulla porta senza voltarsi.

- Ma tu ne sei sicura?-

- Che vuoi dire?-

- Tu, sei sicura che Kanata non stesse soffrendo? Non potrebbe essere che Kanata ha tentato di nascondere i suoi sentimenti per colpa del suo carattere?- Miyu si voltò di scatto:- Ma…-

- Bhe, io vado a dormire, sono stanca anch’io dopo questa giornata!- Miki se ne andò lasciando Miyu da sola, in un turbinio di pensieri.

 

*   *   *

 

Erano già passate le 12.00, e Miyu era ancora sveglia. Non riusciva prendere sonno perché Kanata non era ancora tornato, ed in oltre non riusciva a togliersi dalla testa le parole di sua madre: aveva ragione a pensare che Kanata aveva solo tentato di nascondere la sua tristezza, inventando una scusa per soffrire da solo? Forse non aveva torto, dopotutto anche Kanata era molto affezionato a Lou, e lo aveva anche dimostrato Seya quella volta, quando lesse nel suo pensiero. E poi ora che ci pensava Kanata aveva sempre avuto un carattere molto chiuso e timido.

- Che stupida che sono stata!!! Se non gli avessi detto quelle cose, come mi pento…-

Mentre Miyu si pentiva delle sue azioni, si sentì il rumore della porta d’ingresso che si apriva, dei passi e il chiudersi della porta di Kanata. Miyu fu scossa da quei rumori, ma si sentì comunque tranquilla, perché era finalmente tornato a casa. Con un enorme senso di colpa e tanta tristezza nel cuore, cadde in un sonno agitato e pieno di incubi.

 Furono due i sogni più angosciosi: nel primo riviveva la partenza di Lou, solo però che adesso il bambino parlava, e la disprezzava, perché l’aveva abbandonato; nel secondo, invece, vedeva Kanata che, con sguardo triste, si allontanava sempre più… sempre più, e lei non riusciva a raggiungerlo. Si svegliò madida di sudore e sconvolta. Era di nuovo mattina, e Kanata era nuovamente uscito di casa, ma adesso aveva le idee chiare su cosa fare quando sarebbe tornato.

 

*   *   *

 

Kanata camminava per le vie di Tokio senza una meta, pensando e ripensando alle parole di Miyu; in più si aggiungeva la malinconia per Lou.

- Forse non avrei dovuto reagire in quel modo ieri. Miyu non ha capito niente, ma non è colpa sua, in realtà sono io che ho un carattere orribile!!!-

Il giorno prima, era andato in giro nei posti dove di solito passeggiavano Lou e Baumiau, ma ebbe il risultato di stare ancora più male, perciò vagò per la città senza riflettere sui fatti accaduti, senza un pensiero. Agli occhi dei passanti sembrava uno zombie!!! Poi ridestato da quello stato, dai morsi della fame, si era accontentato di un hamburger, e aveva continuato a camminare sino a mezzanotte. Solo a quell’ora si rese conto che doveva rientrare a casa. La mattina dopo era uscito di corsa: non voleva incontrare Miyu, perciò alle sei di mattina era già fuori casa. Ora però, aveva le idee più chiare, e ragionava meglio. Si accorse di sorridere, quando pensò che l’ultima volta che era uscito a quell’ora di casa, era stato proprio per lei, per Miyu; poi si ricordò delle sue parole: lei ora lo odiava!!! Velocemente cambiò pensiero: ora voleva trovare solo un po’ di svago per alleviare le sue pene.

 

*   *   *

 

Miyu si era ormai alzata, e aveva sbrigato le faccende che di solito erano destinate a Miyu:

- Certo che è faticoso senza di lui, ci mancherà anche il suo aiuto d’ora in poi-.

In poco tempo era già giunta l’ora di pranzo, ma di Miyu neanche l’ombra. Miki e Miyu pranzarono da sole, ora però l’atmosfera era più leggera, e madre e figlia chiacchieravano del più e del meno, nonostante il ricordo della perdita di Miyu fosse ancora presente in casa.

A pomeriggio, Miyu era ancora intenta a sbrigare le faccende, visto che non c’era nessuno, e anche Miyu se ne era andato.

- Miyu? Posso parlarti un momento?-

- Uhmm? Sì mamma, cosa c’è-

- Ecco vedi… stavo pensando ad una cosa… cosa ne pensi se vieni a vivere con noi in America?-

- Cosa!?!!!-

*   *   *

 

Santa aveva da poco saputo la notizia della partenza di Lou. Chris lo aveva riferito a tutti i compagni di scuola. E ora, conoscendo Kanata (dopotutto era il suo migliore amico!!!), appena uscì da scuola, si diresse al tempio per parlargli. Aveva quasi finito l’ultima rampa di scale, che si fermò, sentendo le voci di Miyu e di sua madre; lo colpì molto la domanda che fece la signora Kozuki a Miyu. Infatti, appena la sentì scappo via, per non disturbare la conversazione: era anche inutile cercare lì Kanata, perché dagli stralci di conversazione che percepì, egli non era presente. Non sapendo cosa fare, andò al centro commerciale per cercare del materiale per la prossima lezione di disegno.

 

*   *   *

 

 - Hai capito bene Miyu, perché non vieni con me in America; appena tornerà Kanata lo informeremo, così quanto prima potremo partire…-

Miyu ci pensò solo un istante; partire in America, poter finalmente vivere con i suoi genitori, non avere più problemi…

- Mi dispiace mamma, ma la mia risposta è no-

- Ma… ma perché? Ora che è partito Lou non c’è più niente che ti lega qui!!-

- Ti sbagli, qualcosa mi lega ancora a questo posto!!!-

 

*   *   *

 

Al centro commerciale Kanata cercava un posto dove mangiare qualcosa; era tutto il giorno che camminava, e non aveva pensato minimamente a riempirsi lo stomaco. Aveva appena voltato l’angolo verso il fast-food, che qualcuno lo chiamò:

- Kanataaaa!!!! Che ci fai qui?- era Santa, che non appena l’aveva visto, gli era andato in contro.

- Allora, come stai? Chris ci ha raccontato tutto, mi dispiace molto. Peccato che non abbiamo potuto salutarli anche noi.-

-…già…- Kanata non aveva molta voglia di parlare.

- Bhe, fra poco sarai di nuovo solo. D’ora in poi avremo anche più tempo per andare ai concerti del mio cantante prefer…-

-Come sarebbe a dire “ di nuovo solo”?-

- Bhe, se Miyu se ne andrà con sua madre in America, tu rimarrai solo no?-

- E tu come farai a sapere che Miyu se ne andrà in America???-

- L’ho sentito dire da sua madre; glielo stava chiedendo e penso che lei abbia risposto di sì, ma….KANATA, DOVE VAI…KANATAAAAAAA-. Niente… era già scappato via. 

 

*   *   *

 

- Allora mamma… ciao! E buon viaggio-

- Ciao Miyu… ma ne sei proprio sicura?-

- Sì, ormai ho preso la mia decisione. Sta tranquilla, andrà tutto bene. So badare a me stessa!- Miyu dette un bacio a sua madre, la quale salì sul taxi e partì per l’aeroporto.

Erano già le 09.00 di sera, e Kanata non era ancora tornato. Miyu era preoccupata, e uscì nel giardino all’entrata del tempio.

Kanata non ne poteva più: aveva corso a più non posso, e ora con un ultimo sforzo stava salendo le scale. Ecco, ancora una rampa… qualche gradino… era arrivato.

Miyu si voltò di scatto e lo vide. Era tutto trafelato, e ansimava.

- K-Kanata, che ti è successo!?!-

-Anf… anf…Miyu…anf…è …anf vero che… devi partire…anf…anf?- Miyu non rispose subito, un po’ perché non si aspettava di vederselo arrivare così all’improvviso, e un po’ perché gli dette il tempo di riprendersi. Dopo qualche minuto, Kanata le ripetè la domanda:

- Allora… è vero che te ne devi andare via?- Miyu stava per rispondergli, ma Kanata le tolse la parola: era giunto il momento di parlarle; doveva dirle tutto prima di perderla!!!

- Ecco… vedi io…io… non voglio che tu parta!! Io non… non sopporterei di perdere anche te!!!-

Miyu era allibita. Cosa stava succedendo all’antipatico e freddo Kanata? Lui proseguì:

- Ieri non pensavo quello che dicevo. Lou…ecco Lou… mancherà anche a me… e se ora tu parti…- Kanata era imbarazzatissimo; Miyu non lo aveva mai visto così rosso in viso, ma in cuor suo stava comprendendo qualcosa, qualcosa che sapeva già da molto tempo.

- Miyu… se… io…IO NON VOGLIO CHE TU PARTA. IO HO BISOGNO DI TE!!!!!!!!!!!!- e detto questo si avvicinò a lei, e senza neanche accorgersene Miyu si ritrovò tra le sue braccia.

Lui la stringeva forte, e nascondeva il viso rosso sulla sua spalla. Miyu era confusa e imbarazzata, ma si rese conto che per Kanata provava un affetto ben oltre l’amicizia: quello era amore! Ricambiò l’abbraccio, e tra le sue braccia provò una sensazione piacevolissima.

Dopo un po’ si staccarono dall’abbraccio, e Miyu parlò con voce dolcissima:

- Vedi Kanata… io non partirò… perché ho già deciso di non farlo!!! Quando mia madre mi ha chiesto di andare con lei in America, io… ho rifiutato subito, e gli ho detto che qualcosa mi legava ancora qui… e quel “qualcosa”… sei tu!!!- Miyu abbassò lo sguardo. Si ricordò di quello che gli aveva detto il giorno prima: doveva scusarsi assolutamente!!! Si fece forza e lo guardò negli occhi; un brivido le percorse la schiena quando vide quegli occhi così pieni di dolcezza, che solo a lei aveva rivolto raramente, e si scoprì innamorata più che mai di quel ragazzo.

- Kanata io… per ieri, volevo scus…-

Kanata non la fece finire di parlare, che posò le labbra sulle sue.

Quello fu il loro primo bacio, ma un bacio appassionato e pieno di amore. Avevano vissuto un anno intero a convivere tra battibecchi e canzonature, litigando per ogni minima sciocchezza, e a prendersi in giro, ma adesso si accorsero di amarsi già da tempo, e con quel bacio manifestarono tutto l’amore che avevano tanto soffocato.

E continuarono a baciarsi per molto tempo ancora…

 

*   *   *

 

Sul prato del tempio, muoveva i primi passi una bambina. Poteva avere forse dieci o undici mesi, e i sui capelli erano di colore castano; gli occhi, invece, erano di un verde intenso. Ridendo, camminava barcollando verso una donna bionda, e dalla quale aveva ereditato il colore degli occhi, e la chiamava:- Mam…ma…mam…ma-

Cingeva la vita della donna con un braccio, un bell’uomo, castano come la figlia…

Eh sì, sono proprio Miyu e Kanata, ma sono passati ormai ben 14 anni!!! Ovviamente hanno coronato il loro sogno d’amore, ed ora vivono al tempio accudendo il loro bambino.

 La dolcissima scenetta familiare venne interrotta però, da un’ombra, che oscurò il cielo. Miyu prese la sua bambina in braccio, e insieme a Kanata vide un’astronave atterrare lentamente. Il portellone si aprì, e iniziò a distinguersi la figura di un bel giovanotto.

Miyu e Kanata sorrisero… l’altro loro figlio era tornato.

 

FINE

 

Allora, vi è piaciuto? Io spero di sì. Cmq per tutti i malati come me a cui è piaciuta, ho deciso che scriverò il seguito di questa fan fic, e la intitolerò “Ho bisogno di te 2” (che originalità, vero?). Chissà se verrà bene come questa. Ciao!!!! Mi raccomando, commentatemi, anche se l’avete già letta!!!!

Ryta Holmes

   
 
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