Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Kaninchen    07/01/2014    5 recensioni
E se Elsa non fosse l'unica ad avere dei poteri? Se anche Anna possedesse dei poteri di cui nessuno, nemmeno il re e la regina di Arendelle, ne era a conoscenza? E se qualcuno nell'ombra stesse tramando contro le due sorelle per un torto subito?
- In revisione -
Genere: Avventura, Azione, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Anna, Elsa, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: AU, OOC, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo II
 

- La mia Signora vi stava aspettando. Prego, seguitemi, vi faccio strada. -

 

Il cavaliere seguì l'omuncolo per diversi minuti all'interno della boscaglia, cominciando a capire il perché non era riuscito ad individuare la struttura che cercava mentre era sul sentiero. Quella donna si era costruita la sua dimora nel bel mezzo del bosco e chi sa cos'altro aveva fatto per non essere individuata.

L'omuncolo si fermò voltandosi verso l'uomo.

- Da qui in avanti dovrete proseguire da solo. La mia Signora vi sta aspettando in quella casupola. Date a me il vostro cavallo, servirà alla mia Signora. - disse mostrando un ghigno poco rassicurante.

Il cavaliere seppur riluttante diede il cavallo al servitore della donna che di lì a poco avrebbe incontrato, il mostriciattolo prese le briglie cominciò ad allontanarsi con la lanterna in mano nella direzione opposta.

- Ehi! Aspetta un secondo dove si trova la tua Signora? Ehi, dico a te! Torna subito qui o io... - l'uomo incappucciato non fece in tempo a finire la frase che una scia di piccole fiammelle blu si accese andando a formare un sentiero.

- Ah! A quanto pare secondo loro dovrei seguire queste cose... un attimo... No, aspetta! Si stanno spegnendo!- L'uomo preso dal panico cominciò a correre per quanto le gambe gli consentissero, dopo tre giorni a cavallo senza nemmeno fermarsi aveva tutte le articolazioni che gli dolevano e quella donna si doveva andare a nascondere proprio nel mezzo di quella dannata boscaglia!

Ad un tratto le fiammelle si spensero e l'uomo appoggiandosi ad un tronco riprese un po' di respiro, finalmente aveva trovato la struttura che cercava.

Entrò un po' barcollante nell'edificio dovendosi tappare quasi subito il naso e la bocca con la mano per non rimettere. Aveva appena aperto la porta che una miriadi di odori sgradevoli gli erano entrati nelle narici, muffa, odore di erbe guaste ma quello che rischiava di fargli rivoltare lo stomaco erano gli animali squartati e morti che vedeva un po' ovunque.

“È per la mia vendetta, devo solo dirle cosa fare e poi posso anche andarmene da questo posto disgustoso!”

- A quanto pare la mia dimora non è di vostro gradimento... - rispose una voce di donna.

- Vi stupisce la cosa? - ringhiò l'uomo verso la voce.

- A dire il vero no... - rise la voce.

- È possibile vedere la persona con cui sto parlando o devo solo sentirne la voce? - chiese l'uomo guardingo pronto a sguainare la spada in caso di necessità.

- Donna? Ah ahaha – rise ancora più forte la voce – Credevo che le creature come me venissero ditate da uomini come voi quali streghe, megere o mostri... tuttavia, immagino che anche un uomo come voi se si trova di fronte ad una come me, altro non può fare che chiamarmi donna, in quanto la richiesta che sta per farmi lo renderebbe ancor più disumano di qualcuno che invece è nato come la sottoscritta con determinate capacità...-

- Determinate capacità? Ah! Mi faccia il piacere Madame Bathory, forse lei è nata con dei poteri ma le mostruosità che ha fatto sono solo opera sua!-

- E così lei sa chi sono – sorrise la donna avanzando verso il tavolo, unico oggetto discretamente illuminato insieme ai vari pentoloni, ma che celava in ogni caso il suo volto.

- Mi pare di aver capito che lei sa del perché sono qui e anche chi sono... quindi dovrebbe sapere anche che quando intrattengo un affare cerco di fornirmi quante più informazioni possibili sull'individuo con cui vado a trattare -

- Uh uh già... allora vogliamo cominciare la trattazione? - rispose la donna sedendosi su una sedia del tavolo, la fioca luce che mostrava una pelle liscia e un ghigno maligno.

- Sono qui apposta. - rispose l'uomo consegnando un capello alla donna.

- Ah... un capello argentato... uhm -

- È quello che le occorre no? -

- Sì, per ciò che devo fare è sufficiente, quello che mi chiedo è se sappiate a chi appartenga questo capello... - rispose sorridendo in modo sinistro Madame Bathory.

- Come si permette! Certo che so a chi appartiene! - rispose l'uomo alzandosi di scatto dalla sedia su cui si era seduto poco prima.

- In questo caso possiamo cominciare... - rispose la donna senza smettere di sorridere.

 

 

 

Anna stava camminando con passo spedito per i corridoi del castello.

- Anna... Anna! Ti vuoi fermare un secondo e dirmi dove mi stai trascinando?? - chiese Elsa un po' spazientita dal comportamento della sorella.

- Tra poco vedrai... - brontolò la principessa.

Erano ormai arrivate nella sala principale dove i domestici e servitori guardavano tra lo stupore e il divertimento la principessina che trascinava quasi di peso la regina, chiedendosi cosa avesse in mente questa volta quel terremoto di ragazza, e sperando che non ne combinasse un'altra delle sue.

- Aprite le porte, per favore. - disse la rossa hai servitori.

- Aspetta... Cosa??? Che intenzioni hai Anna??? - chiese Elsa bloccando la porta con il suo potere, cosa che fece preoccupare non poco il personale che si trovava in quell'area, preoccupazione che la regina notò e non poté non rattristirsene.

- Magari aprire le porte? E sciogli quel ghiaccio – rispose la minore delle due sorelle cominciando a innervosirsi.

- Quello l'avevo capito anche da sola... - rispose la regina portandosi una mano alla fronte – Quello che non capisco è il perché. -

- Uhm vediamo... - fece la rossa fingendo di pensarci un po' su – mi pare che la prima volta che sei uscita sia stata quando hai mandato via Hans e il duca di Weferton... -

- … Weselton – la corresse Elsa, anche se lei era la prima a chiamarlo il duca di Weferton, voleva che la sorella imparasse il nome coretto, se mai in un futuro si fosse presentata la famiglia reale di cui Weselton faceva le veci.

- si, ok, quello che è... rimane il fatto che quella è stata la prima e ultima volta che hai messo piede fuori da palazzo! - fece Anna rivolta alla sorella maggiore puntandole il dito contro in segno di accusa.

- Sono... sono stata molto impegnata negli ultimi tempi e non ho avuto modo di uscire... ecco tutto... - rispose Elsa guardando il pavimento finemente decorato.

- Elsa non raccontarmi frottole! Tu non sei stata impegnata, beh forse un pochino... In ogni caso adesso noi due usciamo da qui e ci facciamo un giro nel paese o quanto meno mettiamo fuori il piede e arriviamo fino al piazzale! -

- Io avrei del lavoro da finire, magari un'altra volta – Elsa si voltò e vece per andarsene quando Anna le si parò davanti.

- Elsa... per favore almeno fino alla fontana... poi torniamo indietro, te lo prometto... - Elsa guardò negli occhi Anna.

Mosse debolmente la mano sciogliendo il ghiaccio che bloccava la porta. Non riusciva a dire di no alla sua dolce sorellina. Erano state troppe in quegli anni le porte che aveva chiuso tra loro due, sebbene il suo desiderio più grande fosse quello di spalancarle e corre da lei; ed ora, ora che non aveva più alcun segreto con lei, alcun motivo per cui qualsiasi porta dovesse restare chiusa tra loro, non voleva più sentire quella voce triste o quegli occhi che la pregavano,perché finché sarebbe stato in suo potere, qualsiasi potere, lei avrebbe cercato di renderla felice, anche se avesse dovuto affrontare le pene dell'inferno o come in quel caso, affrontare una possibile folla inferocita.

La regina guardò la porta e sospirò.

- Elsa... grazie! - disse la rossa sorridendo allegramente alla sorella e abbracciandola con un tale slancio che per poco non cadevano entrambe.

- Ehi, calmati però! Vorrei uscire dal palazzo intera – sorrise la regina, chiedendosi mentalmente se ci sarebbe anche rientrata.

- Ehm, altezza reale possiamo dunque aprire le porte? - chiese uno dei servitori un po' timoroso verso la regina.

Elsa guardò prima la sorella raggiante, prendendola per mano, e lentamente si avvicinarono alla porta – Aprite. -

Il servitore fece come ordinato e la sala fu invasa da un ulteriore luce.

- Dovrebbero stare sempre così queste porte non trovi? Guarda quanta luce che entra! - disse gioiosa Anna alla sorella che era rimasta paralizzata non appena furono aperte le porte, non ascoltando nemmeno ciò che le era stato detto.

La reazione della regina d'altronde non fu tanto per la luce, che pareva rendere ancora più allegra la sorella, ma per la gente che si trovava vicino alle porte del palazzo. Queste infatti rimasero anche loro immobili a contemplare la regina, la loro magnifica e potente regina. La piccola folla rimase in quello stato di contemplazione per diversi minuti, minuti che per Elsa parevano decisamente troppi e che la portarono a valutare mentalmente se era il caso di fare dietro – front trascinandosi dietro Anna, se questa avesse fatto resistenza, nel momento in cui stava pensando che forse avrebbe potuto richiamare a se anche Marshmallow per coprire la loro fuga esplose un boato festoso.

- LA REGINA! LA REGINA! LA REGINA È USCITA DAL PALAZZO! -

In poco tempo la piazzola vicino al portone del palazzo si riempì di gente, tra curiosi di rivedere la regina e chi attratto dalla confusione che si stava scatenando.

- Regina Elsa? Regina Elsa! -

Elsa si voltò verso un gruppetto di bambini che la stavano chiamando, era incredibile il fatto che fosse riuscita a sentirli in mezzo a quel baccano, o forse era più l'altezza di quel bambino che si sbracciava sopra le spalle di qualcuno ad aver attirato la sua attenzione.

Lentamente senza lasciare la mano di Anna si avvicinò a quel bambino mentre la massa si diradava per lasciar passare le due donne. Appena furono abbastanza vicine le due sorelle non poterono che guardarsi e ridere.

- Kristoff che ci fai in mezzo a quei bambini? E poi guarda come ti hanno conciato! - disse Anna ridendo alla vista del taglia ghiaccio.

Kristoff la guardò stralunato, cosa aveva di così divertente da far sorridere addirittura la regina? Aveva semplicemente giocato un po' con i bambini intorno a lui, che in seguito lo avevano legato mentre si stava riposando due minuti, che poi legato.... solo mani e piedi tipo prigioniero ma riusciva comunque a muoversi, più o meno... che fosse per quello?

- Come mi hanno conciato? Mi hanno solo legato mentre dormivo tutto qui. - rispose il montanaro con aria un po' offesa dalla reazione esagerata della principessa.

- Non credo sia per come ti hanno legato i bambini... ma piuttosto per la tua faccia Kristoff – rispose Elsa trattenendo le risate, mentre tutti nella piazza dopo aver visto il taglia ghiaccio non la finivano più di ridere.

- La faccia? Cosa c'ha la mia faccia?- domandò preoccupato il biondino cominciando a saltellare per cercare un secchio d'acqua, ma quando fece per spostarsi comparve affianco a lui Olaf, che attirato dalla massa fece capitolare il poveretto.

- Sììììììììì la neve! - urlò entusiasta uno dei bambini, infatti Elsa per evitare una rovinosa caduta a Kristoff aveva usato i suoi poteri facendolo cadere su un cuscino di neve.

L'aveva aiutato senza pensarci e quando si rese conto di ciò che aveva fatto cominciò a guardare impaurita la folla intorno a loro, stringendo con più forza la mano della sorella, ma si rese conto quasi subito che non erano spaventati o arrabbiati come la prima volta che aveva usato il suo potere... anzi erano felici e sorridenti in particolare i bambini, esattamente come quella volta che aveva trasformato il piazzale in una lastra di ghiaccio per poter pattinare e far divertire la sua gente.

- Lo vedi sorellona, non ti odiano affatto – le disse in un orecchio Anna in modo che potesse sentirla solo lei, ed Elsa sorrise verso la sorella.

All'improvviso la regina si sentì tirare la sua veste azzurra e abbassò un po' spaventata la testa, vedendo però che era un bambino si diede mentalmente della stupida.

- Dimmi piccolo... - fece la regina accovacciandosi in modo da essere all'altezza del bambino.

- Ehm... potresti far fare tanta neve così io e i miei amici possiamo giocare? Kristoff non è molto divertente... - fece il bambino guardando la regina con occhi supplichevoli e ciondolando con il piedino.

La sovrano sorrise bonaria a quella richiesta.

- Va bene farò un po' di neve in modo che tu e i tuoi amichetti possiate divertirvi un po'... -

- Davvero? - gli occhi dei bambini si illuminarono di gioia a quella notizia.

- Tuttavia... - Elsa si alzò in modo che anche gli altri bambini la potessero vedere – dovrete prima liberare il mastro consegnatore del ghiaccio di Arendelle altrimenti niente neve! - disse seria la regina.

- Uffa, ma ci abbiamo messo parecchio a legarlo così – si lamentò uno dei bambini.

- Bambini perché non fate come la Regina Elsa ha detto, pensatela così non avrete più quel salame in giro e potrete divertirvi con la neve – disse ridendo uno degli uomini che si trovava nei paraggi.

- Già potrete fare un pupazzo di neve come me e lanciarvi delle palle di neve – aggiunse Olaf mentre la regina lo riassemblava con un gesto della mano.

I bambini corsero da Kristoff slegandolo, dopo che Anna lo aveva aiutato a mettersi quanto meno seduto, e nell'esatto istante in cui fu libero la regina fece la sua magia sotto lo sguardo sorpreso e divertito dei bambini.

- Ehi, almeno potevate dirmi grazie e scusa per avermi legato, per non parlare della faccia! - disse irritato Kristoff dopo aver visto l'impronta della sua faccia sul cuscino di neve che la regina gli aveva fatto per attutirgli la caduta. Quei marmocchi gli avevano disegnato sulla faccia con del carbone mentre dormiva ed il risultato era un cerchio intorno ad un occhio ed una cosa non definita sull'altro, dei baffi su una guancia e una macchia nera sull'altra che scendeva giù fino al collo dell'abito, che quanto meno avevano avuto la decenza di risparmiare.

Per tutta risposta uno dei bambini gli tirò una palla di neve dritta in faccia per poi scappare via ridendo.

- Ehi tu! Fermati! Se ti acchiappo... -

- Kristoff, suvvia è un bambino – disse Elsa guardando il giovane con un sorriso sulle labbra.

- Maestà! Ecco io... -

- Kristoff forse è meglio se prima ti vai a pulire la faccia... il carbone sta cominciando a colare – rise la rossa vedendo il volto ormai nero del giovane.

- Cosa? -

- La faccia – ripeta Elsa – ti sta colando il colore. - Ormai tratteneva a stento le risate.

Kristoff guardava sconvolto le due donne. - Io... io è meglio che vada! - disse correndo alla ricerca di Sven.

- Ehi, aspettami! Con permesso vostre maestà – disse il pupazzo di neve correndo verso il tagliatore di ghiaccio.

- Sbaglio o quei due sono sempre insieme ultimamente? - chiese rivolta alla sorella la regina.

- Già – rispose raggiante Anna.

- E non sei gelosa? - chiese alzando un sopracciglio candito.

- Gelosa e per cosa e di chi poi? - chiese la rossa non capendo.

Elsa rise di gusto nel vedere lo sguardo confuso della sorella – Non importa, ad ogni modo non volevi fare un giro per il paese? -

- Certo che sì! Però... avevamo detto fino alla fontana... e sta a meno di due metri da qui... - rispose tristemente.

Elsa guardò amorevolmente la sorellina – Andiamo su... - prendendola sotto braccio superarono la fontana dirette verso il cuore della cittadina.



Note d'Autore:
Volevo ringraziare Halley Silver Comet e Star Fighter per aver recensito il primo capitolo della storia e avermi segnalato degli errori (che poi riguardandolo era un macello tra sintassi ed errori di battitura xD), Romantic_Dreamer per averla aggiunta tra le preferite e mintheart per averla aggiunta tra le seguite.
Dunque, il misterioso cavaliere... rimane nel mistero XD, ma almeno ha trovato chi cercava. Chissà che faranno adesso quei due con quel capello (muhahha) e poi a chi apparterrà mai ù.ù?
Anche questo capitolo è prevalentemente incentrato su Elsa e Anna, anche se sono apparsi Kristoff e Olaf. Un po' più OOC i personaggi mi sa...
Vi saluto o cominco a dirvi qualcosa di troppo ò.ò
Ringrazio inoltre anche i soli lettori che spendono il loro tempo per leggere il capitolo.

DISCLAIMER: "I personaggi e la storia di "Frozen - Il Regno di Ghiaccio" non mi appartengono. Pubblico questo mio scritto senza alcuno scopo di lucro".
  
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