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Autore: take_me_with_you    07/01/2014    10 recensioni
mi voltai ancora,vedendo Harry affiancato da Liam,Josh non fece lo stesso,pensava solo a diminuire le distanze. Harry e Liam si avvicinarono di più,quando anche Josh si accorse di loro.
"Amico lasciala stare." disse Liam,incrociando le braccia al petto e guardandomi.Sembrava così calmo. Josh li ignorò tirandomi a se,infilando la testa nell'incavo del mio collo,potevo sentire il suo respiro.Lo allontanai ma aveva il doppio della mia forza,vidi Harry poggiare la sua mano sulla spalla di Josh facendolo voltare verso di se. "Ma chi cazzo sei amico?" "Non importa chi sono" pochi secondi e un pugno destro colpì il viso di Josh
Genere: Azione, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO UNO.

L'aria era fredda,e l'asfalto era bagnato da piccole goccioline d'acqua che scendevano in una grande velocità.
Continuavo a guardare le goccie scendere giù,che battevano contro le vetrine del negozio in cui ero chiusa da ore ormai.
"Vai pure,chiuderò io il negozio" Una piccola voce suonò alle mie spalle.
Emily è sempre stata premurosa con tutti,ho sempre amato i gesti della fantastica collega di lavoro,che in quel momento,almeno per me,aveva pronunciato parole sante.
Ritrassi il mio sguardo fisso dall asfalto,e mi voltai verso di lei.
"Sicura..?" "Certo,a domani" 
"Ok. Buonanotte Emily e grazie" "Notte,cara!"
Entrai in casa,completamente fradicia...solo allora realizzai che gli ombrelli non servivano ad una mazza.
Stanca gettai la borsa sul divano,dirigendomi in cucina dove mia madre stava preparando la cena.
Varcata la soglia,un corpo mi sovrastava..facendomi sentire ancora piu piccola.Alzai lo sguardo e degli occhi profondi mi fissavano,facendomi sentire protetta,stessa sensazione da piccola.
"Sei caduta in una pozza?" 
"Dovevi passare a prendermi" 
Feci un passo in avanti,superando il corpo che ancora mi sovrastava.
Passai accanto mia madre lasciandole un bacio sulla guanca 
"Ciao Amber,siediti la cena è pronta" "No mamma,sono stanca e voglio andare a letto" 
"Fai come vuoi..." Di malavoglia andai in soggiorno prendedo dalla borsa il cellulare,non vedevo l ora di infilarmi al caldo.
Sotto le coperte,e permettendo ai miei occhi di riposare..ma qualcosa interruppe i miei pensieri.
Una forte mano circondò il mio polso,che in quel momento pulsava normalmente,o almeno credo.
"Ero occupato." 
"Già,proprio un uomo d'affari." "Louis a tavola!"
Ci interruppe mia madre,che in quel momento era occupata con la cena,il grande palmo si dimanò dalla presa lasciando libero il mio polso.Non era venuto,ancora una volta i suoi amici al primo posto,se mi chiedevano di mio fratello rispondevo con un "chi,il mio supereroe?" adesso non saprei più cosa dire.E' stato lui a prendersi cura di me oltre a mia madre,lei era sempre a lavoro,e mio padre non si sà che fine abbia fatto.
Da piccola,Louis saltava la scuola per potermi tenere d'occhio,si fidava ben poco della grassoccia signora che avevo come badante,all'età di 5 anni ricordo che,la grassoccia signora,poco arrogante pensava solo a starsene sulla sedia a dondolo,a beccarsi un lungo pisolino...ed io piccola e indifesa,restavo seduta sulle scale ad aspettare che si aprisse la porta,varcata da mio fratello o mia madre.Col tempo sono cresciuta,e i ruoli sono cambiati,mia madre lavorava poche ore al giorno,mentre io giorno e sera,e mio fratello...lui scompariva quasi tutto il giorno con i suoi amici.I nostri rapporti sono cambiati,non ridiamo piu insieme e non condividiamo piu i guai che causavamo in casa,pensai forse che era cresciuto...per me troppo in fretta.
"Quasi non ti riconosco.." riprese. 
"Sono io che non ti riconosco Louis" Gli diedi le spalle,mentre salivo quei gradini che portavano al piano di sopra,lentamente aprii la porta del bagno,e misi il mio corpo a rilassarsi nella vasca piena d'acqua calda,i miei occhi erano chiusi e la mia mente correva veloce,mentre una lacrima si trascinò nell'acqua.
Avvolsi frettolosamente l'asciugamano intorno al mio corpo,e sgattagliolai nella mia camera,infilai l'intimo e il caldo pigiama,ritornai in bagno a lavarmi i denti..per una frazione di secondi rimasi a fissare il mio riflesso nello specchio,e chiedevo a me stessa cosa stesse succedendo o cosa stesse cambiando nella mia vita.
Disgustata dai miei pensieri dolorosi,mi asciugai il viso e andai ad infilarmi sotto le coperte.
A svegliarmi fù di nuovo la solita sveglia che continuava a torturare i miei timpani,tolsi le coperte che continuavano a riscaldarmi,dopo aver guardato l'orario mi preparari per un altra lunga giornata,e scesi di sotto,l'odore di biscotti appena sfornati invase i miei sensi facendomi venire un leggero languorino.
Gurdai il tavolo,il quale era apparecchiato magnificamente,salutai la mamma e presi il mio solito posto,rubai subito un biscotto dal vassoio,facendolo scivolare nella mia bocca.
Come al solito,il silenzio regnava su di noi..io e mia madre,poche volte capitava che Louis faceva colazione con noi,era sempre fuori.
"E' tardi,devo andare mamma!" Le feci un breve sorriso,così per rassicurarla.Avevo paura...paura che mio fratello prendesse strade sbagliate,e che se ne fregava della famiglia, lasciandola sola,proprio come ha fatto nostro padre.Non volevo essere sola,non volevo vedere mia madre cadere in un stato depressivo ancora una volta.
"Buongiorno." 
"Ciao cara." 
Riordinavo attentamente gli album musicali,mettendoli ognuno al proprio posto.
La porta del negozio si aprì,ed un volto a me familiare mi apparve davanti...non volevo che  quello stronzo stesse lì,ma era la realtà.
"Ciao bellezza" Lo ignorai,ma mi afferrò per un polso girandomi verso di se.
"Ho da fare." sbottai "Stasera ci sarà una festa,a casa mia e voglio che tu sia presente" 
"Scordatelo" La sua viscida mano accarezzò la mia guancia,ma la ritrassi subito dopo,non volevo che quel verme mi sfiorasse.
"Ci divertiremo." 
"Josh,vai via o chiamerò il resto del personale" Il tono di voce poco elevato,lo fece rimanere in silenzio per pochi secondi,speravo tanto che andasse via,ma la sua bocca si avvicinò al mio orecchio sussurando un qualcosa che mi fece rabbrividire.
"Ci vediamo stasera" Sapevo che sarebbe ritornato,quel verme avrebbe dovuto essere dietro le sbarre,ma il suo caro papà poliziotto giustamente,ha voluto diversamente.
"A domani allora" 
"Domani?" Chiesi.
"Quasi dimenticavo,Paul ha detto che potevamo prendercela di riposo oggi" 
"Oh,allora...a domani Lily" 
"Ciao." 
La salutai con un abbraccio,e uscii dal negozio. Inviai un messaggio alla mia amica Hope.
"Oggi a casa mia. Sono libera. Xx Amber."
Mi rispose subito dopo vari secondi,segno che stava più che bene.
"Ci sto! A oggi. Xx Hope. 
Rimisi il mio cellulare nella borsa,e continuai a camminare lungo la strada..ma un qualcuno di familiare mi chiamava.La sua voce risuonò alle mie orecchie il mio nome più volte.Era Louis,
mi aspettava con la sua macchina nera dall altro lato della strada,avrei tanto voluto proseguire a piedi ma salii su quella macchina,che non avevo mai immaginato mi avesse riportato a casa quel giorno.
"Ehy" Disse.
"Cosa ci fai qui?" "Ti dò uno strappo a casa." 
"Potevo cavarmela come tutti i giorni" Affermai.
Non rispose,fissava la strada davanti a noi,accellerando leggermente.
Per tutto il tragitto verso casa,tenne la mascella ben tesa, non avevo affatto paura di lui o delle sue reazioni...avevo paura di quello che stava accadendo,dentro,di lui.
Senza rendermene conto eravamo davanti casa,l'auto si fermò,una mano mi bloccò prima che la mia forza spingeva lo sportello per poter scendere,feci per voltarmi e dei grandi occhi mi fissavano quasi impauriti.
"Cosa sta succedendo?" chiese con calma.
"Giusto Louis! Cosa sta succedendo?" 
Il mio tono era leggermente alto,così che lui abbassò lo sguardo per poi tornare a fissare il mio che in quel momento guardava attentamente il suo,teso.
"Non so cosa stia succedendo!" A quella sua affermazione,mi girai per uscire ma ancora una volta mi fermò.
Non volevo andare oltre,non volevo litigare con lui,sapevo che quella che avrebbe pianto sarei stata io.
Non volevo essere arrabbiata con colui che era stato l'uomo più importante della mia vita.
Lui mi strappava sempre un sorriso nei momenti bui.
Ma adesso era tutto diverso,era la sua frequente assenza in famiglia,a togliermi il sorriso.
Prima nostro padre,poi lui. Non volevo che questo accadesse. 
In quel momento tutta la mia rabbia risalì alla mia bocca,cercando di pronunciare una frase.
"Basta!" 
Rimase in silenzio..assolto.
Sapeva che quando ero arrabbiata,tutto quello che avevo dentro sarebbe uscito fuori.
Erano le sue intenzioni,e raggiunse il suo intento...
"Sono stanca capisci? Ogni giorno te ne stai con i tuoi soliti amici,per strada,combinando chissà cosa,non sei mai presente,non sei presente quando mamma raggiunge lo stato di depressione,non ci sei quando sto male,non ci sei per noi." 
Tirai fuori tutto d'un fiato,ma non trattenni le lacrime.
Quelle lacrime,piene di dolore che quasi tutte le sere bagnavano il mio cuscino.
Non rispose,ma cosa c'era da ribadire? Niente.
"Non...non voglio che insegui le orme di nostro padre,lasciandoci sole per sempre.Noi abbiamo bisogno di te,mamma ha bisogno di te. Sei l'unico uomo rimasto in famiglia,e non puoi lasciarci sole..tu..non.."
Non mi fermò,quando nuovamente cercai di uscire dalla macchina.
Corsi in casa chiudendomi la porta alle spalle,la mia schiena strisciò giù,lungo la grande porta di legno,ero accucciata dietro quella la quale divideva i nostri corpi.



ANGOLO AUTRICE:

Salve gente! Questa è la mia prima storia che posto su EFP e spero tanto che vi piaccia.
Tutti hanno un ruolo importante nella storia,quindi non preoccupatevi se notate l'assenza di Niall,arriverà presto e capirete tutto perchè.
Il prestavolto che ho scelto,come potrete notare dal banner è Barbara Palvin e il protagonista è Harry,li ho visti bene insieme e quindi ho pensato che facevano al caso mio.
Ricordatevi di recensire se la storia vi è stata di gradimento,cosa che io spero molto :) 
A presto,Mery. 




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