Anime & Manga > Dragon Ball
Segui la storia  |       
Autore: MaCk_a    07/01/2014    7 recensioni
Raccolta di momenti più o meno intimi della famiglia Brief :)
Hope you like it!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bra, Bulma, Trunks, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Buio, improvviso. Delle urla. Il pianto di Trunks.
Vegeta sfondò con un calcio la porta della Gravity Room, correndo verso la sala da pranzo, dalla quale proveniva il trambusto; entrò con impeto, riuscendo a scorgere a malapena la sig.ra Brief che aveva preso in braccio il nipotino, in lacrime. Si guardò attorno, nervoso, cercando di identificare una sagoma. Niente.
“Cos’è successo? Dov’è Bulma?!”
La luce, improvvisamente, riapparve…e la scienziata con lei.
“è vergognoso che un temporale faccia certi danni in casa nostra”, esordì, prima di essere afferrata per un polso da Vegeta. “Stai bene?”
Lui stesso sbarrò gli occhi, un secondo dopo. L’aveva detto. Oh, no. Anni di reputazione andati all’inferno. Davanti alla sciocca signora bionda, tra l'altro.
Bulma scoppiò in una fragorosa risata. “No, Vegeta, mi ha mangiato il tuono!”, si sedette, liberandosi dalla presa. “Nello spazio forse non succedevano, queste cose – siete fortunati - , ma sulla terra accade spesso che un temporale faccia saltare l’elettricità”.
Il saiyan si guardò intorno, confuso e, soprattutto, in cerca di scuse, “ma urlavate come pazze!”.
“Oh, caro”, la sig.ra Brief si avvicinò, lasciando andare il piccolo Trunks, “forse hai sentito me…mi ero un po’ spaventata!”, squittì ridendo,  “ma ti ringrazio per essere accorso”, gli accarezzò il braccio, “sei stato veramente dolcissimo!”
Bulma rise sotto i baffi, vedendo il compagno sgranare gli occhi e ritrarsi, sdegnato. “Siete delle sciocche oche!”, sbraitò, poi notò Trunks che lo guardava, gli occhi ancora lucidi.
“E tu”, gli puntò un dito contro, “perché diavolo piangevi?”
“PECCHE’ era buio!”, sussurrò l’altro, convinto che fossa una buona giustificazione.
“E allora? Credi che io pianga, quando è buio?”
Bulma balzò in piedi. Non sia mai si rimproverava Trunks. “Ha solo tre anni!”.
“Questo moccioso è sciocco come una donna!”, la vena misogina ogni tanto tornava a galla, “passa troppo tempo con te!”
“Ah, sì?”, gli si parò davanti, le mani sui fianchi, “ricordati più spesso di avere un figlio, allora! Lo degni di uno sguardo solo quando vuoi scaricare la colpa su di lui!”
Vegeta incrociò le braccia, guardandola negli occhi, nervoso. Avevano assunto entrambi la posa da battaglia. “Non ho nessuna colpa da rifilare”.
“Se fossi una persona normale sarebbe così, ma dato che per te provare preoccupazione nei nostri confronti è la cosa peggiore che riesci a immaginare…”
“Io non mi preoccupo di nessuno!”, urlò con tutta la voce che aveva in corpo. Trunks si rifugiò dietro le gambe della nonna. “Sono venuto qui perché speravo di trovare qualcuno con cui combattere, e non mi fa affatto piacere che tu stia bene”, sibilò, “anche perché se non sai neanche tenere sotto controllo l’elettricità in casa tua…mi chiedo che razza di scienziata tu sia”, sorrise beffardo, girando i tacchi e avviandosi verso la porta.
“La migliore in circolazione!”, strinse i pugni, guardandolo uscire. Si voltò un istante verso la madre, poi spalancò gli occhi, come sorpresa da un pensiero improvviso.
“Ma…”, parlava più a se stessa che alla sig.ra Brief, “se non c’era elettricità…come ha aperto la porta?”.
Una furia. Sparì in un batter d’occhio, Trunks sentiva i passi pesanti della madre e, ovviamente, la sua voce. “Vegeta! Se hai rotto la porta io ti rompo le ossa!”.
Il piccolo guardò la nonna; “ma si sono PISTICCIATI PECCHE’ io avevo paura?”
“No, no”, la nonna tornò a prenderlo in braccio e gli diede un bacio sulle guanciotte, "loro si divertono così".
 
 
Erano seduti a tavola, i coniugi Brief, Bulma, Vegeta…
“E mangia più piano!”, la donna tirò al guerriero uno schiaffetto sul braccio, che non fu sentito dall’altro. Non soddisfatta, Bulma guardò il posto vuoto di Trunks.
“Tesoro!”, chiamò ad alta voce, “Tesoro, vieni!”, nessuna risposta. Mise il broncio e rivolse un’occhiata nervosa a Vegeta. “è perché l’hai sgridato”.
Il saiyan avrebbe potuto ribattere che l’aveva sgridato da più di 24 ore, e nel frattempo il bimbo si era fatto vedere e soprattutto sentire, anche troppo, senza contare che alle sgridate era sicuramente abituato, ma…a che pro discutere con Bulma, quando si trattava di Trunks? E soprattutto, perché distogliere l’attenzione dal piatto di pasta? Alzò lo sguardo solo per un attimo e giurò di aver visto un movimento nei pressi della porta ma non ebbe il tempo di pensare: un forte rumore e la luce si spense. Ancora.
“La migliore scienziata in circolazione” brontolò, triste di non poter mostrare a  Bulma la posa di scherno delle sue labbra, ricevendo una sonora manata sulla fronte.
“Oh, scusa, tesoro”, la voce era languida, “non ci vedo, altrimenti ti avrei colpito dritto in faccia”.
Usò il cellulare per farsi luce e uscire dalla stanza. Lui, intanto, era sicuro di sentire una presenza in più, in quella stanza…ma le finestre scarseggiavano e la Luna quella notte non brillava in cielo. Neanche lui riusciva a vedere.
Bulma rientrò, ancora il cellulare in mano, che non illuminava chissà quanto. “Non è l’elettricità, credo dipenda dalla lampadina”, annunciò accendendo la luce del corridoio, “ma non sono riuscita a trovare…Trunks?”
Tutti si voltarono verso il piccolo che, in piedi nel punto più buio della sala, ostentava un’espressione fiera e austera.
“Amore mio!”, la mamma si gettò ai suoi piedi, “hai avuto paura?”.
“Macché!”, fece lui, sprezzante, “PECCHE’, papà ha paura?”.
Vegeta rimase sbigottito, ma non per la risposta. Trunks nascondeva qualcosa. Gli si avvicinò. “Fammi vedere le mani”.
Trunks lo guardò con sospetto. “NO posso”.
“Fammi vedere le mani!”, gridò, deciso. Il piccolo non poté opporsi. In mano aveva una pistola. Un gioco, s'intende. Ma munita di qualcosa che fungeva da proiettile.
Il bimbo guardò il padre, poi la madre e, prima che potessero dirgli qualcosa, “NO cattivo io”, esordì, “volevo FA vedere che NO paura io!”.
“Mi stai dicendo che l’hai rotta tu…con questa cosa?!”, Bulma appariva nervosa; si rialzò e guardò Vegeta. “Visto che ti piace tanto, questo è il momento giusto per sgridarlo”.
Vegeta guardò Trunks, poi il lampadario che aveva ospitato la lampadina martire, poi la porta d’ingresso, poi di nuovo il lampadario. “Che mira eccezionale”, sussurrò, serio.
Bulma, sgomenta, lo vide sedersi e invitare il figlio a imitarlo.
“Finalmente ti comporti bene”, gli disse, quando gli fu accanto, “era ora”.
La scienziata scosse la testa, e tornò a spegnere la luce nel corridoio. Avrebbero cenato a lume di candela.
  
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Dragon Ball / Vai alla pagina dell'autore: MaCk_a