Nero e bianco. Opposti, ce lo insegnano da piccoli. Ma quello che non dicono è che non esistono solo il bianco e il nero.
Esistono le sfumature.
Maledette sfumature.
Quelle non ti insegnano a riconoscerle. Quando sei bambino non ti dicono che può esserci più gentilezza nell'ombra che nel chiarore della luce. Che il bianco può fare paura, che il nero può darti la pace. Non ti dicono che quello che ti fa stare bene finirà spesso per farti anche del male. E ovviamente non ti diranno mai che tu sarai in grado di fare entrambi.
Se sei fortunato in egual misura.
Sono le sfumature che ti fregano.
Non le cogli mai in tempo e prima di rendertene conto il tuo mondo è diventato in toni di grigio e le sfumature, le maledette, governano la tua vita. Come i compromessi, come le mezze misure e le mezze stagioni. Come una marea che non fa altro che sbattere qua e la i tuoi assoluti, un onda di grigi che ti trascina dove vuole e piano piano sale fino a toglierti il respiro.
Sarebbe facile vivere di bianchi e neri, non ti sentiresti mai sbagliata, mai fuori posto, sapresti dove stare, che fare, chi essere. Ogni cosa, ogni persona avrebbe la sua casella, la sua fila. Il mondo sarebbe un posto così semplice.
Ordinato.
Nessuno dubbio, nessuna scusa. Ognuno avrebbe il suo scopo, ognuno conoscerebbe se stesso.
Saremmo perfetti nel bene o nel male.
Perfetti,
e spaventosi.
“Nella concezione di Eschilo, gli uomini, pur tendendo disperatamente verso un comportamento morale, incappano nell’errore. Gli uomini sono imperfetti.
È intrinseco nella loro natura”