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Autore: skinshaz    10/01/2014    0 recensioni
Harry non ricorda.
Louis ricorda fin troppo bene.
Per Harry è solo un sogno.
Per Louis è una tortura.
Genere: Angst, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 "Chi è stato?" Chiese il suo Occhiblu.
Harry ebbe un deja-voux.Il sogno gli apparse davanti agli occhi. Di nuovo loro due,più piccoli.Stessa scena. Senza nemmeno accorgersene indicò con il dito il bestione che gli aveva distrutto la spalla. Gli occhi dell'altro guizzarono verso la squadra di football. Si alzò e si diresse verso di loro. Nonostante fosse più basso di molti,sferrò un pugno contro il più grosso. Gli altri di sicuro non si sarebbero messi contro di lui,contro il capitano della squadra,tutto quello che fecero fu disporsi intorno alla rissa e fare casino,incitando a continuare.
Harry si alzò in piedi a fatica e si fece strada tra i corpi ammassati per vedere cosa stava succedendo. Perchè quel ragazzo stava picchiando uno del suo stesso gruppo per lui? Cercò di dividerli a mano,invano. Stufo di provare,tirò un calcio indeciso nella pancia del bestione,facendolo gemere leggermente di dolore. Proprio in quel momento,il preside urlò sopra il fracasso.
"Ma che diavolo state facendo?!"
Tutto si bloccò e tutti gli studenti si voltarono. Si aprì un varco per farlo passare e appena i ragazzi furono a portata di mano,prese per le magliette i due a terra e li fece alzare di peso. "Nel mio ufficio. Tutti e tre" Borbottò indicando anche Harry.
  Seguirono il preside a testa bassa,senza guardarsi. Il primo ad entrare nel suo ufficio fu il bestione.
"Ehm,volevo solo...ehm...grazie" Mormorò Harry rivolto all'altro,guardandosi le scarpe. Lui rise.
 "Tranquillo. Comunque piacere,sono Louis" Continuò porgendogli la mano. Quel nome.
"Harry" Rispose il riccio. Louis sorrise come se già lo sapesse.
  E lo sapeva. Lo sapeva benissimo. Non si era mai dimenticato il suo primo bacio,quello con la versione molto più piccola del ragazzo che sedeva sulla sedia proprio accanto a lui.
  Si strinsero la mano nel momento esatto in cui la porta dell'ufficio del preside si aprì.
"Styles, Harry." Chiamò la segretaria. Il ragazzo si sollevò con le braccia dalla sedia e oltrepassò la soglia dell'ufficio, scomparendo alla vista di Louis. Quando si sedette sulla sedia davanti alla scrivania e la schiena gli prese a far male,tanto era scomoda.
"Ascoltami,Styles,sei appena arrivato e questa è la prima volta che finisci dal preside in tutta la tua vita, sei un bravo ragazzo,vero?" Harry annuì incerto. "Te la caverai con un richiamo. Arriva a tre e dovremo sospenderti. Ora esci,devo ancora andare a comprare le ciambelle per mia figlia" 'Tutto qui?' Pensò Harry confuso.'Usciamo prima che cambi idea' E così uscì,e,fuori dalla porta,rivolse ancora un mezzo sorriso al suo protettore.
   Harry aveva perso il pullman. La strada dalla scuola a casa era sfiancante,ma nessuno poteva passare a prenderlo. Si accese una sigaretta,nonostante ne avesse poche e non volesse sprecarle. Di tanto in tanto scalciava qualche sasso dal marciapiede. La mente affollata non lasciava spazio a niente che non fosse Louis. Continuava a chiedersi perchè si fosse cacciato nei guai per lui.
  Una macchina gli rallentò di fianco.
"Vuoi un passaggio,principessa?" Esclamò la sua voce,come fosse uscita dai pensieri.
Rosso in viso per quel nomignolo,Harry se ne uscì con un brusco "No" per poi continuare a camminare. L'altro,ridacchiando,continuò a seguirlo lentamente. Vedendo che il ragazzo non aveva intenzione di lasciarlo perdere,Harry si fermò di botto.
"Dimmi che cazzo vuoi,ti ho già ringraziato"
"E' così che mi ripaghi?" Chiese Louis mettendo su un finto broncio. "Sali in macchina,muoviti" Harry fece ancora qualche tiro,poi buttò mozzicone a terra e salì. E se ne pentì subito dopo.
"Allora...è il tuo primo giorno qui,vero?" Harry annuì. "Ti ha colpito qualcuno in particolare?"
Harry arrossiva molto facilmente e di questo Louis se ne accorse molto presto.
Per alleviare la tensione,Harry se ne uscì con una battuta davvero squallida. "Bè,quello grosso nella squadra di football mi ha colpito davvero tanto. In pieno petto"
Louis fissò la strada,sorridendo e scuotendo la testa.
"Ma come fai ad essere così cretino,Hazza?" 'Ancora nomignoli' pensò Harry 'però questo l'ho già sentito'. Poi indicò una via e Louis girò.
Non potè pensare oltre. L'auto frenò davanti al piccolo giardinetto incolto di casa Cox-Styles. I bidoni dell'immondizia non davano certo un aspetto più gradevole all'abitazione,però,tutto sommato,era abbastanza carina.
  Harry fece per scendere,ma una mano gli trattenne il polso.
"Possiamo fare una foto?"Chiese Louis. Il riccio lo guardò esitante e l'altro continuò."Solo una foto" Harry annuì. Il castano prese il suo iphone nuovo di zecca con la cover scura e mise la fotocamera interna.
Uno scatto,un ricordo.
  I due si salutarono e Harry entrò in casa sorridendo. Quel ragazzo gli infondeva sicurezza. Ad esempio,era sicuro che non fosse uno stronzo come tutti gli altri nell'intera scuola. Oppure,era sicuro di averlo già visto da qualche parte.
  Buttò lo zaino da qualche parte in cucina e andò al frigo a prendere del cibo da riscaldare. Tirò fuori una poltiglia che assomiglia vagamente a della pasta al forno e la mise nel microonde. Dopo il sonoro bip la tirò fuori e si sedette al tavolo. Mangiò in fretta e,una volta finito,andò al piano superiore a riposarsi.
  Si stese sul letto e chiuse gli occhi.
...............................
 
"Merda..."Borbottò Harry aprendo gli occhi e lasciando che la luce del tramonto lo accecasse. Ma non si era svegliato per quello; il campanello suonava ininterrottamente.
  Scese le scale di corsa e si buttò sulla porta. La aprì stropicciandosi gli occhi e da uno spiraglio tra le palpebre,riuscì a scorgere gli occhi che gli piacevano tanto.
"Ciao Harry!" Esclamò Louis entrando in casa senza chiedere il permesso. Harry lo guardò confuso e si chiuse la porta alle spalle.
"Ehm...ciao?" Louis si stava guardando intorno,poi si voltò di colpo e per un momento rimase imbambolato a fissare il riccio che si sistemava i capelli. Tossì rumorosamente e iniziò a parlare.
"Ti era caduto il cellulare in macchina e sono venuto a riportartelo appena ho potuto" Sorrise tirando fuori il telefono di Harry dalla tasca.
"Oddio grazie,ti adoro,non vivo senza telefono"Rispose Harry avvicinandosi forse più del dovuto all'altro,che spalancò gli occhi,facendo un passo indietro. Gli porse il telefono e camminò velocemente verso la porta.
"Devo proprio andare,ciao" Disse chiudendosela dietro.
  Harry si morse il labbro.'Che cazzo ho fatto' Pensò.
  Preso da un presentimento,controllò la rubrica e,come aveva immaginato -o sperato-,c'era un numero in più. Louis si era segnato con un cuore affianco al nome. Harry sorrise.
  Salì in camera sua e si accoccolò sul letto,gli occhi ancora puntati sullo schermo luminoso del cellulare.
  'E se gli piacessi?'  'No,non è possibile'  'Però mi ha lasciato il numero'  'Il mio se lo sarà segnato?'
Come aveva previsto,dopo qualche minuto,la testa iniziò a pulsargli terribilmente.
"Harry,sono a casa!" Urlò Anne dal piano di sotto trascinandolo via dai suoi stessi pensieri. Si trascinò al piano inferiore,i capelli di nuovo tutti arruffati.
"Ciao"Borbottò il ragazzo guardando il tavolo pieno di buste della spesa."Stai andando in letargo? Fai le scorte? A che ci serve tutta questa roba?"
"Ho invitato a cena una mia collega e viene anche suo figlio,credo venga nella tua scuola" Mise una bottiglia di Coca-Cola in frigo."E' nella squadra di football,magari ti aiuta a farti degli amici"
  A Harry si contorse lo stomaco. Cercando di sembrare il più tranquillo possibile fece la domanda di cui più temeva la risposta. "E ti ha detto come si chiama?"
"Si,ehm,Louis se non sbaglio. Perchè?"
"No,così,tanto per sapere. Devo andare in bagno,scusa,ti aiuto dopo"Borbottò prima di correre su per le scale e chiudersi in bagno. Girò la chiave e si sedette appoggiando la schiena alla porta. 'Merda,non è stupido,capirà tutto' Pensò sull'orlo delle lacrime dal nervoso. Il cuore gli batteva forte contro il petto,tanto forte che ebbe paura che gli schizzasse fuori dal corpo. Si alzò e si guardò allo specchio. Era consapevole di essere gay,lo sapeva e lo accettava,ma gli altri? Non era sicuro che gli altri l'avrebbero fatto. Non sapeva nemmeno se sua madre se ne fosse accorta o no. Non aveva atteggiamenti effeminati,poteva benissimo fingere di essere come tutti gli altri,ma non riusciva a controllare le occhiate che lanciava ai ragazzi e questo l'aveva sempre fregato.
  Appena riuscì a calmarsi,ripercorse il tragitto fino alla cucina,dove la madre era intenta a cucinare,un libro di ricette aperto in una mano e una pentola vuota nell'altra.
"Hai bisogno di aiuto? Sappiamo entrambi chi è lo chef,qui" Le chiese ridendo.
"Oddio si,non ci capisco niente" Rispose lei lasciando cadere sul banco da cucina sia il libro che la padella. Gli scoccò un bacio sulla guancia e andò in salotto a riordinare.
   Dopo un'oretta,Harry aveva preparato la carne e il purè,gli antipasti e dei piccoli,adorabili cupcake. Non ebbe nemmeno il tempo di dire "Ho finito" che il campanello trillò forte,facendo passare a Harry tutta la fame. Aprì la porta il più lentamente possibile,trovandosi davanti una donna con un ragazzo al seguito.
"Ciao Harry!" Esclamò la donna. "Sono Jay"
"Ehm,piacere,mia madre è di sopra a vestirsi,posso farvi sedere in salotto" Disse indicando la porta da cui si intravedeva un divano. Lei entrò porgendo una torta a Harry che si diresse in cucina.
"Ciao Jay!" Sentì esclamare dall'altra stanza. Posò la torta sul tavolo,poi andò a controllare che il cibo non si fosse raffreddato.
"Ehi Harry"
"Ciao Louis" Cercò di essere freddo,ma fallì miseramente. "Mi dispiace...ehm...per oggi"
"Non è successo nulla,tranquillo,è che...non sono abituato"
"Ad avere gente così vicino o ad avere ragazzi così vicini?" Chiese Harry ammiccando.
"Si nota?" Rispose Louis guardandosi le scarpe.
"Un momento...ma tu sei.."Abbassò la voce. "gay?"
"Non l'avevi capito?"
Anne interruppe il dialogo imbarazzante,salvando entrambi. "Allora,che fate? Preparate il tavolo o no?"
"Si,subito mamma" Prepararono la tavola in silenzio,ma Harry colse un paio d'occhiate da parte dell'altro,accompagnate da un sorriso e da un lieve rossore sulle guance. Quando ebbero finito si sedettero intorno al tavolo e Harry servì a tutti i piatti che lui stesso aveva preparato,godendosi le lusinghe da parte di Jay.
  La cena proseguì tranquilla,poi arrivò il momento dei saluti.
"Ma Jay,che ne dici di far dormire qui Louis?" Chiese Anne quando gli ospiti erano già sulla porta. Jay si girò verso Louis.
"Mamma,ehm,non ho nemmeno il pigiama" Rispose il ragazzo.
"Oh,questo non è di sicuro un problema,Harry potrebbe prestarti qualcosa" Propose Anne. Harry la fulminò con lo sguardo,ma sapeva che non avrebbe potuto ribattere,anche se non era molto sicuro di volerlo.
  Louis e Harry si ritrovarono seduti sul letto di quest’ultimo,uno di fianco all’altro,non sapendo bene come iniziare un discorso. Alla fine Harry si alzò e aprì uno dei cassetti della cassettiera,nell’altro lato della stanza. Ne tirò fuori un pigiama a quadri che gli lanciò subito dopo.
“Spero non ti sia troppo grande” Si guardò intorno “Mi sa che devo mettermene uno anche io”
“Perchè,ti solito dormi nudo?” Chiese Louis ridacchiando.
“Bè...si” Louis arrossì e Harry scoppiò a ridere.
“In realtà dormo in mutande,ti dà fastidio?”
“Ehm,no tranquillo” Mormorò prima di arrossire di nuovo. E Harry che pensava di arrossire spesso.
  Erano le circa le dieci e mezza quando decisero di andare a dormire. Harry si tolse la maglietta e Louis non potè fare a meno di notare quanto era bello,nonostante non avesse addominali scolpiti. Decise di provare a non farsi beccare che era ormai troppo tardi,perchè Harry alzò lo sguardo proprio mentre l’altro si girava dall’altra parte. Anche lui si tolse la maglietta,infilandosi il più in fretta possibile quella del pigiama,sentendosi leggermente in imbarazzo a spogliarsi davanti ad un ragazzo del genere,poi si tolse i pantaloni e Harry si ritrovò a fissargli il sedere,anche senza farla apposta. Dopo essersi messo i pantaloni,Louis si girò verso il riccio.
“Si,ti sta decisamente troppo largo” Osservò Harry guardando Louis con le maniche che gli coprivano le mani.
“Non importa,mi piace” Rispose,ma l’altro si era già avvicinato e trattenne Louis per la manica quando tentò di allontanarsi,poi gli rigirò i polsini del pigiama fino a quando non furono all’altezza giusta.
“Ti va una sigaretta?” Chiese poi,porgendogli il pacchetto che era appoggiato sulla scrivania.
“Si,volentieri,è da stamattina che non fumo” Prendendone due e passandone una a Harry. Quest’ultimo prese l’accendino e lo mise in mezzo ai due,invitando Louis ad accenderla con lui. Fece scattare la fiammetta e entrambi si avvicinarono. Accesero le sigarette guardandosi fisso negli occhi e Louis,ovviamente,arrossì ancora.
“Non è che arrossisci troppo spesso?” Chiese il riccio ridendo. A Louis andò di traverso la saliva.
“Ehi,mi dispiace,non volevo farti soffocare” Ridacchiò ancora Harry. Andò verso il divanetto dove avrebbe dormito,dando le spalle a Louis che lo osservava.
“Ehi,ma che hai fatto alla schiena?” Chiese quest’ultimo,preoccupato. Harry si maledisse per non aver coperto il livido.
“Non è niente,è tutto a posto”
“No,non è a posto. Ti fa male?” Chiese Louis sfioragli la schiena,che subito fu percorsa da brividi di piacere.
“Un po’,ma...” Rispose Harry avvicinandosi alla porta per poi chiuderla a chiave. “Forse tu puoi curarmi”
  
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