Dedicato
a Chiara, Erika e Mars che mi odieranno
per tutte quelle volte che ho rotto loro di leggere il
capitolo.
Non capivo cosa fosse
stato, ma percepivo il sangue colare dal mio naso come una fontana,
simile a quella al centro del parco. Mi passai il dorso della mano sul
viso, o meglio sul naso, per pulirmi da quel sangue che era uscito e
che stava uscendo, notando, dopo aver ripreso a vedere, una mela verde
vicino alla panchina.
“
Cazzo!” Sentii una voce urlare da lontano e dei passi pesanti
pestare la ghiaia.
“Stai bene? Dimmi di sì, ti prego. Mi dispiace un
casino!” Qualcuno mi aiutò a rialzarmi e a
mettermi seduto per bene sulla panchina. Si sedette poi affianco a me e
mi sistemò i capelli scompigliati per la caduta, prendendo
dalla sua tasca un fazzoletto di stoffa bianco con il quale mi
asciugò il sangue colato sulle labbra e sul mento.
Me lo sistemò infine sotto il naso e mi osservò
preoccupato, posando una sua mano, alquanto grande, sul mio ginocchio.
“S-Sto bene, non è niente.” Mormorai con
voce tremante e fievole, tenendomi il fazzoletto da lui prestato con
una mano e fissai la sua sul mio ginocchio, sentendomi arrossire.
Deglutii e alzai gli occhi per guardare il suo viso.
“Sei sicuro? Non sembra tu abbia una buona cera. Stai
diventando tutto rosso.” Sporse appena il labbro inferiore,
confuso e incerto sul mio stato.
“Sì …” Risposi e quando
incontrai i suoi occhi, dischiusi istintivo le mie labbra fine nel
vedere quei due pozzi verdi e lucenti che mi fissavano. Non avevo mai
visto due occhi così meravigliosi o dei ricci
così perfettamente rotondi che incorniciavano il suo visino
da bimbo.
Vidi sul suo volto stamparsi un sorriso ampio, con i denti
completamente bianchi e grandi che si intravedevano dallo spazio delle
sue labbra dischiuse, così rosse e carnose che avrei voluto
tanto mordere.
Restai senza respiro non appena avvicinò una sua mano alla
mia guancia e la accarezzò, pizzicandomela con due dita come
solitamente fanno le zie di famiglia.
Mugolai contrariato sentendo del dolore e abbassai lo sguardo,
avvampando fino a sentirmi le guance infuocarsi neanche fossi stato a
pochi centimetri dalle fiamme.
“Comunque sono Harry, piacere.” Mi sorrise di
nuovo, sistemandosi un ricciolo ricaduto sulla sua fronte alta.
“L-Louis …” Sibilai, ricambiando la
presentazione e tirai su col naso, lasciandomi scappare un urletto per
il dolore sentito, dovuto alla botta.
“Scusami ancora, giocavo a baseball e non avevo la palla
…” Si scusò, spiegandomi della mela
volante che mi aveva colpito poco prima in pieno viso.
Annuii, con un solo cenno del capo, totalmente senza parole. Avevo il
cuore in gola, la bocca impastata e secca, non riuscivo a produrre
saliva tanto era l’imbarazzo e l’emozione di avere
una persona così stupenda vicino a me.
Lui si chinò e notai dopo dei secondi che stava sfogliando
il mio libretto. Glielo tolsi dalle mani con uno scatto veloce,
riponendolo nella tasca del mio cappotto. Se avesse solo letto una
riga, sarebbe andato via.
“Era il tuo diario segreto?” Ridacchiò,
con quel suo meraviglioso sorriso sempre stampato sul suo bel volto.
Non risposi, troppo in imbarazzo per confessare di avere un diario.
Alzai lo sguardo per fissare una seconda volta il suo viso e restai
senza fiato, alzandomi poco dopo per scappare lontano da lui, correndo
come una gazzella preda di un ghepardo.
***
“ Lou? Sei
tu?” Disse mia madre ad alta voce, mentre io stavo rientrando
in casa.
“Sì, ma’! Sono io!” Urlai in
risposta, salendo velocemente le scale e rifugiandomi in camera per
osservare la botta presa. Avendo un bagno tutto mio, era più
facile per me scamparla liscia e dato che sicuramente avrebbe pensato
fossero stati i bulli a colpirmi, era meglio non fargli notare il mio
naso insanguinato.
Andai quindi nel mio bagno, sospirando non appena mi vidi allo
specchio. Avevo una brutta cera, proprio come il ragazzo del parco mi
aveva detto quel pomeriggio.
Mi risciacquai il viso, in modo da togliere il sangue dalla pelle e
misi della pomata sul mio naso e sul mio zigomo destro. Abbassai lo
sguardo, ricordandomi che assieme al mio libretto avevo infilato in
tasca anche il fazzoletto di stoffa appartenente ad Harry.
Il suo nome, Harry.
Il suo nome era così bello da pronunciare ogni secondo: Harry.
Mi piaceva la forma che prendevano le mie labbra mentre lo pronunciavo,
guardandomi allo specchio: Harry.
Mi chiesi se fosse un diminutivo, se il suo nome intero fosse Harold. Harry.
Un solo nome che
vagava nella mia testa, una sola figura che nonostante fossi solo, mi
faceva avvampare.
Nella mia mente c’era stampato ancora quel suo sguardo; quei
suoi occhi da cerbiatto; quel suo sorriso innocente; quei suoi ricci
ondulati da accarezzare ogni volta che te li trovi davanti e il modo in
cui aveva pronunciato il suo nome: Harry.
Smisi di pronunciare
il suo nome, sentendomi come una ragazzina in preda alla sua prima
cotta.
Tastai con due dita il mio zigomo arrossato e dolorante,
sbuffando di conseguenza nell'essere cosciente del fatto che il giorno
successivo mi sarebbe diventato viola.
Il giorno dopo a
scuola tutti mi guardarono.
Lo zigomo gonfio e viola attirò l’attenzione di
quasi tutte le persone che mi ritrovavo davanti.
Sospirai mentre camminavo lungo il corridoio, cercando il mio
armadietto e quando lo trovai, lo aprii per prendere il libro di
scienze.
Stavo per chiuderlo quando qualcuno lo spinse con irruenza, facendomi
sussultare.
“Cosa hai fatto al tuo zigomo, Louis?” Chiese
qualcuno con una voce bassa, mentre si sosteneva con una mano
all'armadietto. Un profumo intenso mi entrò nelle narici.
Mi voltai per vedere chi fosse. Chi poteva mai essere se non il ragazzo
pakistano dell’ora di storia del giorno prima?
Cercai di sostenere il suo sguardo mentre passai il dorso della mia
mano sotto il naso, cercando una risposta da dargli, per non sembrare
troppo idiota.
“Mi hanno colpito.” Risposi toccandomi lo zigomo,
facendo una smorfia di dolore.
Lui rise, scuotendo la testa e passò due dita sulla mia
guancia non ferita.
“Non ti facevo così aggressivo.”
“Scusa, devo andare a scienze.” Per non dire
altro, mi congedai e con lo sguardo basso cercai di fuggire
da lui ma mi bloccò per un braccio. Mi innervosii.
“Oh, perfetto. Anche io ho scienze.” Sorrise
beffardo, passandosi la lingua su quelle sue labbra screpolate e non
riuscii a non guardarle, mentre mi mordevo le mie.
Lui se ne accorse, alzò un sopracciglio e tacque.
“Sono Zayn.” Pronunciò poco dopo,
trascinandomi nell’aula di scienze dato che ormai la
campanella era suonata da cinque minuti.
“Lo so.” Soffiai tra i denti, camminando
velocemente accanto a lui.
“Hai chiesto informazioni, eh?” Continuò
a guardarmi di profilo ma io non gli diedi corda, altrimenti sarei
stato fregato dai suoi occhi o dalle sue labbra così
fottutamente irresistibili.
Okay, sì. Ero un ragazzino con gli ormoni a mille, ma nulla
mi proibiva di farci dei pensierini poco casti.
“No, solo ti conoscono tutti.” Sentivo parlare di
Zayn lungo il corridoio da tutti i gruppetti di ragazzine e pure dai
ragazzi, nonostante fossi in quella scuola solamente da due giorni.
“Lo so, sono il ragazzo più desiderato del
liceo.” Fece, scaltro.
“E perché sei qui, con me?” Chiesi
timido, voltandomi verso di lui in attesa di una sua risposta ma mi
ritrovai a sbattere contro la porta dell’aula di scienze ed a
urlare dal dolore prima di sentire le sue parole.
“Che sfigato.” Scoppiò a ridere,
entrando senza di me in classe mentre io, dolorante, raccoglievo il
libro caduto prima di seguirlo.
Posti liberi?
Nessuno in fondo alla classe, se non vicino ad un tipo che non sembrava
molto raccomandato.
Ma che avevo da perdere? Nulla, quindi andai a sedermi accanto a lui,
sospirando sconsolato.
Alzai gli occhi per guardare il professore che aveva iniziato
già a spiegare ma la mia vista fu limitata da un ragazzo
riccio seduto esattamente davanti a me.
Deglutii.
Non poteva assolutamente essere lui.
Spazio autrice. ✌
Ho aggiornato il
più presto possibile! ( Per me. ) Stavo scrivendo questo
capitolo, poi vedevo che forse era troppo lungo e noioso
così l'ho spezzato e tadan! Ecco il terzo.
Allora, qui si scopre chi ha colpito e con cosa, Louis. Ovviamente ve
lo aspettavate tutti. Bene, l'incontro con Harry all'inizio del
capitolo. Non ho voluto aspettare per farlo entrare nella storia
altrimenti sarebbe diventata ancora più noiosa di quanto non
sia. :/
Ringrazio le 60
persone che seguono la mia storia, le 28 che l'hanno messa tra i
preferiti e le 9 che l'hanno messa tra le ricordate. Sopratutto a chi
recensisce, un grazie immenso! Mi piace leggere cosa ne pensate,
davvero davvero tanto. Oh, e se ci sono errori ditemelo!
Quindi se dopo
aver letto mi lascerete una recensione, ne sarei molto felice. Ora mi
dileguo, spero di aggiornare più presto ancora. Se
volete contattarmi per banner o per altro, scrivetemi qui: nextolarry
twitter . :)
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