Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: MAPA_    12/01/2014    12 recensioni
«"Cosa???? Jas non può farti questo!!" urlò la mia amica al telefono.
"Lo so, ma ormai è tutto pronto, tra 10 giorni c'è il matrimonio, anche se io non conosco nemmeno lo sposo.."
"Ma cazzo Jasmine! Sei tu la sposa!"»
[...]
«In fondo era andata bene anche a me, era davvero un bel ragazzo. Rimaneva il fatto che io non lo amavo...non ancora.»
[...]
«Ricapitolando, tu e Zayn siete vincolati da una specie di patto di sangue e dovete sposarvi, passando del tempo insieme però è nato qualcosa che se non è amore manca poco, e anzi avete addirittura detto di amarvi; ma Harry ti ha confessato di essere innamorato di te e vi siete anche baciati, e almeno un po' lui ti piace" disse lei.»
****
Jasmine e Zayn.
Può un matrimonio combinato trasformarsi in amore tra guai, colpi di scena, baci rubati e mille sorprese?
****
Spero vi piaccia:)La vostra Marty
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Lo so che sono in stra ritardo, ma davvero, ho avuto una settimana di merda e non ce l'ho fatta ad aggiornare.
Quindi, visto che oggi è il compleanno di Zayn e che questa è una fanfiction su Zayn, ho deciso di aggiornare oggi.
Voglio dedicare questa giornta interamente a lui.
A lui che è una delle cinque ragioni del mio sorriso, a lui che con la sua voce mi salva dal mondo, a lui che con il suo sorriso mi fa sognare, a lui che è il mio eroe, il mio rifugio, il mio paradiso.
A lui che nonostante oggi compia 21 anni, rimarrà sempe il mio “Vas happeni’ man”, il mio Dj Malik, il mio Bradford Bad Boy.
A lui che ha un cuore grande come tutto questo mondo.
A lui, che insieme a quegli altri quattro idioti che amo fino alla follia mi ha insegnato a vivere, ad amare, a sorridere davvero.
A lui che mi ha rubato il cuore senza più ridrmelo indietro, a lui che continua rendermi fiera ogni giorno.
A lui che mi scalda il cuore con un sorriso, che mi fa sciogliere con uo sguardo.
A lui che è il mio tutto.
Signore e signori, Zayn Jawaad Malik.
 Auguri Perfezione, semplicemente, ti amo.❤💕




 

Wedding Day- part 2
«Best Day Ever»




 

"Si, lo voglio".
Non faccio in tempo a metabolizzare di aver detto quelle tre semplici parole, che le labbra di Zayn sono sulle mie.
Ora sono ufficialmente la signora Malik.



Sorrisi.
E piansi.
Tutto quello che feci nella mezz'ora seguente fu sorridere e piangere, per poi asciugare velocemente quelle piccole goccioline d'acqua salata che mi rigavano le guance.
Mi sentivo al settimo cielo.
Una sensazione che non saprei come descrivere, davvero.
Mi sentivo felice.
Amata.
Completa.
Perché Zayn mi amava e mi completava, e con lui ero davvero felice.
Ero euforica, sprizzavo gioia da tutti i pori; tutte le cellule del mio corpo erano in fibrillazione, il mio cervello in completo blackout.
Tutto quello che vedevo era il sorriso luminoso di Zayn, tutto quello che risuonava nella mia mente era la sua voce che pronunciava il fatidico 'sì', tutto quello che sentivo era il suo profumo e il sapore dei suoi baci sulle labbra.
Scrollai la testa, cercando di far cadere gli ultimi chicchi di riso che ci avevano lanciato addosso all'uscita dalla moschea.
Zayn, di fianco a me, si accorse del mio vano tentativo, e ridendo mi aiutò nella mia impresa. Ma la sua risata contribuì solo a farmi perdere ancora di più la testa.
Eravamo a casa nostra (com'è strano da dire!), per il ricevimento, che Jade aveva allestito alla grande, prima di recarci al ristorante. Il salone era affollato, ma la maggior parte degli invitati era fuori, nel giardino, dove Jade aveva preparato un piccolo buffet. La gente che avevo intorno non faceva che sorridermi e ripetere 'auguri!' o 'congratulazioni!', ma non ci badavo tanto. Il centro dei miei pensieri era Zayn.
Era strano, continuavo a ripensare a quello che era successo poco prima, le immagini della cerimonia che continuavano a scorrere davanti i miei occhi come la pellicola di un film, eppure non riuscivo a realizzare.
Mi ero davvero appena sposata?
Davvero non ero più semplicemente Jasmine Dahrji, ma Jasmine Malik?
Ero così felice che non riuscivo a crederci.
Un po' come quando si sogna così tanto una cosa, che quando finalmente la si raggiunge, non si riesce a credere di avercela davvero tra le mani, di averla raggiunta.
Il classico troppo bello per essere vero, avete presente?
Ecco. Era semplicemente tutto troppo bello per essere vero.
"Jasmine! Sei con noi oppure no?".
Annuii ridendo "Si Hope, sono qui, tranquilla".
Lei sorrise soddisfatta per poi andarsene. Ridacchiai. È strana forte, quella.
"Scusate, un attimo di attenzione" facendo tintinnare una forchetta sul bicchiere di cristallo, con voce alta e decisa, qualcuno richiamò la mia attenzione, come quella di tutti gli altri invitati, sia quelli nella sala, sia quelli fuori nel guardino, che si affacciarono alle grandi portefinestre per poter sentire anche loro.
Non capii subito chi fosse, ma quando lo feci, il mio cuore perse un battito.
"Vorrei proporre un brindisi per gli sposi" sorrise, e fece un'occhiolino, chiaramente indirizzato a me e "a Jasmine e Zayn!" esclamò, alzando il bicchiere.
"A Jasmine e Zayn!" ripeterono gli altri in coro, per poi far scontrare appena i bicchieri l'uno contro l'altro.
Annuii anche io sorridendo, brindando con Zayn e quelli che mi stavano vicino. Badai bene a tenere d'occhio quel qualcuno che aveva proposto il brindisi, che intanto si diresse fuori dalla sala.
Finii in fretta il contenuto del mio bicchiere, che lasciai in mano alla prima persona che trovai al mio fianco, e congedandomi da Zayn e gli altri lo seguii, dirigendomi a mia volta verso l'esterno.
Sgusciai in giardino cercando di non farmi notare; cercando, appunto, perché è praticamente impossibile passare inosservati il giorno del tuo matrimonio, specie se sei la sposa e hai un abito come il mio.
Arrivata fuori inspirai a pieni polmoni, finalmente un po' d'aria fresca dopo il salone decisamente troppo affollato per i miei gusti.
Vagai per un po' con lo sguardo fino ad identificare una chioma riccia, per poi dirigermi in quella direzione. Picchiettai sulla spalla del ragazzo, che interruppe la sua conversazione con uno degli invitati, forse un'amico di Zayn, che non mi sembrava di conoscere.
"Oh, ciao Jas" sorrise, e io di rimando.
"Posso parlarti un secondo?".
Lui fece un gesto della mano per congedare l'altro ragazzo, che si allontanò sorridendo, per poi annuire.
"Allora..." cominciò lui, mettendo una mano in tasca e giocherellando con il bicchiere con l'altra "che c'è?".
A guardarlo da vicino era anche più bello.
E i suoi occhi, i suoi occhi erano qualcosa di davvero incredibile. Un verde accesso, brillante, incredibilmente profondo.
Presi un grande respiro prima di parlare.
"Ecco... Io volevo ringraziarti, per prima" cominciai, torturandomi le mani "cioè, immagino che non deve essere semplice per te..."
"Cosa" mi interruppe lui "fare da testimone al matrimonio del mio migliore amico e della ragazza di cui sono innamorato? E magari proporre anche un brindisi per loro? No, non è per niente facile" disse, mantenendo però una strana calma.
Boccheggiai, in cerca delle parole giuste, senza però trovarle.
"Ehi, tranquilla" mi sorrise, mostrando le sue incredibili fossette "tu hai scelto lui, sono io che devo farmene una ragione, non tu che devi sentirti in colpa. Se tu sei felice così Jas, a me basta questo. Supererò tutto, vedrai, passerà" fece spallucce, il sorriso luminoso di prima ora spento e malinconico, gli occhi velati dalla tristezza.
Mi si strinse letteralmente il cuore a vederlo così, e in un gesto d'impulso lo abbracciai. Lo colsi di sorpresa, tanto che fece cadere a terra il bicchiere e per poco non perse l'equilibrio, trascinando giù tutti e due.
"Grazie Harry" mormorai contro il suo petto, le braccia strette intorno al suo torace. Lo sentii sorridere appena, ricambiando l'abbraccio, ma non rispose. Non c'era bisogno di parole.
"Ehi, voi due!" la voce squillante direttamente nel mio orecchio mi fece sobbalzare, facendomi staccare bruscamente da Harry.
"Dannazione Lou, mi hai fatto prendere un colpo" rimproverai il castano, però sorridendo. Lui fece un smorfia, per poi sorridere anche lui. Eleanor, al suo fianco, si stirò una ciocca di capelli con le dita, e sorridendo si rivolse a me.
"Allora Jas, come ti senti ad essere la signora Malik?".
Con la coda dell'occhio vidi Harry irrigidirsi. Sospirai.
Dovevo ammetterlo, per Harry provavo solo un sentimento di amicizia, al massimo di attrazione, non lo amavo, e non avrei lasciato Zayn per lui, certo, ma mi distruggeva vederlo così. Si capiva che soffriva, doveva essere davvero dura per lui, era in una situazione davvero scomoda.
"È... Strano" mi limitai a dire, ricambiando il sorriso. Eleanor provò ad insistere, ma Louis si accorse che c'era qualcosa che non andava con Harry. La prese sottobraccio e si allontanò, trascinandola verso il tavolo del buffet lamentandosi di un certo appetito.
Mi girai verso Harry, mordendomi un labbro.
"Io... Scusa" mormorai.
"E di che? Eleanor non è mai staat una che se ne sta zitta, parla sempre e forse anche troppo, ma non è mica colpa tua" rispose lui, scrollando le spalle, inclinando l'angolo destro della bocca in un mezzo sorriso.
Già, di che? Era stata Eleanor a parlare, ma lei che poteva saperne della situazione con Harry? La verità era solo che io mi sentivo tremendamente in colpa.
A salvarci da quella situazione imbarazzante, per fortuna, arrivò Niall.
"Forza ragazzi! Che ci fate lì impalati? Si va al ristorante! Si va a mangiare!" esclamò, visibilmente entusiasta. Non potei fare a meno di ridere.
Niall è una di quelle persone fantastiche, che ti regalano un sorriso e nonostante il momento 'no' ti viene da sorridere di rimando, è una di quelle persone che racchiude dentro di se la dolcezza di un bambino e la maturità di un uomo allo stesso tempo, unita alla pazzia di chi è giovane e ha tutta la vita davanti.
È una di quelle persone stupende che quando entrano nella tua vita, non puoi più farne a meno. Come Zayn.
Avevo avuto poco tempo per conoscerlo, poco tempo passato insieme, eppure per me Niall era tutto questo. Era un amico, di quelli speciali, di quelli che ti mancano anche se vi siete lasciati da appena cinque minuti. Come gli altri ragazzi, del resto. In quella settimana avevo avuto modo di conoscere buona parte degli aspetti di ognuno di loro, per non parlare poi delle ragazze. In così poco eravamo diventate amiche, mi avevano accettata, in quella che era come una seconda famiglia, mi avevano aiutata e sostenuta, e io mi ero affezionata a loro in una maniera incredibile, e anche se in genere non mi piace fare 'preferenze', devo ammettere che forse con Demi avevo legato più delle altre, probabilmente perché aveva scoperto la verità e aveva provato ad aiutarmi.
Il biondo si piazzò in mezzo a me e Harry, prendendoci entrambi sottobraccio, e con un sorriso da un orecchio all'altro ci trascinò di nuovo nel soggiorno di casa mia, dove tutti gli altri si erano radunati, compresi Louis e Eleanor.
"Forza, si va a pranzo!" urlò ancora Niall, particolarmente elettrizzato dall'idea. Demi gli diede uno schiaffetto giocoso per zittirlo, gli si avvicinò e gli sistemò la cravatta, osservando divertita l'espressione corrucciata del suo ragazzo.
"Niall, per piacere, è un matrimonio. Puoi almeno provare a contenerti?" lo prese in giro, poggiando entrambe le mani sul petto del biondo.
Lui in risposta fece una smorfia, borbottando qualcosa indispettito.
Insieme agli altri, risi. Erano adorabili come coppia, stavano benissimo ed erano semplicemente perfetti insieme, quei due. Pensai che anche io e Zayn eravamo così, in fondo, e tutti non facevano che ripeterci che stavamo benissimo insieme. Inevitabilmente spostai lo sguardo su Harry.
Come se mi avesse letto nel pensiero, il riccio fece la stessa cosa. Scosse la testa e girò di nuovo lo sguardo.
Io abbassai il mio.
Harry, mi dispiace.



"Allora Jas, che ne pensi?".
"Cosa?" domandai completamente spaesata. Di cosa stavano parlando? Perché hanno chiesto a me?
Non avevo seguito una sola parola di tutto il discorso.
"Jasmine, ci sei o no con la testa?" sbottò allora Hope, ponendomi la stessa domanda per la seconda volta in quella giornata.
"Si, scusa, ero solo un attimo soprappensiero" mi giustificai, sorridendo. Zayn, al mio fianco, ridacchiò.
"Lo sappiamo tutti a cosa stai pensando" sussurrò, ridendo, mentre gli altri riprendevano la loro conversazione.
"Ah si? E sentiamo, cosa sarebbe?" mi sistemai meglio sulla sedia, per ascoltare la sua risposta, probabilmente una delle sue solite cazzate.
Eravamo finalmente arrivati al ristorante, ed io e Zayn, aspettando che cominciassero a servire gli antipasti, stavamo girando i tavoli per fare due chiacchiere un po' con tutti gli invitati.
Eravamo arrivati al tavolo dei testimoni e delle damigelle, in cui stavano Louis, Liam, Niall, Harry, Eleanor, Danielle, Demi, Hope, e, anche se in realtà avrebbero dovuto stare al tavolo dei famigliari insieme ai miei genitori, Leya e Samantha, che alla fine mi avevano fatto appunto da testimoni.
“Sarebbe meglio dire chi” proseguì Zayn, con tono canzonatorio.
Sentii le guance andare a fuoco.
Lui.. lui non può sapere che stavo pensando a Harry, non può, vero?
Cavolo, è così evidente?
“E c-chi?” balbettai, deglutendo, avendo paura della sua risposta.
“Me”sorrise, chiaramente compiaciuto della sua stessa risposta, con fare un po' strafottente, ma ovviamente scherzoso.
Chiusi gli occhi, sospirando sollevata.
“Si, hai ragione, e... Aspetta un attimo, non è vero!” esclamai. Lui scoppiò a ridere della mia reazione, poggiando poi una mano sulla mia gamba, e riprendendo quel tono canzonatorio e beffardo, aggiunse:
“Si che è vero, e in particolare stai a pensando a questa notte” sorrise ammiccante.
“Stanotte?” domandai ingenuamente, senza pensare. Subito dopo però, capii a cosa si riferiva, e arrossii.
Roteai gli occhi al cielo, togliendo la sua mano dalla mia gamba.
“Ma voi maschi siete tutti stupidi e depravati o sei solo tu un caso perso?” gli chiesi, poi quando vidi che stava anche per rispondermi, aggiunsi “era una domanda retorica, Zayn”.
Lui si ammutolì all'istante.
“Quindi mi credi stupido?”
“Si”.
Ridacchiai, il bello della situazione era che lui ci credeva anche, e aveva messo su un adorabile broncio da bambino offeso.
Gli pizzicai una guancia, ridendo.
“Scherzavo Zayn, scherzavo”.
Lui prima fece una smorfia, poi si aprì in un meraviglioso sorriso e, cogliendomi alla sprovvista, mi baciò.
“Ti amo Jas” sussurrò sulle mie labbra, prima di unirle di nuovo alle sue. Bisbigliai un 'anche io Zayn' che però fu coperto dagli applausi.
Un momento... Applausi?
Mi guardai intorno vedendo i ragazzi battere le mani e ridere, lasciandosi scappare qualche commento tipo:
"Evviva gli sposi!" oppure
“Guarda i piccioncini!” o ancora
“Che carini!”.
Sorrisi imbarazzata, erano degli scemi, forse era per quello che erano amici miei e, sopratutto, di Zayn.
Osservai gli altri intorno a me, tutti ridevano, chi sghignazzava (Louis, Eleanor e Hope), chi era quasi piegato in due dalle risate (Niall -che poi, lui è a parte perché ride sempre), chi semplicemente sorrideva (tutti gli altri). A 'rovinare' il quadretto felice era Harry con il suo sorriso decisamente tirato.
Cercai di non badarci più di tanto, rivolgendo il mio sguardo di nuovo su Zayn, che continuò ad essere il centro della mia attenzione fino a che non sentii una sedia strisciare rumorosamente sul pavimento, segno che qualcuno si stava alzando.
Mi voltai in tempo per vedere Harry che si dirigeva al bagno e mia cugina Leya seguirlo.
Mi alzai anche io, dicendo a Zayn che dovevamo cambiare tavolo. Lui annuì, indicandomi un tavolo poco distante.
“Sono dei miei parenti. Qualunque cosa succeda, non chiamarli per nome” mi avvertì.
“Perché?” cioè, aveva senso quello che aveva appena detto?
“Perché non mi ricordo chi sono e ho paura di sbagliare nome, quindi evitiamo figure di merda”.
Trattenni una risata solo perché eravamo ormai arrivati al tavolo.
“Ciao a tutti! Allora, vi state divertendo?” chiese Zayn sorridente, rivolto ai parenti senza nome.
“Certo caro!” sorrise una donna bassa e paffutella che doveva avere passato i cinquant'anni. Era stretta nel suo completo celeste, e indossava uno di quei ridicoli capellini che usano sempre le signore di una certa età a cerimonie come questa, del medesimo colore, con qualche fiorellino rosa e giallo. Che poi, almeno al ristorante avrebbe potuto toglierselo, no?
Poi sorridendo si rivolse a me.
“Complimenti Yasmrin, sei davvero una bella ragazza” trillò con una vocetta acuta fastidiosissima. Il mio primo pensiero fu che fosse la classica zia rompipalle, ci mancava proprio.
“Jasmine. Mi chiamo Jasmine” la corressi, leggermente infastidita. Seriamente, Yasmrin? Che razza di nome era!?
Zayn mi poggiò una mano sulla spalla, quasi per darmi coraggio.
“Certo, come dici tu. Comunque, quand'è che avete intenzione di avere il primo figlio?” chiese, quasi con spudoratezza, come se fare domande del genere fosse una cosa normalissima.
Rischiai di strozzarmi con la mia stessa saliva, cominciando a tossicchiare, completamente in imbarazzo.
Ma sono davvero domande da fare? A un pranzo di matrimonio, poi?
Anche Zayn tossì spropositatamente, incenerendo con lo sguardo la donna, anche se in fondo in fondo si vedeva che lui era divertito dalla faccenda, al contrario di me.
“Io.. Ehm... Noi... Uhm...” balbettai, riprendendomi.
Zayn provò a dire qualcosa per aiutarmi ad uscire da quella situazione ridicola quanto imbarazzante.
Nel frattempo il mio sguardo, che cercava di sfuggire da quello della donna e degli altri invitati al tavolo, cadde casualmente su due figure che stavano davanti la porta della toilette.
Quelle due figure erano Harry e Leya.
Questo bastò a estraniarmi completamente dalla situazione imbarazzante in cui mi trovavo, facendomi pensare ad altro. Cosa si stavano dicendo? Perché sembrava stessero discutendo? E perché Leya lanciava continue occhiate a Hope o a Sam?
Tirandomi per un braccio, Zayn richiamò la mia attenzione per farmi notare che stavano cominciando a servire gli antipasti e avremmo dovuto tornare al nostro tavolo, abbandonando, per fortuna, quello dei suoi parenti ficcanaso.
Anche mentre mangiavo, il mio sguardo tornò rivolto verso il bagno ogni qualvolta potevo, cercando di non farmi notare da Zayn, che però se ne accorse ugualmente.
“Jas, che succede? perché continui a fissare il bagno?” mi chiese, accigliato.
“H-ho visto Leya andare in bagno, piuttosto di corsa.. Ho paura che sia per quella cosa” risposi. Zayn sapeva che Leya fosse incinta, gli avevo raccontato tutto.
“Oh..” mormorò sorpreso “non preoccuparti, vedrai che sta bene. Secondo me deve solo pisciare” concluse sorridendo, convinto della sua affermazione.
“Cavolo Zayn, la tua finezza è assolutamente unica” scoppiai a ridere, attirando anche l'attenzione di alcuni degli invitati vicini al nostro tavolo.
Lui sorrise “Grazie, grazie, modestamente”.
Cosa avevo detto prima? Che i ragazzi erano così scemi da essere amici di Zayn?
Ma, ripensandoci, sicuri che non era Malik che era amico dei ragazzi perché era mezzo (o anche tutto) scemo?



“Non ce la faccio più” borbottò Zayn, portando un altro pezzetto di salmone alla bocca.
Lasciai cadere la mia forchetta, prendendo un sorso d'acqua.
“Nemmeno io. Ma quanto pesce hanno preparato? Hanno svuotato tutto l'oceano atlantico?” chiesi esasperata osservando il mio piatto praticamente ancora integro.
“Aspetta... Manca ancora un secondo, e poi il dolce” mi rispose lui, poggiando anche la sua forchetta.
“Ow, il dolce! Preferisco non mangiare il prossimo piatto e lasciare un po’ di spazio per quella torta meravigliosa” borbottai, portandomi una mano sullo stomaco.
Non avevo mai mangiato così tanto, era incredibile quanto cibo era presente in quella sala. Guardandomi intorno notai che più o meno tutti avevano l'espressione mia e di Zayn, ovvero erano già sazi. Avevano servito così tanti antipasti che ne avevo perso il conto, tre primi, un secondo e l'altro l'avrebbero servito a momenti, e poi ci sarebbe stato il dolce.
Quale essere umano sarebbe capace di sopportare un menù del genere?
Due occhi azzurri mi balenarono in mente. Sorrisi. Niall.
Spostai lo sguardo sul tavolo dei ragazzi, dando una gomitata a Zayn.
“Guarda!”.
Niall sembrava essere l'unico di tutta la sala in grado di apprezzare davvero tutto il menù. Aveva mangiato tutto ciò che gli era stato portato, rubando in parte anche dal piatto di Demi, ed era ancora lì, perfettamente sereno, e senza un accenno di stanchezza. Riuscii persino a sentirlo chiedere a Demi e agli altri ragazzi al tavolo “ma quando servono il prossimo piatto?”.
“Come fa?” chiesi a Zayn “è impossibile!” borbottai.
Lui fece spallucce.
“È sempre stato così da quando lo conosco. E lo conosco da quando avevamo quattro anni” ridacchiò.
“Come vi siete conosciuti?” chiesi improvvisamente curiosa.
“All'asilo. Mi ha chiesto un pezzo della mia merenda” rise, probabilmente ricordandosi la scena.
“Allora è davvero sempre stato così” ridacchiai, poi chiesi “e gli altri?”.
“Liam l'ho conosciuto sempre all'asilo, quando Niall non chiedeva a me la merenda la chiedeva a lui” fece una pausa, lanciando uno sguardo ai ragazzi, poi riprese a parlare: “Niall viene dall'Irlanda, Liam viene da Wolverhampton, si sono trasferiti qui a Bradford da piccoli” spiegò “e siamo diventati amici anche perché i miei genitori hanno aiutato quelli di Niall e Liam ad ambientarsi, essendo nuovi”.
“Harry e Louis?” chiesi ancora, interessata e curiosa.
“Loro invece sono arrivati dopo, il primo anno di liceo” ridacchiò “erano tutti e due nuovi, sembravano pesci fuor d'acqua, un po' come te quando sei arrivata a casa mia il primo giorno” rise, pizzicandomi una guancia. Osservai quanto bello fosse mentre rideva, gli occhi stretti in due fessure e la lingua tra i denti bianchissimi, sembrava quasi un bambino. Incrociai le braccia al seno, facendo una smorfia indispettita.
“Come avrei dovuto reagire? È stato uno shock sapere che avrei dovuto sposare te” dissi con un tono teatralmente melodrammatico.
“E invece non sono così male, dai...” fece un'occhiolino, dandomi una gomitata scherzosa.
“Ti concedo solo un pochino” ammisi, ridendo. Lui scosse la testa sorridendo.
Tanto lo so che mi ami”.



Avevano servito anche l'altro secondo, e finalmente era giunto il momento della torta. Eravamo in giardino, e intanto che aspettavamo che portassero l'enorme dolce nuziale, avevamo allestito una tavolo per i regali.
“Wow, quanti soldi” commentai io osservando le tantissime buste sul tavolo dei regali. Cioè, non prendetemi per una che pensa solo ai soldi, ma cavolo, quelli erano davvero tanti.
“Già.. Potremmo pagarci il viaggio di nozze!” esclamò entusiasta Zayn, aprendosi in un sorriso raggiante.
Portai un bicchiere di spumante alle labbra, avevo sete e quella era la prima cosa che trovai a portata di mano.
Già, la luna di miele. Non ne avevo nemmeno tenuto conto.
“Non ci pensare neanche Malik! Al massimo con quei soldi comprate qualcosa per il piccolo pargolo che arriverà, perché il viaggio di nozze ve l'abbiamo pagato noi! È il nostro regalo” trillò Danielle ridacchiando, arrivando di colpo davanti a noi insieme a Liam e ai ragazzi.
Cominciai a tossire rischiando di strozzarmi, di nuovo, ma questa volta con lo spumante, e Zayn mi diede un paio di colpi sulla schiena.
“Ehi amore, tutto bene?” chiese leggermente preoccupato.
“Eh? Certo certo” risposi imbarazzata.
Perché devono tutti pensare ad un eventuale piccolo Malik in giro per casa?
Cosa avete contro le coppie senza figli, dannazione!?
“Vi prego, non fate altri commenti su figli e cose varie, o rischia di finire al pronto soccorso entro fine giornata” ridacchiò divertito Zayn, facendo ridere anche i ragazzi.
Sisi, sfotti, sfotti tu.
Ehi un momento, ma hanno detto che il loro regalo è la luna di miele?
“Aspettate, cosa avete fatto voi?” chiesi, poggiando il bicchiere sul tavolo.
Cioè, credo di essermi persa un pezzo.
“Ti piacciono le Hawaii?” chiese Louis.
“Beh, sì, mi piacerebbe andarci e..”
“E allora è perfetto!” esclamò aprendo le braccia, sorridendo “devi solo mettere qualche vestito e un paio di costumi in valigia, possibilmente vestitini corti e aderenti e bikini -sai com'è, per Zayn- ed è tutto sistemato!”.
“Esatto, abbiamo già pensato a tutto noi! Siamo dei fottuti geni, vero ragazzi?” Eleanor sorrise eccitata, girandosi verso gli altri per battere il cinque con ognuno di loro.
Ok, chi è più scemo tra loro e Zayn è difficile da dire, rimane però il fatto che sono completamente fuori di testa.
Un viaggio di nozze? Alle Hawaii? Ma siamo matti?
“Ragazzi, ma... Io... Noi... Ehm... Ecco... Davvero..”
“Perdonatela, ha bevuto troppo, quello che voleva dire comunque è GRAZIE!” mi interruppe Zayn, facendo scoppiare tutti a ridere.
“E di che, tesoro? Dovere!” sorrise dolcemente Demi “vi vogliamo bene e vogliamo solo che siate felici, tutto qui”.
“Posso divorziare da Zayn e sposare lei?” chiesi, facendo ridere, di nuovo, tutti.
Ebbene si gente, se c'è qualcosa che non manca dove ci siamo noi, sono le risate.
“Non ci provare, Demi è mia!” esclamò Niall, abbracciandola con fare protettivo, ma stringendola, forse, un pochino troppo.
“Dio Niall, mi soffochi così!” balbettò a stento la mora cacciando fuori la lingua, come a fingere di soffocare veramente.
“Ed inoltre tu non penserai di sbarazzarti così facilmente di me” aggiunse Zayn, circondandomi la vita con un braccio e tirandomi verso di lui, faccia a faccia, in modo che i nostri nasi si sfiorassero, come le nostre labbra, e i nostri occhi si incatenassero ancora una volta.
“Scusate, ma Haz e Leya?” si intromise Liam, facendoci girare tutti verso di lui.
“Ehi, perché mi guardate così, ho solo chiesto! Ce l'avete sempre con me” borbottò sporgendo il labbro e assumendo un'espressione da cucciolo. Mi si strinse il cuore, e sorrisi dolcemente.
“Aww, ma Liam, come si fa ad avercela con te? Noi ti adoriamo, cucciolo, sei così carino e coccoloso!” esclamai io lasciando Zayn e andandolo ad abbracciarlo, era troppo tenero quel ragazzo.
“Cucciolo? Così non chiami mai neppure me” borbottò Zayn, ritirandomi di nuovo verso di lui.
“Mi è uscito così, non vedi quanto è tenero?” indicai Liam, che nel frattempo era stato abbracciato da Danielle “che c'è, geloso Malik?”.
“Ti ricordo che ‘Malik’ da oggi è anche il tuo di cognome, e comunque, sì, geloso” mi soffiò sulle labbra, sorridendo.
“Aw, ma allora anche tu sei tenero e dolce in fondo” lo presi in giro, prima di unire le nostre labbra in un semplice bacio a stampo.
“E comunque, anche se sono tanto carino e coccoloso, dovete ancora rispondermi, e io non ho ancora capito dove sono tua cugina e Hazza” borbottò Liam, rivolto a me.
“In realtà, non lo so nemmeno io” risposi, guardando gli altri nella speranza che qualcuno sapesse rispondere, eppure nessuno sembrava sapere dove fossero.
“Qualcuno ha visto Sam? Magari lei sa dov'è” propose Niall.
“Dovrebbe essere lì, insieme ai tuoi e tuo fratello” Danielle indicò un punto alle mie spalle, e quando mi girai vidi che effettivamente Sam era lì.
“Scusate, vado dai miei” dissi, incamminandomi in quella direzione.
“Ehi!” attirai la loro attenzione. Mio fratello sorrise, “Ehi nuova signora Malik!” mi apostrofò. Mia madre sorrise anche lei, guardandomi con dolcezza.
“Sei bellissima tesoro”.
Non gli avevo ancora perdonato del tutto il fatto che mi avessero giocato quel brutto scherzo, organizzandomi un matrimonio combinato a mia insaputa, ma infondo era andato tutto per il verso giusto, dato che avevo trovato Zayn e potevo ritenermi più che felice, e mi mancavano, erano pur sempre la mia famiglia e avevo bisogno di loro.
Sorrisi di rimando, andando ad abbracciarla.
“Grazie mamma, anche tu”.
Quando mi staccai da mia madre fissai mio padre. L'ultima volta che ci eravamo visti era stato quando mi avevano fatto sapere delle nozze, e beh, tra di noi era finita che lui mi aveva dato uno schiaffo e io avevo urlato di odiarlo. Feci un respiro profondo e andai verso di lui, abbracciandolo incerta. Lui sembrò sorpreso del gesto, ma poi ricambiò la stretta, sussurrandomi ‘scusa per tutto, Jas’ all'orecchio.
Scossi la testa come a dire ‘ehi, non fa niente!’ e mi strinsi di più a lui.
Ad un certo punto sentii tirarmi la gonna dell'abito.
“Ma cos-- Amira!” cinguettai, vedendo la mia sorellina. Mi girai e subito la presi in braccio, alzandola sopra la mia testa.
“Ma come siamo belle, eh?” sorrisi, avvicinandola per far scontrare i nostri nasi, cosa che lei adorava, e, ehm, anche io. Lei rise, arricciando il nasino e accarezzandomi i capelli con le manine piccole e morbide.
La amavo.
Semplicemente l'amavo.
Eravamo davvero legate, era quasi come se fosse figlia mia, l'avevo sempre trattata così. Aveva sette anni, ma io continuavo a comportarmi con lei come se ne avesse avuti tre. La coccolavo, la viziavo, giocavo con lei, le pettinavo i capelli, le raccontavo le favole. Certo, escludendo questi ultimi dieci giorni, ma tralasciamo.
La riappoggiai a terra, sistemandole una ricciolino castano dietro l'orecchio.
Indossava un abito rosa confetto, con un grosso fiocco sulla vita e la gonna un po' a palloncino, i capelli erano stati arricciati in tanti riccioli castani e le labbra erano appena appena colorate di un leggero rosa, probabilmente il lucida labbra che io stessa le avevo regalato -l'ho detto che viziavo la bambina. Il mio primo pensiero fu che sembrava una bambola, e se non fosse stato per il colore ambrato della sua carnagione, avrei anche detto una bambola di porcellana -per rendere l'idea.
“Vieni Amy, voglio presentarti una persona” la presi in braccio, poi mi ricordai improvvisamente il vero motivo per cui ero lì, e mi girai verso mia sorella maggiore.
“A proposito Sam, sai dove sono Harry e Leya?”.
Lei scosse la testa.
Ah, bene.
“Shedi?” tentai, ma anche lui negò. Mi strinsi nelle spalle, chissà dove si sono cacciati quei due.
Sospirai, incamminandomi verso Zayn sempre con Amy in braccio.
“Zayn! Guarda chi c'è” sorrisi entusiasta. Quando lui si girò verso di me, si aprì in un sorriso stupendo, dimenticandosi completamente delle persone con cui stava parlando prima.
“Ehi!” accarezzò i capelli alla bambina “io sono Zayn. Tu come ti chiami?”.
“Amira, ma Amy è più bello” rispose lei con l'ingenuità dei bambini, e Zayn sorrise, sinceramente divertito.
“Bene Amy. Lo sai che anche io ho una sorellina? Ha più o meno la tua età, e si chiama Safaa. Vuoi che te la presento?”.
Mia sorella annuì vivacemente, e io la feci scendere. Seguii Zayn, che la prese per mano e la condusse poco distante, dove c'erano le sue sorelle intente a parlare.
“Safaa! Safaa!” la richiamò. Questa gli corse incontro felice, buttandosi letteralmente al suo collo, visto che lui si era abbassato per essere alla loro altezza poggiando un ginocchio per terra.
Sorrisi, e sentii un ‘click’ alle mie spalle.
Mi girai confusa, notando solo allora il fotografo, che aveva appena immortalato Zayn, Safaa e Amy mentre lui le prendeva entrambe in braccio sorridendo.
“Ehi, tu devi essere Jasmine, la sposa” esclamò.
No, ma secondo te, cosa ci faccio ad un matrimonio, con un abito da sposa bianco e un'anello al dito?
“Auguri” mi sorrise, facendomi un'occhiolino.
“Io sono Max, il fotografo” si presentò poi.
“Piacere” ricambiai il sorriso stringendo la mano che mi porgeva.
“Allora, facciamo qualche bella foto?” esclamò allegro, indicando Zayn, che nel frattempo aveva lasciato Amy e Safaa a giocare con le altre due sue sorelle, Waliyha e Doniya, e si stava avvicinando a noi.
“Ecco.. Io..” balbettai.
“Ehi Max!” si intromise Zayn.
“Zayn! Auguri amico!” si sorrisero, poi Max indicò me con un cenno del capo.
“Allora, le facciamo o no queste foto?” chiese, mentre armeggiava con la sua macchina fotografica.
“No”.
“Certo”.
La mia voce e quella di Zayn si sovrapposero, ma chiaramente fu lui ad avere la meglio.
“Certo che facciamo le foto. Da dove cominciamo?” parlò a nome di entrambi, tirandomi verso di lui per cingermi la vita con un braccio. Appoggiai una mano sul suo petto per non andargli a sbattere letteralmente contro, per il suo gesto un po' troppo brusco. Alzai lo sguardo verso di lui, in quanto nonostante i tacchi continuava a dominare su di me di qualche centimetro, mentre lui abbassò il suo verso il mio viso, abbozzando un sorriso. Sbattei più volte le ciglia, per poi inclinare un angolo della bocca in un mezzo sorriso anche io. A quel punto sentii di nuovo il ‘click’ della macchina fotografica di Max e la sua voce dire “anche da qui!”, in risposta alla domanda di Zayn di pochi istanti prima.


Max scattò molte foto, anche quando io e Zayn non eravamo in posa sorridenti verso l'obbiettivo, ma semplicemente ci stavamo guardando, o fissavamo anche per un solo secondo un punto indefinito dell'enorme parco del ristorante. Coglieva ogni istante, ogni minimo movimento, non mi stupirei se mi dicessero che scattò almeno un centinaio di foto anche mentre non ce ne accorgevamo.
Ci chiese di spostarci prima verso la fontana, al centro del giardino, per fare delle foto lì, da soli, in quello che a suo dire era uno sfondi romantico, poi al tavolo che i camerieri stavano finendo di allestire prima di portare la torta nuziale, per fare qualche foto anche con amici e parenti.
Ogni sorriso, ogni sguardo, ogni tutto venne catturato da quella macchina fotografica, e Max promise di farmi avere il rullino completo di tutte le foto, anche quelle venute male o sfocate, anche quelle che ci aveva scattato a ‘tradimento’ mentre non ce ne accorgevamo. Chiese più volte a me e a Zayn di fare delle foto mentre ci baciavamo, oppure delle foto in cui eravamo uno di fronte all'altra e sorridevamo, non all'obbiettivo, ma tra di noi.
Mentre eravamo ancora intenti a fare una foto con le sorelle di Zayn e Amy, Samantha ci venne incontro per avvisarci che avevano portato la torta al tavolo, e che quindi mancavamo solo io e Zayn, poi ci fece strada fino al punto del guardino in cui era stato allestito.
Quando mi trovai di fronte alla meravigliosa -e gigantesca- torta, spalancai gli occhi e sorrisi entusiasta, e ancora una volta il ‘click’ di Max immortalò la mia espressione.
“Oh mio Dio, cioè, wow!” mormorai. Era come la ricordavo, anzi, aveva un'aspetto ancora più invita te.
Zayn ridacchiò.
“Amore, vorrei solo ricordarti che siamo almeno centocinquanta -‘così tante?’ mi ritrovai a pensare- persone e non puoi mangiartela tutta tu la torta, quindi, trattieniti” ridacchiò.
Evidentemente prendermi in giro era diventato il suo nuovo hobby.
Feci una smorfia indispettita, che -per fortuna- riuscii a evitare fosse catturata da Max e la sua macchina fotografica.
Un cameriere, sorridendo, mi porse la spatola (scusate la mia ignoranza, non mi ricordo il nome corretto anche se mi sto scervellando da almeno tre ore, vabbe penso abbiate capito comunque cosa intendo, no? scusate ancora ç.ç)  per tagliare la torta, riempiendo due bicchieri di spumante che poi poggiò di fianco alla torta.
Zayn si avvicinò a me, schiarendosi la voce.
“Allora.. Oggi è il mio matrimonio!” cominciò, ridendo.
Ma non mi dire!
“Spero vi stiate divertendo, in questo giorno davvero speciale per me e Jasmine! Dovrei fare un discorso lungo e noioso, ma semplicemente non ne ho voglia e poi non saprei nemmeno cosa dire, quindi sarò breve: grazie a tutti di essere qui, con noi, per festeggiare il più bel giorno della mia vita! Sono davvero felice di aver trovato una donna come Jasmine con cui trascorrere il resto della mia vita, e sono altrettanto felice che voi siate tutti qui con me oggi” sorrise, assorbendo gli applausi degli invitati.
“Ora passo la parola a Jas” mi sorrise incoraggiante.
“Beh, che dire” cominciai, incerta “ormai hai già detto tutto tu!” sbottai rivolta al moro, facendo ridere qualcuno.
“Come ha detto Zayn, questo è un giorno davvero speciale per noi, e sono contenta che voi abbiate accettato di essere qui per condividere con noi questo momento così importante! Davvero, grazie a tutti. E ora, visto che non so che altro dire, mangiamo la torta!” gli applausi furono più rumorosi molto probabilmente per la mia ultima frase.
Scorsi tra le varie persone, una testa riccioluta a me particolarmente familiare. Quando poi la testa del biondo davanti a lui si spostò appena più a destra, riuscii a scorgere anche il viso di Harry, che mi sorrideva con entrambi i pollici all'insù, in un'espressione anche abbastanza idiota.
Zayn poggiò una mano sul mio fianco, mentre con l'altra avvolgeva la mia che teneva in mano la spatola. A quel gesto tornai a concentrare la mia attenzione sul moro, cui rivolsi un sorriso. Tagliammo la torta tra uno scroscio di applausi e ‘auguri’ e ‘complimenti’ da parte di tutti gli invitati, e anche i camerieri che secondo me avevano alzato un po' il gomito e ci avevano preso gusto ad applaudire e ridere insieme agli altri invitati.
“Io voglio la fetta più grande, me l'avevate promesso!” ci ricordò Niall sorridendo, presentandosi davanti a noi.
“Tranquillo Niall, lo sappiamo” gli feci un'occhiolino sorridendo.
Il cameriere di prima porse a me e a Zayn una fetta di torta ciascuno, per poi tagliarne altre da servire alle persone che si erano avvicinate.
“Jas, vieni un attimo qui!” mi girai sentendo la voce di Max, che mi fece segno di raggiungerlo.
“Non trovi che questa foto sia bellissima?” sorrise raggiante mostrandomi una fotografia che raffigurava un ragazzo e una ragazza che si abbracciavano teneramente, seminascosti da un'albero del grande giardino. Ci misi poco a identificare il ragazzo come Harry e la ragazza come Leya.
“Oh.. Beh, sì” mormorai semplicemente, mentre lui intanto me ne mostrava delle altre, in cui si sorridevano, ridevano, parlavano.
“Ehi! Ecco qui il nostro modello!” esclamò Max indicando Harry che si dirigeva verso di noi.
“Modello?” chiese quest'ultimo aggrottando le sopracciglia in un'espressione tanto confusa quanto divertita.
“Esatto! Guarda qua, vi ho scattato almeno una decina di foto” continuò il biondo, mostrando a Harry le stesse che poco prima aveva mostrato a me.
“Oh...” il riccio si portò una mano sulla nuca, imbarazzato.
“Jas, a proposito, volevo parlarti di una cosa”.
Max capì al volo, lasciandoci soli.
Portai lo sguardo sul piatto che tenevo in mano, giocherellando con la forchettina. Per la seconda volta in quella giornata ci trovammo faccia a faccia, in una situazione abbastanza imbarazzante.
“È.. È buona?” chiese accennando un sorriso, per rompere il ghiaccio.
“Sì, se Niall non l'ha finita tutta dovrebbe essercene ancora” accennai al biondo che stava probabilmente ‘discutendo’ con il cameriere, gesticolando, mentre lui continuava a fare un cenno negativo con la testa, ma eravamo troppo lontani per sentire davvero le parole.
“Allora dovrei sbrigarmi” ridacchiò.
“Senti Jas, io.. Beh, volevo solo dirti che oggi ho passato molto tempo con tua cugina, e.. E non lo so neanche io, è carina e simpatica, boh, forse mi piace” arrossì un po' a queste parole, facendo una pausa. “Io voglio solo che tu sia felice, e se tu sei felice con Zayn, mi sta bene. Tua cugina ti somiglia davvero molto, forse è per questo che mi piace come persona... Abbiamo parlato, abbiamo molto in comune, e quindi.. Io.. Io le ho chiesto di rivederci. Ecco, volevo solo che fossi la prima a saperlo.. ci tenevo? Non lo so, mi sentivo solo di doverlo fare” borbottò torturandosi nervosamente le mani.
Annuii.
Ricapitoliamo. Lui è innamorato di me, ma visto che io non sono ‘disponibile’ punta su mia cugina che in fondo mi assomiglia. Le chiede di uscire, e vuole che io sia la prima a saperlo, senza un motivo preciso.
È parecchio confuso il ragazzo, mi dicono.
“Harry, non devi ‘chiedermi il permesso’ se vuoi uscire con mia cugina, se lei ti piace, sono felice per te. Mi dispiace di farti stare male, e se lei invece riesce a renderti felice, va benissimo” gli sorrisi, per poi avvicinarmi incerta e abbracciarlo, nonostante avessi la torta in mano.
“Davvero, io ti voglio bene Harry” sorrisi appena con il viso sulla sua spalla.
Ebbe un tentennamento.
“Io.. ” ebbi il dubbio che stesse per rispondere ‘io ti amo’, ma poi ci ripensò. Sospirò.
“Anche io, Jas”.


“Ehm, Zayn?”.
Sobbalzai, sentendo la voce di mio fratello, girandomi di scatto.
Stavo parlando con Zayn di Harry e Leya. O meglio, Zayn mi aveva praticamente costretta a raccontargli di loro due dopo che Max aveva mostrato anche a lui le foto e aveva visto Harry parlare con me.
Voleva sapere tutto, la pettegola.
Ovviamente tralasciai qualche particolare -e penso che abbiate capito quale-.
“Jas, potresti lasciarci un attimo soli?” mi chiese lui, sorridendo.
“Che?”.
Lui guardò Zayn.
“Adesso che sei il marito di mia sorella, noi due dobbiamo fare un discorsetto” affermò Shedi, serio in viso, ma anche un po' divertito dalla reazione si Zayn, il quale, poveretto, sgranò gli occhi lanciandomi un'occhiata disperata.
Io trattenni a stento una risata, e scossi la testa.
“Oh, capisco. Certo, vi lascio soli. Amy e Safaa mi stanno chiamando”.
Non ebbi bisogno di girarmi per sapere che Zayn aveva alzato gli occhi al cielo e sbuffato, probabilmente imprecando, e lo sentii sussurare un ‘noi due dopo facciamo i conti’. Sorrisi strafottente, anche se lui probabilmente non mi vide.
Certo, dopo. Intanto pensa a sopravvivere adesso, a mio fratello, e poi ne riparliamo.

Bevvi un altro bicchiere di spumante, mentre osservavo Zayn e Shedi da lontano.
Stavo bevendo troppo? Nah.
Mi gurdai intorno, sorridendo felice.
Il miglior giorno di sempre.



 

MAPA_'s time

Ehila ragazzuole (?), beh ho detto tutto all'inizio.
Scusate il ritardo e scusate gli errori, visto che non ho fatto in tempo a ricontrollare u.u
Faccio di nuovo gli auguri a quella meraviglia di Jawaad, aw, AUGURI ZAYN!!!!
❤💕
Poi volevo ringraziare voi, perché anche voi siete delle meraviglie.
Cioè, 153 recensioni (di cui 2o solo all'ultimo capitolo), 69 (lol) preferiti, 33 ricordati e 80 seguiti.
IO.VI.AMO.
Caso chiuso :')
Ora vi lascio, a presto splendori❤💕
MAPA_

  
Leggi le 12 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: MAPA_