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Autore: lou_louu    14/01/2014    4 recensioni
“Ciao! Sono Harry Styles!” mi dice, tendendomi la mano.
Guardo prima la sua enorme mano, per poi rispostare lo sguardo sul suo.
Sorride. Semplicemente sorride.
Gli prendo la mano.
“Amy Payne!”.
Lui si porta la mia mano alla bocca, per poi lasciarvi un piccolo bacio.
“È un piacere, Amy!”.
Ritraggo subito la mano, pulendomi sui jeans il dorso.
Lui ride.
Amicizie, amori e... calcio.
Spero che vi piaccia!
Genere: Comico, Romantico, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 12.





“Mi mancherai, fratellone!”
“Amy, starò via solo 3 giorni!”
“Beh, mi mancherai comunque!” esclamo, stringendolo più forte.
Sono le 7 e 30 del mattino. Lunedi mattina, per precisare.
Mia mamma mi ha letteralmente trascinata giù dal letto, per poter salutare mio fratello, che sarebbe partito per l’università.
Anche se sarebbe stato via per pochi giorni, mi sarebbe mancato.
Chi avrei preso di mira per fare i miei scherzi?
Chi mi avrebbe sostenuta nella guerra contro Styles?
Come avrei fatto senza il mio consigliere?
È per questo che sono tra le sue braccia ora, premendo la faccia nella sua maglietta.
La sua mano sfrega la mia schiena, per confortarmi.
“È l’ultimo esame questo, sorellina. Poi staremo insieme per il resto dell’estate.”
Mi stacco subito da lui, con gli occhi spalancati.
“Woho Payne, frena il treno! D’accordo che mi mancherai, ma passare l’estate insieme è un po’ troppo!”
Liam scoppia a ridere, come i miei genitori, che hanno assistito a tutta la scena, già pronti nei loro vestiti eleganti per andare a lavoro.
Sono l’unica ancora in pigiama.
Il mio letto ha ancora bisogno di me.
Liam mi scompiglia i capelli e poi si china per prendere la valigia.
Lo saluto dalla porta con mia madre affianco, mentre sale in macchina con mio padre.
Lo avrebbe accompagnato in stazione, dove Liam avrebbe preso il treno per Londra, per poi partire per il lavoro.
Mia madre si gira verso di me, non appena la macchina ha voltato alla fine della via, sparendo tra le case del quartiere.
“Fai la brava, Amy. Io ora devo andare al lavoro, ma sarò a casa prima che andiate ad allenamento.” mi dice, mentre fruga nella borsa alla ricerca delle chiavi della macchina.
Io ridacchio, mentre me le rigiro tra le mani.
Se le era dimenticate sul mobile accanto alla porta prima che uscissimo sul porticato.
“Stai tranquilla, mamma. Sai che sono sempre brava!” esclamo, lanciandole in mano le chiavi.
Lei mi sorride.
“Sì, lo so tesoro.” mi dice, lasciandomi un bacio in fronte, per poi incamminarsi verso la macchina, parcheggiata nel vialetto.
Adoro mia mamma.
È un grande esempio per me.
Parte presto per il lavoro al mattino e torna appena in tempo per vedermi scappare agli allenamenti di calcio.
Quando torno a casa, la cena è già pronta in tavola e, ogni volta, si supera, preparando cose nuove.
Ma se c’è un difetto in lei, è quello di non tenere la bocca chiusa.
“Mamma!” la richiamo dal portico, mentre apre la portiera.
Lei si volta, aspettando che io parli.
“Se racconterai altre cose ad Harry riguardo a me, non troverai mai più le tue chiavi e tantomeno la tua amata macchina!”
Lei scoppia a ridere.
“Scusami, Amanda!”
Spalanco la bocca.
“Mamma!” la riprendo, ridendo.
“Ciao tesoro!” mi dice, svignandosela velocemente.
Sospiro, mentre chiudo la porta.
Gliel’avrei fatta pagare.
Oh sì. Vedrà chi è Amanda!
Salgo le scale, non badando al rumore provocato dalle mie infradito gracchianti, e ritorno in camera mia.
Mi ributto nel letto, cercando con le mani il morbido pelo di Ginger.
“Ginger, vieni qui. Ho bisogno di coccole!” sussurro, continuando a palpare il mio letto.
Ma nessuna traccia del mio gatto.
Spalanco gli occhi.
Dov’è il mio gatto?
Accendo la luce di camera mia e inizio disperatamente a cercarlo.
Guardo sotto la scrivania, dentro l’armadio, sotto il letto… ma niente.
Così, corro giù per le scale, cercando in tutte le stanze.
Rovescio pure il cesto dei vestiti in lavanderia, ma Ginger non c’è.
Non può essere sparito.
Non il mio micio.
Risalgo le  scale sconsolata, con le lacrime che minacciano di scendere.
Entro nella camera di Liam, talmente ordinata che mi innervosisce, e inizio a cercarlo anche lì.
Insoddisfatta, provo nella camera dei miei genitori, sebbene non ci entri mai.
E infatti non lo trovo nemmeno lì.
Mi lascio andare contro la porta della mia stanza, portandomi le ginocchia al petto e poggiando la fronte su di esse.
Una lacrima mi scappa dagli occhi.
Non può essersene andato. Lui è il mio migliore amico.
Non avrei mai dovuto trattarlo male ieri sera, d’altronde lui non c’entrava niente.
Sospiro.
Chissà che fine avrà fatto.
Magari è scappato dalla porta, mentre eravamo impegnati a salutare Liam e si è avventurato nel mondo aperto.
O, più semplicemente, Liam lo ha portato con se all’università.
Se lo ha fatto davvero, giuro che gli ridurrò la camera in un caos.
“Amy?”
La voce di Harry mi chiama, facendomi alzare la testa.
Non l’avessi mai fatto.
È di fronte a me, davanti alla porta socchiusa della sua camera, a petto nudo.
Per poco non mi strozzo con la mia stessa saliva.
Perché lui può girare mezzo nudo per la casa e io no?
Che discriminazione!
Ritorno con la faccia tra le ginocchia, sia per non vedere lui che per disperarmi per il mio gatto.
Ok, soprattutto per non vedere lui.
“Va tutto bene?” mi chiede e lo sento accucciarsi accanto a me.
“Non trovo più Ginger.” gli dico, con la voce flebile.
“Ginger?” dice lui, confuso.
Annuisco, non osando ad alzare la testa.
La sua immagine di fronte a me continua a lampeggiarmi in testa.
Cristo, ci mancava anche questa!
“Veramente, si trova in camera mia.” mi confessa lui.
Alzo la testa, cercando di non pensare alla sua maglietta assente.
“Che cosa?” chiedo, quasi sibilando.
Lui mi guarda strano.
“Ehm.. sì. È venuto poco tempo fa, mentre voi salutavate Liam.”
Mi alzo di scatto, non ascoltando veramente ciò che aveva appena detto Harry, e corro verso la sua camera.
Accendo la luce e vedo Ginger accovacciato sul cuscino bianco, prendendo le sembianze di una ciambella.
“Ginger!” esclamo felice, mentre corro verso di lui.
Il mio gatto alza la testolina e miagola, non appena mi vede.
Mi butto sul letto di Harry e lo prendo tra le braccia, mentre lui struscia il muso sulla mia guancia.
Inizio a ridere mentre lo stringo a me, come se fosse un tesoro prezioso.
“Ma che bel quadretto!” esclama Harry, che si stava godendo la scena appoggiato allo stipite della porta, ancora senza maglietta.
Mi volto verso di lui infuriata, non lasciando Ginger per un attimo.
“Sei un deficiente! Come hai osato nascondermi il gatto?” gli chiedo, avvicinandomi a lui.
Il riccio sgrana gli occhi incredulo, mentre un sorriso si forma sulle sue labbra.
“Io non ho fatto niente!”
Sbuffo. Questa sì che è una scusa valida.
“Probabilmente, il tuo gatto era ancora offeso dal tuo comportamento di ieri sera e ha preferito venire da me.” continua lui, aggirandomi ed entrando in camera sua.
Aggrotto la fronte.
“Ho riconosciuto le mie colpe, ok?” dico, mettendo il broncio.
Harry mi fa un gesto vago con la mano, mentre ritorna sotto le coperte.
Ah che bradipo!
Scendo le scale, rinunciando al sonno che ormai mi ha abbandonato, e, insieme a Ginger, mi dirigo in cucina per la colazione.
Mentre scaldo una tazza piena di latte nel microonde e Ginger si scola il suo, il campanello della porta suona.
Una, due, tre volte.
Questo deve essere Zayn.
Il suo limite di pazienza è davvero molto basso.
Quasi più basso del mio.
“Arrivo!” esclamo, mentre percorro il salotto, facendo gracchiare le mie ciabatte.
Mi ero dimenticata che oggi sarei dovuta andare a correre con lui.
Ma rimanderò: correre con il mio amico ciclo non mi entusiasma molto.
Spalanco la porta e la figura elegante del mio migliore amico mi accoglie sorridente.
“Alla buon’ora!” esclama.
“Buongiorno anche a te, Zayn!”
Lui mi fa un finto sorriso.
“Vuoi entrare?” gli chiedo, aprendo di più la porta.
“No no, sono venuto per questo. Vedi, i miei nonni sono venuti a Londra per passare qualche giorno insieme e oggi li raggiungiamo..” inizia a spiegare, grattandosi la testa.
“Ma che avete tutti? Siete allergici a casa vostra? Tu parti oggi, Liam è partito oggi.. che ho fatto di male?” chiedo, agitando le mani.
Per non parlare di Niall.
Lasciamo perdere.
Zayn ride.
“Mi dispiace, Amy. Sabato sarò presente alla partita, lo prometto.” mi dice, abbracciandomi dolcemente.
Lo stringo a me, lasciandomi coccolare.
“Torna presto!” gli sussurro.
Lui si stacca da me.
“Lo farò. Ma comunque, non credo che sentirai la mia mancanza. Vedo che sei molto occupata!” mi dice ridendo, facendomi un gesto con la testa, dietro di me.
Confusa, mi volto.
Harry Styles sta scendendo molto lentamente, forse anche troppo, le scale, smanettando con il suo cellulare.
Di nuovo a petto nudo.
Sento le guance arrossire per la rabbia. O forse anche per l’imbarazzo.
“Lo ammazzo.” affermo, girandomi verso Zayn, che se la sta ridendo tranquillo.
Ringrazia di essere il mio migliore amico, bello, o saresti già al posto dell’antenna della televisione!
“Ciao Harry!” esclama in risposta, salutando il riccio con la mano.
Questo alza la testa, arrivato alla fine delle scale e sorride verso di noi, agitando la mano.
Il clacson della macchina di Zayn ci fa sobbalzare.
Riesco a vedere le sue sorelle ridere per il gesto appena compiuto.
“Bene, ora devo andare.” esclama Zayn.
“Sì, è meglio.” sbotto, portando le braccia al petto.
Il mio amico scoppia a ridere, per poi incamminarsi verso la sua adorata macchina.
“Ci vediamo presto, piattola!”
Scoppio a ridere.
“Ciao Pakistan!” urlo, agitando la mano.
Ritorno in casa, saltellando verso la cucina, dove trovo il riccio che allegro beve da una tazza.
Mi blocco.
Quella è la mia tazza?
“Harry.” lo chiamo, cercando di stare calma.
“Mmh?” esclama lui in risposta, scolandosi il latte fino all’ultima goccia.
“Quella è la mia tazza!” urlo furiosa.
Lui la posa nel lavandino, come se non gli avessi detto niente e torna in salotto, per salire le scale.
Dove crede di andare?
Me la pagherà per aver bevuto il MIO latte!
Lo rincorro e mi posiziono davanti a lui, prima che salga altri scalini.
“Potresti anche rispondermi!” esclamo, incrociando le braccia.
Lui mi guarda confuso.
“Oh, hai ragione, scusa. Grazie per la colazione!”
Spalanco gli occhi.
Questo si è bevuto il cervello, non il latte.
Gli sorrido falsamente.
“Già. Peccato che quella fosse la mia colazione e non la tua. Su quella tazza c’è scritto il mio nome!”
Ed è vero.
È una semplice tazza di ceramica bianca e viola, con un gatto giallo che si arrampica sul mio nome, stampato a caratteri cubitali.
Ha bisogno degli occhiali, il ragazzo qui.
Lui alza le spalle.
“E quindi? L’altra sera anche tu hai bevuto dalla bottiglia su cui era scritto il nome di tuo fratello.”
Touché.
“Ma lui è mio fratello!” ribadisco io “Tu invece sei…”
Per qualche strana ragione, mi ammutolisco.
Cos’è Harry per me?
Lui è il mio nemico numero 1, colui che mi separa dalla mia ambita coppa.
E allora perché non riesco a dirlo?
Perché ti piace, stupida!
Cerco di non dare retta alla vocina che mi urla nelle orecchie, ma lo faccio, inconsciamente.
Harry si è fatto attento e mi scruta con gli occhi grandi.
“Sono cosa?” mi chiede, mentre un sorriso soddisfatto gli si forma sulle labbra.
Maledetto!
Non fa altro che peggiorare la situazione.
Sospiro e torno in me stessa.
“Sei un cretino!”
Lui scoppia a ridere.
Mi innervosisco.
“Senti, quando sei pronto, vieni giù per il pranzo e prepara la tavola.” inizio a dire, voltandomi e salendo le scale, cercando a tutti i costi di cambiare discorso.
“Oggi abbiamo allenamento alle 6, quindi devi essere pronto per quell’ora.”
Una volta arrivata alla porta della mia stanza, mi giro verso di Harry, che sta tornando pigro in camera sua.
Non credo che abbia ascoltato una sola parola di quello che ho detto.
Ma poi, rivedere la sua pelle in bella mostra mi fa uscire dai gangheri.
“Ah e un’ultima cosa: in casa mia si usa indossare i vestiti e non gironzolare mezzi nudi per le stanze!”
Harry ride divertito e si volta verso di me, dandomi finalmente attenzione.
“Come desidera, vostra maestà!” dice, cercando di imitare un inchino.
Chiudo la porta di camera mia e subito un sorriso si forma sul mio viso.
È stupido quanto è bello!
Oh andiamo!
Quando te ne andrai, stupida e inutile vocina irritante?
Il gorgoglio del mio stomaco interrompe la conversazione con me stessa, facendomi capire che quell’idiota non mi ha lasciato mangiare.
O forse eri troppo occupata per pensare al cibo.
Ah, sta zitta!
 
* * *
 
Una fitta nebbia si è imposta su Wolverhampton questa sera, nascondendo la maggior parte della visuale delle strade.
Io e Harry camminiamo uno al fianco dell’altra, con le borse caricate sulle spalle e il passo pesante.
L’allenamento è andato a gonfie vele, forse anche un po’ troppo.
Ci hanno ridotti a brandelli, facendoci correre per tutto il paese, fino a tornare nuovamente al campo, dove altri esercizi ci attendevano.
Per la prima volta, dopo quasi una settimana, ho visto in difficoltà anche la squadra di Holmes Chapel.
Quindi hanno dei sentimenti, quelle creature!
Louis e Austin non ci hanno lasciato riposare nemmeno un minuto.
<> avevano detto.
O meglio, aveva urlato la voce fastidiosa dell’allenatore biondo platino.
Quanto lo odio!
Ma ora ho un altro problema.
Harry.
Già, perché Jen non ha perso un istante ad assillarmi durante la corsa e a parlarmi di come dovrei approcciarmi a lui.
Non so quanto fiato possieda quella ragazza, ma dev’essere davvero molto se è riuscita a parlare per un’ora, mentre correvamo senza sosta.
Così, ho deciso di accontentarla e le ho promesso che gli avrei proposto di fare qualcosa insieme.
Potete ben immaginare quello che la sua mente “pulita” le ha suggerito in quel momento.
Ma ho tutt’altro in mente.
Forza Amy, o adesso o mai più.
Prendo un respiro profondo e parlo.
“Harry.” lo chiamo, forse un po’ troppo forte.
Lui si volta verso di me.
Per pochi secondi, il suo viso mi rapisce, trasportandomi in un altro mondo.
Diamine! Riprenditi Amy!
“Ehm.. ti andrebbe di guardare un film insieme stasera?”
Harry spalanca appena gli occhi, ma subito un sorriso si forma sulle sue labbra.
“Certo.” mi risponde calmo.
“Bene.” affermo e volgo la testa dall’altra parte, poiché un enorme sorriso nasce improvvisamente sulla mia bocca.
Chi lo avrebbe mai detto che un sola parola, formata da 5 lettere, mi avrebbe risollevato il morale e ridato tutte le forze!
Sono davvero una rammollita.
“Come mai questa proposta?” la voce di Harry interrompe i miei festeggiamenti interiori.
Mi volto verso di lui.
E ora che dico?
Stupida me! Dovrei sapere che non devo mai dare retta a Jen Tomlinson!
“Beh per passare del tempo insieme! Insomma, dobbiamo conoscerci meglio, no?” riesco a farfugliare, mentre con le mani torturo la cinghia della borsa da calcio.
Neanche per un’interrogazione sarei così agitata!
Harry sorride divertito.
“Te lo ha imposto Louis, non è vero?”
Mi irrigidisco.
Beh riccio, ci sei andato vicino!
Gli colpisco il braccio con un pugno.
“Pff figurati! È tutta farina del mio sacco!” esclamo agitata.
Faccio un enorme respiro di sollievo quando la figura della mia casa spicca dalla nebbia.
Grazie a dio!
Entriamo senza perdere un secondo e ci fiondiamo entrambi a tavola.
Mentre la mia famiglia parla con Harry, come al solito, io non faccio altro che pensare a quello che potrebbe succedere dopo.
Magari Harry mi attacca con un coltellino svizzero che tiene nascosto nelle tasche; o potrebbe strangolarmi e ridurre il mio corpo a brandelli a morsi; o addirittura, potrebbe violentarmi!
Stop Amy!
Jen ha ragione, per una volta: è decisamente troppo tempo che non esci con un ragazzo!
Sposto il mio sguardo sulla sedia di fronte a me, vuota.
Quanto mi sarebbe utile mio fratello in questo momento!
Scambiare una sola occhiata con lui e risolvere la situazione.
Non lo avrei mai detto, ma Liam mi manca terribilmente quando non è accanto a me.
Finisco la cena in totale agitazione e mi rifugio in camera mia, trafficando nei cassetti per trovare un film decente da guardare.
Non ho mai avuto problemi sulla scelta dei film da guardare, ma ho capito che questa sera niente andrà come al solito.
Opto per uno dei miei film preferiti: Elizabethtown.
Vedere Orlando Bloom per tutta la serata non è affatto un piano malvagio!
La porta di camera mia si chiude, facendomi sobbalzare.
“Perché hai chiuso la porta?” chiedo ad Harry, indicandola.
“Vuoi tenerla aperta?” chiede lui, confuso.
E far vedere ai miei io e te che guardiamo uno dei miei film preferiti?
“No no, va bene così!” esclamo, e inserisco il cd nella piccola televisione grigia, che da poco occupa uno spazio nella mia camera.
Spengo la luce e mi siedo all’estremità del letto, raggiungendo Harry che era già stravaccato beatamente.
 Faccio partire il film premendo il tasto sul telecomando e cerco di calmarmi.
Già, cerco di calmarmi perché dietro di me c’è il ragazzo pervertito per eccellenza, che in questo momento, al totale buio, potrebbe farmi qualsiasi cosa.
Dio, Amy non pensare a queste cose!
Basta un respiro profondo, forza!
Oh guarda, Orlando in tv.
“Puoi anche avvicinarti. Non mordo mica, sai?” dice la sua voce troppo calma.
Stringo più forte le braccia intorno alle ginocchia.
Possibile che appena mi distraggo, questa sottospecie di macaco mi fa riportare l’attenzione su di sé?
Assurdo.
Ma non posso rifiutare la sua proposta. Ho assolutamente bisogno di appoggiare la testa, troppo pesante per i miei gusti.
“D’accordo. Ma non farti venire strane idee!” lo avverto, mentre mi avvicino a lui, pur tenendo una certa distanza tra i nostri corpi.
Harry scoppia a ridere.
“Mi credi davvero così maniaco?” mi chiede, con fare innocente.
Oh sì, mio caro Styles. I tuoi modi non danno molto spazio all’immaginazione.
Però scoppio a ridere, tenendo lo sguardo fisso sulla televisione.
Quel figo di Bloom è una gioia per gli occhi.
“Diciamo che non ho ancora avuto l’occasione di smentirlo.” rispondo.
Sento i suoi occhi fissarmi, come fa un leone con la sua preda.
Mi volto verso di lui e noto un sorrisetto.
Strano.
“Sei strana, Payne. Ma mi piaci, hai già capito che tipo di persona sono.”
Spalanco gli occhi, non sicura se per il fatto che Harry Styles in persona abbia confermato di essere un maniaco o per le parole ‘mi piaci’ pronunciate da lui.
È un misto di terrore e felicità.
“Sei inquietante, ragazzo!” esclamo, scoppiando a ridere e subito Harry fa lo stesso.
“Che ti aspetti da un ragazzo con questo fisico?” mi domanda, indicandosi vanitosamente.
Alzo un sopracciglio, poco convinta.
“Tesoro, guarda Orlando Bloom in tv. Quello è un fisico, non il tuo.” affermo, appoggiandomi con la testa al cuscino.
Lui spalanca la bocca, fingendosi offeso.
Scuoto la testa.
“Non attacca con me riccio! Sono un’attrice molto più brava di te!”
“Su questo non ho dubbi. La scorsa sera hai recitato da professionista.”
Mi sollevo, guardandolo.
“Come lo sai?” chiedo esterrefatta.
Come diamine lo ha capito?
E io che pensavo di poter vincere l’oscar!
“Non lo sapevo. Ma ora sì.” mi sorride.
Che razza di stronzo!
Questo punto è suo, per stavolta.
Mi ha lasciata senza parole.
Potremmo essere davvero amici. Beh, se non ci fosse la partita di calcio più importante della mia vita.
“Questa te la cedo, Styles. Ma non farci l’abitudine!” esclamo, tornando a stendermi sul letto.
I muscoli iniziano finalmente a rilassarsi, sia dall’allenamento che dalla tensione.
Sono davvero distrutta, in tutti i sensi.
Maledetti allenamenti che distruggono il fisico e il morale.
Grazie al cielo esiste Orlando per risollevare il morale.
La immagine della televisione si fa sempre più sfocata.
Sbatto più volte le palpebre quando mi appaiono due figure di Bloom davanti agli occhi.
Ok che è figo, ma non esageriamo!
Chiudo gli occhi per un istante.
Non lo avessi mai fatto.
Piano piano sento la testa alleggerirsi e il mio corpo rilassarsi definitivamente.
Amy non dormire. Non lasciarti in balia del nemico.
Sento la voce di Harry in lontananza, quasi come ovattata, seguita da una leggera stretta al braccio.
Ma non capisco più niente e mi addormento come un sasso.















OIAC :]

Buonasera a tutte e buon annoooooooo :D
Si sono un po' in ritardo, ma pazienza.
Wohooo siamo al capitolo 12! Come vola il tempo :o
Che ne pensate?
Poverina Amy! Credo che non la lascerò mai in pace, mi piace troppo torturarla :)
Però, mi sono impegnata e ho lasciato un momento dolce ai due piccioncini :3
E Zayn e Liam che la abbandonano! Sti puttani.
After all, ditemi cosa ne pensate. Adoro troppo leggere i vostri commenti, mi rallegrano sempre!
Grazie mille a tutte quelle che seguono questa storia! Mi fate felicissima! :D
Alla prossima bimbe belle (e spero anche presto!)
Un bacioneeeeeee <3 <3
Lu :]


P.S. Zayn +21 D: eeh siamo vecchi, bello!
Spariscoooo
  
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