Storie originali > Introspettivo
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Autore: MaryRoss    15/01/2014    0 recensioni
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il sole era alto nel cielo presentandosi in tutta la sua imperiosa figura. Il calore che egli emanava era così forte che ogni essere vivente rivolgeva ad esso ogni sorta di attenzioni incoraggiando la sfera luminescente ad alzarsi ancora di più nel cielo limpido e azzurro.

Lui era fatto così.

Soprattutto i raggi solari, loro erano un po' vanitosi, amavano stare al centro dell'attenzione e soprattutto volevano sentirsi protagonisti centrali delle vite altrui. C'era però da ammettere che la colpa non era nemmeno attribuibile al loro particolare carattere, la loro bellezza era così spettacolare che chiunque rimaneva incantato e folgorato da tanto splendore.

Alla sua venuta, c'erano degli occhi.

Questi occhi che erano rivolti verso il grande cerchio luminoso, incarnavano proprio la sua straordinaria magnificenza.

Il taglio d'occhi si presentava tirato verso l'alto dando un senso di sensualità allo sguardo, le ciglia folte e lunghe color castagno donavano intensità, e il colore degli iridi erano un qualcosa di davvero insolito. Un color ambra governava la maggior parte dell'iride ma all'interno, quasi vicino alla pupilla, comparivano spiragli di color oro che rendevano l'espressione intrigante e coinvolgente.
Continuando verso il basso, c'era la presenza di una protuberanza marcata ma al contempo proporzionata, il naso che era perfetto e lungo, adatto al suo tipo di viso ovale ma dalle mascelle squadrate e possenti.
Le labbra poi, erano carnose al lato inferiore mentre quelle superiori si presentavano leggermente più sottili ma provocatorie al sol guardare.
A contornare l'opera d'arte c'erano dei voluttuosi capelli color castano scuro, leggeri e lisci come migliaia di fili di pregiata seta e la sua carnagione era così vellutata e bronzea che regalava al suo aspetto un qualcosa di davvero seducente.
<< Si, avanti, guardatemi >> disse il ragazzo rivolgendosi davanti a se, dove la città si svegliava guardando il cielo con aria serena.
Egli era seduto sul davanzale della sua finestra ampia e spaziosa che affacciava al lato dove il sole batteva di più con i suoi raggi potenti.
Mentre il giovane era perso tra quelle fasce di luce che il Sole gli donava, un aggeggio elettronico incominciò a suonare disturbando la sua dedizione e contemplazione a quella visuale mozzafiato.
Il suo sguardo si posò sul suo telefonino che intanto continuava a intonare quella musichetta che in quel momento gli procurò fastidio e irritazione. Prese forza sulle gambe alzandosi da quel posto sacro e si avvicinò alla sua scrivania occupata da libri, pezzi di carta in cui erano incisi numeri di telefono e altre note e un computer portatile poco utilizzato.
Notò immediatamente che quella chiamata proveniva da Akane, una sua collega di lavoro che probabilmente aveva l'innocente intenzione di svegliarlo in quanto sapeva che il ragazzo non era mai puntuale in negozio.
Il ragazzo si precipitò a risponderla con un vivace “ buongiorno “ e dall'altra parte si potè avvertire solo la sorpresa della ragazza nel sentire il suo amico così solare.
<< Deduco che eri già sveglio, vero Gakko? >> disse tutto ad un tratto la ragazza con un tono rassegnato.
<< Da quando il sole ha fatto la sua comparsa Akane >> rispose il ragazzo con altrettanta ilarità e spontaneità.
Ci fu un improvviso silenzio che spezzò immediatamente l'allegro umore di Gakko da farlo diventare preoccupato e impensierito.
<< Akane? >>
<< Perchè diavolo sei ancora lì Gakko? Incominciano tra meno di venti minuti! >> lo canzonò Akane.
Dall'altra parte del telefono si sentì una piacevole risatina che fece sorridere percettibilmente la ragazzina che camminava rilassata, sotto il bagliore solare.
<< Aspettami al solito posto, ok? >>
<< Sbrigati! >>
Si salutarono e Gakko rivolse per l'ultima volta il suo sguardo alla sfera luminosa che oramai era già in alto nel manto azzurro, pensò che quel gioco di luci e ombre che quella palla regalava alla terra era semplicemente fantastico. Con i pensieri rivolti ancora al Sole, decise di andarsi a preparare per poi scendere e raggiungere la sua amica che lo attendeva impaziente nel parco nazionale di Kyoto.
Passarono all'incirca una decina di minuti e finalmente il ragazzo decise di scendere le scale che lo avrebbero condotto fuori alla sua struttura condominiale. Le sue gambe lunghe eseguivano passi slanciati per poter arrivare in tempo dalla sua amica, esse erano fasciate da dei semplici jeans stretti e i suoi piedi grandi ma perfetti e curvi indossavano delle Adidas Hardcourt totalmente bianche . Per ripararsi dal freddo autunnale indossava una felpa nera abbottonata fino all'altezza dell'addome per far poi intravedere una maglietta color grigio scuro con qualche disegno astratto rosso bordeaux, i capelli si presentavano scompigliati ma nonostante il disordine apparivano a posto.
La sua residenza si trovava vicino al parco, fortunatamente si trovava proprio nella zona centrale di Kyoto. Grazie al lavoro che faceva, ovvero commesso in un negozio di strumenti musicali, e anche alla fortuna di saper farsi piacere subito dalle persone per la sua affabilità , gli avevano concesso di prendere un appartamento nel pieno centro.
Con il suo passo lungo e rapido raggiunse finalmente il parco e con una certa fretta prese dalla sua borsa a tracolla il suo smartphone per poter chiamare Akane e avvisarla che era arrivato e farsi poi dire in quale zona precisa si trovasse, senza perdere tempo fece il numero ma qualcuno alle sue spalle attirò la sua attenzione ed era proprio lei.
<< Senza perdere tempo in inutili saluti, andiamo immediatamente dalla signora Noriko! >> la ragazza lo prese per la mano e lo condusse all'uscita dal parco senza nemmeno guardarlo in faccia, Gakko si ritrovò ad essere trascinato da quella piccola figura dall'aspetto esile e fragile ma che al suo interno c'era una gran forza d'animo.
Le sorrise dolcemente anche se Akane non lo potè guardare.  

  
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