Sembrava quasi
surreale, ora ripensandoci, stentava ancora a crederci, era finita, Orochimaru
era morto, ucciso da Sai per poter avere Naruto, Sai che si era ucciso perchè
faceva paura a Naruto. E ora era qui, sdraiato tra le braccia di Sasuke e anche
se sentiva che doveva essere triste per la morte di Sai, non potè fare a meno di
sorridere, accoccolarsi ancora di più al corpo caldo dell’amante.
Era così felice di poter passare
del tempo con Sasuke senza temere di essere scoperto da quel viscido
serpente.
Ma aveva un’ultima cosa da fare.
Sua madre era ancora imprigionata, doveva decidere cosa fare, lasciarla andare
vorrebbe dire mettersi di nuovo al suo servizio, probabilmente non sarebbe più
potuto rimanere insieme a Sasuke...ma era sempre sua madre, doveva trovare una
soluzione e il prima possibile.
La mattina dopo si svegliò
presto, indossò uno yukata bianco, ed andò verso la camera di Orochimaru, quando
arrivò davanti alla porta due guardie lo bloccarono, ma quando notarono chi
fosse lo lasciarono passare. Si Naruto Uzumaki no Yoko era il nuovo signore di
Konoha, Orochimaru aveva firmato un documento in cui li dava tutte le sue terre
e i suoi possedimenti in caso Sai venisse a mancare.
Quando un’ora dopo la morte di
Sai Iruka aveva ufficializzato il tutto Naruto era diventato il nuovo uomo più
potente di tutto il Giappone dopo l’imperatore.
Entrò nella stanza, andò verso un
dipinto appeso sul muro e lo spostò, dietro al dipinto vi trovò un buco con
dentro una piccola scatola d’argento, per quanto ne sapeva Naruto la dentro si
trovava il cuore di sua madre, il demone più potente di
tutti.
Aprì la scatola con dolcezza e
prese tra le mani la pietra che brillava di nero (si brillava di nero nda), il
concentrato più puro dell’odio.
Bravo bambino, portalo da mamma
ora...
la voce di Kyuubi continuava a rimbombarli nelle
orecchie.
Poteva veramente uccidere sua
madre non ridandole il cuore? No, non poteva ucciderla, lo sapeva, ma poteva
veramente rinunciare a Sasuke? Alla sua libertà appena ottenuta? Per tornare a
essere un nulla? Una bambola maneggiata tra le mani di una pazza che sarebbe
stata in grado di uccidere anche interi paesi se solo non li andassero a
genio?
Naruto cosa stai aspettando,
vieni da me, portami il mio cuore. Ancora, la voce che non lo
lascerà mai stare, che lo perseguiterà per sempre.
Cosa fare? Uccidere la tua stessa
madre o sacrificare la tua intera esistenza?
Naruto s’alzò, il cuore ancora
tra le mani ed uscì dalla stanza, attraversò i corridoi e giunse fino al luogo
in cui era imprigionata sua madre. Davanti all’enorme porta d’oro si trovava
Sasuke, braccia incrociate, sguardo duro, vicino a lui c’era la volpetta nove code.
“Cosa vuoi fare
Naruto?”
“Devo parlare con mia
madre.”
“Hai intenzione di ridarle il suo
cuore.”
Il biondo strinse la mano con il
cuore al suo petto, non era stata una domanda, ma una constatazione, una
costatazione che lo colpevolizzava.
“Sasuke...”
“PERCHÉ? ORA, PROPRIO ORA CHE
TUTTO STAVA ANDANDO BENE! Ora che finalmente potevamo stare insieme....” gli
occhi erano rossi e una rabbia incontrollata lo stava corrodendo, una rabbia
mista a tristezza.
“Sasu...”
Lo abbracciò forte, stringendolo
a se, cercando di farli capire che non poteva vivere senza di lui, facendoli
intuire che se non fosse stato Sai ad uccidere Orochimaru l’avrebbe fatto lui,
tutto per lui, qualuncue cosa per averlo al suo fianco.
“Ti amo così tanto Naruto. Il
solo pensiero che tu non starai con me mi fa male, ti prego, non farlo, non
devi.”
“È mia madre Sasuke, sangue è
sangue, le nostre vite sono collegate, da sempre.”
La stretta s’intensificò, poi un
bacio sulle labbra, dettato dalla disperazione: “Non
lasciarmi...”
“Non lo farò. Fidati di me
Sasuke.”
Fidati di me... è una
delle peggiori trappole che un’amante possa adoperare, non puoi dirgli di
no...
“Verrò con
te.”
“Non ho niente in
contrario.”
Un dolce bacio e poi Naruto andò
verso la porta, con un semplice tocco aprì la porta, vicino a lui sentì il moro
stringerli la mano ed entrarono insieme, affrontando colei che vorrà impedire
loro di amarsi...
Sasuke rimase sorpreso
dall’aspetto meravigliosamente imponente che aveva, una volpe enorme dalle nove
code, la pelliccia magnifica, occhi rosso sangue che brillavano di furia e
un’aura di potere risplendeva attorno a lei spaventando ed
attirando.
“Finalemnte sei venuto
Naruto-chan. Vieni qui e dammi il mio cuore, liberami dalle mie
catene.”
Naruto andò verso di lei e
allungò il cuore verso di lei.
Accadde tutto in un secondo, un
flash di luce e le catene si spezzarono, il cuore svanì tornando nel corpo a cui
appartiene e la enorme volpe diventa di nuovo donna.
“Naru-chan, finalmente sono
libera, ora potremo finalmente regnare su questo regno insieme e sono sicura che
il tuo futuro mate ti starà già aspettando.”
Alle parole “futuro mate” Sasuke
si spaventò.
“Kyubi...richiedo un
combattimento.”
Kyubi sbattè le ciglia sorpresa:
“Per quale motivo?”
“Ho sedici anni Kyubi e la legge
prevede che d’ora in poi se riesco a liberarmi dalla forza impositoria dei
genitori posso vivere da solo.”
“Non hai alcuna possibilità di
vincere, non hai combattuto da quando avevi dieci anni.”
“Lo so, eppure non voglio più
stare con te, sei la mia genitrice Kyubi, ma non sei più mia madre, non ti
considero più tale.”
Uno sguardo triste apparve sul
volto del demone volpe e poi annuì: “Se è questo ciò che desideri te lo
concederò. Un solo combattimento.”
“Non chiedo
altro.”
*
Erano sulla piazza di sangue nel
bosco.
Naruto indossava una tuta da
combattimento (come quella degli anbu), al fianco teneva una katana di fronte a
lui stava sua madre con sguardo triste e severo e sopratutto nel suo sguardo si
leggeva qualcosa come l’incredulità, nei suoi occhi si leggeva “non c’è la farai
mai, sei troppo debole.”
Sasuke aveva chiesto un millione
di volte a Naruto se era sicuro, se voleva veramente fare questo, era
preoccupato seriamente per la vita di Naruto e il biondo non aveva combattuto da
quando aveva dieci anni, come poteva anche solo pensare di battere uno dei
demoni più potenti in assoluto?
Naruto estrasse la katana, segno
che era ora di iniziare il combattimento.
Kyubi si gettò verso il figlio,
attacco che venne facilmente evitato, naruto saltò in alto, sfidando le leggi
della fisica, unì le mani e una serie si serpenti si lanciarono verso Kyubi che
gli bruciò tutti, non aspettandosi niente del genere.
Si lanciò di nuovo verso il figlio, tra
le mani teneva due spade, si scontrarono, entrambi avevano una forza d’attacco
micidiale, il risultato fu che le katane si ruppero ed entrambi vennero
scaraventati lontani.
I due rimasero a guardarsi negli
occhi e poi Kyubi parlò: “Dove hai imparato a combattere in questo
modo?”
“Credi veramente che abbia
passato el mie giornate a suonare stupidi instrumenti musicali ed ad imparare a
ballare? Mi allenavo per liberarmi di te.”
“E lo hai fatto senza che nessuno
se ne accorgesse?”
“Ho applicato una barriera per
tagliarmi fuori dal resto del mondo.”
“Sei proprio figlio di tuo
padre.”
Intanto Kakashi e Sasuke stavano
osservando il tutto con lo sharingan, sembravano mosse da niente, ma usavano un
enorme quantità di chakra, anche solo il colpo di prima aveva distrutto katane
antiche che avevano resistito secoli.
Kyubi esprigionò dell’enorme
chakra rosso e mutò, per tornare
all’enorme volpe che era prima: “Sei potente Naruto Uzumaki no Yoko, ma non
sarai mai al mio livello.”
Il giovane mezzodemone osservò la
madre con sguardo insicuro, poi unì le mani e fece sucire il chakra dal suo
corpo, c’era riuscito una sola volta ma s enon funzionava ora, allora non
avrebbe funzionato mai...
Due volpi si stavano
fronteggiando una grande, maestosa e l’altra giovane quasi graziosa si
attaccarono, una contro l’altra.
Naruto
giovane.
Kyubi
vecchia.
Uno aveva appena incominciato a
conoscere la sua forza.
L’altra la conosceva fin troppo
bene.
Uno
all’inizio.
L’altro al
declino
Madre e figlio che combattono,
uno per la libertà, l’altra per tenersi stretto il figlio che, dopotutto, ama,
come solo una madre può fare.
*
È finita, il sangue scende giù
per il corpo del ragazzo, entrambi erano tornati in forma umana, la donna è
affaticata, stanca, ma il figlio ha una mano munita d’artigli nel petto, aveva
attraversato il cuore, distruggendolo, distruggendo l’essenza di ogni demone,
senza cuore, un demone non vive.
Un sorriso di vittoria si staglia
sul volto di Kyubi per un secondo e poi di colpo svanisce, ricordandosi chi
aveva appena ucciso e il suo viso divenne puro shock.
Kakashi stava trattenendo Sasuke
che si era messo a piangere ed urlare alla vista del proprio amato trafitto in
quel modo orribile.
La donna prese il volto del
figlio tra le mani, era ancora vivo, a malapena respirava ma era ancora vivo,
portò la sua mano al proprio petto, estrasse il suo cuore e con un movimento
lento, lo diede a naruto. Sacrificando la sua vita, per suo figlio.
Per cancellare tutto ciò che
aveva fatto.
Perchè sapeva di essere stata
egoista.
Perchè sapeva che una che vendeva
il proprio figlio non meritava di essere chiamata madre.
Perchè alla fin fine, ti ho amato
come solo una madre può fare...
Okay spero che questo chappy non sia troppo banale! Vi avverto che tra pochi chappy qst fiction dovrebbe finire...In caso di errori di battitura avvertitemi! BACI
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