Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Asuka_Asami    17/01/2014    7 recensioni
Storia in revisione;presenza di errori di battitura come TOMILINSON o robacce del genere, scusate. Provvederò a correggere al più presto ogni singolo errore. 
----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
C'è un lato di me che cade a pezzi ed è la parte che tu non vedi.
-Fabri Fibra
Le parole gli morirono in gola, mentre cercava di rispondere a tono. Sussultò non appena sentì le mani possenti e maledettamente grandi di Harry, accarezzargli il ginocchio, per poi risalire lungo la coscia soda che Harry già adorava. Sorrise, vedendo il suo professore rimanere immobile.
“Vieni con me, Louis. Lo vedo che mi desideri, che vorresti baciarmi, torturarmi, farmi gemere, godere …”
“Taci, cazzo.” Sbottò, irritato da quelle parole che avevano un sapore amaro, troppo proibito per essere assaporate. Lui, contrariamente a ciò che lo spingeva ad accettare qualsiasi assurda richiesta di Harry, apparteneva a Zayn. A lui soltanto.
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

7 capitolo

C’è un lato di me che cade a pezzi ed è la parte che tu non vedi.
-Fabri Fibra.

Erano passate due settimane da quando il cuore di Louis aveva ripreso a battere lentamente, stanco del grave peso che doveva sopportare; Un cuore stanco dei continui sussulti  provocati dal ricordo della pelle bollente di Harry, dai suoi occhi verdi ricchi di sfumature indecifrabili, dalle sue labbra perfette di cui Louis ricordava ogni singolo dolce sapore.
Louis in quelle due settimane non aveva fatto altro che piangersi addosso,mentre il senso di colpa gli attanagliava l’anima, facendogli mancare il respiro. Voleva ritrovare l’equilibrio e la stabilità che solo le braccia di Zayn erano in grado di regalargli, ma lui, suo marito, era freddo, distante e Louis era troppo codardo per farsi avanti e raccontargli il conflitto tra la sua anima e i ricordi del pomeriggio in cui lo aveva tradito per la prima volta.
“Louis, io vado a lavorare. Non puoi rimanere ancora qui, ad oziare sul divano. Quando tornerai a lavoro, eh?” Il tono di Zayn era premuroso, ma leggermente alterato. Odiava vedere Louis ridotto in quelle condizioni. Non sapeva cosa fare, come aiutarlo. Era solo capace di stargli accanto, stringendogli la mano, sussurrandogli che tutto si sarebbe risolto. Ma non aveva fatto nulla di tutto questo. Forse perché, sapeva, che qualsiasi cosa sarebbe stata vana.
Era sempre stato Zayn l’anello debole della catena, non Louis. Suo marito, infatti, era stato l’unico a snodare la fitta matassa che era la sua vita anni fa. Adesso, invece, vedere Louis triste, abbattuto, sempre sul punto di piangere, lo faceva sentire inutile. Totalmente e fottutamente inutile.
Da due settimane Zayn non riconosceva più Louis. Non dormivano nemmeno insieme, perché Louis non aveva nemmeno la voglia di alzarsi da quel piccolo divano. Il suo occhi, perennemente limpidi, sempre sul punto di piangere, erano contornati da occhiaie profonde e violacee, che stonavano con l’incarnato roseo del suo viso angelico e delicato e  Zayn  guardando nel ghiaccio delle sue iridi, sentiva di aver perso una parte di Louis, che forse non gli era mai appartenuta; Un dolore, una rabbia, un segreto che Louis non aveva mai condiviso con nessuno.
“Mi dispiace, Zayn, io non ce la faccio.” La voce di Louis era incrinata, mentre tratteneva un conato di vomito. Louis era disgustato da se stesso, dal male che stava facendo a suo marito. Louis lo amava infinitamente, in modi che nemmeno credeva possibili, ma in quel momento lo considerava solo un intruso che si era appropriato di qualcosa che non gli spettava: Il suo cuore. Louis avrebbe preferito strapparselo, per impedirgli di soffrire ancora, mentre le lame affilate che erano le lacrime di Zayn, che in quel momento profanavano le sue gote, lo laceravano.
“Io non ti riconosco più, Louis. E’ da due settimane che te ne stai seduto su quel fottuto divano, con la testa bassa, senza rivolgermi la parola, senza mangiare. Dove ho sbagliato? Cosa ho sbagliato, Louis? Dimmelo, perché non riesco a vederti così, porca troia.” Louis chinò il capo, senza rispondergli.
Errore.
“Sai cosa ti dico, Louis. Io me ne vado. Quando uscirai da questo tuo stato di totale catalessi, allora ne riparleremo.” La voce piena di tristezza di Zayn arrivò come un uragano, facendo crollare quelle fragili barriere che in qui giorni gli avevano impedito di piangere.
Pianse ogni singola lacrima che gli rimaneva in corpo, mentre i suoi singhiozzi erano terribili segreti, custoditi solo da quelle quattro mura di casa sua. Louis aveva deluso Zayn l’amore della sua vita, ma il pensiero che più lo tormentava era la voglia di ricommettere quello sbaglio che gli aveva impedito di dormire, toccare o baciare suo marito. Se Louis avesse nuovamente incrociato quello sguardo smeraldino, ne era sicuro, avrebbe nuovamente rifatto l’errore di lasciarsi andare, facendosi cullare dal dolore che segretamente condividevano.


 
 
Zayn camminava a testa bassa verso il suo studio, mentre il debole sole mattutino accarezzava la sua pelle mulatta. Il vento invernale lo cullava dolcemente, mentre il freddo velenoso, scorreva dentro le sue vene, facendolo rabbrividire.
Non riusciva a credere che Louis, colui che lo aveva sempre sostenuto, amato incondizionatamente, gli avesse voltato le spalle, lasciandolo solo. Sapeva che il problema non era la sua sbornia di qualche settimana prima; Sapeva che c’era di più. Il desiderio di scoprire cosa gli nascondesse era direttamente proporzionale alla paura di perderlo. Senza di Louis, lui sarebbe morto, schiacciato dall’alcol, dalla droga, compagne inseparabili durante il suo remoto viaggio verso la disperazione e la distruzione.
No. Non doveva ricadere in quel circolo vizioso potente, insuperabile. Ne era uscito solo grazie a Louis, al suo amore, alle sue promesse sussurrate in segreto, mentre si amavano come solo due ragazzini soli e poco maturi potevano fare.
Ti proteggerò, Zayn. Prometti però, di non farti più del male. Non lo meriti.
Queste parole si ripetevano nella sua mente in maniera forte e chiara, mentre ricordava il dolce bacio che si erano scambiati, nel buio di una stanza del centro di recupero. Louis era la cosa migliore che gli fosse capitata. Ma, delle volte, aveva come la sensazione di non conoscerlo, come se non fosse al corrente di una parte importante che Louis aveva deciso di dimenticare. A volte lo vedeva distante, perso in un mondo in cui non gli permetteva di entrare. Un mondo pieno di dolore; Dolore  che Zayn riusciva in parte a percepire, ma Louis gli impediva di sentirlo, chiudendosi in una piccola bolla che, una volta scoppiata, gli avrebbe permesso di ritornare dal suo amato marito.
 
 
Louis era ancora seduto sul divano. Gli occhi gonfi dal pianto erano ormai stanchi e le palpebre pesanti si chiudevano in un gesto automatico, mentre il sonno, la stanchezza si impossessavano del piccolo e minuto corpo di Louis. La rabbia scorreva nelle sue vene, impedendogli di respirare, di riflettere con razionalità. Aveva distrutto tutto. Le promesse silenziose stipulate con se stesso, le promesse, sigillate con baci focosi, che aveva dedicato a Zayn erano tutte spezzate, sbriciolate tra le sue dita.
Non ti lascerò andare Zayn. Mai.
Era questo quello che gli aveva sussurrato, mentre si abbracciano sul piccolo lettino del centro di recupero per tossici. Quel letto che li aveva ospitati mentre, con i loro corpi acerbi si amavano segretamente. Erano passati anni, ma di quel ricordo, Louis, ne viveva, perché quella era stata la prima volta che si era imposto di vincere, di salvare ciò che poteva essere distrutto.
 In quel momento, invece, avrebbe preferito non aver mai promesso nulla. Avrebbe preferito essere cenere, perché, in fondo, se lo meritava.
Un suono forte e chiaro, proveniente dalla porta, lo fece sobbalzare, mentre sentiva le gamme molli, impedirgli di camminare.
“Un attimo.” Sussurrò, con la voce debole, mentre  cercava di recuperare un po’ le forze, che sembravano venir meno, ogni qualvolta avanzava di un passo.
 
“Finalmente. Cazzo, fuori si gela.” Disse con voce roca Harry, mentre entrava senza chiedere il permesso, sorpassando il piccolo e minuto corpo di Louis.
“Devi andare, Harry.” Disse con tono di voce basso, rassegnato. Aveva desiderato per due intere settimane rivedere quel corpo pieno di tatuaggi, quelle gambe lunghe, il petto tonico, le braccia forti, che sembravano pronte a proteggerlo da tutto. Gli erano mancate le sue labbra rosse e gonfie, il suo naso perfetto, come una pennellata di Giotto, le sue iridi profonde, che scavano dentro le membra di Louis, catturando la sue essenza vitale. Harry Styles l’avrebbe ucciso, ne era sicuro.
In quel momento Louis lo odiò; Lo odiò perché gli aveva strappato il cuore dal petto, sottraendolo dalla protezione sicura che era in grado di dargli Zayn. Lo odiò perché era sicuro che non sarebbe mai riuscito a dimenticare il male o il bene che Harry gli aveva fatto. Desiderava che Harry Styles sprofondasse nel Lete, così da dimenticarlo per sempre. Ma, in quel momento, mentre imprimeva nella sua mente ogni singolo dettaglio del magnifico volto, ogni singolo piercing che risiedeva nel suo viso, a Louis parve impossibile dimenticarsi dei momenti condivisi.
“No che non devo. Dove sei stato? A scuola non sei venuto per due settimane.- disse tra i denti, spazientito dalla cattiva accoglienza che Louis gli aveva riservato.- Ho dovuto sopportare quella merda di compagni e professori per due maledette settimane e …”
“Cosa vuoi?” Disse deleterio Louis, interrompendolo spazientito.
“Voglio te, Louis. Ti è difficile capirlo.” Avanzò di un passo, mentre Louis, fermo sull’uscio della porta, lo fissava, senza emettere alcun suono, come se fosse ipnotizzato dall’attrazione del corpo di Harry, che catturava ogni   singolo atomo del suo corpo, spingendolo tra le sue braccia. Braccia che non avrebbero mai più stretto il suo corpo, si ripromise Louis.
“No, Harry. Mi dispiace. Quello che è successo è solo una terribile cazzata.” Sputò tra i denti, con un disprezzo che spiazzò Harry.
“Oh, No, Tomilinson. Tu mi appartieni adesso.”
“E cosa te lo fa pensare?” Osservò Harry avvicinarsi con passo felpato, con uno sguardo che lo fece rabbrividire, mentre sapeva che la polvere lasciata dallo sgretolamento delle sue promesse, sarebbe sparita per sempre.
“Il modo in cui mi guardi, il modo in cui il tuo corpo, dannatamente stretto e piccolo, reagisce al mio, incastrandosi alla perfezione. Da tuoi occhi che stupidamente implorano di baciarti, Louis. Ogni fibra del tuo essere mi invita a prenderti e batterti sul quel letto.” Il suo tono roco, eccitato, le sue parole sporche, erotiche, proibite fecero aumentare l’elettricità statica della stanza, portando i loro corpi sempre più vicini.
“Louis, lascianti andare. Fatti trasportare …” Leccò il suo lobo, mentre le sue mani affusolate gli stringevano i fianchi.
“Sii mio, di nuovo.”
 
 
 

AbigayleWood

 Eccomi … :D
Perdonate eventuali errori, ma dovrò revisionare il capitolo domenica. Con questo capitolo spero di aver dato maggiori chiarimenti sul rapporto Zouis, anche se avevo intensione di spiegare tutto in flashback, che ci saranno nei prossimi capitoli. Louis, ovviamente è in conflitto, ma cederà alla proposta di Harry? Non date tutto per scontato;) Volevo aggiornare domenica, ma non sarà possibile, perché sarà un capitolo molto sostanzioso e non di passaggio, come questo. Spero di non avervi annoiate.
Non so quando tornerò … Ok, detta così fa schifo, però, in sostanza, volevo prendere una piccola pausa ( 1 mese o due) e poi continuare e nel frattempo scrivere, perché ho un paio di problemini. Sono indecisa, onestamente. Spero solo di fare la scelta giusta. Dato che oggi sono particolarmente logorroica, ne approffito per ringraziare le ragazze che si sono presentate come   spagnamy love, niky2910, baby_horan2000 e tutte le ragazze che hanno inserito la storia tra seguite, preferite e ricordate.
Spero che lascerete una recensione, perché è davvero importante ricevere un vostro parere e amo leggere le vostre recensioni e pareri.
Un bacioxx
 
 


 
 
   
 
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Asuka_Asami