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Autore: Rodelinda    03/06/2008    4 recensioni
"E assorbe tutto ciò che tocca, e che ogni cosa porta all’estremo, e che si sfrutta ed è sfruttata in pari misura, e che si spreme come un limone, fino all’ultima goccia dolceamara. [...] Io sono Melodramma, con le sue sciocche cadute, la sua magnificenza, la sua acidità e la potenza delle sue note, fuoco dissonante e scala al paradiso."
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mélo
Mélo

La maggior parte della gente nasce per essere normale.
Bambine che giocano con le loro Barbie, i capelli di nylon biondi e ricci, il sorriso smagliante, gli occhioni azzurri. Bambini che fanno sfrecciare le loro macchinine su e giù per artigianali piste di libri, righelli e lego.
Adolescenti sempre contenti, mediamente intelligenti, lunghi orecchini a pendaglio e lucidalabbra rosa, sneakers nere e t-shirt tinta unita.
Adolescenti mano nella mano, occhi negli occhi, maschio-femmina.
Sposi felici, genitori orgogliosi e, a volte, pronti a tirarsi dietro qualsiasi corpo contundente solido di fronte alla scrivania lucida di un esasperato avvocato divorzista che pensa alla pensione come sua unica ancora di salvezza.
E, in fondo al percorso, la luce di una vita eterna, o del Nirvana, o qualcos’altro (generalmente un po’ di Purgatorio e forse il Paradiso).

Io sono nata per bruciare, per consumarmi, per accennare a spegnermi e poi esplodere, per poi estinguermi di nuovo e deflagrare ancora e ancora, con furore, con rabbia, con maestà.
Cresciuta per non stare mai ferma, per vivere, per sbucciare il mio corpo come una cipolla, strato per strato, finché non resta solo il cuore, nudo, pronto per essere ferito; ma è un’anima che brucia, che scotta.
Più la infilzi, la muovi, più lei si riaccende e cresce, e si autoalimenta, come quanto agiti le braci con l’attizzatoio.
E assorbe tutto ciò che tocca, e che ogni cosa porta all’estremo, e che si sfrutta ed è sfruttata in pari misura, e che si spreme come un limone, fino all’ultima goccia dolceamara.

Abbracciami, stringimi, stritolami fino a spaccarmi le ossa. Tu non sai che in realtà sono io che avvinco, io che ti soffoco, io che ti trascino. Io che ti assorbo dentro il mio furore, la mia rabbia, che ti sfinisco, che ti prosciugo.
Perché tu non sai bruciare come me, non sai che tutto può essere un estremo: l’amore, l’amicizia, la lealtà, la passione, l’odio.
Io sono Anna Karenina, Violetta Valery, Aida ma anche Janis Joplin, Marlene Dietrich e Cristina di Svezia.
Io succhio, succhio gli sguardi, la vita, l’essenza.
Io sono Melodramma, con le sue sciocche cadute, la sua magnificenza, la sua acidità e la potenza delle sue note, fuoco dissonante e scala al paradiso.
Io voglio il mondo, voglio l’Olimpo, voglio voglio voglio voglio voglio che tutto bruci come me con me sempre.


Io. Ego. Me.

E finisco.
 

   
 
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