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Autore: Nezuchan Sketch    18/01/2014    2 recensioni
Da sempre, draghi e umani si sono dati guerra per decidere la sopravvivenza di una delle due razze, e ormai la guerra è in stallo, in una situazione dove anche una creatura può fare la differenza, soprattutto quando le si offre la cosa più preziosa al mondo: la propria libertà.
Genere: Fantasy, Guerra, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti
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- Questa storia fa parte della serie 'La guerra dei draghi'
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Era strano ritrovarsi di nuovo intrappolati dopo così poco tempo. Però, loro non mostravano la sadicità che dimostravano gli altri che mi avevano tenuta imprigionata. La cella era più grande e prima di farmi entrare fecero in modo che i miei denti non mi ferissero più. Mormorai qualcosa per ringraziarli prima che mi chiudessero nella cella.

Era strano, ma non ce l’avevo con loro. Era come se sapessi che stavano facendo solo il loro lavoro. Una guardia mi sorvegliava da fuori, e la guardai, sedendomi a terra vicino alla gabbia. La sua pelle era leggermente abbronzata, mentre i suoi capelli erano rosso scuro. Lo osservai per un po’, prima che un'altra guardia arrivasse, dicendo: “E’ iniziata la seduta. Spero per lei che non la torturino”

Il mio carceriere mi guardò: “Riposati pure, tanto ci metteranno delle ore a decidere, come al solito” Mi girai e mi avvicinai al giaciglio che avevo in cella. Questo era diverso da quello a cui ero abituata, era più morbido e riuscivo a stendermi tutta.

 

“Erathiel! Non puoi farlo!” Una voce femminile mi svegliò e mi girai verso l’entrata della cella. Una persona dai lunghi capelli argentati stava di fronte alla donna dai capelli blu di prima. Mi feci istintivamente indietro, tirando fuori gli artigli e iniziando a ringhiare, ma lei non mi degnò neanche di uno sguardo. “E perché non potrei, di grazia?”

“E’ ferita ed ha bisogno di cure. E di certo non necessita delle tue alquanto inadeguate attenzioni, Erathiel” La ragazza che mi difendeva sembrava non aver paura di lei, e Erathiel la guardò infuriata ed alzò una mano artigliata, prima di riabbassarla. “Sei fortunata che non posso ucciderti, Chiery. Fa come diamine vuoi” Detto questo se ne andò, lasciandoci sole. Ora che ci facevo caso, anche le guardie se ne erano andate.

La ragazza si girò, guardandomi e poi dicendo: “Scusa per la scenata, ma Erathiel… - sospirò, quasi annoiata, come se non fosse la prima volta che vedeva questa scena ripetersi. – Diciamo che avrebbe preferito che fossimo più duri con te.”

Annuii, pensando che l’avevo notato già da prima che smaniava dalla voglia di uccidermi. “Non mi sono ancora presentata: io sono Chiery, una guaritrice.” La osservai meglio: aveva i capelli argentei, che le scendevano fino alla vita, mentre d’aspetto mi ricordava una giovane ragazza. I suoi occhi erano verdi ed indossava una strana veste dorata con richiami bianchi.

-          …salve?

"Allora hai davvero il dono delle lingue. Beh, questo renderà più facile comunicare. Sai parlare solo questa lingua o anche altre?"

-          lingue? - chiesi, inclinando la testa.

"Lo prendo per un no. Anche se parziale é sempre un dono" - mentre parlava prese un mazzo di chiavi ed aprì la cella. La guardai ancora confusa, senza capire. "Su, vieni con me che così ti curo. " Mi avvicinai a lei e la seguii. Sembrava conoscere a memoria i cunicoli della prigione, ma prima di uscire mi fece mettere un mantello scuro. Camminammo tra le strade e molti la salutarono; sembrava che fosse conosciuta lì. In breve giungemmo ad un edificio chiaro, dove c’era una scritta in uno strano linguaggio sopra. “Questo è il mio laboratorio. Di solito è qui che guarisco gli altri”

-           Guarire? Cosa vuol dire? – Prima di rispondermi ci pensò un attimo.

"Vuol dire che fanno smettere il dolore degli altri. Siediti lì" indicò un letto vicino al centro della stanza.

Feci come mi era stato detto e l'aspettai. Si legò i capelli, si mise un mantello bianco e si mise una strana cosa di ferro in faccia.

-          che cos'é?

"sono occhiali. Servono per vederci meglio da vicino, in questo caso"

Prese anche delle pezze e due secchi, uno vuoto e uno con dell'acqua e si avvicinò. "Apri la bocca" Obbedii e mi mise due dita in bocca, tastandomi i denti cautamente e i muscoli. "Penso che dovrò limarti i denti. Quelli superiori sono troppo grandi e feriscono la gengiva. Per ora hanno solo lanciato un incantesimo per rimpicciolirli un po', ma tra poco l'effetto svanirà. Caccia la lingua - osservò la lingua per un attimo - questa sta bene"

Prese i miei polsi e li controllò, notando che erano arrossati e sporchi. “Quanto tempo ti hanno tenuta incatenata?”

-          Non lo so. Sono sempre stata lì.

Annuendo prese una pezza, pulendo le ferite. L'acqua bruciava, ma strinsi i denti, senza dire nulla, mentre continuava a occuparsi di me.

 

"Chiery, hai finito?" La ragazza dai capelli rossi che mi aveva salvata era ora sulla porta, con abiti diversi da quelli che aveva prima.

"Quasi. Ma non pensi che debba farsi un bagno prima? Lyran, conosci mio padre e gli altri, prima l'aspetto e poi il resto." Sospirò, per poi dire: "Quanto ci metti per renderla presentabile?"

"Non sono una cameriera, e poi quell'idiota di Erathiel era ferita prima, quindi vorrei andare a vedere cos'ha. Puoi anche occuparti tu della chimera. Tanto sai dov'è il bagno, e ci sono degli abiti per lei lì." dicendo questo finì di guarire le ferite, prima di salutare Lyran e me ed uscirsene.

 

"Ecco fatto, ora sei pronta." Mi guardò per l'ultima volta, annuendo. "Beh, meglio di così non potevo fare nulla. Su, andiamo a presentarti agli altri grandi capi" disse e mi fece segno di seguirla. Ci dirigemmo verso la torre al centro della città, che era anche l'edificio più alto. Troneggiava su tutti ed io lo guardai, coperta dalla sua ombra, prima di entrare seguendo Lyran.


Note: I draghi definiscono l'abilità di comprendere e parlare le lingue 'dono' perchè sono rare altre razze che lo possiedono. Nonostante ciò, il soggetto 2-a ha la capacità solo di comprendere e non di parlare altre lingue.


Eccoci qui con il terzo capitolo, narrato questa volta dalla chimera (a cui devo ancora dare un nome).  Spero che vi sia piaciuto e perdonatemi gli eventuali errori grammaticali.  Le recensioni sono sempre gradite :D
   
 
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