Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: Seiko e Yumiko    03/06/2008    2 recensioni
In una sperduta penisola del Giappone, nascosta a occhi indiscreti, sorge la NJ Accademy, rinomata accademia ninja. Solo pochi prescelti possono frequentarla, selezionati fra migliaia, pronti a tutto per servire il loro paese, disposti anche al sacrificio estremo.
<< NO! Non ho voglia di alzarmi, voglio dormire! >>
Ecco, come non detto...
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akasuna no Sasori , Deidara, Sasuke Uchiha, Tenten
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Prima di iniziare la lettura, leggere QUA.
Sono stati inseriti due nuovi personaggi, Seiko Tojiki e Yumiko Nakamura, le nostre alter ego versione manga.
Su di loro, non anticipiamo nulla, capirete leggendo la storia!
Buona lettura

 

Ormai era passata un'ora ed erano ancora su quel maledetto treno. Nessuno conosceva la destinazione.

Seiko appoggio la testa sul finestrino e cominciò a fare disegnini con il dito sul vetro appannato, guardando incantata le goccioline che scendevano lungo la superficie liscia. Fuori cadeva una leggera pioggia e c'era un mare di umidità.

“Dannata umidità” pensò la ragazza, e prendendo fra le dita un riccio biondiccio sospirò “questi capelli si arricceranno ancora di più”. Si girò leggermente a destra e vide Yumiko con le cuffie nelle orecchie che ascoltava rilassata la musica.

“Beata lei, non si preoccupa di niente... forse non ha capito bene la situazione! ci hanno fatto

salire su un treno del quale non conosciamo la destinazione e inoltre i nostri genitori erano d'accordo!!! Questa è la cosa che mi preoccupa, i miei sono talmente protettivi che mi hanno lasciato a malapena andare in gita con la scuola a Kyoto! Ma stavolta sembravano quasi... orgogliosi! è un'accademia rinomatissima! Non mi hanno saputo dire altro e due giorni dopo aver preparato le valigie mi hanno sbattuto qui. Sì, due giorni. Sono passati solo due giorni da quando ho ricevuto quella maledetta lettera... dove diavolo è finita?”

Si mise così a rovistare nello zaino, tirandola fuori poco dopo. Osservò attentamente la busta e la fece scivolare tra le dita magre. Era bordata di rosso e al centro in rilievo era situata la scritta “NJ Accademy”.

La girò, non c'era mittente. Tirò fuori il foglio che si trovava al suo interno, era solo un foglio di carta ma non immaginava neanche quanto questo semplice foglio avrebbe segnato la sua vita. Poche righe, le lesse. Meglio dire le rilesse, dato che era ormai la centesima volta che lo faceva, o forse di più, aveva perso il conto.

“Egregia signorina Tojiki, dopo averla selezionata tra milioni di persone siamo lieti di informarla che lei è ufficialmente ammessa alla rinomata NJ Accademy dal 1 settembre.”

Fece un sorrisetto beffardo. “Tutto qui. Queste due righe e un biglietto del treno privato della NJ Accademy. Che bella esperienza!!”

Bhè, almeno non era sola: l’intero treno viaggiava senza conoscere la meta, ma non tutti sembravano preoccuparsi come lei. Yumiko era sempre rilassata, vicino a lei Tenten leggeva una rivista.

“Sicuramente saranno quei giornaletti smielosi che compra di solito, con quelle storie di ragazze innamorate e disperate” Certo questo era un suo difetto “Ma nonostante tutto” pensò Seiko “è una buona amica”.

Più a sinistra si scorgevano le gambe di Ino, accavallate in modo alquanto sensuale e coperte da una minigonna lunga a dir tanto 30 cm che lasciava ben poco all'immaginazione. In mano la ragazza aveva uno specchietto ed era intenta a darsi il decimo strato di lucida labbra schioccando le labbra di tanto in tanto.

Davanti c'era invece l'area maschile. Vicino al finestrino, Choji si stava strafogando con l'ennesimo pacchetto di patatine, mentre alla sua destra Shikamaru dormiva pacificamente nonostante il casino fatto da Naruto e Kiba, che, poco più a lato, si lanciavano raffiche di pallini di carta.

<< è meglio per te che uno di quei cosi non mi colpisca. >> sibilò Yumiko togliendosi le cuffie.

<< Nervosetta, eh? >> disse Ino continuando a truccarsi.

<< Diciamo che mi sono un po' stufata, ormai saranno passate due ore. Ma che ora è? >>

Tenten distolse lo sguardo dalla rivista spostandolo sull'orologio

<< Le 18:05. >>

Yumiko tirò un lungo respiro e borbottò scocciata << Per quanto ne avremo ancora? E soprattutto, NJ Accademy a parte, dove siamo diretti? In che città, in che isola del Giappone?? >>

<< Sai, io me lo sto chiedendo giusto da... >> guardò l'orologio << un'ora e quaranta. Comunque è ammirevole che tu te ne sia accorta ora e inoltre è un buon tempo! >> saltò su Seiko, sarcastica.

<< Ah. Ah. Ah. >> fece Yumiko con aria tutt’altro che divertita.

Erano abituate a prendersi in giro in questo modo, ma questo non voleva dire che non fossero buone amiche, anzi migliori amiche.

<< Io lo so dove siamo diretti!!! >> esclamò Naruto sghignazzando.

<< Allora parla, genio. >> disse Kiba guardandolo poco convinto.

<< Alla NJ accademy!!! >> concluse sicuro.

<< Ma che bravo!! Proprio un genio!! >> disse Kiba in tono canzonatorio, battendo le mani.

<< Mamma mia... Ma dove sono finita? >> sospirò Ino lasciandosi andare sul sedile << e io che pensavo di essere diretta ad una scuola riservata alle ragazze più belle del mondo! Ma poi ho visto voi... >> concluse girandosi verso le tre ragazze.

<< Io invece pensavo fosse riservata ai più intelligenti, ma poi ho visto te... >> ribattè con aria di sfida Seiko.

<< E lui ... >> aggiunse Yumiko, indicando Naruto, che cominciò a urlare cose tipo << Come ti permetti!! Io diventerò imperatore del Giappone!!! Scalerò l'Everest!!! >>

<< Se, se, l’importante è crederci... >> disse Yumiko scocciata, con gli occhi al cielo, cercando di zittirlo.

<< Beh, almeno qui ci conosciamo tutti! Frequentavamo la stessa scuola a Tokyo, se non altro viviamo tutto questo con persone che conosciamo. >> puntualizzò Tenten.

<< Ma che bellezza... >> biasicò Yumiko tra i denti, guardando male Ino.

<< Ah, le donne... >> sbuffò Shikamaru che, preso in piena fronte da un pallino di carta insalivato, si era svegliato << Che seccatura! A loro non va mai bene niente... >>

<< Bene, genio, allora parla tu! Secondo te perchè ci troviamo nello scompartimento di un treno da ore per andare verso una scuola inesistente? >> sbottò Ino.

<< Semplice. Perchè non siamo come gli altri. >>

Calò un silenzio di tomba, rotto solo dal rumore dei pallini che sfrecciavano in aria.

<< Allora non sono solo io ad essere diversa. >> disse Ino, rompendo il silenzio.

<< Ti sarebbe piaciuto, vero? >> chiese beffarda Yumiko mentre fissava una piccola fiammella apparsa magicamente sul suo dito e la faceva poi scomparire con un solo gesto della mano.

<< Che bel gioco di prestigio!! Me lo insegni? >> esclamò Naruto, guardandola con ammirazione.

<< Scemo! Non è un gioco di prestigio, è una specie di potere! >> lo riprese Kiba, allungandogli uno scappellotto sulla nuca << Io so parlare con i cani! >> aggiunse, orgoglioso.

<< Ma che bello... >> bofonchiò Ino ironica, facendo indispettire il cane di Kiba che, accucciato su un sedile, le abbaiò dietro.

<< Che ha detto il bastardo?!?! >> tuonò inviperita, rivolta al padrone della bestiola.

<< Traduco io! >> esclamò Yumiko alzando la mano << ha detto “taci, puttanone!” >>

<< Tu, brutta... >> si inalberò Ino, dirigendosi verso di lei minacciosa, ma venne bloccata da una forza misteriosa. Cercava infatti di muoversi, però non ci riusciva.

<< Sto cercando di dormire, e voi due mi stante dando un leggero fastidio. Siete seccanti... >> biascicò Shikamaru, irritato.

Seiko guardò il pavimento, era percorso da una linea scura che collegava il ragazzo ad Ino. Sembrava quasi...

<< Un ombra! >> esclamò.

<< Esattamente. Vedete, come Yumiko controlla il fuoco, io riesco a controllare le ombre. E tu che sai fare? >> << Beh... come spiegarlo... >> detto questo, Seiko chiuse gli occhi e dopo essersi concentrata in tutto lo scompartimento cominciarono a sentirsi delle grosse folate di vento, che cessarono appena lei li riaprì .

<< Niente male. >>concesse Ino, sorridendo << Ma io so fare di meglio. >>

L'ombra scomparve dal pavimento e la ragazza cadde come svenuta su un sedile. A questo punto Shikamaru si alzò e disse << Questo corpo fa letteralmente schifo, ma almeno mi sono liberata! >>

<< C-cosa?? >> balbettò Tenten << Ino?!? >>

Ino, nel corpo di Shikamaru, ghignò soddisfatta.

<< Esatto! Niente male, eh? Ora tolgo il disturbo, meglio riprendere le mie meravigliose fattezze! >>

La vera Ino si rialzò dal sedile e si rimise a posto i capelli. Shikamaru era rimasto in piedi, basito.

<< Che diavolo..? >> sussurrò.

<< Scusa, saputello, ho preso per un attimo in prestito il tuo corpo. Comunque, fidati, non è stata una bella esperienza... >>

Dopo aver preso nuovamente il lucidalabbra, si girò verso Choij con un sopracciglio alzato in segno di disgusto.

<< E tu, oltre a strafogarti, che sai fare? >>

Il ragazzo la guardò malissimo e dopo aver alzato una mano in modo che tutti la potessero vedere la ingrandì in modo spaventoso.

<< Che schifo! >> strillò Ino, emettendo un gridolino << E tu, invece? Tu, che leggi quelle riviste idiote? >>

Si avvicinò a Tenten e le strappò la rivista dalla mano.

<< Ridammela. >> ordinò lei scocciata, ottenendo però l'esatto contrario. Ino si avvicinò al finestrino, con l’intenzione di lanciare fuori il giornalino.

A questo punto si vide sfrecciare qualcosa in aria, che passò esattamente fra le dita di Ino trascinando via la rivista: era la penna di Tenten.

<< Lei sì che sarebbe brava a lanciare i pallini! >> esclamò Naruto.

Tutti allora si voltarono verso di lui e Yumiko lo osservò aggrottando le sopracciglia.

<< Dunque, il tipo con la faccia scocciata sa controllare le ombre, io il fuoco, Seiko può creare vortici d'aria, il puttanone si sposta da un corpo all'altro, il tipo che fa il deficiente insieme a te sa parlare con i cani, il grassone ingrassa ancora di più, e infine Tenten ha una mira straordinaria. >> enunciò, contando sulle dita << E tu? >>

Naruto cominciò a pensare, grattandosi la testa in cerca di idee.

<< Io so toccarmi il naso con la punta della lingua! >> dichiarò, sorridendo candidamente.

<< Oh dio! Sei un caso disperato... >> sospirò Yumiko.

A quel punto Seiko si alzò, stiracchiandosi.

<< Vado a sgranchirmi un po' le gambe e a prendere qualcosa da mangiare. >>

<< Ancora?!? >> esclama Yumiko << Sarà la decima volta… beata te che sei secca e non ingrassi mai! >>

La ragazza uscì dallo scompartimento e sospirò. Non ne poteva più di stare lì a testare le capacità di tutti, voleva solo capire dove sarebbero arrivati e quando.

Era nervosa. E quando era nervosa mangiava tutto quello che poteva e sapere poi che non era ingrassata le faceva venire ancora più nervosismo. Quindi ricominciava. Era proprio strana...

Percorse il lungo corridoio del treno fino ad arrivare allo scompartimento dove era situato il bar.

Prese fuori il portafoglio, incasinato come al solito, e le caddero tutte le monetine.

“madonna che imbranata!!” pensò e cominciò a recuperarle tutte. Una però non ne voleva sapere di tornare nel portafogli e continuava a rotolare. Seiko la rincorse girando per il bar a carponi e quando quasi l'aveva presa andò a sbattere contro qualcosa di non bene identificato.

<< Porco cane, che botta... >> borbottò, massaggiandosi la testa, seduta per terra,

<< Tutto bene? >>

Seiko alzò piano piano lo sguardo. Dapprima vide le scarpe, delle all star nere, poi i jeans e la t-shirt. Alzò lo sguardo del tutto. Era un ragazzo all’incirca della sua età. Guardò il suo viso. Era allungato e incorniciato da due ciuffi di capelli lisci e neri nettamente in contrasto con il colore chiaro della pelle.

Seiko rimase immobile, non riusciva a staccare gli occhi da quel viso perfetto, quel ragazzo era meraviglioso.

<< Oh mio Dio... >> sussurrò senza neanche accorgersene.

<< Come? >> chiese lui, fissando i suoi occhi neri in quelli verdi di lei. La ragazza saltò in piedi e si inchinò più volte dicendo: << Scusa... mi dispiace tantissimo, io stavo cercando di prendere... >>

<< Questa? >> chiese con in mano una monetina. Seiko gliela rubò alquanto bruscamente.

<< Esattamente! >> rispose sorridendo impacciata.

<< Sasukeeeeeeeeee! Sasukeeeeeeeeee! >> Si sentì urlare dall'altra parte dello scompartimento.

Seiko sussultò.

<< No... non è possibile... lei?!? >>

Seiko osservò incredula la ragazza, che dopo aver compiuto una corsa disperata trovò un gran sollievo nel saltare al collo di quel figo che si chiamava, a quanto pare, Sasuke.

“Mio Dio è proprio lei...” sospirò squadrandola. Capelli color cicca legati da un fiocco ridicolo, occhi verdi che brillavano solo quando potevano vedere da vicino l'esemplare maschile di suo gradimento, tanto per intenderci il bono, e per concludere vestiti succinti abbinati come il porco. “è proprio Sakura!”

<< Tu?!? >> gridò rivolta a Seiko.

<< Ebbene sì... >> rispose piuttosto scocciata.

<< Che bellezza!! Ci sei anche tu!! Non è eccitante questo viaggio? >> esclamò sorridendo.

<< Beh, veramente sarebbe meglio se sapessi dove stiamo andando... >>

<< Come, non lo sai? A me lo ha spiegato Sasuke! Che carino che è stato... >> disse facendo gli occhi dolci al ragazzo.

A Seiko si illuminarono gli occhi! Prese con una mano il braccio di Sasuke e con l'altra quello di Sakura e li trascinò al suo scompartimento. Aprì la porta ed esultando esclamò: << Ho la soluzione!!Lui sa dove siamo diretti! >>

Ino vide Sakura e Sakura vide Ino.

<< Noooooooooo!! TU?!?!? >> urlarono contemporaneamente

<< Mamma mia, state ancora urlando... io sto cercando di dormire! >> esclamò Shikamaru contrariato dopo essere stato bruscamente svegliato.

<< Bene, cara Ino, è proprio così: ci sono anch'io! Ah, che stupida, non ti ho ancora presentato Sasuke! >> disse avvinghiandosi ancora di più al collo del ragazzo << Viene da una scuola privata di Tokyo ed è dolcissimo... Abbiamo molto legato! >> detto ciò lo guardò con aria d'intesa ma il ragazzo continuava a fissarla con disgusto cercando di staccarsi da lei.

<< Sei proprio rimasta uguale, l'estate non ha placato la tua tempesta ormonale. >> esclamò beffarda Yumiko.

<< Proprio vero... >> disse Ino, alzandosi lentamente e avvicinandosi in modo sensuale a Sasuke << Però non ha imparato molto, non ci sa ancora fare... >>

A questo punto allontanò Sakura dal ragazzo, e mettendosi in punta di piedi per raggiungere il suo orecchio sussurrò: << Se ne hai voglia, sai dove trovarmi... >>

Parlò a voce talmente bassa che solo Seiko, che era accanto a Sasuke, riuscì a sentire. Una vocina cominciò allora a farsi sentire dentro di lei. “Dai, Seiko, cosa ci vuole? Una bella ventata d'aria, la fai sbattere contro la parete, l'osso del collo si rompe e... IL PUTTANONE é OUT!!!!” Seiko cercò per quanto poteva di placare quel suo istinto omicida e fu grata a Yumiko che li interrupe scocciata

<< Se avete finito con queste scene pietose, vorrei sapere, se possibile, in che luogo siamo diretti. >>

Sasuke si staccò da Ino e rispose: << Nella penisola Izu, è lì che si trova la NJ Accademy. >>

<< Certo, la NJ Accademy... Ma che razza di scuola è? >> chiese Seiko.

<< è un’accademia ninja. >> affermò Sasuke, tranquillo.

<< Come?? >> esclamò Tenten << E perchè noi non ne sapevamo niente? >>

Sasuke sbuffò scocciato e continuò.

<< I tuoi genitori che lavoro fanno? >>

<< Mio babbo è disoccupato! >> si intromise Naruto. Tutti lo guardarono malissimo. << Ok, sto zitto... >>

<< Sono insegnanti. >> rispose la ragazza.

<< Quindi ti avranno detto che la NJ Accademy è una scuola rinomatissima, eccetera eccetera, dico bene? >>

<< Esattamente. >> rispose Tenten, annuendo anche se ancora ci capiva ben poco.

<< Ecco, vedi, loro non sanno e non devono sapere che questa è una scuola di ninja! I miei invece hanno già frequentato questa scuola, e anche mio fratello... >> nel nominarlo fece una smorfia << è studente da tre anni, perciò sono a conoscenza di tutto. Alla NJ Accademy sono ammesi solo coloro che hanno determinate capacità che si collegano a quelle ninja. Queste sono ancora poco sviluppate nei giovani ninja come noi, ma con l’allenamento si apprende l'utilizzo di determinate tecniche. Queste si attivano grazie al chakra, l’energia racchiusa dentro ognuno di noi, e all’Accademia potrete perfezionarle. >> Sasuke si fermò e notò che le sue parole avevano avuto un effetto straordinario: tutti pendevano dalle sue labbra ed erano talmente meravigliati che non facevano più domande. << Però >> continuò << Ci sono alcune capacità che non sono legate a nessuna tecnica, si chiamano abilità innate. Nella mia famiglia, per esempio, possediamo lo sharingan. >> Chiuse per un attimo gli occhi neri, e quando li riaprì il loro colore era rosso e intorno alla pupilla vi erano tre piccoli segni. Ciò provocò un “Ohh!!” di ammirazione al quale non parteciparono solo Shikamaru e Yumiko.

<< Questo mi permette di muovermi molto più velocemente del normale e di copiare le mosse dell'avversario. Comunque spiegherà tutto il Preside Sarutobi, quando arriveremo, fra circa... >> Si guardò l'orologio, ma in quel momento il treno rallentò e una voce dall'altoparlante li esortò a dirigersi coi bagagli verso l’uscita.

<< Bene, siamo arrivati. Ci vediamo a scuola. >> Detto questo, Sasuke si allontanò verso il suo scompartimento seguito da Sakura e Ino, che aveva preso già la sua valigia.

Seiko lo guardò allontanarsi. “Irraggiungibile” sospirò.

<< Tutto bene? >> chiese Yumiko, apparsa di punto in bianco davanti a lei.

<< Certo. >> esclamò con aria poco convincente. La ragazza la squadrò inquisitoria.

<< Avanti, cosa c’è? >>

<< C’è che non ho speranze con lui >> sospirò.

<< Con lui chi? >>

<< Con Sasuke. >>

<< SASUKE?!?! >> incapace di trattenersi, Yumiko scoppiò in una fragorosa risata.

<< Che ti ridi?!? >> rimbeccò indispettita Seiko << Non dirmi che è brutto!! >>

<< Bah, è soltanto un moccioso detestabile e presuntuoso. Decisamente, non è il mio tipo! >>

<< E neanche il mio, guarda chi gli va dietro! Ino e Sakura... non posso competere. >>

<< Dai, su con il morale! Tu sei di molto superiore a loro! >>

Seiko prese la sua valigia e si diresse pensierosa verso l'uscita del treno. Ora, non voleva pensare a Sasuke, ma solo alla NJ Accademy.

 

***

Non aveva ancora messo piede nel corridoio, che Yumiko rimpianse immediatamente di non essere rimasta nello scompartimento, possibilmente chiusa a chiave a doppia mandata.

Da ogni parte, gente che urlava, si spingeva, strepitava. Tutti si urtavano coi bagagli, imprecavano, si maledicevano.

Ad un tratto, una ragazza dia lunghi capelli corvini le cadde addosso trascinando con sé la valigia e finendo esattamente sulla sua caviglia. Yumiko non ebbe neanche il tempo di insultarla, che quella si era già dileguata tra la folla, rossa in volto, troppo imbarazzata persino per scusarsi.

<< Tutto a posto? >> le domandò Seiko, gesticolando per farsi capire in mezzo al caos.

No, per niente! Avrebbe voluto rispondere. Non era affatto a posto finire pressati come sardine in scatola in un treno sgangherato verso una scuola di cui conoscevano appena il nome e due cavolate raccontate da un povero visionario convinto di essere un ninja. Non era affatto a posto essere travolta da una ragazzina pazza che per poco non le rompeva una gamba. Era una situazione talmente irreale, talmente assurda da risultare ridicola. Quasi comica. Probabilmente sarebbe scoppiata a ridere se no ne fosse stata lei stessa protagonista.

Ma si limitò a ringhiare un sì poco convinto, masticando imprecazioni tra i denti.

Dopo alcuni penosi minuti in balia della massa, il gruppo riuscì a raggiungere l’agognata uscita, e facendosi largo a gomitate nelle costole scesero dal treno.

<< Aria! >> esclamò Kiba, respirando a pieni polmoni << Stavo soffocando... >>

Yumiko poggiò i palmi delle mani sulle cosce, e si tastò la caviglia. Solo in quel momento si accorse di trovarsi non in una comune stazione ferroviaria come si sarebbe aspettata, ma nel bel mezzo di una radura. Fitti alberi li circondavano, mossi dalla brezza gelida della notte appena calata. I loro alti profili illuminati dalla luna disegnavano ombre scure sul terriccio umido. C’era odore di muschio.

<< Qualcuno mi spieghi dove diavolo siamo finiti... >> mormorò rivolta più a se stessa che agli altri.

Tutti, compreso Shikamaru, si guardavano in giro spaesati, in attesa, completamente dimentichi della pioggia che li stava inzuppando. C’era un silenzio innaturale, sospeso.

Con uno stridore metallico di freni, altri due treni fecero capolinea alle loro spalle, sputando fumo scuro.

Una marea di persone si riversarono disordinate nello sprazzo di luce, spintonandosi a vicenda.

<< Ehi, voi! Primini del treno due, tutti qua davanti a me! >>

Un ragazzo alto, dai lunghi capelli neri legati in una coda bassa, sventolava il braccio in aria, cercando di radunarli. Avrà avuto più o meno 18 anni.

<< E fate passare il mio otouto! >> aggiunse, con un sorriso che non prometteva niente di buono.

Il ragazzo biondo accanto a lui, che doveva avere pressoché la sua età, sghignazzò annuendo, e continuò ad urlare ai mocciosi del treno uno di darsi una mossa, che sta piovendo e mi si bagnano i capelli, cazzo!

Yumiko si alzò in punta di piedi per vedere meglio. Sotto il braccio del ragazzo moro che ghignava divertito, stava un Sasuke assolutamente contrariato, che cercava inutilmente di divincolarsi dalla ferrea presa.

<< Ragazzi, vi presento il mio fratellino! >> annunciò con tono solenne, scompigliandogli i capelli in quello che doveva essere un gesto affettuoso, ma che invece aveva tutta l’aria di una provocazione bella e buona.

Sasuke tentò con un violento strattone di liberarsi, ma il braccio del fratello si stringeva come una morsa sulle spalle, togliendogli ogni possibile via di fuga.

<< Itachi, mollami immediatamente. >> ordinò, comprendendo che qualunque altro tentativo sarebbe stato inutile. Non si aspettava, però, che almeno questo avrebbe funzionato così in fretta, e quando il maggiore lo lasciò andare di colpo, scivolò a terra per la sorpresa.

<< Visto, otouto? Non puoi vivere senza il tuo nii-san! >>

Sasuke si rialzò immediatamente, rosso in volto per la vergogna, e trafisse con un’occhiataccia Yumiko, che si sbellicava dalle risate appoggiata a Seiko, premendosi una mano sulle costole.

<< Ah, un’altra cosa. >> proferì, voltandosi e prendendo a braccetto Ino e Sakura, ancora sconvolte dalla scena precedente << Tenete le mani lontano dal mio scoiattolino, chiaro? >>

Il tono con cui lo disse voleva probabilmente essere minaccioso, ma Yumiko non poté fare a meno di scoppiare a ridere per la seconda volta, seguita a ruota dall’intero gruppo.

<< Dal tuo.. cosa? >> mormorò Sakura, imbarazzatissima.

Sasuke si irrigidì impercettibilmente, facendo appello a tutto il suo autocontrollo per evitare di mettersi a piangere, e pregò mentalmente qualche dio che tappasse la bocca a suo fratello, o almeno gli impedisse di dire quel che lui pensava. Ricordava ancora quando, in seconda elementare, Itachi aveva scoperto quella cosa, il suo ghigno trionfante, la scuola che lo additava sbellicandosi il giorno successivo. Non dirlo, ti prego! Non dirlo!

Ma, a quanto pareva, la Fortuna aveva deciso di non assisterlo, per quel giorno.

<< Piccole maniache. >> sbuffò, lasciando andare le due ragazze.

Sasuke lo supplicò con lo sguardo di tacere, ma Itachi lo ignorò bellamente, sorridendo sornione.

<< Non lo sapevate? Sasuke significa scoiattolo! >>

Ecco, l’aveva detto…

Per la terza volta nel giro di qualche minuto, tutto il gruppo esplose in uno scoppio incontrollato di risa. Kiba stava letteralmente rotolando, imitato da Naruto. Yumiko era piegata a metà, e si teneva convulsamente una mano sullo stomaco, cercando invano di riprendere fiato.

<< Scoiattolino...>> boccheggiò, senza riuscire a smettere di sghignazzare << questa è bella... >>

Seiko lanciò un’occhiata di profondo disgusto alla sua migliore amica, tornando a fissare inorridita Sasuke. Com’è che si dice? Mi cade un mito…

Non riusciva a capacitarsi del fatto che lui potesse chiamarsi... scoiattolo! Come poteva quel pezzo di figo avere un nome tanto stupido? In quel momento, appoggiato a un tronco, le sembrava ancora più bello. I ciuffi neri gli ricadevano sul volto pallido, gocciolanti per la pioggia. Le braccia incrociate, la maglietta fradicia incollata agli addominali scolpiti, si staccò dall’albero e fece un passo avanti.

Deglutì, cercando di trattenersi dal commettere un omicidio. Ripetendosi mentalmente che – purtroppo – il fratricidio era punibile per legge, decise almeno recuperare un minimo di orgoglio. O perlomeno, queste erano le sue intenzioni. Ma, evidentemente, la dea bendata lo aveva abbandonato.

<< Branco di deficienti, se non la piantate all’istante di ridere, giuro che vi… >> sbraitò, gesticolando furioso.

<< Cosa ci fai, scoiattolino? Ci mordi un dito? Oddio, credo che mi arrenderò immediatamente! >> lo sfottè Yumiko, fissandolo beffarda e provocando l’ennesimo scroscio di risa.

<< Vai a farti fottere. >> ribattè piccato, voltandosi verso il fratello. << Allora? >> aggiunse, mantenendo il tono più gelido possibile << Andiamo a questa maledettissima scuola? >>

Gli studenti più grandi si erano già avviati da un po’, così come i nuovi arrivati degli altri treni, ed erano rimaste giusto una ventina di persone a bagnarsi sotto l’acquazzone.

Itachi fece loro strada attraverso uno stretto sentiero, dove le chiome degli alberi li riparavano almeno in parte dalla pioggia. Spiegò che ai diversi treni corrispondevano diverse casate, perciò loro, originari della zona di Tokyo, sarebbero appartenuti alla Foglia, mentre gli altri avrebbero fatto parte della Sabbia o del Suono. Le casate erano da sempre in competizione tra di loro, nonostante ci fosse una sorta di amicizia tra Sabbia e Foglia, una tacita alleanza contro il Suono. Quest’ultimo, a detta di Itachi, era un covo di serpi, e ad esso erano appartenuti tutti coloro che erano diventati nukenin, spietati ninja traditori, dai quali consigliava a tutti di state alla larga, e al suo piccolo otouto era tassativamente vietato averci a che fare.

<< Non ho tre anni, Itachi. Fatti i cazzi tuoi! >>

<< Ce li avevi quando ti infilavi ogni notte nel mio letto perché avevi paura dei mostri sotto il letto! >>

<< Non è vero! >>

<< Ma guarda, uno scoiattolino incestuoso… >>

<< Zitta, tu! >>

Comunque, gli era giunta voce che tra gli studenti del primo anno di Suna si aggirasse un Jinchuriki, rampollo della nobile famiglia Sabaku no, e si vociferava addirittura che avesse già le mani sporche di sangue.

<< Sarà un anno interessante... >>

E quel commento, all’apparenza così disinteressato, riecheggiò nell’aria della notte, lasciando loro il gusto amaro della minaccia.

 

 

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Seiko e Yumiko