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Autore: alaskha    18/01/2014    3 recensioni
In quel preciso istante sentii un bracco avvolgermi le spalle: il profumo era inconfondibile, ed il tono di voce suadente al naturale, lo era ancora di più.
“Malik, che diavolo vuoi?” ringhiai, sottovoce.
“Fingi entusiasmo – sussurrò lui tra i denti, mentre sorrideva falsamente – adesso sorridi e saluta con la mano”
Seguii il suo consiglio, stretta dalla morsa del diavolo.
“Ciao amore, ci vediamo presto” disse Perrie al suo dannatissimo baby Zayn.
“Ciao piccola” lui le mandò un bacio volante, ed io faticai a reprimere quei fastidiosi conati di vomito che mi colpivano ogni qual volta manifestassero il loro amore.
“Restate vivi!” urlò Perrie, mentre l’autobus si allontanava.
Io e Zayn continuammo a salutare con la mano, sorridendo come due idioti, abbracciati.
“Ok, adesso togliti”
Lottai contro di lui, cercando di divincolarmi dalla sua presa, ma lui premette ancora di più con il braccio sulla mia spalla.
“Tu non vai da nessuna parte” sussurrò lui, sulle mie labbra.
“Malik, levati, invadi il mio spazio vitale”
“Adesso ascoltami attentamente – non aveva intenzione di allontanarsi – ho giurato a Perrie che ci avrei provato, ad andare d’accordo con te”
“D’accordo, provaci” dissi stringendomi nelle spalle.
“Certo, ma tu dovrai collaborare”
“Costringimi”
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Long live all the magic we made
Chapter three - Matter of time

 
 
 
Attraversai la strada attenta a non farmi investire, anche se forse la morte sarebbe stata più lieta di un pomeriggio in compagnia di Malik.
Cercai di scacciare il pensiero che 3287436 ragazze avrebbero voluto essere al mio posto, e cercai anche di mettere a tacere la mia coscienza che mi dava dell’ingrata, aprendo la portiera di quel ‘mostro bianco’, denominato così da Rosati.
Appena misi piede in quella macchina, due profondi occhi color nocciola mi scrutarono da capo a piedi.
“Vuoi farmi la radiografia?”
Zayn sorrise divertito, calandosi sugli occhi i suoi scuri Rayban “Buongiorno anche a te, Zafira”
Rimasi a guardarlo per qualche minuto: la giaccia di pelle nera gli stava perfettamente, la maglietta bianca gli dava un tocco sexy misto a trasandato ed i jeans scuri e stretti sembravano essere fatti solo per lui. A completare l’opera: i suoi capelli perfettamente in ordine, ed il viso completamente liscio e sprovvisto di barba, come piaceva a me.
“Vuoi farmi la radiografia?” m’imito, malamente aggiungerei.
Mi riscossi da quei pensieri del tutto inappropriati e mi rilassai sul sedile, guardandolo male “Non copiarmi le battute, Malik”
“Tanto non fanno ridere, Lopez”
La simpatia di quel ragazzo mi abbagliava ogni giorno di più, sul serio.
Mise in moto la sua preziosa Lamborghini, e prima di partire mi guardò.
“Che vuoi? Hai perso la memoria e non sai come si guida?”
“Vuoi dello zucchero, Zafira? Dovrei avere delle caramelle nel cruscotto, prova a cercarle”
“Ma lo sai che questo trattamento è solo ed unicamente per te, Zaynuccio mio”
Zayn mi guardò stranito “Sì, ok, adesso metti la cintura, Zafiruccia mia. Non voglio la tua morte sulla coscienza”
Ah sì? Avrei detto il contrario.
“O forse sì?”
Ecco, appunto.
Evitai di dare peso al suo commento, rifilandogli un’occhiataccia agghiacciante e sfilando dalla tasca dei jeans il mio iPhone (regalo di Liam per il mio compleanno).
“Allora, com’è andata a scuola?”
Disse mentre guidava la sua meraviglia bianca e guardava dritto davanti a sé. Aveva un non so che di estremamente affascinante mentre guidava..
“Bene, credo” risposi vaga.
Zayn ridacchiò “Cosa significa ‘bene, credo’? O è andata bene o male”
Sbuffai, aprendo il ‘nuovo messaggio’ che mi era arrivato.
“Suppongo bene, almeno credo, insomma.. non lo so Zayn, perché mi fai domande così difficili?”
“Difficili? La fisica quantistica è difficile, trovare la cura per il cancro è difficile, tu sei difficile, non certo la domanda ‘Com’è andata a scuola’”
“Non alterarti bello, mi fai perdere il filo del messaggio”
Zayn sbuffò, svoltando a sinistra verso una meta a me sconosciuta “Chi ti ha scritto?”
Smisi si digitare sul mio iPhone e lo guardai di sottecchi “Che t’importa?”
Zayn scrollò le spalle, attento alla strada “È un’altra domanda difficile?”
“No, è la tua baby Perrie”
Si chiamavano così, e baby Perrie era decisamente meno umiliante di ‘baby Zayn’.
“Che dice?”
“Oh niente, voleva solo assicurarsi che fossimo entrambi vivi, e che nessuno dei due avesse ucciso l’altro”
“Immagino già la tua creativa risposta”
“Mi conosci bene, eh?”
“Meglio di quanto pensi”
‘È solo questione di tempo’ ecco la mia risposta creativa.
“Allora? Dove mi hai portata di bello?”
Quando Zayn parcheggiò capii che eravamo arrivati: riconoscevo la via, ma non capivo proprio che intenzioni avesse.
Zayn si tolse i Rayban, riponendoli accuratamente nel cruscotto “A mangiare, ho pensato avessi fame”
Carino da parte sua, anche troppo, in effetti.
Lo guardai con fare inquisitorio “Zayn ti serve qualcosa? Guarda che se hai tradito Perrie ti spacco la faccia, non credere di scamparla solo offrendomi qualcosa da mangiare”
“Non ho tradito Perrie e.. chi ti ha detto che ti offrirò da mangiare?”
Risi di gusto e gli scompigliai i capelli, accaparrandomi un’occhiata omicida. Ma i suoi occhi erano talmente belli che alleviavano la cattiveria con cui mi aveva guardata.
“Se devi fare il gentleman fallo per bene, no?”
Scesi dalla macchina ed iniziai a passeggiare sul marciapiede, non sapendo dove andare. Fino a che Malik non si affiancò a me, tirandomi per la manica della mia giacca verde militare.
“Vieni qui e non allontanarti, Londra è piena di maniaci”
Lo guardai stranita mentre mi teneva stretta al suo fianco con un braccio. In effetti i miei occhi riuscivano a vedere solo il suo mento: era troppo alto quel ragazzo.. o ero io ad essere bassa?
“Non ho cinque anni, Malik”
Dissi scappando alla sua presa e continuando a passeggiare tranquillamente.
“Li dimostri però a volte, quindi vieni qui”
Ma lui mi riacchiappò stringendomi a sé. Non era così male,però. No, infatti era malissimo. Ma cosa diavolo vado a pensare? Il mio cervello era più bacato di quanto io stessa pensassi.
“Dove andiamo a mangiare? In qualche ristornate esclusivo tipo il River Cafè?” domandai colta da insolita eccitazione.
Adoravo il River Cafè: cambiava menù due volte al giorno, ed erano uno più buono dell’altro. Io e Perrie ci andavamo spesso, amavamo la vista che il ristorante aveva sulle rive del Tamigi.
Zayn mi guardò scettico “Italiano?”
“Perché lo dici come se fosse un insulto? Mica mangiano insetti, sai? Come ti sentiresti se qualcuno dicesse lo stesso di un ristorante indiano?”
Zayn alzò le mani in segno di resa “Non ho detto niente di male, hai fatto tutto da sola, e poi perché difendi tanto i tuoi amici italiani?”
Scrollai le spalle, spostando istintivamente un braccio attorno alla vita di Zayn “Siamo vicini di casa, no?”
Zayn scosse convinto la testa, stringendomi sempre di più “No, quella è la Francia, ignorante”
Ci pensai un po’ su, abbracciandolo sempre di più “Ah già, beh è lo stesso no?”
“Certo, se pensi che la Tour Eiffel sia uguale al Colosseo, è lo stesso”
“Quanto la fai lunga per un paio di nazioni, non si offende nessuno no?”
“No, sei tu che avevi tanto a cuore i tuoi italiani”
Avevo perso il filo del discorso, com’eravamo arrivati a parlare di italiani? Bah, io volevo solo sapere dove avrei mangiato, dato che continuavamo a camminare.
“Allora? Questo ristorante esclusivo? Qual è?”
Zayn sorrise divertito, fermandosi davanti ad un locale “Questo qui”
Solo dopo riconobbi la grande emme gialla davanti alle porte del cosiddetto locale. 
Stupide celebrità tirchie.
 
“Oh guarda, un posto libero!”
Afferrai Zayn per la giacca di pelle e lo buttai praticamente sul tavolo libero per occuparlo.
“Sì, grazie, ti manderò il conto della lavanderia”
Scrollai le spalle, accomodandomi sulla panca di legno del McDonald: sì gente, Zayn Jawaad Malik dei One Direction mi aveva portata in un McDonald.
“Tanto vado sempre a ritirare i vestiti di Perrie, che vuoi che siano un paio di jeans ed una giacca in più?”
Lui si tolse la giacca, rimanendo solo con quella sexy maglietta bianca a mezze maniche “Davvero ti manda in lavanderia?”
Annuii vigorosamente e sorridendo, malgrado tutto “Certo,sono la massaia preferita della Edwards”
Zayn sorrise a sua volta “Hai un bel sorriso, peccato che sia raro da vedere sul tuo volto quando sei in mia compagnia”
Rimanemmo a fissarci per un po’ di tempo ,mentre io cercavo una valida motivazione per ciò che aveva detto. Scartando quella più ovvia: era totalmente impazzito. E poi, avevo sul serio un bel sorriso? Non ci avevo mai fatto caso. Dieci punti a Malik per la scoperta!
Forse ora dovevo fargli un complimento anche io? Bah, non sarebbe stato facile da parte mia.
“Beh. .anche tu.. hai un bel.. ecco, sì, insomma..”
Zayn sorrise nuovamente, avvicinandosi al mio viso “Tranquilla, so già di avere un bel sorriso, non c’è bisogno che tu me lo dica”
Brutto deficiente coglione idiota figlio di..
‘Oh mio Dio! Zayn Malik! Non ci posso credere!’ oddio onnipotente ti prego fa che non sia una fan ma solo una sua cugina lontana che non lo vede dall’anno 0.
“Sì piccola, sono proprio io”
No, era una fan.. uffa.
Non mi davano fastidio, le Directioners erano dolcissime, ed anche le Mixers. Ok, avevo un debole per le Mixers: ma solo perché erano di meno, e perché non facevano pensieri impuri sulle mie amiche.
Mentre le Directioners pensavano solo a quanto volessero sbattersi quei poveri ragazzi nei loro camerini.. un po’ di contegno, cavolo.
Li vidi scattarsi qualche foto, firmare qualche autografo e scambiarsi qualche sorriso: Zayn era adorabile con le Directioners. Sembrava fosse innamorato di ognuna di loro.
‘E lei chi è?’ cosa vogliono da me, adesso? Da quando esisto?
“Oh, lei è..”
“La massaia di Perrie Edwards” intervenni, al posto suo.
La ragazza mi guardò stranita, per poi volgere il suo sguardo a Zayn per capirne di più “Sei amico della cameriera di Perrie?”
Zayn scosse la testa, guardandomi male “È la sua migliore amica, non la sua cameriera, è solo molto stupida, scusala”
Sorrisi sarcasticamente “Che ci vuoi fare? Sono fatta così”
La ragazza mi lanciò l’ultimo sguardo perplesso per poi salutare Zayn con un abbraccio d’addio.
“Che c’è?”
Fu la sua domanda non appena la fan se ne andò.
“Niente, perché me lo chiedi?”
Trafficai nella mia borsa alla ricerca di qualcosa che non esisteva, giusto per non dover reggere il suo sguardo e confessargli che era stato davvero carino con quella ragazza.
“Va beh, lasciamo stare, cosa vuoi che ti prenda?”
Tolsi la testa dalla mia borsa per rivolgermi a lui “Giornata all’insegna della gentilezza, potrei commuovermi sai?”
Zayn sbuffò, roteando gli occhi verso l’alto “Muoviti o cambio idea”
“Come non detto. Allora, prendimi un Mc Chicken, le patatine grandi, la coca cola grande e..”
“..e basta, il Mc Donald ha anche altri clienti oltre te. Vuoi finirgli le scorte?”
Lo vidi voltarmi le spalle per raggiungere il bancone del Mc ed io sussurrai un ‘rompi coglioni’ a mezz’aria, per poi concentrarmi sul suo iPhone. La mia batteria stava morendo e, beh sì, anche la sua: ma non avevo intenzione di scaricare del tutto il mio quando potevo farlo col suo.
 
Venti ere glaciali dopo..
“Ma quanto ci hai messo? Ho battuto Lou venti volte a Ruzzle, poi ho messaggiato con un tipo di nome Stephen e ho risposto alla chiamata di tua madre”
Zayn stava armeggiando con i vassoi quando tornò gloriosamente al nostro tavolo “Credo ci siano più Directioners in questo posto che nel resto del mondo”
Addentai una patatina fritta “Ah sì? E cosa te lo fa pensare?”
Lo vidi trafficare con l’orlo della sua maglietta, per poi portarmela davanti agli occhi: ma l’unica cosa che vidi fu il suo petto scoperto.
“Zayn è un posto rispettabile questo, mi faresti il favore di coprirti?”
In verità il vero favore me lo faresti togliendotela del tutto, però va beh.
Zayn mi guardò male “Ti stavo mostrando lo strappo che le ragazze mi hanno fatto alla maglietta, idiota”
Sputacchiai un po’ di maionese “Come osi chiamarmi idiota, decerebrato?”
Zayn sorrise beffardamente, chinandosi sul tavolo “Chiedo perdono, Lolita”
Stava davvero oltrepassando il limite quel pakistano con le manie nudiste. Ed io che credevo fosse Harry ad avere questo tipo di problemi.
Odiavo quel soprannome più di tutto, non sapevo neanche da dove l’avesse tirato fuori. Quando gli chiedevo spiegazioni si giustificava con un ‘sei spagnola’, a me veniva voglia di picchiarlo, Perrie s’incazzava ed eravamo tutti quanti di cattivo umore. Così evitavo di chiederglielo e fine della storia.
“Sentiti autorizzato a chiamarmi idiota, Malik”
Zayn si rilassò sullo schienale della sua sedia “Perché non ti piace Lolita?”
“Perché è stupido”
Dissi addentando il panino, e notando che ero l’unica dei due a mangiare “Tu non vuoi niente?”
“Nah, mi accontenterò delle tue patatine fritte”
Disse rubandomi una patatina e portandosela alla bocca.
Esibii il mio miglior tono ironico “Fai pure”
Zayn sembrò ricordarsi di qualcosa “Hai detto che hai messaggiato con un tipo di nome Stephen?”
Annuii, finendo il mio buonissimo ed adorato Mc Chicken “Come quello della canzone di Taylor Swift: Hey Stephen I’ve been holding back this feelin’..
Canticchiai quella bellissima canzone, ignorando Zayn che roteava gli occhi verso l’alto rubandomi l’ennesima patatina.
“La pianti con sta Swift? Piuttosto, che voleva Stephen?”
Il fatto era che ‘sta Swift’ come si era permesso di dire lui, era essenzialmente il mio idolo: l’amavo, adoravo ed amavo. Era il mio modello di donna: adorabile,bellissima,una cantante talentuosa con una voce da brividi ed una splendida persona. Avrei dato tutto, probabilmente anche Perrie, per un suo abbraccio.
“Chiederti se domani sera ti andava di uscire con lui”
“E tu che hai detto?”
“Ovviamente no”
Zayn mi guardò in un modo sorprendentemente malizioso “Perché? Vuoi uscirci tu con me domani sera?”
Sono io o la temperatura di questo cavolo di Mc Donald si è alzata improvvisamente? Ritrovai la lucidità non appena il mio iPhone vibrò nella mia tasca dei jeans.
“Come cavolo ti salta in mente, Zayn?”
Zayn si strinse nelle spalle “Credi che non l’abbia notato il modo in cui mi abbracciavi prima in strada?”
Lessi il messaggio che mi era arrivato,noncurante delle sue parole “Sì, ok, hai ragione, come vuoi”
“Non mi stai ascoltando, Lolita?”
“Lolita la tua cara mamma, Malik”
“A proposito cosa voleva mia madre?”
Digitai una risposta veloce,per poi riporre il telefono nella tasca dei jeans ed addentare una patatina “Farti presente che quella sera di vent’anni fa avrebbe preferito guardare la televisione, al posto di divertirsi sotto le coperte con tuo padre”
Zayn mi guardò male, prendendo un’altra patatina “Simpatica”
“La pianti di rubarmi le patatine?”
In tutta risposta se ne infilò nove in bocca “Le ho pagate io, cosa vuoi?”
“Oh sì, scusa, mi sono dimenticata di offriti la salsa barbecue, potrai perdonarmi?”
“Certo, solo tu mangi quella schifezza”
“Infedele, è  buonissima e tu non capisci niente di salse”
Zayn scrollò le spalle “Dato che è un requisito così importante mi sento anche un po’ ritardato, a questo punto”
Annuii convinta “E fai bene, ormai è fondamentale un’ottima conoscenza delle salse”
“Finito di parare a caso? Chi è che ti ha mandato un messaggio prima?”
“Per la seconda volta nella giornata: che t’importa?”
Zayn incrociò le braccia al petto “Sei con me, ho il diritto di sapere chi fosse”
“Jake, Jake Rosati, il mio amico mezzo italiano, rammenti?”
“Certo che rammento! È il miglior giocatore di Pes di tutta Londra!”
“Che palle, siete monotematici voi uomini”
Zayn sorrise “Rimarresti stupita nel sapere che io ho un’infinità di qualità nascoste”
“Ah sì? Ad esempio?”
“Ad esempio quella di farti impazzire, giusto Valencia?”
Mi strinsi nelle spalle,inumidendomi le labbra “Dipende dai punti di vista, Bradford”
E quelli erano inevitabilmente i nostri nomignoli,sì li avevamo anche noi: Bradford era la sua città natale, e Valencia la mia.
Zayn stava per rispondere,quando il suo iPhone s’illuminò mostrando la foto della mia raggiante migliore amica.
Baby Zayn a rapporto.
 
Dopo mezz’ora in più del dovuto eravamo a casa, dove Perrie ci stava aspettando seduta sul divano.
“Qual è il vostro problema? È da vent’anni che sto qui ad aspettarvi!” sbottò Perrie, gesticolando come un’italiana matta.
Sbattei la porta di casa e Zayn seguì il mio esempio sbattendo le chiavi della Lamborghini sul tavolo della cucina.
“Prenditela con Schumacher, guida peggio di Harry quando aveva appena preso la patente”
“C’era coda, d’accordo? Londra è trafficata a quest’ora si sa e con una pazza spagnola di fianco che mi urla nelle orecchie è ancora più difficile guidare”
“Come mi hai chiamata, scusa?”
Stavamo per picchiarci, quando Perrie s’intromise e tutto ciò che vidi fu una nuova di capelli biondi.
“Piantatela, ok? Com’è andato il pomeriggio prima di questa tragica parentesi finale?”
‘Alla grande’ fu la nostra apparente risposta all’unisono.
Come no. 
Fu la nostra effettiva risposta silenziosa.





 
You speak a different language, but I still hear your call
ok, mi devo muovere perchè stanno per arrivare Martina e Giulia.
facciamo tanti auguri a lei perchè ha fatto diciotto anni *auguri martiiii* ottimo.
e poi sono stanchissima, perchè sono stata in giro tutto il giorno per Milano.
comunque..
è comparso Zayn yee, avete visto che razza di rapporto che hanno 'sti due?
adesso tolgo le tende che le mie sorelle stanno disagiando anche troppo.
vi amo tanto <3
addio.



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