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Autore: Wholockedhead    19/01/2014    2 recensioni
Il verde profondo degli occhi di lei fu trafitto dall’intensa sfumatura di marrone di quelli di lui.
-Chi sei tu?!-
-Io sono Il Dottore.-
-Dottore, chi?-
-Dottore e basta.-
-Molto bene Dottore e Basta, io mi chiamo Esperia.-
-Esperia, bel nome…bella stella, ci sono passato vicino una volta, davvero magnifica. -
La ragazza lo guardò perplessa, sapeva che il suo nome era il nome di una stella ma cosa intendeva dire?
ATTENZIONE: se leggete questa storia dovete dimenticare tutto quello che è successo al Dottore dopo aver perso Donna ( la rigenerazione, Amy, Rory, Clara, River, ecc..)
Genere: Avventura, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Doctor - 10, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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                                                  NEVER FORGOT:I'M BRILLANT!: 
 
Esperia si svegliò, stava per aprire gli occhi ma sentì delle voci, erano voci fredde…
-Uccidiamola-
 -No! dobbiamo tenerla in vita!-
-Ma se si sveglia inizierà a strillare come fanno tutti quelli della sua specie e io odio sentire le loro urla.-
-Dovrai resistere abbiamo bisogno che lei sia viva, un’esca morta non serve a niente!E poi così, quando sarà il momento, ucciderla sarà ancora più gradevole.-
 
La ragazza si sentì gelare il sangue. Parlavano di lei. Aveva paura, non sapeva cosa fare. Il panico la stava assalendo, non era mai stata molto coraggiosa e quello non sembrava il momento migliore per fare azioni avventate e stupide. Stava elaborando questi pensieri e solo in quel momento si accorse di non essere più sulla sua poltrona ma su una sedia e di avere i polsi legati uno all’altro mediante una specie di corda, che la stringeva procurandogli un forte bruciore. Le sue caviglie invece erano strette alle gambe della sedia. Esperia sollevò di poco le palpebre nel tentativo di vedere qualcosa e nella speranza che nessuno degli individui intorno a lei si accorgesse di quel movimento, così non fu. Quello che vide  furono un paio di piccoli occhi vispi che la scrutavano attentamente. La giovane donna sobbalzo facendo spostare la sedia. A quel punto spalancò gli occhi e si guardò intorno trasalita da una folle paura. Era a casa sua ma i suoi mobili erano spariti. Le sue poltroncine, il tavolino di mogano, la televisione…tutti spariti; c’era solo lei seduta al centro della stanza vuota, circondata da strani esseri somiglianti a delle patate lesse con occhi bocca e arti. Erano tutti uguali e portavano tutti delle tute blu chiaro. Tutti quegli occhietti erano puntati su di lei e molti di loro avevano un sorriso maligno dipinto in faccia. Esperia rimase immobile, tremando davanti a quegli esseri. Uno di questi gli puntò addosso una strana arma. Il respiro della ragazza si fece irregolare ed uno degli esseri lo notò e scoppiò in una risata maligna che le fece venire la pelle d’oca. Anche l’essere che gli puntava addosso l’arma ridacchiò ed infine premette il grilletto: un raggio di luce le colpì il ventre, non gli fece male, anzi le diffuse una forte sensazione di tranquillità, la ragazza si lasciò andare e prima che un sonno profondo l’avvolgesse sentì la finestra del suo appartamento infrangersi facendo un forte rumore e facendo svolazzare pezzi di vetro tagliente ovunque, alcuni di essi gli scalfirono la faccia ma lei svenne lasciando la sua testa chinata di lato e il corpo, senza forze, abbandonato su quella dura e fredda sedia di plastica bianca.
I mostri-patata, che prima erano fissi su Esperia, si girarono all’unisono verso la finestra che era stata appena infranta. Una cabina blu della polizia stava fluttuando nel cielo e si era precipitata nell’appartamento di Esperia e si preparava ad atterrare. I mostriciattoli sorrisero malignamente e seguirono con lo sguardo la cabina blu nei suoi movimenti. Una volta posizionata da dentro di essa vi uscì il Dottore con sguardo fiero e malizioso .-Buongiorno Sontaran - disse con un ghigno :- Salve a lei Dottore- disse uno di loro facendosi avanti :-Ti aspettavamo- disse:
-Si me ne rendo conto- rispose il Dottore guardandosi intorno :- Che avete fatto a questa povera casa? Era così graziosa.-
-Troppe cianfrusaglie, avevamo bisogno di spazio-
-Molto bene Lynx…Dov’è Esperia?- disse guardando il Sontaran negli occhi con fare molto serio. A quel punto un paio di esseri che stavano nascondendo Esperia dietro i loro corpi si scostarono. Il Dottore alzò lo sguardo e la vide, il suo viso si distese in un’espressione di preoccupazione, tolse le mani dalle tasche dei pantaloni e corse verso di lei inginocchiandosi al suo fianco :-Che le avete fatto?!- gridò con rabbia mentre cercava di capire se era ancora viva :- Tranquillo Dottore sta bene, l’abbiamo solo anestetizzata, sapevamo che non avresti resistito.-
-Cosa volete da me?-
-Che domanda sciocca, dopo tutto questo tempo, ancora ti stupisci che qualcuno ti dia la caccia? Tu puoi essere un’arma davvero efficace Dottore, l’energia dei signori del tempo è potente, se usata nel modo giusto può portare chi la possiede a controllare l’universo intero.-
Il Dottore lo ignorò, stava invece cercando di far rinvenire Esperia. Alla vista di quella dedizione il Sontaran rise fragorosamente e continuò a parlare :- Ohoh Dottore, Non cambi proprio mai eh? Sempre alla ricerca di qualche nuova compagna da strapazzare con le tue ridicole avventure...A proposito che fine a fatto l’ultima? Quella con i capelli rossi…come si chiamava? Donna?-
-A quelle parole il Dottore si alzò in piedi e avanzando verso Lynx lo minacciò :- Attento a quello che dici Sontaran, lasciala andare prima che sia troppo tardi-
Il Sontaran rise di gusto lasciando la testa cadere all’indietro, poi tornò a guardare il Dottore con aria di sfida :- Non ci riuscirai Dottore non questa volta-    
Il Dottore rispose allo sguardo nello stesso modo:
-Oh  caro il mio Lynx, tu dimentichi una cosa molto importante!-
Il Sontaram lo guardò con aria interrogativa:
-Io sono brillante -
Il Dottore sfoggio un largo sorriso e poi estrasse velocemente dalla tasca un oggetto di metallo circolare e lo lancio vicino alla sedia dove stava accasciata Esperia :- Quell’oggetto genera un campo di forze, in questo momento circonda Esperia, e se ci tenete a saperlo serve a proteggerla dalla carica esplosiva che ho posizionato proprio lì- disse indicando un punto dietro ai Sontaran che si girarono tutti insieme. A quel punto il Dottore tirò fuori dalla tasca del suo trench un altro oggetto metallico questa volta dalla forma allungata e premette un pulsante, puntandolo sul collo di un Sontaran dove risiedeva l’unico punto debole di quella specie. L’oggetto emanò una lieve luce blu accompagnata da un rumore simile ad un ronzio e all’improvviso tutti i Sontaran si accasciarono a terra con un gemito. Il Dottore sorrise e ridacchio tra sé e sé :-Fin troppo facile- subito dopo si avvicinò al Sontaran di nome Lynx e lo minacciò nuovamente:- Adesso sei più convinto? Teletrasporta te e i tuoi amici lontano da qui non costringermi a fare cose che non voglio fare.- Il Sontaran lo guardò con rabbia ma non si arrese. Con un gesto veloce estrasse un arma e gli sparò. Il Dottore fece appena in tempo a spostarsi quindi il raggio lo sfiorò appena, si rivolse a l Sontaran :- E’ la tua ultima possibilita Lynx!- L’essere ancora sdraiato per terra tentò di sparare di nuovo ma il Dottore fu più veloce e gli tolse l’arma gettandola lontano :- Lynx fermati ti prego, vattene via di qui tu e i tuoi compagni, o dovrò far esplodere la carica che vi confinerà fuori da questo universo e da qualsiasi altro. Sarete imprigionati per sempre. Tu non vuoi questo vero?- il Sontaran fece un ghigno:- Tu sai come siamo fatti noi, i Sontaran sono creati per la guerra, non si arrendono mai, Dottore .-
-Lo so, ma speravo di riuscire a farti fare la scelta giusta.-
Il Dottore fece qualche passo in dietro e si mise di fianco ad Esperia all’interno del campo di forze poi prese il suo arnese e lo puntò verso la carica esplosiva. Una luce azzurra-verde riempì la stanza e una sfera cristallina si espanse prendendo al suo interno tutti i Sontaran. Il Dottore li guardava con rammarico. La sfera si espandeva poi a un certo punto si ritirò portando con se quegli esseri. Il Dottore chiuse gli occhi per qualche secondo ed infine li riaprì. Raccolse il disco di metallo che li aveva protetti
E poi si inginocchiò a guardare Esperia. La fissò per qualche secondo osservando i suoi lunghi capelli rossi che cadevano fin quasi a toccare il pavimento guardò e i lineamenti del suo viso, poi le slegò i polsi e le caviglie e sfiorò delicatamente i segni che le corde le avevano lasciato. Si tolse il trench e lo appallottolò a mo’ di cuscino poi sollevò con estrema attenzione il fragile corpo della ragazza e la posò delicatamente per terra appoggiandole la testa sul suo trench. Il Dottore si sedette accanto a lei con la schiena contro il muro in attesa che si svegliasse.



 


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 Buongiorno! :D o meglio...buona sera!! ecco a voi il secondo capitolo...come promesso ho inserito un po' di azione... o almeno ci ho provato... spero che vi piaccia anche se ritengo di non essere molto brava nelle scene di azione...sono una che preferisce più il genere romantico:3 Grazie mille se state leggendo e se potete mandatemi qualche consiglio e i vostri giudizi...spero sempre di non aver combinato qualche casino scrivendo...tanti baci! al prossimo capitolo ♥♥♥

 
  
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