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Autore: phoede    05/06/2008    2 recensioni
Allora questa mia storia è ambientata al’epoca dei malandrini, inizia alla fine del loro sesto anno e nelle mie intenzioni dovrebbe arrivare alla fine della scuola. Questo è quello che io immagino sia successo in quel periodo, partendo dalle informazioni che tutticonosciamo come la fuga di Sirius e l’inizio della storia tra James e Lilly. Il tutto narrato direttamente in prima persona dai protagonisti.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Allora ecco qua il mio nuovo capitolo

Allora ecco qua il mio nuovo capitolo. Dopo questo capitolo la storia dovrebbe procedere in maniera più spedita, anche perché, ancora non è che sia successo molto, ma questi capitoli mi servivano per inquadrare i vari personaggi e le loro storie pregresse.

Dunque, qui siamo ancora allo stesso punto dei capitoli precedenti, però questi sono i punti di vista di James e di Lily.

Bene allora leggete, e vi scappa di laciarmi detto cosa ne pensate (anche soloper dire che vi fa schifo) a me fa piacere.

Ciao ciao.

Sirius oggi era un po’ malinconico, è sempre così quando sta per finire la suola, non vuole tornare a casa, lui lì ci sta male. Così io e gli altri malandrini ci siamo dileguati e gli abbiamo lasciato il suo spazio.

Ci siamo seduti in riva al lago, sotto quello che abbiamo ribattezzato “il nostro albero”, perché è sempre qui che ci mettiamo.

Remus, come al solito, sta studiando, e ne approfitta per rispiegare a Peter le lezioni del giorno. Codaliscia è un disastro, ma Remus ha una pazienza infinita. Sarà un grande insegnante, se glielo permetteranno. Io sarei onorato se in futuro i miei figli potessero prendere lezioni da lui, altro che tutte quelle storie sull’inadeguatezza di lupi mannari, Remus è mille passi avanti agli altri, lupi o umani non importa, lui è il migliore.

Quanto a me, me ne sto qui sdraiato a guardare le nuvole e penso. Beh a chi volete che pensi? Penso a lei naturalmente.

All’unica ragazza a cui io abbia mai pensato da quando avevo undici anni.

Non è che non sia mai stato con altre ragazze, certo ho avuto le mie esperienze, forse fin troppe, come dice lei ogni tanto!

Penso a quando l’ho vista per la prima volta, sul binario, alla stazione, e lei era lì, sola e un po’ spaesata, ce lo aveva scritto in fronte che arrivava da una famiglia babbana. E io ho capito. Ho capito che era lei la donna con la quale avrei diviso la mia vita. Non so spiegarlo, ma lo sapevo.

Sapevo che o sarebbe stata lei o non sarebbe stata nessuna.

Penso alla prima volta che le ho parlato, che ho sentito la sua incantevole voce, non ricordo neanche che cosa dicesse, ma, per quanto mi riguarda, avrebbe pure potuto declamare l’elenco del telefono, e mi sarebbe piaciuto come se fosse stata un’opera, di Shakespeare, anzi di più!

Penso alla prima volte che abbiamo litigato (che poi era anche la prima volta che ci siamo parlati, realizzo con un ghigno!), com’era meravigliosamente incantevole mentre mi urlava in faccia tutto quello che pensava di me e della mia arroganza (io non sono mai stato d’accordo su questa cosa dell’arroganza, ma lei ne è così convinta che non la posso certo smentire), con il volto rosso e i capelli scarmigliati.

Penso a com’è stupenda quando ride.

Penso a com’è bello il suo sorriso, e a com’è ancora più bello (se è possibile migliorare la perfezione) quando quel sorriso è rivolto a me.

Penso a come sono morbidi i suoi capelli, sono riuscito a toccarli solo una volta, e da allora non ne ho più dimenticato la consistenza sotto le mie dita.

Penso a tutte le volte che abbiamo litigato, a quanto ho sempre trovato stimolante confrontarmi con lei su ogni cosa, e a quanto i nostri punti di vista differiscano su molte cose, ma sono tutte piccolezze, sulle cose importanti la pensiamo allo stesso modo, anche se alla fine, non so bene come, riusciamo a litigare anche se siamo d’accordo

Penso al fatto che nell’ultimo anno il nostro rapporto è cambiato, da quella volta in cui litigò con Piton e io l'ho consolata. Non ho mai capito perché si è lasciata consolare da me, ma da allora siamo diventati amici, o quasi.

Certo non nascondo che a me piacerebbe approfondire, e a volte sembra che… anche lei… c’è, non so, mi sembra di leggere qualcosa tra le righe, ma non voglio certo forzarle la mano.

Nel momento in cui penso a Piton, non posso trattenermi dal fare una smorfia.

Stupido idiota! Avevi tutto quello che un uomo potesse desiderare, avevi lei. E l’hai scacciata in malo modo, offendendola pesantemente, perché la sua famiglia è babbana, e non volevi sfigurare davanti ai tuoi amici Mangiamorte (che nome scemo poi!). Senza accorgerti che lei è mille volte meglio di loro, e tu l’ha scacciata. Ne sarà valsa la pene poi? Io non credo.

Meglio per me, perché quando l’ho trovata in lacrime, nascosta dietro un arazzo, ho potuto fare quello che sognavo da cinque anni: l’ho abbracciata, l’ho stretta a me senza dire nulla e ho aspettato che si calmasse. Quando alla fine mi ha raccontato quello che quel viscido verme le aveva fatto, di come l’aveva trattata, devo dire la verità, ho dovuto fare violenza su me stesso per non andare subito a cercarlo e dargli quello che si meritava, ma come avrei potuto abbandonarla lì da sola, proprio ora, poi, che finalmente era tra la mie braccia?

Alla fine però ho chiarito con lui che se di nuovo avessi visto una lacrima sul volto della mia Lily, gli avrei fatto talmente male, con le mie stesse mani, che avrebbe desiderato che gli facessi un cruciatus, non avevo bisogno della bacchetta magica per rifargli i connotati, le mie mani sarebbero state sufficienti. E per rendere più chiaro il concetto, gli ho fatto un bell’occhio nero.

Tuttora Lily non sa che sono stato io, ma chissà se mi sgriderebbe come faceva in passato quando me la prendevo con Mocciosus, o se lascerebbe correre.

Non lo so, so solo che io per lei prenderei a pugni l’intera scuola, e al diavolo le conseguenze.

Perché lei è la più bella, ha gli occhi più profondi, il sorriso più incantevole, le labbra più rosse, la pelle più morbida, i capelli più luminosi, il profumo più dolce.

Lei è più. E basta.

- James! James! Ci sei? Torna tra noi! James se ci sei batti un colpo!-

- Codaliscia, che vuoi? Non vedi che sto pensando? Non rompere!-dico con aria scocciata.

-Lo vediamo che stai pensando. E sappiamo anche a che stai pensando- interviene Remus, certo lo so che lui è molto perspicace, ma di qui a leggermi nel pensiero…

-E sentiamo geniaccio, a cosa starei pensando?- chiedo non curante, Remus è bravo, ma non è certo un leglimens.

-Allora, analizziamo i fatti! Primo: ti abbiamo chiamato per circa dieci minuti, senza che tu dessi segno di vita, e non credo che le nuvole ti prendano così tanto- l’ho sempre sostenuto io che Remus nota anche i più piccoli particolari.

- Secondo- interviene Peter, come se non volesse essere lasciato in disparte – Hai un’espressione ebete ed un sorrisino da idiota stampato in volto- Però, anche Peter si sta facendo attento, forse a furia di frequentare Remus ha trovato il modo di far trasmigrare qualcuno dei suoi neuroni nel proprio cervello.

- E come se tutto ciò non fosse sufficiente, ti sono pure venuti gli occhi a forma di cuore. Non poteva essere più chiaro neanche se te lo tatuavi in fronte che stai pensando alla Evans!- sottolinea Remus.

- E poi, anche senza tutti questi indizi, non sarebbe stato molto difficile, pensi sempre a lei- rincara Peter.

Mi sento un po’ idiota per il fatto che tutti mi possano leggere in faccia quanto mi piace, ma io non me ne vergogno di certo, anzi!

E poi loro sono i miei amici, sanno tutto di me, solo loro possono permettersi di prendermi in giro per la mia unica debolezza, chiunque altro verrebbe subito affatturato, ma loro possono fare quello che altri non possono neanche pensare.

- E allora, se si capisce così bene che ho pensieri molto importanti per la testa, perché diavolo mi avete interrotto? Si può sapere o devo tirare ad indovinare?- qualcosa lo devo pur ribattere, non posso lasciare loro l’ultima parola.

È Peter il più veloce a rispondere: - Nulla solo che la Evans si è sed… -
Non gli do neanche il tempo di finire la frase, che scatto in piedi come una molla e prima che loro se ne rendano conto sono già a metà strada, con quello che quei due hanno definito espressione ebete, sorriso idiota e occhi a forma di cuore.

A volte vorrei farne a meno, ma che ci posso fare se quando la vedo comincio a camminare sulle nuvole?

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Oggi c’è un bel sole, ho preso il mio libro e ho deciso di fare una passeggiata, e sedermi un po’ in riva al lago a leggere. Probabilmente anche James e i suoi Malandrini sono fuori a prendere il sole e a progettare qualche scherzo.

James. Mi piace il suono del suo nome. Fino a poco tempo fa avrei potuto contare sulla dita di una mano le volte in cui avevo usato il suo nome. Lui per me è sempre stato Potter.

Io per lui ero: Lillina, Lilluccia, tesorino mio, amoruccio, bambolina, luca dei miei occhi, e chi più ne ha più ne metta. Quanto odiavo tutti quei vezzeggiativi stupidi, ma lui lo sapeva e lo faceva apposta. Quando proprio mi andava bene ero Evans.

Ora invece anche lui usa il mio nome: Lily, senza nessun vezzeggiativo, ma lo dice in un modo che mi dà i brividi.

Mi ha dato la caccia per cinque anni, a volte era per provocarmi, ma di solito era per provarci con me (o forse le due cose se la viaggiano di pari passo), ma il risultato era sempre lo stesso: io in mezzo ad un corridoio che gli grido dietro di tutto.

Ma ora è cambiato tutto, all’inizio di quest’anno, quello che credevo il mio migliore amico, ha fatto in modo di rompere definitivamente il nostro rapporto. James, dal canto suo, quando mi ha trovato in lacrime, nascosta dietro ad un arazzo, ha saputo consolarmi, e tirarmi su di morale. Mi ha abbracciata, mi ha ascoltata mentre mi sfogavo, e mai, neanche una volta, ha esternato i terribili pensieri che sicuramente gli passavano per la testa riguardo al mio amico.

Anche se so che quell’occhio nero, il giorno seguente, Severus non se lo è certo fatto andando a sbattere contro una porta.

James pensa che io non lo sappia, e io glielo lascio credere, perché in fondo sono contenta che lui un pochino tenga a me!

E sì, siamo sinceri, ora che sto imparando a conoscerlo meglio, mi piace, e anche tanto.

È molto maturato in questo ultimo periodo. Quando siamo insieme discutiamo di un sacco di cose. E come si accalora per farmi comprendere il suo punto di vista. Oh certo litighiamo ancora, eccome se litighiamo, a volte litighiamo persino sulle cose su cui siamo d’accordo.

Però mi piace tutta questa passione che mette nelle cose che fa.

Certo, quando è con i suoi Malandrini, sembra regredire ad una sorta di stato animalesco, dove è l’istinto più che la mente a decidere la sua prossima azione, così come avviene per gli altri. Come poi siano riusciti a corrompere anche Remus non l’ho mai capito. Sembra quasi che abbia una doppia personalità. Voglio dire, un minuto prima è seduto accanto a me tutto concentrato che discute dei massimi sistemi, il minuto dopo corre dai suoi amici e sembra che abbia ancora undici anni, mentre progetta con loro il prossimo scherzo.

Però è carino, anzi no, è proprio bello.

Tutte le ragazze della scuola farebbero carte false per essere al mio posto, per essere corteggiate da lui.

E sì, perché anche se ha avuto qualche (parecchie) storie, lui non ha mai voluto stare con loro.

Lui dice, da quando abbiamo undici anni, che vuole stare con me, solo con me, che sono la donna della sua vita. Ma come si fa a dire una cosa del genere a undici anni?

Chi c’è là sotto il loro albero? Sono solo tre non possono essere i Malandrini, loro quattro non si separano mai.

E, invece, sono proprio loro.

Remus e Minus stanno studiando, e James è sdraiato lì accanto, sembra stia dormendo. Che fine avrà fatto Sirius?

Vabbè non è che mi interessi, non sono mica uscita per cercare loro, sono uscita per prendere un po’ d’aria e leggere il mio libro.

Ok Lily, ore la smetti di pensare a James, ti siedi qui a leggere e fine della storia!

Beh, e ora che è tutto questo casino? Sono proprio dei bambini, prima erano lì tutti tranquilli, e ora si stanno azzuffando, non credo che cresceranno mai da questo punto di vista, anzi, ho l’impressione che stando insieme regrediscano. Ma come fa Remus a stare con loro, lui che è così posato?

Oh mi ha vista. Sta venendo qua. Sono in ordine? Mi sono pettinata prima di uscire? Lily tranquilla, è solo un amico, non devi preoccuparti, non ti devi mettere tutta in tiro per fare quattro chiacchiere con un amico.

Ma non è per lui, è per me, mi piace essere sempre a posto.

Tanto per lui saresti in ordine anche appena scesa dal letto.

No dai, nessuno può pensare che io sia carina appena sveglia, con tutti i capelli aggrovigliati, e i segni del cuscino sulla faccia.

Lui lo penserebbe, e se ti vedesse in pigiama non penserebbe solo a quello.

Oddio che faccio? Sto impazzendo! Non posso mettermi a parlare da sola. Merlino che effetto che mi fa.

BASTA LILY! Fai un respiro profondo, ecco così, inspira, espira, sta calma e sorridigli.

Non sono sicura che i miei muscoli facciali abbiano risposto correttamente. Forse sì visto che anche la sua espressione si è allargata in un bellissimo sorriso.

Come mi brillano gli occhi quando sorride!

- Ciao – mi dice

- Ciao – rispondo, sembriamo due scemi.

Il mio cuore ha appena perso un battito al suono della sua voce.

Non sarà che le mie compagne hanno ragione quando sostengono che mi piace?

  
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