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Autore: Asuka_Asami    21/01/2014    7 recensioni
Storia in revisione;presenza di errori di battitura come TOMILINSON o robacce del genere, scusate. Provvederò a correggere al più presto ogni singolo errore. 
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C'è un lato di me che cade a pezzi ed è la parte che tu non vedi.
-Fabri Fibra
Le parole gli morirono in gola, mentre cercava di rispondere a tono. Sussultò non appena sentì le mani possenti e maledettamente grandi di Harry, accarezzargli il ginocchio, per poi risalire lungo la coscia soda che Harry già adorava. Sorrise, vedendo il suo professore rimanere immobile.
“Vieni con me, Louis. Lo vedo che mi desideri, che vorresti baciarmi, torturarmi, farmi gemere, godere …”
“Taci, cazzo.” Sbottò, irritato da quelle parole che avevano un sapore amaro, troppo proibito per essere assaporate. Lui, contrariamente a ciò che lo spingeva ad accettare qualsiasi assurda richiesta di Harry, apparteneva a Zayn. A lui soltanto.
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
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8 capitolo

 
Le mani piccole di Louis si ancorarono alle spalle di Harry, mentre, con un piccolo colpo di reni, Harry si impossessava nuovamente dell’essenza  segreta di Louis che odorava di perversione, sofferenza repressa, proibizione. Louis inglobava il suo membro alla perfezione, anche se il dolore acuto gli infiammava lo stomaco; un dolore che, spinta dopo spinta, diventava proporzionale alla passione, al godimento più insano e puro. Il loro abbraccio di  passione era accompagnato da una colonna sonora di gemiti sconnessi, mentre Louis lo cavalcava con rabbia; Un rabbia che non cercava di nascondere, perché ormai non aveva nulla da perdere, se non l’amore per cui aveva sacrificato tutto: Zayn.
Ma in quell’istante era  impegnato ad eseguire un amplesso paragonabile alla cavalcata delle Valchirie *, mentre saliva in alto, troppo in alto, per poi precipitare giù, senza mai aprire gli occhi, per godersi il terribile momento i cui quella musica sarebbe cessata.
Louis, in quel momento, stava sperimentando sensazioni che mai, nemmeno nei suoi sogni più perversi e sporchi, avrebbe sognato provare con Zayn. Delle piccole lacrime rigarono i suoi lineamenti femminili, mentre le unghie di Harry scavavano la pelle delle spalle di Louis, profanandola con i suoi artigli malefici.
Harry stava godendo come mai prima, assaporando dolci meraviglie, udendo quelle magnifiche poesie che erano gli ansimi di Louis, che continuava a muoversi sulla sua asta eretta.



 
Louis osservava Harry, sdraiato supino sul letto che tante volte aveva ospitato i corpi ansimanti, talvolta sudati o infreddoliti di Louis e suo marito; ma, in quel momento, quel letto sembrava essere costruito proprio per contenere il corpo muscoloso e forte di Harry. Lo sguardo languido e ceruleo di Harry seguì con attenzione tutte le curve toniche del suo corpo, percorrendo con un dito i contorni delle rondini tatuate sul petto, scendendo, poi, verso le linee dei fianchi che sparivano sotto dentro le coperte bianche, in contrasto con la macchia nera di cui i era macchiata l’anima di Louis.
 
Occhi color ghiaccio, intensi e profondi, catturavano in un abbraccio appassionato, quel magnifico verde che apparteneva alle iridi di Harry,   cariche di tensione, passione. Harry si sentiva scoperto, come se Louis riuscisse, in un solo semplice e famelico sguardo, a leggere quell’indecifrabile libro che era la sua anima, piena di sbagli che, con tenacia, Harry aveva cercato di cancellare, archiviandoli. L’idea che  un uomo come Louis  riuscisse a decifrare quell’intensi scarabocchi che erano i suoi errori, gli faceva accapponare la pelle.
Harry aveva fatto breccia nel cuore di Louis e, quella paradisiaca sensazione di aver ottenuto un piccolo pezzo del cuore della sua preda, lo fece sorridere, mentre distoglieva lo sguardo da quello intenso del suo caro professore.
Una fossetta scavò la sua guancia sinistra, mentre ripensava alla resistenza che Louis aveva avuto, prima di lasciarsi andare tra le sue braccia.
 
“Harry, no. Davvero. Va via.” Le mani di Louis tirarono i capelli ricci di Harry, facendogli allontanare il suo viso dal roseo collo di Louis.
“Perché, Louis?” Chiese Harry, quasi esasperato, senza mollare la presa dai suoi fianchi pieni che già adorava. Desiderava stringerli così forte da lasciare dei segni; tutti dovevano capire che Louis Tomilinson era stato stretto da Harry Style,  che era stato posseduto da quel corpo tonico, con gambe che sembravano non voler finire mai ed il corpo paragonabile a quello di un Adone.
“Sono sposato, diavolo.” Disse in un moto di stizza, scivolando via con difficoltà dalla presa di Harry, che si era indebolita leggermente, dopo aver udito quella frase detta con rabbia, sofferenza, ma un moto d’orgoglio, che non sfuggì ad Harry.
“Ah, sì, Louis. E il pensiero di tuo marito ti tormentava anche quando ci siamo baciati. Oh, sicuramente devi averlo pensato mentre ansimavi sopra di me …”
Il volto di Louis divenne rosso dalla rabbia e dall’imbarazzo, mentre abbassava lo sguardo, cercando di regolarizzare il respiro.
“Mi vuoi, Louis. Ed anche io ti voglio, lo sai.” Harry prese la piccola mano di Louis, portandosela sul cavallo dei pantaloni.
Louis chiuse gli occhi, mentre il ribrezzo verso se stesso lo spingeva ad allontanarsi, ma l’eccitazione, sporca tentatrice, lo incitava a donare piacere a quel maledetto ragazzo che si era intrufolato a casa sua.
“No.” La mano di Louis scivolò via, mentre cercava di indietreggiare, per imporre ai loro  corpi una distanza che non desideravano.
Harry lo fissò in silenzio, sentendo la rabbia ribollire nelle vene, mentre ogni singola cellula del suo corpo bruciava ed impazziva dal desiderio di prendere Louis. Si voltò di scatto verso il piccolo mobile, accanto alla porta dell’entrata, osservando una bellissima cornice in argento, la quale racchiudeva una foto del matrimonio di Louis con Zayn. Il suo corpo si irrigidì, mentre il respiro diventava pesante. I loro sorridi, le loro mani intrecciate era tutto quello che serviva per fargli avere ancora più voglia di Louis, del suo corpo, che, ormai, voleva aprire in due; Quella felicità doveva appartenergli. Perché lui l’avrebbe distrutta, pezzo dopo pezzo, sentendosi più giusto, meno solo. In quella vita, Harry, doveva di nuovo distruggere tutto quello che di prezioso c’era al mondo. Lo aveva fatto con Alice. L’avrebbe fatto anche con Louis. Avrebbe distrutto il suo amore, la sua gioia, la sua sicurezza. 
Con uno scatto felino afferrò la nuca di Louis, che si era avvicinato, per osservare meglio ogni singola emozione che si dipingeva in quel volto angelico.
Le loro lingue, dai sapori diversi, eseguivano una perfetta coreografia di risentimento e di vendetta. Una mano di Harry strinse il sedere di Louis, che gemette sulle sua labbra, chiudendo gli occhi. Quella visione era paradisiaca per Harry, che fece scontrare le loro erezione, strette nel tessuto dei loro pantaloni, maledettamente stretti in quel momento.
“Adesso va via, però. Harry, davvero, lasciami andare.” Una preghiera dolce, piena di tristezza, che esternava il dolore che Harry stava infliggendo all’aura armoniosa, sensibile di Louis.
“Mai.” Quelle parole suonarono, alle orecchie di Louis, come una promessa crudele, come se fosse l’anticipazione di qualcosa che avrebbe portato via ogni tipo di emozione di Louis. Una prolessi che si presentava come una delle peggiori, ma, anche sapendo il finale, Louis si lasciò andare, mentre le mani di Harry si incastravano nei suoi capelli.
 
“Harry, io – fece una pausa, sospirando e distogliendo gli occhi azzurri dalla figura magnetica di Harry, sdraiato al suo fianco- io … Cazzo, io non so cosa mia sta succedendo. E’ terribilmente sbagliato quello che sto facendo. Sono sposato, tu sei un mio alunno …”
Harry si issò sui gomiti, guardando Louis negli occhi con uno sguardo magnetico e pieno di sicurezza. Negli occhi di Louis, Harry leggeva un climax di emozioni che andava dalla tristezza ad un principio di gioia.
Una mano di Harry si posizionò sulla guancia, paffuta ed ispida a causa della barba di Louis, calmandolo.
“Louis, smettila di farti problemi. Prendi la vita così come viene. Senza pensare ai perché ed ai percome, senza …”
“Io sono sposato, Harry. Sposato.” Sillabò l’ultima parola, cercando di ribadire il concetto sia a se stesso che ad Harry.
“Non ha importanza. Tu mi desideri ed io anche. Smettila di farti problemi e baciami.” Un sorriso si dipinse sul volto pallido di Harry, mentre Louis arrossiva dalla rabbia.
“No, Harry.- si alzò dal letto, mostrandosi in tutta la sua magnifica nudità.- Io amo Zayn. Lui ha già sofferto abbastanza, capisci?”
Le iridi smeraldine di Harry ispezionavano la piccola e paffuta figura ai piedi del letto, mentre si soffermava sui suoi fianchi pieni, non propriamente tonici e asciutti. Era bellissimo, con quell’aria arrabbiata e ferita.
“Perché, Louis, io non ho sofferto? Tu non sai niente di me.”
“Beh, nemmeno tu sai qualcosa di me o di Zayn. Dunque, lasciami stare. Vieni qui a casa mia, ti prendi ogni singola parte di me, come hai già fatto in precedenza e, nel momento in cui devi restituirmi i piccoli frammenti di anima che mi hai rubato, dimentichi sempre di consegnarmene uno. Perché, Harry? A cosa ti servo io se non per una sana scopata?”
Mi servi perché devo compiacere me stesso. Perché, facendoti soffrire come ho sofferto io, magari, mi sentirò meno solo. Mi servi perché voglio appropriarmi della tua felicità che tu possiedi ma che a me è stata negata. Questo avrebbe volto risponderli, ma abbassò il capo, sfuggendo allo sguardo accusatore di Louis.
“Adesso va via, per piacere.”
“Mi cacci sempre via, ma, chissà perché  finisci sempre dentro le mie mutande Louis.” Si alzò velocemente, mostrandosi nudo. Insieme alla nudità dei loro corpi, però c’era anche quella delle loro anime, così esposte, che entrambi ebbero paura di scoprire l’uno le debolezze ed i peccati dell’altro.
“Io … Io non riesco a resisterti, ok? Sei così misterioso, pragmatico che mi fai paura.”
“E non riesci a resistermi, giusto?” Un sorriso divertito si dipinse sulle sue labbra.
“Vaffanculo, Styles. Tutto questo è fottutamente sbagliato. Io amo Zayn, capisci.”
“Smettila di ripete che ami Zayn, che tu sei sposato e cazzate del genere. Adesso mi appartieni.”
“Non dovrei.” Disse Louis, avvicinandosi impercettibilmente per fronteggiarlo. Era ancora impaurito dalla sua aria arrogante, mentre l’aria era ancora impregnata dal frutto del loro peccato.
“Lo so, ma non mi importa.” Harry sorrise sornione, mentre la tristezza di Louis scivolava via, come se fosse una seconda pelle che aveva deciso di togliere, per esporsi completamente ad Harry. Paura, fragilità, debolezze mai superate, segreti mai rivelati erano i segreti che stazionavano all’interno del corpo piccolo di Louis. Harry fu invaso da una voglia matta di riprenderlo e farlo suo di nuovo, ma si trattene, stringendo i pugni, perché, in quel momento, voleva godersi solo l’emozioni che attraversavano lo sguardo ceruleo di Louis.
“Non ti importa nulla di me, lo so. Per questo ti chiedo di lasciarmi stare. Non farmi soffrire ancora, ti prego. Me lo merito, lo so …”
La voce incrinata di Louis fece perdere un battito al cuore di Harry, che cercava in tutti i modi i riuscire a fermare le lacrime di Louis che scorrevano frenetiche.
“Io non voglio tradire le persone che amo, di nuovo. Ti prego, Harry.” Il corpo di Louis si ritrovò stretto nella forte presa di Harry, che accarezzava quella chioma castana con una lentezza infinitamente dolce.
Harry era confuso. Maledettamente confuso.
“Louis, va tutto bene.” Sussurrò dolcemente, mentre Louis, nudo e tremolante, si aggrappava a lui, come se fosse l’unica roccia in un mare in tempesta, che lo avrebbe portato negli abissi. Ma, Louis, non sapeva che Harry non era la roccia. No. Lui era la burrasca che lo avrebbe fatto soffocare, soffrire ed agonizzare.
 
AbigayleWood
Salve ragazze. Come state?
Lo so, lo so, avevo detto di assentarmi per un mese, invece eccomi qui, ma ho pubblicato perché, credo, che dopo di questo non pubblicherò per un po’. La causa è principalmente la scuola e la storia che a me pare una schifezza, ma che ho il dovere morale di continuare, poiché non si lasciano mai le cose a metà, giusto.
Prima di lasciarvi, voglio dare dei piccoli chiarimenti.
*Cavalcata delle Valchirie è un’opera di Wagner, musicista tedesco.
Poi, la parte in corsivo è un flashback ma non ho voluto mettere nessuna scritta, poiché è un ricordo di Harry e non è un avvenimento remoto, come il flashback precedente.
Molti hanno ‘ contestato’ il fatto che gli avvenimenti siano troppo affrettati.
   
 
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