Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: underaheavycloud    21/01/2014    0 recensioni
Mi chiamo Beth e sono un'universitaria testarda e iperattiva.
Ho conosciuto Louis per caso, durante una giornata di settembre, e da quel momento non se n'è più andato. E' diventato l'amico migliore che esista.
Liam, mio fratello, mi ucciderebbe se glielo dicessi, ma sarei disposta anche a lasciare tutto per Louis.
Ma questo non vuol dire che sono innamorata di lui giusto?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Image and video hosting by TinyPic

Cammino per il campus in cerca di una panchina libera dove sdraiarmi a leggere.
E’ il primo giorno di settembre, oggi iniziano i corsi, per cui non c’è un briciolo di posto. Le matricole gironzolano nervose e isteriche, mentre gli studenti più ‘anziani’ si ritrovano con gli amici di sempre.
Io me ne frego e leggo; ottimo inizio.
I miei amici frequentano ancora l’ultimo anno, per cui sono sola ad affrontare questa nuova esperienza.
A parte il fatto che Liam, Zayn e Harry mi daranno una mano quando torneranno dal viaggio in Europa, tra qualche giorno.
Finalmente trovo una panchina vuota, vicino una fontana carinissima che non avevo mai notato.
Mi metto seduta e non faccio in tempo ad aprire il libro che qualcuno mi interrompe.
- E’ libero? – mi chiede e io alzo lo sguardo verso l’interlocutore.
Anzi, verso l’ipotetico ragazzo più carino del campus che si scompiglia i capelli già abbastanza disordinati e mi guarda con gli occhi chiari.
- Sarebbe occupato dai miei piedi, ma credo che te lo cedano volentieri. – dico, e lui ride divertito.
- Allora, grazie! Io sono Louis. -
- Piacere. Diciamo che posso dire addio al mio momento di solitudine vero? -
Non smette mai di ridere questo qui? Meglio, se possibile è ancora più bello.
- Se non fossi così carina me la sarei presa, sai? – dice, e mi fa l’occhiolino. – Sei nuova? -
Alzo gli occhi al cielo e accenno un sorriso prima di chiedere – Si vede tanto? -
- Per niente, di solito le matricole sono in aula mezzora prima dell’inizio della lezione. È solo che tu sei qui da sola e quindi ho pensato che non conosci nessuno, tutto qui. – alza le spalle e si mette le mani dietro la testa, catturando gli ultimi sprazzi caldi di sole di settembre.
- Ci hai visto giusto, sono nuova e conosco solo mio fratello e i suoi amici qui, ma non ci sono per il momento, quindi me la cavo da sola. -
- Vuoi una mano ad ambientarti? – mi chiede, e noto con divertimento che c’è un pizzico di malizia e innocente derisione.
- Sto alla grande così, ma grazie di esserti preoccupato! – rido e mi alzo. – E’ il caso che vada, tra venti minuti inizia la lezione e non voglio perdermi la nomina i matricola modello! -
Lo saluto con la mano e mi allontano, quando lo sento gridare.
- hey, non mi hai detto come ti chiami! -
Rido, lanciandogli un bacio in aria.
- Ci si vede in giro! – gli dico.

Le lezioni del primo giorno sono tranquille, noiose ma tranquille. Per permettermi di passare ore ad allenarmi, ho dovuto accettare di frequentare anche e lezioni obbligatorie come Inglese e cavolate varie.
Come se non avessi già studiato abbastanza prima d’ora.
Finalmente alle cinque di pomeriggio prendo il borsone e mi dirigo verso la palestra che ha una pista da hockey così grande da farmi salire l’adrenalina.
Pronta per l’allenamento comincio a pattinare di qua e di la, riscaldandomi, e scendono in campo ragazzi e ragazze che sembrano decisamente più grossi di me.
Cos’è, quest anno prendono solo energumeni?
Pazienza, vorrà dire che dovrò diventare ancora più velocce per schivarli.
- Salve a tutti ragazzi e benvenuti alla classe di hockey su ghiaccio. Qui imparerete dalla migliore, ovvero io, tutto quello che c’è da sapere e chi lo sa, magari qualcuno di voi sfonderà e diventerà qualcuno. Oppue no. – e guarda me. Perché?!
- Quindi prendete paradenti e bastone e fatemi vedere quello che sapete fare, questo è ufficialmente un esame. -
Bene, mi piacciono le sfide. La stronza vuole cominciare a metterci in competizione per farci distruggere a vicenda? Ha trovato pane per i suoi denti.
Iniziamo la partita e mi ritrovo (stranamente) contro dei tizi giganteschi che sembrano anche parecchio convinti che con qualche spallata riescano a averla vinta.
Schizzo tra un giocatore e l’altro e segno un punto dopo l’altro, diventando il bersaglio principale.
Poi vinciamo e gli sguardi ammirati dei miei compagni di squadra e non  mi avvolgono facendomi sentire felice.
Qui si che mi capiscono!
- Bene, direi che la signorina Payne si è guadagnata un posto nella squadra mista e in quella femminile. – dice l’allenatrice senza troppi convenevoli.
Ma è capace di sorridere quella?
Io annuisco, senza lasciar trasparire la mia felicità, e poi aspetto che scelga i nomi degli altri componenti della squadra.
Almeno ora avrò gli energumeni dalla mia parte!
Passiamo le ore a praticare esercizi che non avevo mai fatto, ma che mi aiutano ad affinare da tecnica, così quando esco dallo spogliatoio alle nove, distrutta e insonnolita, non mi accorgo nemmeno do Oliver, un ragazzo simpatico con cui ho fatto coppia durante l’allenamento.
- Hey campionessa! – mi dice, e io salto per lo spavento.
- Ciao Oliver, non ti avevo sentito arrivare! – dico e noto che lui non è affatto stanco. Beato lui!
- Si, ho notato. – e sghignazza. Devo essere proprio divertente per far ridere tutti. – Alloggi qui al campus? – mi chiede, e io scuoto la testa.
- No, vivo a dieci minuti da qui! Tu invece? -
Lui annuisce e mi indica con il dito un punto indefinito del campus, visto che al buio non si vede niente.
- Più o meno lì, con tutti quelli che hanno la borsa di studio per lo sport! Un giorno devi fare un salto, saranno tutti contenti di conoscere la piccola Beth che spacca il culo ad hockey!  -
Rido, in fondo è davvero simpatico. O forse lo trovo simpatico perché mi sta facendo i complimenti.
- Si certo, magari una volta di queste passo. Ora devo proprio andare o potrei addormentarmi qui per terra! -
- Certo, ci vediamo domani!  - mi da una pacca sulla spalla e se ne va.
Una pacca sulla spalla? Ma che mi ha preso per un ragazzo?
Butto il borsone in macchina e filo dritta verso casa; arrivo dopo 10 minuti precisi e mi butto sul divano, stanca morta.
Mio padre mi raggiunge dopo qualche secondo e mi tempesta di domande, più entusiasta di me!
Dopo averlo lasciato parlare rido, e poi rispondo a tutte le sue domande.
Dopo avergli raccontato di essere stata ammessa in entrambe le squadre, corre in cucina e prende una torta al cioccolato super calorica che mi fa schizzare il buon umore alle stelle.
- Lo sapevo! – mi dice – Non potevi restare fuori! Guarda che ti ho preso e poi dimmi che sono il padre migliore del mondo! -
Rido di cuore. Quando fa così lo è davvero, il padre migliore del mondo! Perlomeno del mio.
Mangiamo la torta da soli, visto che mia madre non è ancora tornata da New York e poi mi congedo in camera mia per farmi una lunga dormita.
Non faccio in tempo ad aprire la porta che sei braccia mi si stringono addosso come sanguisughe.
Liam, Harry e Zayn sono lì davanti a me  dopo un’intera estate che non ci vediamo!
- Oh mo Dio! – urlo, e mi viene quasi da prenderli a pugni. – Da quanto tempo siete qui? Potevate scendere, vi odio! Che bello che siete qui! – li stringo forte e li guardo come per controllare che nemmeno un capello sia cambiato dopo due mesi di assenza.
Harry mi spupazza, e mi accorgo che mi è  mancato da morire. E’ sempre il più affettuoso e quello che prende più schiaffi quando mi prende in giro, cioè sempre.
- Mi è mancata la tua voce da oca – mi dice, e ridiamo come scemi.
- Allora ora mi metto il pigiama e poi mi date i miei regali ok? – dico, e loro di guardano smarriti.
-Regali? – mi dice Liam, e io sbuffo.
- Davvero, non mi avete portato nemmeno una calamita? Ma non servita a niente! – gli grido contro e cominciamo a lanciarci i cuscini, come ragazzini.
Zayn, rimasto in disparte a ridere, mi lancia uno zaino gonfio di roba e io stacco dalla schiena di Liam e lo prendo felice. – Siete i fratelli più buoni del mondo. – canticchio, e Harry fa una smorfia borbottando ‘io non sono tuo fratello’.
Gli faccio la linguaccia e comincio ad aprire tutto quello che mi hanno comprato, che è decisamente troppo.
- Ma quanto avete girato? – gli chiedo. Loro scuotono la testa e ridono. – Mi avete comprato una cosa in ogni città proprio come vi avevo chiesto! Ma io scherzavo, l’avevate capito? -
Liam alza gli occhi al cielo, esausta. – Vaffanculo Beth, ci siamo incollati questo zaino per tutto il viaggio, non infierire. -
Comincio a scartare tutto, e riempio il letto di roba. Per ogni souvenir mi raccontano una storia, finchè non sono finiti e guardo l’orologio.
L’una e mezza, fantastico.
-Beth, le occhiaie ti stanno per arrivare fino al mento, perché non vai a dormire? – mi dice Liam, e io scuoto la testa. Posso resistere un altro po’ e poi le lezioni non cominceranno prima delle due.
- Insomma avete rimorchiato in questi due mesi? – chiedo a brucia pelo, e Harry diventa rosso come un peperone., mentre Liam e Zayn si scambiano sguardi d’intesa.
- Non te lo diremo mai – annunciano, e io sbuffo.
Sarebbero durati poco, di solito sono così vanitosi riguardo le loro conquiste.
Liam ride. – Ok, magari te lo raccontiamo. – dice e Zayn e Harry fanno una faccia del tipo ‘ ti pareva,  sempre il solito’.
Ho vinto io!
- Allora, io e Zayn ce la siamo spassata con qualche ragazza a Berlino e a Pgara, mentre Harry si è innamorato di una biondina a Parigi. -
Mi volto verso Harry, che è davvero imbarazzato. Fantastico, ora si che posso prenderlo in giro!
- Oh piccolo Hazza, hai trovato l’amore nella città più romantica del mondo? – gli dico e lui alza gli occhi.
- Non sono innamorato, mi piaceva e basta! – dice frettolosamente – E comunque siamo lontani migliaia di chilometri, quindi non se ne fa niente. -
Anche Liam e Zayn sembrano parecchio divertiti, chissà quanto l’avranno preso in giro!
- Dai Harry, ti ha detto che sarebbe venuta qui per vederti, più di così che vuoi? – gli dice Zayn e lui sbuffa, di nuovo.
- Vorrei che vivesse qui per abbracciarla e spupazzarmela a letto quando voglio perché ora sono diventato un romanticone e mi manca da morire! – gli faccio il verso ed è il suo momento per vendicarsi.
- E tu maschiaccio non hai niente da dirci sul tuo primo giorno di università? – mi chiede e io gli faccio la linguaccia.
- E’ andato alla grande. Sono già entrata nella squadra mista e femminile. – dico con tranquillità e le loro facce di animano di fierezza.
Liam, Harry e Zayn non si sono persi una mia partita. Sono i miei fans più accaniti, in particolare dopo qualche discussione che ho avuto con alcuni avversari dopo partite più piccanti.
Sono sempre li a controllare che non mi faccia male.
E io faccio lo stesso con loro, evito che facciano cavolate.

Ci risvegliamo il giorno dopo alle 11 in punto, quando mio padre entra in camera sbattendo due coperchi di una pentola.
- Quante volte vi ho detto che non dovete dormire con Beth? – grida, per sovrastare il fracasso che sta facendo.
Io scatto dal letto e mi tappo le orecchie. – Papà smettila! – grido e lui ride, come se non si fosse mai divertito così tanto.
- Beth non voglio che dormi con Harry e Zayn, te l’ho detto! Sono pur sempre ragazzi! – Li guarda con gli occhi da assassino, ma non può essere arrabbiato con loro.
- C’è anche Liam papà, che vuoi che facciamo? Non andrei a letto con loro neanche sotto tortura. – Rido, e loro prendono male la mia battuta.
- Certo, come quando avevo dodici anni e volevi sposarmi. – dice Zayn, che si sotterra sotto il cuscino in cerca di pace.
Annuisco truce. – Già, a quei tempi non sapevo davvero quello che dicevo. -
Ridiamo tutti e dopo pochi minuti siamo in cucina a fare colazione.
Quando mio padre non è in viaggio ci prepara sempre delle leccornie fantastiche e visto che Harry e Zayn sono quasi diventati parte della famiglia, da per scontato che deve preparare la colazione per tutti.
- Quanto mi erano mancati i tuoi manicaretti. – dice Harry e lancia un bacio a mio padre che ride.
- Da oggi la colazione a casa Payne si paga. – dico. – Così non ti avremo più tra i piedi! -
Lui mi prende per i fianchi e mi alza come se fossi un grissino. – Come se non fossi felice di avermi in casa tutto il tempo! Tu mi adori, non c’è bisogno di nasconderlo! – mi dice e io gli do una gomitata sulle costole.
- In questo momento non ho occhi che per le ciambelle! -
Liam ride divertito dalle nostre solite scenette. – Vacci piano con quelle o dovrai trasferirti al corso di Sumo. -
Gli faccio vedere il dito medio e con i rimproveri di mio padre che mi incoraggia ad essere più femminile, finisce la tipica mattinata a casa nostra.

Ecco qui il capitolo 2. So di averlo postato con pochissima distanza di tempo, ma il primo capitolo con rendeva bene giustizia alla storia :)
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: underaheavycloud