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Autore: GiuliaGranger    21/01/2014    0 recensioni
L'adolescenza è una cattiva medicina da ingoiare, per davvero!! Noi magari non ce ne rendiamo conto, ma ci sono intorno a noi ragazzi che cercano di ingoiare questa stupida e inutile medicina prima di raggiungere la maggiore età. Anche io ne faccio parte, anche se mi è difficile ammetterlo: ho preso sputo dalla mia situazione... anche io mi sento così, come la povera Sara, che non sopporta di vedere il ragazzo che le piace con un'altra che non è lei, ma cerca di superarlo... come faccio io. Certo questa è una storia totalmente inventata da me, ma è la cosa che molte ragazze sognano (io sono tra quelle), non mi è mai capitato, ma è quello che ho sempre sperato ora messo nero su bianco e, nonostante Sara abbia qualche anno più di me, questo succede a tutte... anche alle più forti è capitato di innamorarsi...
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Appena Marcus salì su quel maledettissimo autobus ebbe l'impulso di uscire e scappare via, oppure semplicemente, mandare via Adele e riuscire a parlare con Sara. Sarebbe voluto restare con lei, ma si tirò dentro Adele con uno sbuffo, forse per non farla ingelosire, ma la vista di Sara che gli voltava le spalle era insopportabile.

Si sedette accanto ad Adele ma, quando vide Sara quasi scivolare via dall'asta, ebbe l'istinto di alzarsi, afferrarla e asciugarle le mani, probabilmente sudate. Quando, invece, vide quel ragazzino ridere sfacciatamente di Sara avrebbe voluto prenderlo a pugni e, infine, quando Sara gli si è avvicinata ha provato una fitta di gelosia: perché a quel ragazzino, che probabilmente non conosceva, gli dava più attenzioni che a lui? Ma Sara non gli apparteneva e lui lo sapeva bene.

Sara forse non se ne accorgeva, neanche Adele se ne rendeva conto di quanto notasse quella ragazza con i capelli rosso fuoco ricci, con gli occhi grandi e verdi con le sfumature azzurre, più di chiunque altra. Lei che portava vestiti grandi e scuri sul corpo minuto; forse era per la sua altezza, da 1.54 metri, che nessuno la notava. Era una delle meno popolari della scuola, che gli aveva rubato il cuore. Spesso Marcus si fermava a notare i suoi occhi, la loro sfumatura azzurra, la loro forma a mandorla, o si fermava a notare anche la forma dolce del duo naso dove c'era una spruzzata di lentiggini, o si fermava a contemplare le sue labbra rosee e carnose.  A volte immaginava com'era poter toccare quella pelle pallida e diafana, la immaginava come se fosse carta, che non si dovesse stracciare...

-Hey, dormiglione. Cos'hai? Oggi non sei molto presente- Adele sghignazzava con la sua solita voce nasale.

Marcus si costrinse a fare un sorriso forzato e mentì. -Niente, piccola- la strinse a sè e i capelli di Adele gli solleticarono il naso, solo Dio sa quanto avrebbe voluto che quei capelli fossero stati di Sara.

Quando il ragazzo che stava parlando con Sara uscì, Marcus tirò fuori il fiato che non di era accorto di star trattenendo e la morsa gelata che gli attanagliava il petto, si sciolse all'altezza della bocca dello stomaco.

Sospirò e si concesse un sorrise che lo fece sentire meglio.

Vedeva Adele che gli parlava, ma non afferrava il senso delle parole. Piano, piano il volume della voce di lei gli arrivò alle orecchie e Marcus comprese le parole. -...Siamo arrivati- si affrettò  ad alzarsi e ad uscire e fu sollevato quando vide uscire anche Sara... che fu subito affiancata da un ragazzo di circa diciassette anni che le mise in mano un foglietto.

Fu di nuovo assalito da una feroce gelosia che però si dissolse quando le labbra di Adele incontrarono le sue.

Marcus si riscosse dai suoi pensieri e rispose a quel bacio, non sapeva perché lo faceva, gli piaceva Adele, sì, ma era anche innamorato di Sara; Adele era la più popolare e la più bella, lui era sempre stato con ragazze del genere, non avrebbe mai pensato di potersi innamorare della meno popolare della scuola, l'aveva notata il primo giorno di scuola media e una strana sensazione si impossessò di lui, ma non la riconobbe. Quando, alzandosi in punta di piedi, riuscì ad appendere il cappotto al piolo più basso dell'appendiabiti, la notò quando si sedette all'ultimo banco in fondo all'aula, con i capelli rossi raccolti in una treccia ordinata, nascosta da tutti che erano più alti di lei... eppure lui l'aveva notata, si era accorto di lei nella mensa, lei l'unica che mangiava il cibo schifoso della scuola senza lamentarsi, gli ha fatto venire anche a lui la voglia di mangiare. Si era accorto di lei come di nessun'altra a questo modo. Eppure stava baciando Adele...

Quando Sara passò davanti a loro due, abbracciò prontamente la sua fidanzata riuscendo, in questo modo, a veder passare Sara davanti a lui. Continuò a guardarla per un po', poi chiuse gli occhi e sospirò silenziosamente. A quel punto a Marcus venne in mente un'idea, folle ovviamente, ma era sempre meglio della voragine che si sentiva in petto. Mise un braccio attorno alle spalle di Adele e insieme si avviarono verso la piazza dove abitava sua madre e i genitori di Adele.

Seguirono Sara per un po', ma Adele non sembrò accorgersene perché blaterava di cose senza senso come la sua nuova piega dei capelli, ma Marcus non la stava ascoltando, lui pensava a Sara e la seguiva con lo sguardo. A volte gli capitava di  rispondere a monosillabi alle affermazioni di Adele sui gossip della scuola, lui aveva sempre odiato i gossip!!!

Ad un tratto Sara attraversò la strada e Marcus si riscosse dai suoi pensieri: non doveva, non voleva, perderla di vista. Voleva sapere dove si stava dirigendo. Sara si diresse verso un palazzo. Marcus era confuso: conosceva quel posto come le sue tasche e in quel palazzo non abitava nessuno che Sara potesse conoscere e di conseguenza incontrare: in quel palazzo abitavano solo persone anziane. Forse ci abitava un suo parente che lei andava a trovare? Poco probabile. Marcus la vedeva ogni venticinque del mese andare là da qualche tempo, accompagnata dalla mamma. Poi l'illuminazione: vide Sara poggiare il piccolo dito sul citofono... del dentista! Ma certo! Che stupido che era stato a non pensarci subito. L'aveva visto sin dall'altra parte della strada perché occupava mezzo citofono se non di più. E lui sapeva quando ci andava. Si meravigliò di se stesso per quanto si accorgesse di quella ragazza!!

Mentre Adele continuava a parlare il cervello di Marcus lavorava e la sua mente gli produceva delle immagini che, quando sbatteva le palpebre, vedeva nitide dietro le palpebre, vedeva se stesso seguire Sara, lì per quei vicoletti le avrebbe toccato il braccio o avrebbe agitato le braccia per attirare la sua attenzione e...

E poi? Che avrebbe fatto? Avrebbe avuto il coraggio di parlarle? O sarebbe rimasto in silenzio e sarebbe filato dritto? E se...

Non fece neanche in tempo a finire di formulare il pensiero che andò a sbattere contro un palo...

Sentì appena la voce di Adele che gli diceva -Oh, poverino. Ti sei fatto male? Andiamo a casa a metterci il ghiaccio!-, il suo sguardo era rivolto a Sara che sorrise di lui e il suo cuore gli sprofondava nel baratro. Quella ragazzina! Come osava ridere di lui??? Marcus spazzò via il pensiero di seguirla e decise che si sarebbe dimenticato della sua esistenza! Ma ci sarebbe riuscito? Prese Adele per le spalle e premette le labbra contro le sue con forza e poi si staccarono. Sara era sbiancata. Marcus sorrise di soddisfazione davanti al suo sgomento prima di infilare una mano sulla vita di Adele e incamminarsi verso casa...

 

 

  
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