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Autore: NonSonoSoloParole    22/01/2014    1 recensioni
Ecco a voi il secondo capitolo (Sembra una presentazione molto sofisticata) della mia storia. Il primo capitolo (per chi lo volesse leggere) si intitola “Io avrò cura di te” ed è la tormentata storia di Eva, Mia e Lucy che si incontrano e si scontrano con i 1D.
Se avrete la pazienza di leggere tutte e due le storie capirete l’amore che ho messo nello scrivere la storia di questa ragazza, che potrebbe essere una di noi, che si trova a combattere il suo cuore e la sua mente.
Enjoy :D
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Hai ragione te Eve, come sempre direi. Voglio parlarne a quattr’occhi però. Fammi sapere io sono sempre disponibile.
xx Harry
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Questo messaggio mi arriva qualche giorno dopo Capodanno e rispondo
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Ti concedo un pranzo. Giovedì, dimmi l’ora e il posto.
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Alla fine Harry m’invita a casa sua, per un pranzo tranquillo lontano da occhi e orecchie indiscrete.
*
“Non voglio che vai” dice Liam
Abbiamo accompagnato Mia a casa dei genitori del mio ragazzo per farle passare qualche giorno con loro e adesso ci stiamo rilassando sul divano. Io sono accoccolata sotto la sua spalla e, alzando lo sguardo, vedo che ha il labbro inferiore sporto, come se fosse un bambino.
“Non vorrei neanche io ma devo!” mi allungo un pochino per baciargli lievemente le labbra.
“Però stai attenta!” è seriamente preoccupato e mi fa ridere
“Sono da Harry mica parto per la guerra!”
Continua a fissarlo e ora ha gli occhi contratti e concentrati
“L’ho visto molte volte a caccia, so come fa. Prima un drink, una risata, questa gli cade ai piedi senza neanche accorgersene “
Per mezzo secondo mi infastidisce la parola caccia come se le ragazze fossero animali, ma non dico niente e sbuffando sommessamente dico
“Senti Liam sono già entrata nelle sue mutande” si irrigidisce “E guarda cosa è successo! Sono rimastra incinta e delusa per molti anni, non rifarò il solito errore! E poi adesso ho questo” dico passando la mano sinistra quella con l’anello, sul suo corpo. Lui interpreta male le mie parole e con uno slancio inaspettato mi bacia con foga
“Va bene” dice staccandosi un attimo da quel bacio “Ma voglio lasciarti qualcosa a cui pensare quando sarai lontana”
Piano piano mi fa stende sul divano e lui si adagia su di me. I baci da prima dolci e lenti diventano passionali e veloci, con il respiro quasi affannato Liam si toglie la maglietta mentre io faccio lo stesso.
Continua a baciarmi sul collo e piano scende fino ai seni. Sopprimo un brivido di piacere e sfogo la mia voglia sulla sua schiena, piantando le unghie sulla carne nuda. In un modo e nell’altro ci ritroviamo nudi, senza preoccuparci di nulla, né di Mia che è a chilometri di distanza né tanto meno di Harry, cominciamo a fare l’amore.
Liam non è dolce come sempre, parte subito impetuoso. Una piacevole novità. Sotto i suoi colpi mi sento quasi mancare il fiato, sono completamente nelle sue mani e lui mi rigira come vuole. Ad un certo punto ci ritroviamo in camera, dato che il nostro letto è molto più spazioso del divano. E li io e il mio futuro marito facciamo l’amore come mia prima.
*
“Va bene allora fai ammodo”
“Si” sento l’inconfondibile voce di Liam al telefono. Anche se distorta, perché siamo lontani, riesco a capire che è preoccupato “Te l’ho già detto, se le cose si mettono male alzo i tacchi e me ne vado!”
“Voglio esserne sicuro. Va bene dai mi hai chiamato per ultimo quindi per qualsiasi cosa basta che clicchi e subito mi chiamerai!”
“A parte il fatto che mi hai chiamato te. DI NUOVO. So badare a me Liam smettila, sei paranoico” sono un po’ irritata da questa poca fiducia. Lui sembra capirmi al volo e mi dice
“Di te mi fido ciecamente! E’ lui che è un idiota!”
Per la prima volta in tutta la giornata sono d’accordo con lui
“E’ vero lui è un idiota, ma è il padre di mia figlia. Tuo amico. Mio amico. Mi vuole parlare e parleremo. Tutto qui. Ora devo andare ciao!”
Non aspetto neanche una risposta, non m’interessava ciò che ha da dire, sono sicura di me stessa, posso controllarmi e cosi farò.
Faccio un paio di passi e mi fermo davanti alla porta, un ultimo sospiro e suono il campanello tre volte (a quanto pare è la formula segreta) Adesso non ho più scelta, devo entrare.
Harry arriva poco dopo, ha il suo sorriso immancabile sulle labbra.
“Eveeeeee” dice “Pensavo non arrivassi più!”
“Sono in ritardo solo di dieci minuti!” mi giustifico
“Effettivamente tu sei sempre in ritardo” mi guarda e lo vedo perdersi nei ricordi “Dai entra” una volta dentro mi abbraccia solo con una parte del corpo, l’altra me la tiene lontana “Scusa, sono un po’ sporco sto cucinando”
Lo guardo perplessa
“Tu non cucini! Sei un pessimo cuoco!” Lo stuzzico
“Ero un pessimo cuoco! Ho preso qualche lezione e vedrai ti stupirò. Anzi vieni a vedere”
Mi guida verso la cucina, e sembra un po’ un campo di battaglia. Pentole e alimenti sparsi ovunque, il caos regna sovrano. Ma l’odore è veramente ottimo
“Ti posso dare una mano?!” chiedo timidamente appoggiandomi ad un pensile abbastanza pulito
“Neanche per sogno! Va di là. Sarà pronto in due minuti!” Mi strizza l’occhio e m’indica una stanza accanto al lavello. Non me lo faccio ripetere due volte e in silenzio mi allontano.
Non ero mai stata a casa di Harry, anzi effettivamente non avevo mai conosciuto neanche i suoi genitori e il mobilio mi incuriosisce molto.
Al centro della stanza c’è un grande tavolo di legno, sembra antico, già apparecchiato. Dalla parte opposta alla porta dalla quale sono entrata c’è un camino, mi avvicino subito per scaldarmi un po’. Passo accanto ad un divano color crema e ci poso il cappotto.
Il mio abbigliamento aveva richiesto molto tempo. Non volevo sembrare pudica ma neanche sfacciata alla fine avevo optato per una maglietta blu scura con lo scollo a barca e dei jeans. E sembravo molto sofisticata.
Sopra il camino si sono delle foto. Quatto per la precisione. Una ritraeva Harry con la sorella e la madre da piccoli e un'altra da grandi. Una con i ragazzi durante una premiazione. Ma è l’ultima che mi colpisce, ci sono io e Mia. Lo sfondo è un po’ sfuocato ma si vede benissimo che siamo in un parco. Mi abbasso e avvicino per vedere meglio.
Entrambe sorridiamo, ma non guardiamo l’obbiettivo. Siamo prese l’una dall’altra. Una voce alle mie spalle mi fa sobbalzare
“E’ una tra le mie preferite. Non te ne sei nemmeno accorta quanto ve l’ho fatta. Senno sono sicuro me l’avresti fatta cancellare!”
“Puoi dirlo forte” gli dico raddrizzandomi e facendo un grande sorriso, lui mi sorride di rimando e dice
“Vieni che è pronto”
Prendiamo posto al tavolo e un arrosto con patate fumanti e già al centro. Harry ha una camicia blu che gli lascia intravedere un po’ di petto ma non mi fa alcun effetto. Fa le porzioni e in silenzio cominciamo a mangiare
“Puoi farlo uscire adesso” dico dopo almeno due minuti di silenzio, mi guarda senza capire ed inclina la testa mettendosi in bocca un boccone “il cinesino che ha cucinato tutto questo! Non mi sembra giusto che tu lo tenga rinchiuso!”
Ha l’aria da finto offeso
“L’ho cucinato tutto da solo mia cara! Sono un sacco le cose che non sai di me!”
“Lo so” prendo la palla al balzo, anche lui capisce di cosa sto parlando e lo sguardo da divertito diventa grave
“Pensavo di arrivarci dopo il dolce! So fare una torta di mele che è la fine del mondo!” scuote la testa e posa la forchetta “Ma se ne vuoi parlare subito va bene! Dopo che mi hai detto quelle cose a Natale” fa un attimo di pausa “ci sono rimasto veramente male, mi veniva da piangere. Ho pure pianto forse, ero un po’ brillo sai com’è … Comunque ci ho pensato i giorni dopo e ho dedotto che hai ragione! Cioè guardami, lo sapevi che so cucinare?”
“No” rispondo tranquilla
“Infatti, e che ho imparato a suonare la chitarra? Che la mattina mi sveglio sempre alle 4.45, tutte le notti, poi mi riaddormento? Comincio a prendere il caffè e mi piace amaro” ho lo sguardo confuso ma lui va avanti, mi punta addosso gli occhi verdi nei miei azzurri con forza “Sono piccolezze ma sono cose che tu non sai, che sono cambiate da quando avevo diciotto anni! Penso che potresti amarmi di nuovo se volessi, ma non vuoi! Hai trovato qualcuno che ti ha amato sempre senza condizioni, avrei dovuto essere io quel qualcuno ma, dato che sono un idiota ho perso la mia opportunità. Me ne pentirò per sempre ma se tu sei felice, Mia è felice e io sono felice.”
Ho quasi le lacrime agli occhi, il contatto visivo è durato per tutto il monologo e sono sicura che lui riesce a vedere che sto per mettermi a piangere
“Una cosa non è mai cambiata …” dico
“Si?” mi chiede lui “Cosa?”
“Sei sempre un idiota!” Sorridiamo insieme
“Sono il tuo idiota!”
“Sei un mio amico idiota!” lo correggo
“Come dici tu …” abbassa lo sguardo e sorride al piatto scuotendo leggermente i riccioli.
Un silenzio imbarazzante scende su di noi e io decido di renderlo ancora più carico
“Mi vorrai bene per sempre?!”
“Ti vorrò bene come poche persone si vogliono bene. Sei la mamma di mi figlia. Questo mi basta per starti accanto per il resto della mia vita … anche se solo come amico …” mi punta gli occhi verdi addosso e lo sento sincero come mai in vita sua.
La conversazione si sposta sul tempo e sul freddo e tante altre piccole cose stupide ma mi piace così, sembriamo proprio due vecchi amici. Harry porta il dolce ed effettivamente è molto buono, mentre sto mettendo in bocca l’ultima forchettata mi dice
“Devo chiederti una cosa …”
Mi irrigidisco, odio questa frase
“Si??...” chiedo cauta
“Molto tempo fa ti ho regalato una cosa … un braccialetto..” Lo guardo senza capire, non ho ricordi di quello che dice, sembra spazientirsi e dice “Ero appena tornato dal tour in America … Almeno mi avresti tenuto sempre con te …”
Un lampo mi balena in testa, adesso me ne ricordavo. Non lo avevo mai messo perché da li a poco io e Harry ci eravamo lasciati, ma sapevo benissimo dov’era. In cassaforte a Roydon, a casa dei miei genitori.
“Ricordo “ dico solo e sembro molto fredda, lui se ne accorge e sistemandosi sulla sedia mi dice
“Ce l’hai ancora?” è speranzoso
“Ovviamente” e sono molto convinta “E’ un ricordo, lo terrò per sempre” un sorriso si allarga sulle sue labbra e lo fanno assomigliare all’Harry di qualche anno fa quello del quale ero innamorata
“Ne sono contento, ma ecco … non so come dirtelo … lo rivorrei …” ha un sorriso che non riesco a decifrare ma dentro di me si scatena una tempesta.
“Scusa tutti quei buoni propositi - Sono contento se sei contenta tu” Imito la sua voce e mi riesce piuttosto bene, vedo che continua a sorridere e mi innervosisco ancora di più “Cosa fai quel sorriso da idiota sembri un deficiente! Cosa vuoi darlo a qualcun’altra e fare la solita pappardella? Con tutti i soldi che hai non puoi comprarne un altro?!?”
“Eve non ti scaldare così! Non sai neanche che ci voglio fare!”
“Lo vuoi regalare a qualche sgualdrina bionda! E’ un mio ricordo non te lo darò!”
“Ma se non te ne ricordavi neanche!”
“E’ UGUALE E’ MIO!” quasi gli urlo
“Adesso ora calmati” dice sempre sorridendo, “Ti ho fatto dannare abbastanza. Lo voglio dare a Mia, per il suo compleanno e non posso comperarne un altro perché non avrebbe il solito valore affettivo. Non sarebbe la solita cosa. E adesso puoi tornare seduta per favore?”
Mi accorgo solo in quel momento che ho già un piede fuori dalla porta e mi sento una scema. Torno al mio posto
“Non dovresti scaldarti tanto. Infondo siamo solo amici. E poi Nancy è una brava ragazza, continuo a vederla se ti può interessare, anzi mi ha chiesto di Mia …”
“Spero tu non gli abbia detto niente” dico sedendomi
“Vorrebbe conoscerla” Harry lo dice con non curanza come se fosse una cosa da nulla.
“Mai!” sentenzio decisa
“Perché?” si lamenta come una bambina e ha l’aria sconfitta come se già si aspettasse una risposta come quella e sapesse di non avere speranza di vincere
“Perché si!”
“Non è una risposta” dice arrabbiato
“Ci penserò” mento spudoratamente solo per farlo stare un po’ zitto, ma sembra bastargli
“Ti piacerebbe se la conoscessi”
“Non voglio …”
“Perché no?” alza un sopracciglio con aria di sfida “Se fai cosi sembri gelosa …”
“Gelosa io. Pff. Non può avere niente di più di quello che io ho avuto da te…” sembra non capirmi e io mi spiego “Sono stata la tua fidanzata e ho avuto una bimba con te.” Mi indico con un gesto teatrale la pancia “Lei arriverebbe seconda …”
“Ma..”
Non lo faccio continuare
“Harry veramente vuoi parlare di questo?” gli punto gli occhi addosso. Sembra stare per ribattere, vedo la bocca aprirsi e richiudersi senza fare un rumore.
“No” sospira “Ma il braccialetto …” lascia la frase a metà e ha l’aria speranzosa
“Sarà tuo …”
“Sarà di Mia …” mi corregge subito.
Ci sorridiamo l’un altro e sembriamo veramente amici. E per mezzo secondo me convinco.
“Sarà meglio che vada ora…” Guardo l’orologio, sono già le 3.00
“Non ti fermi neanche per il caffè” mi sorride e non riesco a dire di no. Tutti i miei nervi mi dicono di stare all’erta, come ha detto Liam, Harry è un bravo cacciatore. Ma voglio provare a lui e soprattutto a me stessa che posso passare altro tempo con lui senza sentirmi in soggezione o provare farfalle nello stomaco.
“Va bene, un ultimo caffè te lo concedo …” mi accomodo sul divano e dico “Due cucchiaini possono bastare grazie.”
Lo vedo scuotere la testa e allontanarsi in cucina in silenzio e penso che ad un amico cosi servizievole e bravo ai fornelli potrei anche abituarmi.
  
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