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Autore: altovoltaggio    06/06/2008    4 recensioni
tenten è una prostituta di cui neji si innamora in un'occasione alquanto particolare; ma quando riusciranno ad amarsi oltre le apparenze, il destino sconvolgerà il corso degli eventi.
Genere: Romantico, Triste, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Neji Hyuuga, Sorpresa, Tenten
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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Inizio col ringraziare tutti quelli che hanno letto, ma, soprattutto, chi è stato tanto gentile da commentare!!!

Un particolare ringraziamento a  eilinn ; Ramiza ;  tentennina che hanno addirittura aggiunto la storia ai preferiti!

Spero che questo secondo capitolo non sia una delusione…

 

CAPITOLO II

Riflessioni e decisioni

 

Quando Tenten si svegliò, trovò la stanza vuota: un misto di sgomento e sollievo si impadronì di lei.

Calcolò che prima che Lee - l’eunuco -  arrivasse, sarebbe trascorsa un’ora abbondante. Decise pertanto di concedersi un attimo di tregua per pensare.

Chiudendo gli occhi vide una lei bambina con due buffi codini che correva in un prato inseguendo le farfalle.

Allora, nei giorni felici del suo passato, quando ancora aveva una vera casa e una vera famiglia, sognava un principe coraggioso che sfidasse con lei il mondo e il destino. Un bel principe da sposare, con cui potesse condividere la voglia e la gioia di amare.

Cosa restava di quel magnifico sogno infantile dopo la notte appena trascorsa?

Un conato di vomito, e le orribili sensazioni provate si riproposero come un film di cui era involontaria protagonista.

Già quel primo contatto, il bacio, era stato l presagio di un’irruenta passione che non chiede permesso né autorizzazione. Poi anche le mani, impazienti, così rapide che le era sembrato di avere addosso una colonia di vermi.

Il seno, la pelle, tutto il suo corpo torturato da umidi baci che insaziabili la marchiavano a fuoco.

Più e più volte avrebbe voluto allontanare quel corpo padrone che non si curava della repulsione della sua schiava, ma il dovere la frenava.

Non aveva smesso di chiedersi fino a che punto potesse resistere…quale umiliazione era stato sentire le dita farsi spazio, anticipare lo strumento della profanazione di un corpo che non conosceva più dignità.

Lacrime roventi scendevano ora dagli occhi profondi di Tenten mentre, mordendo il cuscino, reprimeva un urlo che non le era consentito: lei aveva solo eseguito il suo dovere; i sentimenti non facevano parte del “pacchetto”.

Per fortuna, come previsto, Lee non tardò ad arrivare.

Si rivestì in fretta e si allontanò ancor più velocemente dalla villa.

 

Gli stessi occhi pallidi non avevano smesso di seguirla finché la sua figura non era scomparsa dentro la carrozza.

 

Durante il tragitto Tenten non proferì parola. Nessun suono umano avrebbe potuto rendere l’idea di come stava: si sentiva sporca e aveva voglia solo di lavarsi.

Lee guardò Tenten con compassione, ma non una parola di consolazione uscì dalla sua bocca: ormai quella era diventata la sua vita e, per il proprio bene, doveva accettarla più in fretta possibile.

Guardò ancora una volta la lettera da consegnare alla mezzana, consapevole delle implicazioni che avrebbe avuto nel futuro della ragazza che gli sedeva di fronte.

 

Egregia signorina Tsunade,

ho constatato con piacere che i servigi offerti dalla sua casa rispondono – come sempre, d’altronde – pienamente alle mie esigenze.

Tuttavia avrei una richiesta che esula dalle mie normali abitudini: avrei piacere che domani tornasse la stessa ragazza di stanotte; come lei stessa avrà notato insieme alla presente, mi sino premurato di anticipare il pagamento.

Confido in una risposta positiva che, sono certo, non tarderà ad arrivare.

Distinti saluti

Hiashi Hyuuga

 

-VERME! Odio la sua cordialità…cosa c’è di più meschino che essere così riverenti con la squallida direttrice di un bordello? “la stessa ragazza di stanotte”…non le ha nemmeno chiesto il nome…Verme…ma come posso negare proprio a lui anche il più piccolo capriccio?

Questi i pensieri della donna, che presto sarebbero diventati un ordine per Tenten.

La ragazza, appena tornata, si era precipitata ad immergersi in un bagno aromatico: i profumi e le piante mediche l’avrebbero aiutata a curare le ferite fisiche e ad alleviare il nervosismo.

Cancellò mentalmente l’immagine della bimba coi codini e sovrappose il fotogramma di quello che era diventata e sarebbe stata per sempre.

L’insistente bussare alla porta la destò dal torpore dei vapori – Nana! Entra! –

La mezzana, cui lei affettuosamente aveva affibbiato quel nomignolo tra mamma e nonna, si fece avanti e amorevolmente le propose un massaggio rilassante.

 -Devo tornare lì, vero?- chiese Tenten.

-oh, Ten mi dispiace molto ma sai che proprio ad uno Hyuuga non possiamo dire di no-

-Ahahahah sei così prevedibile Nana! Ogni volta che sei più gentile con me è perché devi chiedermi qualcosa di poco piacevole…ma non importa, Nana, devo abituarmi, no? Non stare in pena per me- con un finto sorriso nascose l’immnesa desolazione che ormai aveva la chiave del suo cuore, ma non poteva deludere l’unica persona che l’aveva aiutata nel momento del bisogno. Prese la sua decisione: quella notte avrebbe fatto ritorno alla grande villa.

 

Non posso credere ai mie occhi: quell’angelo caduto è di nuovo qui, anche stanotte.

Quando la vidi ieri, per caso, sperai con tutto il cuore, per il suo bene, che non dovesse più mettere piede in questa casa, nella sua stanza.

Mi sembrava scontato che fosse così: mio zio non ha l’abitudine di mangiare due volte nello stesso piatto, anche se a lordarlo è stato lui.

Ma lei, angelo meraviglioso anche nella perdizione! Creatura purissima anche se trascinata nella melma del peccato.

Dalla mia stanza posso udire i gemiti di un miserabile che tenta di inabissare con sé un giglio candido.

Quale tortura è resistere ad un perverso senza abbassarsi a compiacere i suoi desideri immondi!

Cosa hanno visto i suoi occhi per tenerla ancora legata a sé?

Il riflesso dello specchio mi dice che i suoi occhi sono i miei e se egli ha trovato una ragione per volerla ancora con sé, io ne ho già mille per cercare di impedire che questo accada.

Questa notte non ho dormito, preda di un tormento che prima non conoscevo. E stamattina mi ritrovo a spiarla, di nuovo, come ieri, felice che lui non sia lì ad oscurarla con la sua presenza.

La osservo non visto finché per lei non è ora di andare.

So che tornerà ma so anche che farò quanto è in mio potere perché al più presto possa riassaporare la pace che spetta agli angeli come lei.

 

 

Scusate se ancora non ho fatto incontrare i due protagonisti ma dovevo dare qualche informazione in più sulle motivazioni di alcuni personaggi.

Mi scuso anche per la descrizione poco felice di ciò che Hiashi ha fatto a Ten, spero di non essere stata troppo squallida.

Spero che continuiate a leggere e a commentare in tanti!!!

Al prox capitolo!

  
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