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Autore: kamy    22/01/2014    1 recensioni
Se Thor fosse un cacciatore di vampiri e Loki la sua preda? Se Tony fosse un uomo dei giorni nostri catapultato a Latveria? In un posto dimenticato dal tempo, un po' troppo vicino ai carpazi succedono strane cose.
Genere: Fantasy, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Loki, Thor
Note: AU, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ringrazio anche solo chi legge.

Partecipa alla fanfiction challenge II:
Personaggi: Tony, Loki
Prompt: Molte sono le cose che si getterebbero via se non fosse per il timore che qualcun altro le possa raccogliere.

Cap.2 Il ciondolo della madre di Tony

Tony si sfiorò il colletto bianco rigido della camicia, fece una smorfia arricciando il naso e sbuffò.
< Cosa mi ha convinto a venire qui? > pensò.
Slacciò i bottoni della giacchetta rossa, se la sfilò facendo passare le braccia attraverso le spalline dalle maniche a sbuffo rigide. Mosse le braccia in tondo, si morse il labbro sedendosi sul letto.

Osservò la lettera, la strofinò tra pollice e indice.
"Pergamena. Siamo seri? Pergamena?" borbottò.
"Dovresti sentirti felice che non scrivono ancora in tavolette d'argilla" rispose Rhodey.
Tony roteò gli occhi castano scuro, guardò la lettera e strinse le labbra.
"A quanto pare il fantomatico cugin-dittatore mi vuole a casa sua. Secondo te come si rifiuta l'invito di un Hitler antico?" chiese.
Rhodey scrollò le spalle, si sedette e sospirò.
"Non lo so, ma io accetterei. Latveria è pericolosa" rispose.
Tony strinse le labbra, aprì il cassetto e osservò il ciondolo rotondo con all'interno un triangolo, brillava di lieve luce azzurro-biancastra. Lo afferrò, se lo mise al collo e lo nascose sotto la maglia.
"Allora ci vediamo tra qualche giorno, se non mi mummificano".

Si lasciò cadere sul letto di schiena, estrasse da sotto la camicia il proprio ciondolo e lo osservò.
"Perché porto questo sottospecie di manufatto ovunque?" si chiese.
Socchiuse gli occhi, lo infilò di nuovo sotto la camicia nascondendo la catenina sotto il colletto rigido.
< Nemmeno m'importasse dell'unico ricordo di mia madre > pensò.
Raggiunse le coperte, si mise sotto di esse e sbadigliò chiudendo gli occhi. La finestra si aprì e le tende bianco sporco sbatterono contro i vetri ricoperti di polvere, le ragnatele all'interno della stanza tremarono.
Loki sorrise mellifluo e le iridi verde smeraldo brillarono, in esse si rifletteva la luce della luna. Volò all'interno della stanza e levitò fino al soffitto. Le lunghe unghie nere coronavano le dita nivee. Si abbassò e passò le dita gelide sul collo abbronzato dello Stark.
La luce azzurra del medaglione lo investì strappandogli un gemito, la mano pallida e liscia sfrigolò. Indietreggiò, le sue gambe divennero di fumo nero e soffiò, mostrando i lunghi canini lattei.
Tony scattò seduto, portò i piedi nudi sul letto e indietreggiò fino ad aderire con le spalle all'ampio schienale del letto. Si portò una mano alla camicia coprendo con il palmo la luce del ciondolo, lo strinse da sopra la stoffa e socchiuse gli occhi. Sbuffò, roteò gli occhi e distese le gambe.
"Oh, fantastico! Mancava giusto Dracula!".
Le gambe di Loki tornarono solide e il vampiro atterrò. Si avvolse nel mantello e indietreggiò. Tornò a sorridere piegando le labbra vermiglie e le iridi brillarono di riflessi giallastri.
"Midgardiano, hai decisamente letto troppa letteratura. Il signore della Transilvania venerava milord Laufey" sussurrò gentilmente.
Tony si sedette, poggiò le punte dei piedi sul pavimento e sogghignò.
"Oh, chiedo scusa onnipotente signore degli stalker" disse, con tono ironico.
Accennò un inchino piegando il busto in avanti, lo rizzò mostrando le sopracciglia inarcate e le iridi castano scuro brillanti di riflessi caffè.
"Scusa, temo che dovrai mangiare qualcun altro milord, a quanto pare sei allergico alle cose con meno di mille anni".
Il vampiro mise un piede avanti, girò lateralmente e mise una mano sul letto. Si sedette sulle gambe avvolte dalla coperta di Tony e piegò il capo, i lunghi capelli neri gli accarezzarono il volto affilato.
"Mi interessi umano" soffiò.
Accavallò le gambe e fissò il ciondolo.
"Come ne sei venuto in possesso? Pensavo fosse finito perduto o gettato via" bisbigliò e i canini gli si allungarono, del sangue scese dalle sue gengive e le sentì pulsare.
Tony guardò una goccia di sangue colare dal canino di Loki, scivolare fino al labbro e sfiorargli la gengiva gonfia. Deglutì, si leccò le labbra, socchiuse gli occhi inarcando le sopracciglia con un sorriso beffardo.
"Molte sono le cose che si getterebbero via, se non fosse per il timore che qualcun altro le possa raccogliere" disse.
Allargò le braccia, le poggiò dietro di sé.
"E a me non piace si prendano le mie cose".
Loki si sollevò a due mani dal letto, allargò le braccia e il mantello gli ondeggiò dietro le spalle. Mise una mano sulle labbra e schioccò un bacio, soffiò.
"E' il primo giorno di un nuovo anno e di una nuova vita per te mortale, ci rincontreremo presto. Sempre che la tua miserabile esistenza non giunga al termine per disgrazia" sibilò.
Si voltò e volò fuori dalla finestra, la sua ombra si stagliò in controluce sulla luna pallida. Tony socchiuse un occhio sgranando l'altro, si passò la mano sulla faccia; la allungò scompigliandosi i capelli e si alzò.
< O mio cugino mi spiega tutto entro un'ora, o giuro che renderò questo regno un posto fantasma > pensò.
Sfregò i denti tra loro, prese una scarpa infilandosela.
"E non nel senso che ci metterò dei fantasmi" borbottò.


  
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