L’importante e che tu ci sia.
Maledetta maledizione.
Here’s the day
you hoped would never come
Don’t feed me violins
Just run with me through rows of speeding cars
The paper cuts, the cheating lovers
The coffee’s never strong enough
I know you think it's more than just bad luck.
-Speeding Cars, Imogen Heap-
Cara Ambre,
quando leggerai questa lettera io molto probabilmente sarò a Parigi.
Scusami davvero, pensavo di farcela. Pensavo di essere forte e invece non lo
sono.
E’ stato difficile rivederli
tutti, ed è stato ancora più difficile vedere Ron, parlare con lui. Mi sono
comportata da immatura e adesso devo accettare le
conseguenza. Ti prego di non cercarmi quando sarai a casa. Voglio iniziare una
nuova vita. Da sola.
Niente più passerelle,
vestiti e trucchi. Io non sono fatta per questo cose, io non faccio parte di
questo mondo.
Adesso voglio solo
concentrare le mie energie in qualcosa di più utile. Forse potrò dedicarmi al C.R.E.P.A, sai te ne avevo parlato.
Ti auguro tutta la felicità
di questo mondo.
Ti voglio bene.
Ps: Prometti di non dire
niente a nessuno. Promettimi che non
dirai niente a loro.
E chiedi scusa da parte mia
a Chanel.
Ambrè non aveva mantenuto la sua promessa.
L’aveva fatto per lei.
-Non
è possibile non di nuovo.-
Ron
Weasley non era bravo con i sentimenti, no. Anzi era una
frana in questa materia. Anche se la colpa non era sua, nessuno mai gli
aveva insegnato come moderare la sua ira e le altre emozioni.
Per
questo in quel momento, riusciva a pensare che forse la sera prima aveva un tantino esagerato.
-Ron
non è colpa tua. Davvero.-
La
voce di Ambrè sembrava avere gli stessi effetti di una buona dose di camomilla.
Lo tranquillizzava. Anzi non era solo la voce che lo rendeva meno agitato era lei.
La
ragazza sorrideva, anche se questo sorriso non arrivava a gli
occhi che erano spenti. Con una piccola patina di paura e sofferenza.
Ambrè
quasi timorosa alzò il palmo della mano e accarezzò il viso di Ron, il contatto
la fece rabbrividire.
Dopo
un po’ la rossa si ricordò che non era sola e che quattro paia di occhi la
fissavano incuriositi. Staccò subito la mano, come se si fosse scottata.
La
sensazione in fondo era quella.
Quando
fisso la sua mano rimase sorpresa che essa non stesse
andando a fuoco.
Una
porta si chiuse di botto, facendo girare tutti i presenti di casa Potter.
-Dove
diavolo è andato Malfoy?- sbottò Harry.
C’è
chi dice che dopo la morte il corpo perda 21 grammi, i
grammi dell’anima.
Hermione
Jane Granger sapeva che questa storiella altro non era che una leggenda
babbana, anche perché se fosse stato vero in quel
momento lei avrebbe notato questa differenza.
Che
non fosse morta, però a lei sembrava solo un piccolo dettaglio.
Nel
corso di una settimana aveva rovinato tutto. E quando diceva tutto
intendeva veramente tutto.
E
in quel momento si sentiva morta, come se la sensazione di illusione
che aveva provato in quei cinque anni si fosse finalmente spezzata e che per la
prima volta, dopo tanti anni anche lei avesse aperto gli occhi.
Occhi
che sinceramente preferiva tenere chiusi.
Ancora
riusciva a percepire il dolore che aveva provato Ron il giorno prima, la
tristezza che leggeva in quegli specchi profondi, il sorriso troppo caloroso di
Harry.
Un
sorriso che non si meritava.
E poi
gli occhi lucidi di Chanel.
Era
stata perfida con lei e come aveva detto la sua amica cosa
poteva saperne lei?
Forse
quello che provava quell’uomo per Chanel era vero
amore, e lei stupida com’era aveva rovinato tutto. Di nuovo.
Si
porto una mano sui i ricci, che aveva fatto ricrescere
grazie a una pozione.
Forse
perché pensava che con i suoi fedeli capelli arruffati si sarebbe comportata
più da Hermione.
Cosa
che alla fine non aveva fatto.
In
quei cinque anni si era comportata come un estranea,
non da Hermione, e preferiva senza alcun dubbio comportarsi da estranea.
Almeno
in quel modo soffriva solo lei, senza recare dolore alle persone che amava.
-L’aereo
per Parigi. Sta per partire. Preghiamo a tutti di allacciare le cinture.- la
voce della hostess le fece ricordare il posto in cui
si trovava.
Un
sorriso ironico si dipinse sulle sue labbra.
No,
lei non stava scappando. Stava solo facendo un favore ai suoi amici.
Quello
di scomparire.
Scomparire
L’aereo
iniziò il suo decollo, Hermione strinse i braccioli della sedia, per ancorarsi
a qualcosa
di
visibile che le avrebbe ricordato che la realtà esiste e che non è solo frutto
della sua mente. Per sfortuna.
Senza
Voleva
dimenticare di nuovo. Sperando che nessuno l’avrebbe chiamata
codarda. Perché accettare quella amara verità era
troppo difficile.
Lasciare
Lasciava
tutto lì a Londra. La speranza di essere perdonata, la
speranza di poter amare, la speranza di poter vedere il suo sorriso dolce.
Tracce.
E
in fondo lo sapeva, sapeva che ci sarebbe voluto un po’
di tempo per dimenticarli. Ma doveva iniziare una
nuova vita. Da sola.
Scomparire.
Per
Una nuova vita, dove forse avrebbe incontrato una
persona che sarebbe riuscita a farle ribattere il cuore. Di nuovo.
Vivere
Una
nuova vita, che non includeva la paura di stupidi fantasmi.
Di
La
vita che avrebbe comandato lei. Lei e solo lei.
Nuovo.
La
nuova vita che l’aspettava a Parigi. Quella città che odiava con tutto il
cuore.
-Granger
scappi di nuovo.-
Eppure
quella voce non doveva appartenere alla sua nuova vita.
E
allora perché sentiva quella voce?
-Maledetta
mezzosangue e maledetta questa fissazione di rubarmi
il primato di codardo. Gira quella
maledetta testa. Maledizione.-
E
di nuovo.
Una
voce che apparteneva al passato ma che desiderava tanto che appartenesse anche
al presente.
Quella
voce era una… maledizione.
ecco il giorno che hai sperato non sarebbe
mai arrivato
non farmi sviolinate
solamente corri con me tra colonne di auto in accelerazione
i ritagli di giornale, gli amanti che si tradiscono
il caffè che non è mai abbastanza forte
so che lei pensa che non sia solo sfortuna.
-Speeding Cars, Imogen Heap-
E
nel frattempo una ragazza piangeva, lacrime, lacrime
amare.
Lacrime di chi conserva un segreto troppo grosso. Il
segreto dell’immortalità.
Scusate
il ritardo ç___ç dovrei nascondermi… quasi un mese.
Ma
voi non mi lancerete nessun Crucio, vero?
Il
capitolo davvero non mi piace, scusate se è così ma l’ispirazione
in questi giorni è andata e il mio umore è un po’ giù.
Un
bacio, scusate se non vi ringrazio uno per uno ma devo
scappare.
Anzi
dovrei uscire ma ancora sono in pantaloncini e canottiera
e sento anche la soave voce di mia cugina che mi maledice.
Sisi
non vi preoccupate se non mi uccidete voi lo farà lei.
Un
bacio, di nuovo xD
Ile^^
Cmq
dopo 13 capitoli credo che sta solfa di Hermione che
scappa abbia stancato, il prossimo sarà decisamente
diverso.