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Autore: Niall Is My Irish Prince    26/01/2014    0 recensioni
L'oceano nei suoi occhi. *---*
"Amo fermarmi a guardare i tuoi occhi. E' come se il mondo si fermasse. Come se in quell'istante non ci fosse altro che i tuoi occhi, e l'oceano che c'è in essi. Ma amo ancora di più sapere che quegli occhi, quei due pezzi di Paradiso, guarderanno solo me, perché io continuerò a guardare solo loro."
Cit. Summer #Loceanoneisuoiocchi
Spero di avervi incuriosite almeno un po', e che leggerete questa fan fiction, perché ci metterò tutta la passione possibile. ♥
Genere: Commedia, Demenziale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO  1: L'OCEANO NEI SUOI OCCHI *--*
Dopo una straziante giornata di lavoro, torno finalmente a casa.
Appena entro butto il borsone al lato della porta e mi fiondo sul divano, stremata.
Di solito questi dovrebbero essere i pensieri di un padre di famiglia.
E, a quanto pare, devo assumermi pure le sue responsabilità, oltre a quelle di mia mamma.
A questo punto, dovrebbero spuntare le testoline dei miei famigliari, i quali dovrebbero accogliermi e farmi sentire a casa in tutti i sensi.
Ma questo, d'altronde, non è mai accaduto, e non credo che accadrà mai.
Mia madre è sempre troppo presa dal lavoro, troppo per rendersi conto che la sua secondogenita (io) lavora come un mulo sotto al sole per guadagnarsi da mangiare; troppo per rendersi conto che suo 'marito' se ne fa una sega di lei e dei suoi figli, per il semplice fatto che ai figli non ci tiene, li ritiene un errore, probabilmente una "dimenticanza di precauzioni" come dice lui, e alla moglie ancora meno, ma gli sta indifferente, a quanto pare, tranne per le notti di fuoco; troppo per rendersi conto che il suo primogenito li odia, e che se è andato via da questa 'casa' è solo perché CHIUNQUE LO FAREBBE, perché una casa è tale quando c'è amore in essa, altrimenti è solo un insieme di muri e pareti sparsi a casaccio.
E' troppo presa dal suo "lavoro" da rendersi conto che in questa fottuta famiglia solo io mi comporto da persona ragionevole e con la testa sulle spalle, e sono solo una diciottenne, e sono la più piccola, e dovrei essere io quella che a questa età fa cazzate. Ma a quanto pare a casa mia funziona al contrario: l' "uomo di casa" si ubriaca e mi picchia a sangue, mentre la "Donna" se ne sta tutto il giorno col culo su una sedia d'ufficio e quando torna dice pure di essere troppo stanca. 
'Stanca' per accorgersi che la sua famiglia va a rotoli.
'Stanca' per rendersi conto che sua figlia è cresciuta senza un minimo di amore, e che viene pestata ogni qual volta quel bastardo del marito ne abbia voglia, cioè sempre.
'Stanca' per fare qualcosa che non sia stare seduta nel suo ufficio o lamentarsi di quanto sporca sia la casa. E GRAZIE AL CAZZO!
Il punto è che la voglia di scappare è molta.
Il desiderio di andarmene da questo posto di merda è troppo.
Perché, cazzo, ho solo 18 anni, devo vivere la mia fottuta vita!
Ma rimangono anche troppi i miei doveri.
Alla fine, anche io li odio, da morire.
Però ci sono voluti 18 anni per costruire quello che ho costruito.
Non so nemmeno io cos'è di preciso, so solo che ci sto bene. Almeno finché non arrivano loro e buttano giù queste mura, finché non fanno scoppiare la bolla e frantumare la sfera di cristallo.
Solo Isabella sa tutto ciò.
Mi ha proposto miliardi di volte di trasferirmi a casa sua.
Perché la sua sì che è una casa.
Quattro fratelli, una mamma adorabile e un padre gentile e disponibile. Insomma, una famiglia che può essere definita tale.
Ecco perché lei è tutto ciò che mi rimane.
Anche se non riesco a capire come la perfezione fatta persona possa stare con una come me, che è solo un errore.
Le mie guance vengono improvvisamente scaldate da alcune timide goccioline che prendono a scorrere dai miei occhi.
E' così brutto tutto questo.
"Tu! Sottospecie di figlia! Che cazzo ci fai qui!?" urla mio padre incazzato come al solito, con una birra in mano, come al solito, rovinando i miei momenti di pura solitudine, come al solito. 
"Sono appena tornata dal lavoro." rispondo asciugandomi velocemente e di nascosto le lacrime.
"E perché a quest'ora!? Sono solo le 19:00!" urla avvicinandosi a me pericolosamente.
Di impulso indietreggio di un passo. "Oggi è venerdì, il venerdì il turno finisce prima." dico in tutta risposta.
"Non me ne fotte! Devi lavorare, capito!? LAVORARE! Devi portare soldi in questa casa! Intesi!? A lavoro! Muoviti!"
"Ma, dove vado adesso!? La piscina è chiusa!" ribatto io 
"NON ME NE FOTTE! TROVA QUALCOSA DA FARE! DEVI GUADAGNARE!" risponde insistente
"Ma...."
"Zitta!" mi zittisce quello che chiamo comunemente 'Padre' con uno schiaffo. 
Giro la faccia per quanto era forte quel fottuto schiaffo.
Subito dopo mi arriva un pugno allo stomaco che mi fa piegare. 
Tutto ricomincia.
Ancora una volta quei muri sono stati demoliti.
Ancora una volta hanno fatto scoppiare la mia bolla.
Ancora una volta hanno permesso alla mia sfera di cristallo di cadere al suolo per poi infrangersi del tutto.
Ma questa volta, non ce la farò a rimettere insieme i pezzettini di vetro.
Rischierei di tagliarmi ancora e ancora.
E non voglio.
Non voglio essere debole ai suoi occhi.
Respingo le lacrime e lascio che faccia quello che fa sempre, mentre il mio cuore si frantuma.
Tutto ciò che chiedevo era una famiglia.
Era L'AMORE che solo una famiglia sa dare.
Chiedevo troppo!? 
A quanto pare sì.
Ma, poi, che cos'è una famiglia?! 
Non ne ho la minima idea.
Non credo che, di questo passo, lo saprò mai.
Quando ebbe finalmente completato l'opera, strisciai verso la mia camera. 
Chiusi la porta e mi trascinai giù con la schiena, con il sollievo che questa giornata stesse finalmente per finire.


CIAO, PICCOLE MIEEE
ALLORA, SCUSATEMI TANTO PER IL CAPITOLO CORTO E CACCOSO(?).
SPERO CHE CONTINUIATE A LEGGERE QUESTA FAN FICTION, PERCHE' SO CHE SICCOME NON SONO ANCORA APPARSI I RAGAZZI (APPARIRANNO NEL PROSSIMO CAPITOLO) PROBABILMENTE VI FA SCHIFO, MA VI PREEEEEGO DI LEGGERLA E DI SEGUIRLA.
NON VI DELUDERO', PROMESSO.
Grazie <3
#Francy
-La Ragazza Innamorata di Niall Horan
  
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