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Autore: Bluelectra    28/01/2014    4 recensioni
E se il Destino avesse assegnato a Dudley Dursley una figlia speciale? E se il Destino, che spesso sembra imprigionare dentro una morsa, si rivelasse la miglior arma per spiccare il volo?
Dal Capitolo 5:
"Ci è stata rivolta una domanda di ammissione alla famiglia da parte di Albus Severus Potter, in quanto cugina di secondo grado dei qui presenti Potter," Angie si chiese come diamine ragionassero quei Grifondoro... Ammessa alla loro famiglia?! Lei ce l'aveva già una famiglia! Ed era pure affezionata a loro.
"Quindi per entrare a far parte della famiglia devi sottoporti ad una... Prova. Ognuno di noi ha il diritto di farti una domanda, a cui devi rispondere sinceramente, escluse me e Rox che possiamo farne due."
"Perché?" chiese candidamente Angie.
"Perché siamo i capo-famiglia e comandiamo noi." disse sbrigativa Roxanne.
"Accetti?" chiese Victoire sempre con lo stesso tono grave e un cipiglio serissimo.
"Ma figurati! Non vedi che se la sta facendo sotto!" disse con tono irriverente James Potter che sedeva sul poggiolo di una finestra con accanto Dominique.
Angie guardò Potter e fissandolo dritto negli occhi rispose con un sorriso:
"Accetto."
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Famiglia Weasley, James Sirius Potter, Nuovo personaggio, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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CAP.2 La Vita Nova.



Angie osservò suo fratello sparire dietro alla curva.

Mentre un sorriso affettuoso si dipinse sulle sue labbra, pensò che era riuscita a liberarsi dopo otto anni di quel pidocchio di Tristan. Ora cominciava la sua vera vita e lei non vedeva l'ora. Voleva essere la migliore in tutte le materie, come alla scuola elementare, voleva eccellere per rendere orgogliosi i suoi genitori, voleva divertirsi e voleva più di ogni altra cosa farsi degli amici. Non era mai riuscita a stringere dei legami di amicizia sincera, tutti la guardavano con diffidenza e non la lasciavano mai avvicinare troppo, solo quel tanto che la cortesia e la buona educazione imponevano. Tristan era diverso da lei, combinava talmente tanti guai e riusciva sempre a uscirne illeso che era impossibile non volergli essere amico. Angie sperava con tutto il suo cuore di aver trovato un luogo dove poter essere sè stessa senza il terrore che qualcuno scoprisse dei suoi poteri, di aver trovato finalmente la sua strada anche se era ancora tutta da percorrere.

Senza attendere oltre si torse i vestiti babbani e indossò la divisa nuova, nera e liscia, ancora senza alcun segno distintivo della casa a cui sarebbe stata assegnata.

Aveva letto con Tristan "Storia di Hogwarts", entrambi arrampicati sul tiglio enorme che c'era nel loro giardino. Sapeva quindi delle quattro Case e delle qualità richieste da ognuna, dei fantasmi e dei numerosi passaggi segreti che si era ripromessa di scovare. Aveva scoperto che alcuni anni prima, proprio nella sua futura scuola, si era tenuta una battaglia feroce per la libertà del mondo magico e che la scuola era stata fortemente danneggiata.

Sperò ardentemente che non ci fossero delle ore extracurricolari in cui li obbligavano a riparare la volta di una stanza o a rimettere in piedi un muro. Lei non aveva alcuna idea di come si facesse! Magari sul suo libro di Incantesimi c'era qualcosa al riguardo.

 Lo prese dalla borsa adagiata sul sedile accanto al suo e iniziò a sfogliarlo; inutile specificare che aveva già letto e parzialmente studiato tutti i libri che aveva acquistato a Diagon Alley. Incantesimi, Pozioni e Difesa contro le Arti Oscure erano le sue materie preferite per il momento, in particolare la prima, quella che invece trovava davvero ostica era Trasfigurazione.

Mentre stava ripassando gli incantesimi base la porta del suo scomparto si aprì e un ragazzino pallido e magro quasi da sembrar malato, con i capelli color platino e gli occhi grigi entrò dentro insieme ad un altro molto più grosso e tarchiato, dotato di una matassa di capelli cespugliosi color topo. Si sedettero senza chiederle se fosse libero, o se stesse aspettando qualcuno e questo la infastidì molto, tuttavia riprese a studiare. Non si sarebbe fatta rovinare la sua nuova vita da due maleducati.

I due intrusi iniziarono a parlottare tra loro di Quidditch, lo sport dei maghi, e involontariamente Angie li ascoltò avida di nuove nozioni. Dopo un paio d'ore arrivò una signora con un carrello ricolmo di pacchetti colorati di varie dimensioni che gentilmente domandò se qualcuno desiderasse un dolce. Angelique balzò in piedi e si avvicinò entusiasta, non vedeva l'ora di assaggiare di nuovo le Api Frizzole, ma il ragazzino biondo l'aveva preceduta e le si era parato davanti dandole le spalle. Con un tono leggermente annoiato disse:

 "Voglio quei tre pacchetti." Angie pensò che fosse proprio spocchioso a non chiedere nemmeno per favore a una signora tanto cortese. Il biondino pagò e si sedette, quando Angie si avvicinò notò che sul carrello non c'erano più pacchetti del suo dolce preferito. Così chiese speranzosa:

"Mi scusi, non avrebbe delle altre Api Frizzole per favore?"

"Mi dispiace tanto cara, ma le ha prese tutte il tuo compagno!"

Angie si lasciò scappare un piccolo "Oh." ma poi le venne in mente Tristane, "Allora un paio di Cioccorane e uno Zuccotto di Zucca, per favore." disse sorridendo alla donna.

Pagò e si sedette al suo posto. Mentre metteva i dolci per suo fratello dentro la sua borsa, vide con la coda dell'occhio un oggetto volare nella sua direzione e lo afferrò istintivamente al volo all'altezza dell'orecchio. Vivere con quel demone di Tristan le aveva fatto sviluppare dei riflessi felini per evitare i suoi scherzi. Così alzò lo sguardo e vide che il ragazzino biondo la osservava incuriosito così sbottò infastidita:

"Beh?! Ho un folletto in testa?"

Il biondo sorrise e le rispose: "No, ma hai dei riflessi da Cercatore."

Angie aprì la mano e vide che c'era un pacchetto di Api Frizzole, alzò nuovamente lo sguardo sul suo interlocutore e disse seccata:

"Non voglio i tuoi dolci."

Quello inarcò un sopracciglio chiarissimo e con tono divertito disse:

"A me sembrava proprio di sì, prima."

"Ti sei sbagliato." Angie gli rilanciò il pacchetto in pancia e riprese a leggere il suo libro di incantesimi. Il biondo osservò per alcuni minuti quella testolina bionda accanto al finestrino che ripeteva concentrata gli incantesimi,  si disse che era proprio buffa così testarda e orgogliosa.

Così si alzò e le si mise davanti, Angie alzò lo sguardo aggrottò le sopracciglia con aria minacciosa, e il ragazzo davanti a lei disse:

"Tanto piacere, mi chiamo Scorpius Malfoy." mentre parlava le teste una mano.

"Il mio non è un piacere, comunque sono Angelique Dursley." e gli strinse la mano guardandolo negli occhi. Scorpius rise un'altra volta per quella ostinazione e gli venne in mente subito un cucciolo di leone, con quella criniera soffice di ricci biondi e quello sguardo fiero.

"Visto che non mi sono comportato come si confà a un gentiluomo con una signora, ti prego di accettare questo dolce per l'espiazione delle mie colpe." le disse con tono pomposo porgendole il pacchetto di dolci. Angelique sbatté più volte le palpebre e poi con una risata cristallina afferrò le Api Frizzole.

Scorpius adorò da subito il suono di quella risata, era travolgente, spontanea, per nulla artificiale .

Angelique assaggiò una della Api e stette per qualche minuto in silenzio mentre il suo benefattore si era seduto nuovamente davanti al ragazzo gorilla. Poi rosa dalla curiosità chiese all'improvviso:

"Mi diresti, per favore, che cos'è un Cercatore?"



Albus Potter si tappò le orecchie. Quello scompartimento del treno era un vero casino, anzi un manicomio vista la fauna che lo popolava. Tutti urlavano e si lanciavano cose, sperò ardentemente che comparisse qualche prefetto o caposcuola a cacciane almeno la metà, ma sapeva perfettamente che nessuno mai sarebbe entrato nello scompartimento dei Weasley.

Lui era stato schiacciato in un angolo con Rose, mentre Victorie stava seduta sulle ginocchia di Roxanne, la sua migliore amica. James sembrava assatanato, continuava a balzare da un sedile all'altro, insieme a Fred che lo rincorreva. Dominique aveva cercando di parlare con Lucy, ma James urlava troppo forte così anche loro si erano messe a urlare, poi era scoppiato il caos e tutti avevano iniziato a dar di matto. Molly estraniata da tutto il resto leggeva serafica un romanzo babbano accanto al finestrino. Lo sportello si aprì un secondo dopo ma al contrario di un Prefetto tanto agognato comparvero sulla soglia Alice e Philip. Sorrisero raggianti e si gettarono di peso addosso a James e Fred facendoli rovinare a terra tra risate convulse. Albus non ne poteva più, era come essere alla Tana solo che non c'erano i campi dove fuggire, nè una stanza tutta per sé. Stava per mettersi a urlare pure lui quando una figura passò davanti allo sportello e si fermò osservando allibita quanto stava succedendo dentro.



Angelique era allibita, davanti a lei stava probabilmente mezza casa Grifondoro ammassata in un unico scomparto, erano un turbine urlante di stemmi rosso e oro, uno tra tutti sembrava il fulcro di quell'uragano. Era un ragazzino abbastanza alto per la sua età, magrolino con dei bellissimi capelli neri sparati in ogni direzione, aveva un naso dritto e il volto ovale. Somigliava molto ad un altro ragazzo lì dentro, che al contrario di lui non danzava in quella tempesta, ma se ne stava rannicchiato in un angolino con lo sguardo afflitto. Le fece quasi tenerezza vederlo lì schiacciato come una sardina e quando l'altro si accorse della sua presenza gli sorrise amichevole facendogli segno di uscire. Quello si precipitò fuori e gli disse:

"Se vuoi il mio scompartimento è mezzo vuoto, nessuno gioca a fare la scimmia." e indicò con lo sguardo il ragazzino-uragano che ora si era appeso a testa in giù dal porta bagagli.

"Oh lui è mio fratello James, fa sempre così... Cioè non è che si appende sempre, ma fa sempre un gran baccano!" e poi continuò con un timido sorriso "Magari, se non ti dispiace ospitarmi, mi prendo una pausa." e le tese la mano magra dalle dita affusolate: "Piacere Albus Potter."

"Piacere Angelique Dursley." disse subito dopo stringendo la mano e osservandolo. Solo che al posto degli occhi del bambino Angelique incontrò i suoi. Assottigliò lo sguardo aspettando che l'illusione ottica svanisse, ma quegli smeraldi continuavano a fissarla con altrettanta meraviglia e stupore. Albus fu il primo a riprendersi, illuminato da una scintilla di intuizione.

"Aspetta... Ma tu sei figlia di Dudley Dursley?" le domandò con stupore crescente.

"Credo di sì... Cioè sì di sicuro!" rispose la bionda.

"Beh... Ciao cugina!"



"Anderson Cristopher." annunciò il vicepreside, professor Vitious. Quindi un bambino grassottello con i capelli marroni rasati corti si sedette sullo sgabello e si lasciò calare il cappello sugli occhi. "CORVONERO!" urlò quest'ultimo dopo pochi istanti.

Angelique si torse le mani nervosa, sarebbe inciampata di sicuro o peggio i cappello parlante le avrebbe detto che non c'era alcuna magia in lei e che quindi doveva andarsene. Al suo fianco c'erano i suoi compagni di viaggio, alla destra Albus e alla sinistra Scorpius. Quando aveva portato il primo nello scompartimento Scorpius si era irrigidito come se fosse gli avessero dato una secchiata di acqua gelida. Solo dopo Angelique era venuta a conoscenza della rivalità che esisteva tra Potter e Malfoy, ma lei aveva commentato con tono sbrigativo: "Credo che possiate fare una piccola eccezione almeno per questo viaggio."

"Bennet Poline." questa volta fu il turno di una bambina rossa piena di lentiggini. "TASSOROSSO!"

Albus aveva raccontato che in famiglia erano tutti Grifondoro tranne sua cugina Dominique che era Serpeverde, e lui in tutta sincerità non sembrava così convinto di voler essere un Grifondoro a tutti i costi. Scorpius e il gorilla, che Angie aveva scoperto chiamarsi Octavius Goyle, erano già sicuri che sarebbero stati smistati Serpeverde come tutta la loro famiglia. Angie aveva iniziato a sentirsi nervosa già allora nello scompartimento del treno. E lo era a tal punto che quasi non si era goduta la vista di Hogwarts dalle barche, era salita con Scorpius e Octavius mentre Albus aveva raggiunto la cugina Rose. Mentre Angelique pensava, lo smistamento proseguiva, quell'anno c'erano molti nuovi arrivati e arrivò la D.

"Dixon Samuel." Angelique emise un verso strozzato che sembrava tanto uno squittio, e mentre Samuel finiva a Grifondoro Albus le prese la mano e le disse "Sarai nella casa perfetta per te!"

"Dursley Girard Angelique!" disse il professor Vitious e lo stomaco della ragazza fece una capriola.  Si avvicinò con le spalle dritte e fiera mentre le ginocchia le tremavano leggermente, voleva fare una buona impressione al cappello. Era veramente assurdo voler fare buona impressione ad un cappello parlante, anche se quello era il Cappello Parlante. Quando le fu calato sugli occhi questo prese a parlarle.

"Oooh molto bene! Intelligenza e intuito! C'è bisogno di approvazione e anche molta molta astuzia, accompagnata dalla volontà di eccellere... Sei difficile bambina!"

"Non sono una bambina!" pensò offesa Angie "Comunque lo dice anche mia madre..."

"E c'è anche fierezza e orgoglio. Dove ti metto?"

"Se non lo sai tu!" rispose sconsolata. Pensò spontaneamente ad Albus e Scorpious, le sarebbe piaciuto poter stare con loro, avrebbero riso ancora come sul treno, magari avrebbero scoperto insieme i passaggi e poi avreb... "SERPEVERDE!" fu come se le avessero risucchiato via il macigno che sentiva sullo stomaco per sostituirlo con un sacchetto di piume.

Angelique si tolse il cappello e con passo incerto per l'emozione raggiunse il tavolo dei verde e argento che le stavano facendo un bell'applauso di benvenuto. Alcuni ragazzi più grandi le fecero posto sulla panca e  si sedette di fronte ad una ragazzina dai lunghi capelli lisci e quasi argentei, gli occhi azzurri e il naso sottile.

Angie assistette leggermente sollevata al resto dello Smistamento; Goyle ovviamente fu assegnato alla sua stessa casa tuttavia si sedette lontano da lei, in un gruppo ristretto di ragazzi che sembravano avere un pesce in putrefazione sotto il naso da tanto lo tenevano in alto e da come si guardavano attorno inorriditi.

Quando fu il turno di Scorpius si scoprì veramente nervosa, e con ansia osservò il cappello calargli sul capo e pregò perché le sue speranze fossero esaudite. Fu quasi subito sollevata dalle sue paure sentendo strepitare "SERPEVERDE!".

Lo vide avvicinarsi e gli sorrise raggiante facendogli posto sulla panca, mancava solo Albus e poi sarebbero davvero stati tutti nella stessa casa, compagni... Ma Scorpius senza nemmeno degnarla di uno sguardo si diresse spedito verso il gruppo di ragazzini altezzosi che lo accolsero felicissimi con pacche molto moderate e strette di mano che poco si addicevano ai suoi undici anni. Angie sentiva gli occhi pizzicarle per le lacrime di delusione che cercavano di venir fuori.

Non poteva certo aspettarsi che Scorpius le si sarebbe seduto accanto a cena, aveva di sicuro altri conoscenti e amici, come il Gorilla, ma il fatto che non l' avesse guardata nemmeno per sbaglio pur sapendo che era lì,  la fece sentire davvero insignificante.

Ricacciò indietro la delusione e quasi non si accorse della ragazzina che le si era seduta accanto finché questa le disse con un sorriso dispiaciuto: "Lui è un Purosangue e sta con la sua cerchia."

Angelique aggrottò la fronte perplessa, Purosangue...

"Che è un cavallo?!" chiese sempre con la stessa espressione. La ragazza dai capelli chiarissimi davanti a lei rise divertita poi rispose al posto dell'altra.

"Purosangue significa che i suoi antenati sono tutti maghi e per questo loro..." e con un cenno del mento indicò il gruppetto infondo al tavolo " si credono superiori. Una volta questa casa era famosa per i pregiudizi nei confronti dei Nati Babbani e dei Mezzosangue, ma dopo la Guerra quasi nessuno crede più a simili stupidaggini."

"Quindi c'è qualcuno che considera inferiori le persone senza maghi in famiglia?!" chiese Angie inarcando un sopracciglio incredula.

"Proprio così! Per nostra fortuna sono rimasti veramente in pochi, la maggior parte di questi babbuini è finita ad Azkaban, la prigione dei maghi, per aver appoggiato Voldemort."

"Tanto meglio, non voglio di certo far amicizia con un tale imbecille!" sentenziò Angelique suscitando le risate delle altre due ragazze.

"Comunque io sono Martha!" le disse la ragazza che si era seduta accanto tendendole la mano. Era molto carina, aveva i capelli a caschetto ingarbugliati in una massa di ricci ribelli ramati, i suoi occhi erano della tonalità calda del cioccolato contornati da ciglia fortissime e naturalmente piegate verso l'alto. Il suo incarnato rosato chiudeva perfettamente il quadro facendola sembrare quasi una bambola.

"Angelique, piacere!" rispose stringendo la mano.

"Io sono Dominique, Dominique Weasley." La ragazza biondo-argento si presentò con un certo orgoglio che evidentemente era giustificato dall'espressione allibita sul volto di Martha. Quest'ultima si affrettò a chiedere:

"Quindi sei figlia di uno dei fratelli Weasley?! Oddio! Beh è davvero un.. un onore conoscerti!" e le strinse la mano con entusiasmo.

Angie intuì che fosse la cugina di Albus, ma proprio non capiva tanto slancio.

Facendo vagare lo sguardo sulla tavolata vide Scorpius ridere insieme a tutti gli altri della sua "cerchia" come l'aveva definita Martha.

Ripensò al comportamento di Scorpius sul treno e sulla barca, non le sembrava decisamente che l'avesse trattata da essere inferiore, anzi sia con le Api Frizzole sia quando l'aveva salvata dal cascare dentro il Lago Nero per un'oscillazione della barca le era sembrato molto gentile. Poi pensò alle parole di Dominique e comprese. Scorpius si vergognava di lei, si vergognava di aver fatto amicizia con una Nata Babbana.

Al posto che sentirsi insignificante questa volta si sentì inferocita.

Volse lo sguardo allo sgabello dove si era appena alzato un ragazzino che veniva accolto tra le schiere dei Corvonero.

"Potter Albus." annunciò il professor Vitious con un certo compiacimento. Tutta la sala piombò nel silenzio più assoluto e si volse ad osservare il suo smistamento. Ad Angelique sembrò strano che tutti quanti reagissero con tanta apprensione ma non vi diede troppo peso.

Angie vide il ragazzo con i capelli più sconvolti che mai avvicinarsi lentamente, intimorito e un po' instabile sulle gambe, e sedersi sullo sgabello. Incontrò per un istante i suoi occhi, di sè stessa, di lui e gli sorrise. Sorrise perché sarebbe andato bene tutto: Serpeverde, Tassorosso, Corvonero e Grifondoro! Lui sarebbe stato eccezionale in qualsiasi casa e lei avrebbe comunque voluto essergli amica, gli sorrise e lo vide sorridere a sua volta prima che il cappello gli calasse sugli occhi.

Restò sotto quell'ammasso di tessuto bruciacchiato per quasi un minuto, un tempo interminabile nel silenzio religioso che si era creato. Poi il Cappello Parlante urlò trionfante "SERPEVERDE!"

"NOOOOO!!!" prima che il tavolo dei Serpeverde esplodesse letteralmente in applausi e grida festose, Angie aveva visto e sentito l'uragano del treno, "James forse?!" si chiese, scattare in piedi al tavolo dei Grifondoro e urlare disperato con le mani tra i capelli. Che tipo assurdo!

Albus Potter raggiunse il tavolo della sua nuova casa con un bel sorriso in volto, Dominique si alzò e lo abbracciò congratulandosi con lui, così tutti quelli che stavano attorno facevano a gara per accogliere quello che sembrava una celebrità.

Angelique ora poteva davvero definirsi completamente confusa.

La cugina di Albus, Rose, fu smistata secondo la tradizione di famiglia a Grifondoro e questo sembrò rincuorare almeno in parte James Potter.

Lo smistamento si concluse poco dopo con un'ultima ragazza, Elena Zabini che venne, dopo alcuni minuti di meditazione da parte del cappello, a Serpeverde. Era un bambina molto magra e piuttosto bassa, mora con occhi verde scuro enormi che, mentre si avvicinava al tavolo, lanciarono uno sguardo di sfida al gruppo di Purosangue. Appena le fu accanto si rivolse ad Angelique con un tono tra l'impaziente e l'implorante:

"Non è che mi faresti spazio accanto a te? Io quelli là non li sopporto!" indicando sempre con quegli occhioni il gruppo a cui si era unito Scorpius.

Angelique le fece subito posto con un sorriso.

La preside Minerva McGranitt si alzò e fece il discorso di benvenuto e bentornato a tutti. Fu molto concisa spiegando le regole del castello e i luoghi proibiti, poi annunciò che si sarebbero tenuti due balli a scuola, uno prima di Natale il giorno in cui sarebbero finite le lezioni e l'altro il 2 di Maggio in memoria della fine della Guerra. A questo annuncio un brusio di voci femminili si alzò repentino e civettuolo, sarebbe cresciuto a dismisura se la preside non avesse catturato nuovamente l'attenzione di tutti semplicemente schiarendosi la gola.

Angie ammirò moltissimo l'autorità che quella anziana signora emanava, la trovava perfetta con le vesti austere e i capelli ormai canuti raccolti in un semplice chignon.

Quando la preside concluse il discorso Angie voltò il viso verso la tavola chiedendosi come si sarebbe svolto il pasto, se ci sarebbe stato un buffet o se ci fossero degli inservienti, ma le sue domande morirono in gola vedendo il banchetto reale che era appena apparso davanti a tutti loro. Con un sorriso smagliante si servì le patate e l'arrosto pensando a quanto amasse la magia.



Angelique fece un fiocco con lo spago che aveva utilizzato per chiudere il pacchetto in cui erano racchiusi i dolci per suo fratello. Accanto al piccolo fagotto, spiccava per contrasto con l'ebano della scrivania la voluminosa lettera che aveva indirizzato ai suoi genitori, in cui li informava di essere stata smistata in Serpeverde e che andava tutto bene. Il giorno successivo sarebbe andata alla gufiera e avrebbe consegnato il tutto a Caliel, il suo gufo, per farlo giungere a destinazione. Si voltò verso le compagne di stanza ma rimase stupita dallo spettacolo che aveva di fronte.

Martha si era cambiata in un lampo, indossava il pigiama ed ora era al centro della stanza, oscillava pericolosamente sotto il peso di una pila di libri enormi che le arrivavano sopra la testa. Elena invece si era addormentata tutta vestita in una posizione assurda,  di pancia con i piedi sul cuscino e le braccia spalancate  sopra la testa che penzolavano fuori dal baldacchino.

Angie si affrettò ad aiutare Martha sistemando con lei i suoi libri e poi stese una morbida coperta verde su Elena, che nel sonno mugugnò soddisfatta per il calore rannicchiandosi.

Angelique sorrise e si disse che forse, finalmente, aveva trovato qualcuno strano come lei.





Nota personale:

Che ne dite?! Tutti piccoli serpenti a fare amicizia!

La Casa di Serpeverde ha subito parecchi cambiamenti dopo la guerra, nessuno è più ossessionato dallo stato di sangue, tranne quello sparuto gruppo infondo alla tavolata. Ci sono ancora alcune cose che Angie non sa, ma nel prossimo capitolo le verranno svelate dai suoi amici. Baci a presto.

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