Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: LostEcho24    30/01/2014    1 recensioni
Andrea Mastri sembra un ragazzino comune, ma non lo è.
Il cognome di suo padre rappresenta una delle famiglie magiche italiane più importanti.
Andrea, trasferitosi a Londra ha trascorso la sua infanzia cercando di apprendere il più possibile su maghi e babbani.
Ora, a una settimana dal suo undicesimo compleanno un gufo gli ha portato una lettera.
Il sigillo sulla busta raffigura un leone dorato, un serpente argentato, un corvo e un tasso, tutti posti intorno ad una grossa H nera.
è una lettera da Hogwarts!
Ora che potrà frequentare questa importante scuola di stregoneria cosa succederà? Sarà pronto ad affrontare il futuro interessante che lo attende?
Una nuova avventura sta per iniziare a Hogwarts e Andrea di certo non si tirerà indietro!
Voi cosa farete?
Genere: Avventura, Generale, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, Nuovo personaggio, Tassorosso
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

IL PRIMO PASSO:

 

Andrea, dopo aver ottenuto il fascicolo riguardante Alexander LandStrike dal professor Flitwick aveva trascorso le prime settimane esplorando in compagnia di Randall l'immensa biblioteca di Hogwarts.

Aveva raccontato al giovane Corvonero ciò che gli aveva detto il professore di Incantesimi durante la sera della punizione riguardo il leggendario rivale di Merlino.

L'amico, come aveva previsto, si era subito interessato all'argomento.

Randall era eccitato, quasi euforico, di poter approfondire la storia o di poter scoprire qualche segreto celato di uno dei suoi personaggi storici preferiti.

Andrea aveva anche tentato di coinvolgere Ernie nella loro ricerca, ma il compagno si era trovato a dover rifiutare di prendervi parte in quanto i professori lo avevano riempito di compiti, così da poter recuperare le lezioni perse e i compiti in arretrato a causa della sua degenza in infermeria a Dicembre.

Tuttavia, aveva lasciato intendere che se avessero avuto difficoltà nella ricerca, qualche ritaglio di tempo avrebbe potuto prenderselo, in quanto anche lui si sarebbe recato quasi ogni giorno in biblioteca per studiare.

Così, tra ricerche sulle pagine logorate dal tempo di tomi e volumi impolverati, esplorazioni tra i stretti e labirintici corridoi circondati da alti scaffali e piccole richieste ai professori a loro parere più indicati per approfondire l'argomento, i mesi trascorsero sbarcando in una meravigliosa primavera, caratterizzata da vari profumi provenienti soprattutto dal parco del castello e da un dolce tepore che rendeva ogni giornata piacevole anche per chi era costretto a restare dentro la scuola.

In qualche settimana, i due ragazzi, esplorarono un ampia parte della biblioteca e consultarono numerosi volumi, ma senza trovare alcun indizio veramente importante o anche solo utile ai fini della loro ricerca.

Una ricerca che era partita inizialmente come un mezzo per poter conoscere un po' meglio il personaggio di Alexander e la sua vita, e, successivamente, per poter scoprire qualche possibile segreto o per poter rischiarare almeno in parte qualche mistero legato alla sua esistenza, soprattutto quella condotta tra le mura di Hogwarts sia da studente che da professore.

Tuttavia, essendo Alexander un personaggio vissuto nel Medioevo, un'epoca di cui erano giunti nelle epoche future pochi documenti storici o privati, la maggior parte riguardanti la vita e l'operato di Merlino, una ragazza del sesto anno, assistente della bibliotecaria, ascoltando che il personaggio di cui cercavano informazioni era stato a contatto con Merlino, consigliò loro di ricercare soprattutto tra i volumi riguardanti proprio il leggendario mago.

Avevano trascorso così molti giorni sfogliando le pagine semi-ammuffite di pesanti tomi su Merlino, scoprendo solo delle brevi citazioni su Alexander LandStrike, la maggior parte riguardante la storia della loro rivalità come studenti a Hogwarts e un paio sulla sua morte eroica, ma poco conosciuta e quasi per nulla ricordata.

L'unico professore che al momento aveva potuto aiutarli, anche se contro voglia, era stato il professore di Pozioni, il quale conosceva un po' il personaggio di Alexander per averne letto e studiato qualche ricerca alchemica, considerata da lui una base abbastanza solida che gli ha consentito di introdursi più facilmente all'arte della preparazione delle pozioni.

Così, passati un paio di mesi si erano trovati, a Marzo, a dover abbandonare l'idea di impegnarsi nell'approfondire le poche nuove informazioni che avevano ottenuto dopo settimane di ricerca, per poter concentrarsi sullo studio delle varie materie in vista dei test di verifica di fine anno.

 

Il periodo primaverile trascorse lentamente, in quanto le giornate passate a studiare i libri e gli appunti delle varie materie risultarono più noiosi e pesanti del previsto.

Addirittura, Randall, che solitamente si trovava a proprio agio sui libri giunse, ben presto, a non poterne più di studiare.

Andrea, dal canto suo, riusciva a mantenere un minimo di concentrazione nelle sessioni di studio grazie alle brevi ma frequenti pause che si prendeva non appena sentiva la distrazione e la noia lambirlo.

Randall, invece, continuava a non voler far pause, nonostante si lamentasse ormai sempre di più della mole di studio, della noia, della lunghezza delle giornate che parevano non passare mai e dello studio stesso.

Andrea, riusciva a trascinarlo via dalla biblioteca solo per andare in Sala Grande a pranzare o cenare e quando, la sera, l'anziana bibliotecaria faceva la ronda tra i tavoli ingombri avvisando che la biblioteca stava per chiudere.

Il giovane Tassorosso, poi, cercò di continuare almeno un po' le ricerche su Alexander, ma con difficoltà, in quanto ogni sera quando si apprestava a leggere qualche pagina di qualche eventuale libro portato dalla biblioteca la stanchezza lo travolgeva facendolo addormentare prima ancora che avesse possibilità di girare più di tre pagine.

Cercava di continuare la sua ricerca perché si era trovato sempre più interessato alla vita di Alexander, e ancora di più alla tipologia di magia che era solito utilizzare e che per quasi tutta la sua vita cercò di potenziare e migliorare.

Tuttavia, ben presto, si ritrovò a non poter più nemmeno pensarci, impegnato ogni giorno di Aprile e Maggio a studiare e a memorizzare più nozioni possibili di tutte le materie possibili.

La consapevolezza degli esami sempre più imminenti, inoltre, lo spingevano assieme a Randall e agli altri studenti del primo anno a cercare di memorizzare quanti più argomenti possibili.

Tutti passavano ormai più tempo in biblioteca che nelle aule o nei corridoi, al punto che le enormi stanze colme di scaffali e archivi erano ormai diventate una sorta di campo profughi, impegnati nel cercare di accaparrarsi più libri possibili, anche a costo di litigare tra loro o con la stessa intransigente Madame Pince.

L'unica che sembrava costantemente a suo agio e che pareva non risentire del clima teso e quasi irreale che ormai aleggiava tra gli studenti del primo anno era Hermione Granger, la quale ogni giorno arrivava in biblioteca accompagnata dai suoi due inseparabili amici Ron Weasley e Harry Potter, si sedeva in un angolo, tirava fuori l'occorrente per studiare e con enorme pazienza si tuffava nello studio, a volte cercando anche di richiamare l'attenzione dei due amici che come tutti gli altri avevano la tendenza a distrarsi troppo.

A fine giornata quando tutti si dirigevano fuori dalla biblioteca stanchi morti o in preda a crisi di nervi, lei, tranquillamente, prendeva le sue cose e, eventualmente, svegliava i due amici impegnati in lunghi pisolini ristoratori accasciati sul loro tavolo.

La ragazza non pareva risentire dello stress da studio a cui tutti erano soggetti ultimamente, attirando molte occhiate invidiose, soprattutto da parte delle altre ragazze che cercavano sempre di sminuirla o di deriderla spettegolando tra di loro, isolandola ancora più del solito.

Tuttavia, a fine Maggio, a una settimana di distanza dai test di fine anno, ormai, anche lei iniziò a mostrare segni dovuti all'enorme tensione, che cercava di ridurre o attenuare correndo in ogni momento libero in biblioteca per consultare qualche libro.

Andrea, guardandola e vedendo la sua grande pazienza e curiosità nello studio, addirittura superiori a quelle di un Corvonero come Randall, si ritrovò molto invidioso di non poter godere di tali capacità così ben sviluppate dalla ragazza.

Ogni sera, quando lui e l'amico vampiro si trovavano in qualche aula libera per parlare, fare qualche partita a scacchi magici o per fare qualche veloce ripasso, si ritrovavano a parlare della Granger.

Randall sosteneva infatti che ormai quasi tutti i Corvonero avessero il sospetto che il cappello parlante, il giorno dello smistamento, avesse sbagliato o fosse stato troppo precipitoso a smistarla a Grifondoro.

La ragazza dimostrava più talento e grandi doti mentali degne di una perfetta Corvonero, piuttosto che il coraggio o l'orgoglio tipici dei Grifondoro.

Ne parlavano quasi ogni sera, quando non avevano più voglia di studiare o avevano già fatto abbastanza partite a scacchi, giungendo sempre alla conclusione che si sarebbe visto durante gli esami se anche la giovane Grifondoro era una comune mortale come loro, soggetta a stress e tensione, piuttosto che a una grande paziente capace di fare di tutto senza mai annoiarsi o cedere alla stanchezza.

E, la settimana degli esami, all'inizio di Giugno, giunse come un treno diretto, travolgendo tutti gli animi e mandando in caos i ragazzi e le ragazze del primo anno.

 

I primi esami che Andrea si trovò ad affrontare furono quelli di Trasfigurazione, Incantesimi ed Erbologia.

L'esame della McGonagall si dimostrò molto arduo, ma una volta preso il ritmo nello scrivere e una volta trovata un modo adeguato per concentrarsi, il ragazzo, riuscì a meravigliarsi di se stesso nel vedere che, riuscito a interiorizzare la maggior parte delle nozioni del corso, era riuscito anche a rispondere a tutti i quesiti del compito e a cavarsela relativamente bene nelle prove pratiche.

L'esame di Incantesimi, invece, si dimostrò più facile del previsto, al punto che Andrea riuscì a inserire nelle risposte alle domande anche degli appunti aggiuntivi su ciò che aveva scoperto sugli argomenti in libri extra-curricolari.

La prova pratica andò ancora meglio in quanto il professor Flitwick aveva pensato a un esame graduale.

Messo davanti a un banco su cui vi erano una piuma, un libro e una piccola statua in ceramica, Andrea, riuscì a sbizzarrirsi e seguendo le istruzioni impartitegli dimostrò la sua bravura nel far levitare gli oggetti, e anche le persone, in quanto preso dall'eccitazione senza accorgersene lanciò un incanto anche sul piccolo professore che iniziò a levitare per l'aria lanciando piccole urla divertite.

Quando finalmente fu di nuovo con i piedi a terra, Flitwick, gli sorrise e si complimentò per la sua bravura e destrezza.

L'esame di Erbologia, infine, fu quello che lo mise maggiormente in difficoltà in quanto pur avendo in mente le nozioni teoriche più corrette e adeguate, nella prova pratica si confuse tra alcuni tipi di piante, cercando di potare con fermezza una pianta striminzita simile a un piccolo salice piangente quasi del tutto privo di foglie, che infastidita iniziò a prenderlo a frustate con i suoi lunghi rami cadenti, costringendo la professoressa Sprout a intervenire per calmarla con del fertilizzante soporifero.

 

I giorni successivi gli studenti del primo anno dovettero affrontare gli esami di Difesa contro le arti oscure, Pozioni, Astronomia e Storia della Magia.

Nell'esame di Pozioni, Andrea, mettendoci un impegno enorme e un'attenzione più intensa del solito nel decifrare le indicazioni del professor Piton scritte sulla lavagna di fronte a lui, riuscì a preparare più che discretamente la propria pozione e a redigere una relazione dettagliata e ricca di nozioni su di essa.

L'esame di Storia della Magia, invece, fu il più noioso e deprimente di tutti quelli fatti in quei giorni.

Trovandosi davanti un foglio colmo di quesiti su diversi fatti e date storici e giungendo alla fine del tempo limite per la consegna ad aver risposto a solo poco più della metà delle domande, il giovane Tassorosso, si ritrovò con il morale a terra e la preoccupazione di essere bocciato.

Preoccupazione che svanì e morale che si rialzò fino quasi all'euforia, quando dovette affrontare le prove pratiche di Difesa contro le arti oscure, una delle materie in cui eccelleva e che amava di più.

L'esame di Astronomia, infine, tenutosi l'ultima sera della settimana degli esami andò meglio del previsto.

Andrea, osservando con impegno la volta celeste sopra di lui si ritrovò molto coinvolto e interessato, al punto da riuscire a completare tutte le mappe stellari vuote che gli aveva dato la professoressa e a descrivere il movimento degli astri e le caratteristiche dei pianeti visibili quella sera in poco più della metà del tempo stabilito.

Quando poi finalmente gli studenti poterono scendere dalla torre di Astronomia e tornare ai propri dormitori, Andrea, trascorse un po' di tempo a confrontarsi con Randall sugli esami di quel giorno, il quale gli confidò che aveva avuto anche lui qualche difficoltà nel compito del professor Ruuf e che temeva di non aver fatto abbastanza bene all'esame di Piton.

E, fu proprio parlando e maledicendo il professore di Pozioni, che si ritrovarono a doversi salutare con Randall che ormai era vicino all'ingresso della torre dei Corvonero.

Il giovane Tassorosso dopo aver salutato l'amico si diresse verso la stanza delle scale, dove in poco tempo riuscì a raggiungere Ernie e Justin, con i quali percorse la strada che li separava dal loro dormitorio.

Andrea, si ritrovò, divertito, a maledire Piton anche con i due compagni Tassorosso prima di entrare nella loro stanza e infilarsi a letto addormentandosi subito per la stanchezza accumulata.

 

Il pomeriggio seguente, tranquillo e particolarmente soleggiato, Andrea, impegnato a crogiolarsi sotto il sole leggendo un libro con la schiena poggiata a un grosso albero in riva al lago, si ritrovò a riattizzare il proprio interesse per Alexander grazie a Randall.

Impegnato a leggere un libro fantasy babbano mandatogli dai genitori qualche settimana prima tramite Primus, nel momento in cui alzò lo sguardo dalle pagine attirato dagli schiamazzi dei gemelli Weasley impegnati a punzecchiare la piovra gigante intenta a crogiolarsi al sole nelle acque basse del lago, Andrea, si accorse che Ernie si stava avvicinando a lui a passo abbastanza svelto.

Quando il compagno gli fu giunto davanti, dopo aver ripreso il fiato, gli comunicò che Randall gli aveva chiesto di invitarlo ad andare in biblioteca dove lui lo avrebbe aspettato, prima di sedersi pesantemente con uno sbuffo vicino a lui ed essersi concentrato sui gemelli Weasley, ora intenti a schivare i tentacoli guizzanti della piovra, infastidita e leggermente arrabbiata con loro.

Andrea, ringraziato l'amico, dopo aver riso con lui quando uno dei tentacoli più piccoli e sottili della piovra era riuscito a raggiungere uno dei gemelli e a schiaffeggiarlo sonoramente tra le risa degli altri studenti assiepati intorno alle rive del lago, riponendo il libro che aveva in mano nella borsa a tracolla che aveva portato con sé, macinò velocemente la distanza che lo separava dall'entrata del castello.

Entrato nella sala d'ingresso e percorso il tratto che lo separava dalla scalinata principale, fermandosi un attimo nel vedere di sfuggita Elenha e un paio di Serpeverde uscire dalla Sala Grande, riuscì a defilarsi appena in tempo prima che Malfoy, subito dietro Elenha, riuscisse a vederlo e a sentirsi troppo annoiato per non approfittare a punzecchiare un Tassorosso solitario.

Salite le scale e percorsi i corridoi semi-deserti della scuola raggiunse le porte spalancate della biblioteca ed entrato, dopo aver girato per un po' tra gli scaffali, individuò e raggiunse Randall, seduto a uno dei tavoli più lontani dalle ampie finestre che davano sul parco splendidamente illuminato dal sole ormai estivo.

Quando si fu seduto al fianco dell'amico e avergli detto di non scusarsi per averlo fatto andare fino a lì dal parco, che comprendeva che essendo un vampiro risentiva un po' negativamente del sole intenso di quei giorni, si apprestò ad ascoltarlo.

Randall, tirato un sospiro di sollievo, gli comunicò, passandogli il libro di Storia della magia e indicandogli un piccolo riquadro in fondo a una pagina, che aveva trovato qualcosina su Alexander LandStrike.

Nel riquadro indicatogli, Andrea, poté leggere di come alcuni documenti ormai perduti secoli prima, indicavano di Merlino e LandStrike, i quali in età adulta, tornati per un breve periodo a Hogwarts, avevano accennato all'allora cancelliere del castello, loro amico, di come avessero intenzione di costruire un laboratorio alchemico che avesse potuto anche fungere da aula di lezione per i giovani studenti della scuola.

A quanto riportato dai documenti ormai perduti, scritti dal cancelliere in questione, Reader Neal, i due maghi avrebbero in realtà completato i loro progetti realizzandoli concretamente, ma anche di come Merlino, impossibilitato a rimanervi per sfruttare il laboratorio a causa dell'impegno preso con il regno babbano di Camelot, abbandonò i suoi progetti alchemici ed educativi, affidandoli all'amico.

Infine, secondo la testimonianza di Neil, Alexander LandStrike, anni dopo, tornato nella scuola come insegnante di Incantesimi, in realtà, avesse ristrutturato il loro vecchio laboratorio, celandone l'ubicazione ed eliminando le tracce più evidenti sulla sua esistenza.

 

Finito di leggere le righe scritte nel piccolo riquadro, il giovane Tassorosso, alzò lo sguardo e puntandolo sull'amico, euforico, affermò che finalmente avevano trovato un indizio molto interessante e che era sempre stato relativamente a portata di mano.

Randall, sorridendogli di rimando, gli disse che se aveva intenzione di indagare e approfondire quel nuovo argomento trovato, potevano andare dal professor Ruuf e chiedergli delucidazioni riguardo al trafiletto letto con la scusa di essere interessati ai personaggi che avevano frequentato Hogwarts nei secoli.

Chi meglio di lui poteva conoscere la storia di uno dei luoghi-simbolo della comunità magica anglosassone?

Con questo quesito per la testa si alzarono dal tavolo e dopo esser corsi fuori dalla biblioteca, subendo una ramanzina sul troppo caos causato da una Madama Pince più nervosa del solito, si diressero verso l'ufficio del professore di Storia della Magia.

Quando vi arrivarono ed ebbero bussato però la loro euforia calò drasticamente, scoprendo che il perlaceo professore non era li al momento.

Tuttavia, mentre si arrovellavano su dove potesse trovarsi il professore, in piedi davanti alla porta dell'ufficio, la voce seria e, allo stesso tempo, pacata della professoressa d'Astronomia richiamò la loro attenzione.

La professoressa vedendoli impalati davanti alla porta dell'ufficio di un suo collega chiese loro se lo stavano cercando, e, ricevuta una risposta affermativa, li indirizzò verso l'aula professori, dove il professor Ruuf era solito rifugiarsi per correggere i compiti dei suoi alunni.

Ringraziata la professoressa, i due ragazzi, corsero giù per le scale fino a raggiungere la sala d'ingresso della scuola, dove dirigendosi verso sinistra furono costretti a fermarsi davanti a due statue di gargoyles particolarmente chiacchieroni.

Le due statue con voce nasale chiesero loro perché volessero entrare nella sala dei professori, il cui ingresso era assolutamente vietato agli studenti.

Con molta pazienza, nella speranza di sbrigarsi a passare, i due dissero loro che dovevano parlare con il professor Ruuf, ma fu tutto inutile, in quanto i due gargoyles assumendo un tono petulante iniziarono a deriderli impedendo loro l'ingresso.

Erano quasi giunti al culmine della pazienza, pronti a tirare fuori le loro bacchette e a zittire i due esseri, quando dietro di loro comparve la professoressa McGonagall che, sentito di come le due statue impedissero loro il passaggio per poter andare col professore di Storia della Magia, con un colpo di tosse e uno sguardo severo e perforante li obbligò a zittirsi e ad aprire la porta.

Mentre entravano nella stanza dopo aver ringraziato la professoressa di Trasfigurazione, la sentirono borbottare mezza furibonda che prima o poi avrebbero dovuto cambiare i guardiani della porta perché ci fosse veramente un libero passaggio.

La sala dei professori era un'alta e lunga sala adornata lungo le pareti di destra da arazzi ritraenti gli stemmi di Hogwarts e delle quattro case e lungo le pareti di sinistra da numerosi quadri ritraenti vecchi professori della scuola.

Appoggiate alle pareti vi erano dei comodi divanetti o delle resistenti teche contenenti diversi libri, documenti o oggetti conservati come preziose reliquie.

Al centro della stanza, invece, vi era un lungo tavolo in legno massiccio circondato da numerose sedie, culminante alla sua estremità, in fondo alla sala, con uno scranno dall'aria regale, intarsiato dall'effige e dal motto della scuola, e posto davanti a un grande camino in pietra, spento.

In fondo all'aula, la sala si allargava formando una sorta di stanza secondaria, dove diversi tavolini e sedie erano ingombri di libri o di fogli di pergamena.

Salutata la professoressa Sprout, Andrea e Randall, si avvicinarono a uno dei tavoli più isolati dove il fantasma del professor Ruuf levitava con monotonia sopra due prefetti intenti a scrivere le correzioni sui compiti per lui.

Attendendo che i due prefetti finissero il loro lavoro e se ne andassero sbuffando e stiracchiandosi, i due ragazzi, passarono il tempo osservando gli oggetti conservati nelle teche.

Quando, dopo quasi un'ora, finalmente i due studenti più grandi se ne furono andati, prima che il professore potesse andarsene passando attraverso una parete, lo chiamarono e gli si avvicinarono.

Quando il professore li ebbe notati chiese loro cosa volessero e vedendo che stranamente due studenti gli chiedevano informazioni su qualcosa scritto nei libri che usava per la sua materia, cosa che accadeva molto raramente, si accinse ad ascoltarli e a rispondere al loro quesito.

Tuttavia, quando i due ragazzi gli chiesero di Alexander LandStrike si ritrovò a dover ammettere che non ne sapeva quasi nulla, se non le cose che potevano essere trovate sui libri conservati in biblioteca.

Andrea, scoraggiato, cercò di trovare un altro argomento che potesse essere loro utile per poter approfondire ciò che già avevano in mano, ma venne anticipato da Randall, che con voce pacata e leggermente curiosa chiese al professore se sapesse qualcosa su Reader Neal, antico cancelliere della scuola.

Il professore, con quello che sembrava un sorriso, spiegò loro che neanche di lui sapeva molto, ma che, in questo caso, poteva essere loro utile in quanto ne conosceva il fantasma che ormai da secoli vagabondava per Hogwarts.

Disse loro che potevano trovarlo nei sotterranei la sera tardi, intento a veleggiare in giro per le segrete, e che avrebbero potuto parlargli solo dicendogli che li aveva mandati lui, in quanto solitamente non tendeva a prendere alcun contatto con i viventi.

Ringraziato il professore, che scomparve attraversando la parete dietro di lui, i due ragazzi si diressero verso la Sala Grande per cenare, con l'intento di muoversi e raggiungere il prima possibile i sotterranei.

 

Dopo cena, durante la quale venne comunicato che i risultati degli esami del primo anno sarebbero stati pubblicati nelle bacheche delle singole case l'indomani, Andrea, salutati Ernie, Hannah e Susan, si alzò e uscito dalla sala si incontrò con Randall vicino alle scale che portavano nei sotterranei.

Dopo essersi assicurati che non ci fossero nei paraggi dei Serpeverde o il professor Piton, i due ragazzi, scesero rapidamente le scale e dopo aver superato l'ingresso dell'aula di Pozioni e aver percorso qualche corridoio raggiunsero un'altra scalinata, più usurata dal tempo e meno conservata di quella appena usata qualche minuto prima.

Facendo attenzione a non scivolare sul marmo lurido scesero la rampa di scale fino a ritrovarsi in una piccola stanza, dove un grosso portone in legno e ferro battuto si stagliò davanti a loro, ma sentendo un fruscio e un rumore di passi provenire da qualche parte sopra di loro, la loro attenzione non fu subito attirata da esso.

Qualche Serpeverde doveva essere sceso nei sotterranei per andare al suo dormitorio.

I due ragazzi attesero in silenzio per qualche minuto, poi quando furono sicuri che non ci fosse più nessuno, si avvicinarono al portone esaminandolo.

Spingendo i due pesanti battenti, Randall e Andrea, si ritrovarono davanti il buio più totale.

Andrea, lanciando un incantesimo nel buio riuscì a illuminare per un attimo l'ambiente, scoprendolo come un lungo corridoio, individuando in lontananza un piccolo riverbero perlaceo, quasi sicuramente il fantasma di Neal.

Quando poi si addentrarono nel buio iniziando a percorre il corridoio e lanciando verso le pareti degli incantesimi che accesero le vecchie fiaccole appese, si ritrovarono terrorizzati.

Quando infatti ci fu abbastanza luce nel corridoio per vedere dove mettevano i piedi si ritrovarono davanti la sagoma perlacea di un uomo dai capelli e gli abiti inzuppati, e pieno di ferite e grumi argentei, che velocemente andava loro incontro, iniziando a urlare di rabbia non appena la luce fu troppo forte per lui.

Mentre, lo spettro si avvicinava sempre di più, urlando rabbiosamente maledizioni e ingiurie, Randall si parò davanti all'amico aprendo la bocca per parlare, ma non riuscendovi perché raggiunto prima dal fantasma che con un braccio gli penetrò il petto facendolo accasciare al suolo in ginocchio, tremante.

Andrea, preso dal terrore e dalla preoccupazione per l'amico, urlò contro il fantasma che li mandava il professor Ruuf.

Reader Neal, sentendo quel nome, sbuffò furiosamente ed estratto il braccio dal giovane vampiro si allontanò un po', borbottando che dovevano ringraziare che il loro professore li mandava.

Infatti, lui, non sopportava Ruuf, trovandolo troppo saccente e monotono, ma doveva comunque ringraziarlo perché era riuscito a convincere il comitato della scuola a dare il permesso perché lui potesse rimanere tra le mura della scuola.

Quando era diventato da poco fantasma, Ruuf, lottando per i diritti dei fantasmi e degli spettri, anche contro il Ministero della Magia stesso, era riuscito a far sì che un po' di fantasmi potessero rimanere a Hogwarts, a patto che non disturbassero la vita quotidiana degli studenti e dei professori.

Alcuni di loro si erano limitati ad accettare e a ridursi a vagabondare per il castello, nella maggior parte dei casi silenziosamente e di notte, mentre altri, senza altro luogo in cui andare, erano stati costretti ad accettare e si erano ritrovati a trovare posti difficilmente raggiungibili o comunque poco frequentati dove vivere la loro morte incompleta in tranquillità e solitudine.

Lui era uno di quelli che volevano la tranquillità, che amavano la solitudine e, soprattutto, che odiavano i viventi.

Quindi, loro due dovevano ringraziare Ruuf, se erano arrivati fino a lì e se ora potevano comunicare con lui.

Finito di affermare ciò, con tono perentorio e sbrigativo, chiese loro cosa volessero da lui.

Randall, che si era ripreso dalla morsa gelata dello spettro e si era rialzato in piedi, gli chiese se sapesse qualcosa in più su Alexander LandStrike e sul suo laboratorio alchemico rispetto a ciò che aveva lasciato nei suoi documenti ormai perduti.

Il fantasma, veleggiato qualche passo in avanti ed entrato, silenziosamente, in una delle celle poste sui lati del corridoio, dopo essersi bloccato di colpo davanti a una panca di legno semi-marcito appesa con delle catene al muro di fondo, disse loro che era proprio quello il motivo per cui era morto.

Raccontò loro di come, dopo che LandStrike era morto, avesse cercato per anni il suo laboratorio segreto così da poter scoprire ciò che vi faceva veramente all'interno ed eventualmente guadagnarci qualcosa, ma di come invece dopo aver scoperto qualcosa era morto per la troppa idiozia che aveva avuto nel credere che fosse facile raggiungere l'eventuale ubicazione segreta della sua meta.

Disse loro che, però, se volevano sapere qualcosa di più a riguardo delle sue scoperte, lui, non poteva farci nulla, perché dopo la sua morte gli erano rimasti solo ricordi generali sulla sua vita precedente e nessun particolare.

Ricordava di aver avuto una famiglia e un lavoro a Hogwarts, ma non si ricordava ne come era fatto il castello al suo tempo, in quanto nei secoli era stato ristrutturato e modificato alcune volte, ne i nomi dei suoi familiari.

Mentre diceva queste cose, Randall e Andrea, percepirono un manto gelido e invisibile scendere su tutto l'ambiente.

Sentendo l'aria diventare più densa e difficile da respirare, quasi come fosse acqua pressurizzata, i due ragazzi cercarono di allontanarsi un po' dalla cella in cui il fantasma si era fermato e di avvicinarsi un po' di più all'uscita.

Tuttavia, quando ormai erano a qualche metro di distanza e ormai a qualche minuto di silenzio, il fantasma di Reader Neal sbucò dalla cella nel corridoio, e, affermando che se avessero voluto trovare qualcosa sulle sue scoperte avrebbero dovuto trovare i resti del suo ufficio, ma che comunque non ne avrebbero avuto l'occasione di farlo da vivi, si lanciò verso di loro.

Mentre i due ragazzi correvano trafelati verso la porta d'uscita con nelle orecchie le urla del fantasma intento ad affermare che se la scuola, anche se lo era già prima di morire, aveva accettato un fantasma come professore, allora avrebbe accettato anche due giovani fantasmi come studenti.

Con la coda dell'occhio, Andrea, vide le torce appese lungo le pareti spegnersi con uno sbuffo non appena passava loro vicino il fantasma, e, senza accorgersene, quando ormai credeva di poter raggiungere la salvezza, si ritrovò a sbattere violentemente contro la porta che improvvisamente si era chiusa immergendoli in un buio totale.

Andrea, sentì il cuore battergli talmente forte in petto che gli parve, a un certo punto, gli fosse salito fino in gola.

Poi, la sensazione di calore dovuta al terrore, ala sudata nel correre e al cuore pulsante, svanì, lasciando il posto a una morsa gelata.

Non appena percepì una sorta di corda invisibile e gelata stringersi intorno al suo collo e al suo petto, allungò la mano verso la tasca dove conservava la sua bacchetta.

Ma, quando la estrasse e riuscì a fare un po' di luce, fece appena in tempo a vedere davanti a lui la sagoma del fantasma di Neal attraversato da spesse venature nere e vermiglie, invisibili come lui al buio, prima che le forze lo abbandonassero abbastanza da fargli perdere la presa e cadere la bacchetta a terra.

Ormai inerme, sempre più debole e sempre più confuso per pensare correttamente, Andrea, riuscì a sentire solo un'ondata più gelida delle altre che li avvolse facendogli provare la sensazione repentina di star annegando.

Il gelo, abbastanza denso da sembrare fluido gli entrava nel naso e nella bocca, facendogli provare una sensazione di soffocamento pressante e impossibile da eliminare, anche perché non trovandosi in acqua non ne poteva emergere in qualche modo.

Al suo fianco Randall, si muoveva ormai sempre di meno, non riuscendo nemmeno a usare i suoi poteri vampireschi in quanto il suo nemico era intangibile.

Andrea, tentò un ultimo sforzo, dibattendosi e cercando di abbassarsi per prendere la sua bacchetta, ma il gelo invisibile intorno e dentro di lui iniziarono a stringersi stritolandolo, mentre la risata maligna del fantasma di Reader proruppe dal nulla, fragorosamente.

Stava ormai perdendo i sensi e la coscienza di sé, quando la porta dietro di lui si spalancò di colpo spingendolo in avanti e facendolo cadere a terra.

Una luce intensa entrò nel corridoio e lo illuminò tutto quasi a giorno sciogliendo la presa gelida del fantasma e spingendolo ad arretrare fino in fondo, per poi scomparire attraverso la parete.

Andrea, sentì il mugolio di dolore molto flebile provenire dal suo lato sinistro, mentre qualcosa iniziava a sfrigolare e a scoppiettare.

Mentre si sentiva afferrare per i piedi e trascinare indietro oltre la porta, il giovane Tassorosso cercò di coprire con un braccio Randall, che evidentemente a causa del bagliore intenso stava soffrendo molto, posandoglielo sulla schiena e riuscendo a far capire a chiunque li avesse salvati di interrompere la magia.

Venne trascinato ancora per qualche metro indietro prima che anche Randall venisse trascinato al suo fianco, poi la luce intensa si affievolì sempre di più fino a svanire e un tonfo sonoro fece capire al ragazzo che la porta delle segrete era stata richiusa.

Fece appena in tempo a sentire gli sbuffi di qualcuno sul viso e il gelo della parete su cui era stato appoggiato di schiena prima di perdere i sensi completamente.

 

Quando riaprì gli occhi, cercando di alzare le palpebre pesanti, Andrea, si accorse di essere in infermeria e non più nei sotterranei.

Non appena ebbe girato la testa alla sua destra vide Randall disteso nel letto di fianco, intento a leggere una rivista di musica stregonesca.

Non appena il vampiro si accorse che si era svegliata lo salutò sorridendo e mentre Madama Chips passava velocemente uscendo dall'infermeria per andare ad avvisare i professori che si erano svegliati entrambi, gli disse che dovevano essere finito in qualche guaio.

Restarono in silenzio per i minuti che seguirono, fino a quando la porta d'ingresso si aprì e Madama Chips, l'infermiera della scuola, li raggiunse facendo comparire una comoda sedia tra i loro letti con un colpo di bacchetta.

Sulla sedia si accomodò il preside Silente in persona, che con un sorriso fece loro cenno che non c'era bisogno che si alzassero per salutarlo.

Quando Randall ebbe posato sul comodino la rivista che stava leggendo e fu sicuro di avere la piena attenzione di entrambi, il preside parlò.

Disse loro che non avrebbero dovuto avventurarsi in un luogo desolato e semi-abbandonato come le segrete del castello e che per questo erano stati decurtati dei punti sia a Corvonero che a Tassorosso.

Tuttavia, disse loro anche che il fantasma di Reader Neal era troppo violento e malvagio, come malvagio si era mostrato nel cercare di assassinare due studenti della scuola, e che quindi era stato reputato da lui e dal comitato scolastico che esso avrebbe dovuto spostarsi in un'altra sede.

Una sede sempre all'interno dei possedimenti di Hogwarts, ma comunque abbastanza lontano perché nessun altro vivente rischiasse di morire per sua mano.

Detto questo, dopo che Madama Chips gli ricordò che doveva andare nel suo ufficio per presenziare a un incontro con il rappresentante attuale degli spettri nella comunità magica, si complimentò con loro in quanto pochi erano riusciti a sopravvivere a un attacco della portata che avevano subito da parte di un fantasma, prima di salutarli e uscire dalla stanza.

L'infermiera quando se ne fu andato il preside serrò la porta d'ingresso e dopo essersi assicurata che prendessero un'ultima dose di medicinale rigenerativo si chiuse nel suo ufficio raccomando loro di chiamarla in caso avessero avuto bisogno di qualcosa.

I due amici, nella semioscurità tagliata solo da un grosso fascio di luce lunare splendente, si ritrovarono a riparlare di ciò che avevano vissuto e a cercare di comprendere chi potesse averli salvati e aver avvisato i professori.

Forse Ernie? O il professor Piton che era solito frequentare i sotterranei? O Filch?

Continuarono a fare supposizioni e a parlare di quanto potesse essere forte il loro salvatore per poter generare una luce tale da cacciare un fantasma e da ferire un vampiro.

Tuttavia, quando ormai il fascio di luce lunare si era spostato di parecchi metri all'interno della stanza in cui si trovavano, Andrea e Randall, smisero di parlare e cedendo alla stanchezza accumulata si addormentarono.

 

Il giorno seguente, quando si svegliarono, Madama Chips li visitò molto lentamente per capire se ci fosse bisogno di una degenza in infermeria prolungata, ma non trovando nulla di grave o pericoloso li congedò invitandoli ad andare a pranzare in Sala Grande, in quanto un buon pasto era il modo migliore per recuperare completamente le energie perse.

I due giovani, ringraziata l'infermiera uscirono dalla stanza chiudendosi alle spalle la porta d'ingresso, e, dopo aver percorso qualche corridoio furono raggiunti da una voce bassa e sibilante.

Il professor Piton, apparso alle loro spalle, rapace come un grosso pipistrello nel suo mantello nero, disse loro di seguirlo nel suo ufficio dove voleva presentargli il loro salvatore, o meglio la loro salvatrice, furono costretti a pensare i due quando si ritrovarono davanti Elenha.

Accompagnati nel suo ufficio nei sotterranei, Piton, li aveva fatti accomodare su due sedie poste davanti alla sua scrivania ingombra di piccole ampolle e fogli di pergamena sgualciti e macchiati.

Dopo che fu uscito, si ritrovarono ad osservare, anche con ribrezzo, piante e animali, conservati in vasi colmi di liquido gelatinoso posti su diverse mensole.

Nell'ufficio si sentiva solo il borbottio proveniente da un calderone posto in un piccolo camino dietro la scrivania del professore.

Quando però la porta si spalancò il borbottio del calderone lasciò il posto al fruscio e ai passi del professor Piton e a quelli di una Serpeverde loro coetanea, Elenha.

Quando la vide, Andrea, si sentì le budella fremere ed attorcigliarsi per l'imbarazzo, mentre Randall, si mosse a disagio sulla sedia.

Il giovane Tassorosso, infatti, provava un po' di imbarazzo, misto a vergogna, nel vedere chi li aveva salvati dalla situazione orribile in cui si erano trovati.

Ma, allo stesso tempo, si sentì anche un bel po' grato nei suoi confronti, sapendo che senza il suo intervento sarebbe morto.

Quando si fu seduto dietro la sua scrivania, il professor Piton, raccontò loro come erano andati i fatti quando Elenha era arrivata nelle segrete e li aveva salvati per puro caso.

Raccontò loro come pur non essendo una Grifondoro o una Corvonero avesse avuto la prontezza di riflessi, l'intelligenza e soprattutto il coraggio di intervenire e mettersi contro un fantasma infuriato al punto da tentare un pluriomicidio.

Disse loro che per quel suo intervento e per aver avvisato i professori di ciò che era successo, così che potessero portarli in infermeria, avrebbero dovuto essergli sempre grati, in quanto lei non era stata encomiata con nessun riconoscimento e Serpeverde, la sua casa, non aveva ottenuto nessun punto di merito.

Tuttavia, disse loro, che se gli altri professori non comprendevano le doti che aveva dimostrato la giovane Serpeverde nel salvare la pelle a due guastafeste troppo petulanti da ficcare il naso dove non avrebbero dovuto, lui, le comprendeva e per questo motivo voleva premiarla.

Finita la frase premiò la ragazza con ben cinquanta punti a favore della sua casa e dopo averli rimproverati per ciò che avevano fatto e aver tolto loro altri punti per la loro avventatezza e per aver messo in pericolo una loro compagna di scuola li congedò tutti mandandoli in Sala Grande a pranzare.

Quando furono in corridoio, Randall, fumante di rabbia e vergogna guardò con disprezzo la Serpeverde e dopo aver affermato che sarebbe andato avanti li lasciò soli.

Quando furono soli, Elenha, disse ad Andrea che non li aveva trovati per caso, ma che vedendoli incontrarsi vicino alla scala per i sotterranei, congedandosi dagli altri Serpeverde con la scusa di tornare in sala comune, li aveva seguiti a distanza.

Quando li aveva visti scendere le scale che portavano alle segrete si era fermata un attimo per dare loro il tempo di andate avanti e per cercare di capire cosa stavano facendo.

Ammise che se li avrebbe beccati a far qualcosa di illegale li avrebbe denunciati subito a Piton così da beccarsi punti gratis.

Tuttavia, quando era giunta alle scale aveva sentito che ancora si muovevano e quindi aveva cercato di sentire cosa stesse succedendo.

Andrea, pensò che quindi il fruscio e i passi che avevano sentito sopra di loro prima di entrare nelle segrete erano quelli della Serpeverde.

Allora in parte avevano avuto ragione nel pensare a qualche Serpeverde di ritorno al suo dormitorio!

La ragazza continuò poi dicendo che sentendoli entrare nelle segrete, ma non sentendoli più uscire dopo un po' di tempo aveva abbandonato il suo obiettivo preoccupandosi ed era scesa a dare un'occhiata, e siccome non era riuscita ad aprire la porta aveva usato la magia.

Visto il fantasma che stava facendo loro qualcosa e vedendo il buio nel corridoio dietro di lui aveva pensato subito alla luce e propria con la luce era riuscita a scacciare lo spettro e a trascinarli via dal pericolo.

Quando si accorse che Andrea la guardava un po' confuso gli chiese cosa non avesse capito del suo resoconto, e sentito che come molti anche lui credeva che i Serpeverde fossero tutti menefreghisti e cattivi, come era un perfetto esempio Malfoy, lei gli comunicò un po' seccata che non tutti i Serpeverde si omologavano ai compagni di casa, che a volte c'erano sempre una o più pecore nere che si discostavano dagli altri Serpeverde in carattere e ideali.

Lei, ad esempio, si era inizialmente omologata perché non voleva ritrovarsi isolata, ma con il passare dell'anno aveva compreso come non si sentisse a suo agio in compagnia degli altri Serpeverde e che girava ancora con Malfoy perché pensava che se avesse girato da sola per la scuola sarebbe finita in qualche guaio a causa degli studenti delle altre case che non sopportavano di buon grado quelli della sua casa d'appartenenza.

Il giovane Tassorosso vedendo l'espressione sincera e rammaricata della ragazza si ritrovò a pensare che forse era vero quello che aveva appena affermato, ma che per farlo capire agli altri avrebbe dovuto, anzi avrebbero dovuto, dimostrare a tutti ciò che aveva detto a parole, facendo capire come non tutti i Serpeverde fossero uguali, così come, nel suo caso, non tutti i Tassorosso erano uguali.

Espresse il suo pensiero a voce alta.

Elenha, sentendo ciò, si fermò di colpo e dopo avergli sorriso annuì con la testa, prima di riprendere a camminare su per la rampa che portava alla sala d'ingresso, salutarlo e dirigersi verso la Sala Grande.

 

Nei giorni seguenti, misteriosamente, quasi tutta la scuola venne a conoscenza di ciò che era successo nei sotterranei a due giovani studenti del primo anno, un Corvonero e un Tassorosso.

Per giornate intere la notizia girò per il castello come un'ondata di piena impetuosa, ma ben presto venne dimenticata, sostituita dalle voci su ciò che avevano fatto Harry Potter e alcuni suoi amici.

Molti Tassorosso avevano cercato di carpire informazioni più dettagliate su ciò che era successo nei sotterranei ad Andrea, avvicinandolo sia in sala comune che in Sala Grande, così come molti Corvonero avevano fatto lo stesso con Randall.

Come era già successo, però, tutte quelle attenzioni e tutta quella curiosità da parte dei compagni non faceva altro che far sentire oppresso Andrea, che cercava sempre di defilarsi andando a letto prima o cercando di mangiare il più velocemente possibile, oltre che cercando di evitare i luoghi della scuola troppo affollati.

Gli unici a cui aveva raccontato tutto nei dettagli erano stati Silente, Elenha ed Ernie.

E tutti e tre non avevano fatto parola ne con i compagni ne con i colleghi di sapere di più di quanto si sapesse generalmente in giro per la scuola.

Fu quindi un enorme sollievo quando durante gli ultimi giorni di scuola, iniziarono a rincorrersi sempre più di frequenti le voci sulla visita di Harry Potter nel corridoio proibito del terzo piano e sul suo faccia a faccia con Colui-che-non-deve-essere-nominato, il quale come un parassita si era impossessato del professor Quirrell sfruttandolo come una marionetta per portare a termine alcuni suoi progetti segreti.

Tutti si lamentavano di come Colui-che-non-deve-essere-nominato era riuscito a penetrare nel castello e addirittura a stare a contatto con gli studenti in primis, e con lo stesso Harry Potter in secondo, per un intero anno scolastico.

Andrea fu contento di come quasi più nessuno lo importunasse o lo approcciasse per conoscere nuovi dettagli sulla sua avventura, ormai considerata quasi patetica in confronto a quella del bambino sopravvissuto, un'altra volta.

Così, il giovane Tassorosso ne approfittò per poter parlare, finalmente con calma e senza essere disturbato, con Randall.

Discussero a proposito di ciò che avrebbero dovuto fare riguardo a ciò che avevano scoperto.

Cercarono di capire se avrebbero dovuto cercare l'ufficio perduto di Reader Neal e quindi approfondire il mistero legato ad Alexander LandStrike.

E, decidendo che, sì, si sarebbero tuffati in quell'avventura, si concentrarono sull'organizzarsi in vista di ciò che avrebbero dovuto fare.

Decisero che Randall, i cui genitori conoscevano l'ammirazione del figlio nei confronti di Alexander, avrebbe cercato quante più informazioni possibili a suo riguardo durante l'estate, mentre Andrea si sarebbe concentrato su Hogwarts e la sua storia, per cercare di carpirne un indizio che potesse loro indicare la possibile locazione dell'ufficio dell'antico cancelliere, anche con l'aiuto di suo padre.

Quando poi sarebbero tornati a Hogwarts l'anno successivo si sarebbero scambiati i dati raccolti e si sarebbero organizzati per agire nel modo più adeguato, e meno appariscente possibile.

 

L'ultima sera, in Sala Grande, era tutto un vociare e un strepitare tra gruppi ben compatti.

Alcuni Grifondoro si stavano fronteggiando con alcuni Serpeverde, mentre studenti di Tassorosso e Corvonero facevano il tifo per i primi.

Quella sera infatti si sarebbe tenuta la cerimonia annuale per la consegna della coppa delle case e come dimostravano gli stendardi appesi per l'occasione al soffitto o lungo le pareti, i colori dominanti erano il verde e l'argento.

I Grifondoro, orgogliosi com'erano, non accettavano il fatto che nonostante tutti i danni e i casini combinati durante l'anno da diversi Serpeverde, la coppa delle case andasse comunque a loro.

I Serpeverde, dal canto loro, si divertivano a ricordare ogni volta fosse possibile la loro superiorità rispetto alle altre case, che coalizzandosi si erano mosse soprattutto a sostegno dei Grifondoro, che quell'anno erano stati i più idonei ad aggiudicarsi l'ambito premio annuale.

Andrea si ritrovò divertito nel vedere i capannelli che si formavano non appena qualcuno pronunciasse il nome della coppa e le dispute anche molto buffe che ne dipendevano.

Ma, il baccano e il caos vennero leniti quando il preside Silente, alzatosi dal suo scranno e avvicinatosi al leggio di fronte al tavolo dei professori, decretò che la cena era terminata e che era arrivato il momento della consegna dell'ambita coppa delle case.

L'intera sala ammutolì di colpo con il fiato sospeso, i Serpeverde, nell'attesa di sentire nominato il nome della loro casa, e gli altri, in attesa di qualche eventuale cambiamento dell'ultimo minuto.

Furono accontentati questi ultimi, mentre l'eccitazione dei primi spariva di colpo e il sorriso beffardo del professor Piton spariva lasciando il posto a una smorfia.

Il preside Silente, infatti, prendendo in considerazione gli ultimi avvenimenti accaduti nei giorni precedenti regalò ai Grifondoro abbastanza punti da farli vincere per la prima volta da anni.

La maggior parte degli studenti saltarono in piedi e andarono ad abbracciare Harry Potter e i suoi amici, passandoli come dei veri e propri eroi che avevano messo finalmente fine a una qualche forma di tirannia.

Andrea, osservata questa reazione, si voltò verso i Serpeverde, intenti a maledire il preside o i Grifondoro, e, incrociato lo sguardo di Elenha che gli sorrise, si rigirò sorridendo a sua volta.

Aveva compreso che forse ciò che aveva detto alla ragazza avrebbe potuto accadere davvero e che ella considerava un buon punto di partenza la perdita della sua casa dopo vari anni.

Sì, sarebbe stata presa in giro per l'anno a venire, ma almeno avrebbe avuto anche la possibilità di mostrarsi almeno un po' diversa dalla massa verde-argento dei suoi compagni.

Quella sera, dopo cena, la scuola si ritrovò a festeggiare anche in giro per i corridoi, con i Serpeverde spariti dalla circolazione rifugiatisi nella loro sala comune e un Filch molto agitato intento a cercare di impedire agli studenti di combinare troppi danni, soprattutto ai due gemelli Weasley, più scalmanati del solito.

Dopo un paio di ore però la festa si ridusse in dimensione alla sola torre dei Grifondoro, in quanto il preside sotto le continue e sempre più fastidiose richieste di Filch e Piton, alleatosi per l'occasione, mandò tutti gli studenti nelle loro case, punendo chi ancora veniva beccato in giro per i corridoi.

Andrea, trascorse la serata seduto su uno dei divanetti della sala comune ascoltando i discorsi eccitati dei suoi compagni Tassorosso, tristi perché non erano riusciti a vincere la coppa, ma allo stesso tempo felici perché almeno la coppa non era finita più ai Serpeverde.

I discorsi continuarono fino a tarda notte, quando una professoressa Sprout in un ampia vestaglia arancione, arrivò nel dormitorio per mandare tutti a letto.

Andrea, lavatosi un po' e cambiatosi, si infilò sotto le lenzuola e dopo aver ripensato a ciò che gli era successo nei giorni precedenti e a ciò che era successo quella sera, chiuse gli occhi e si addormentò.

 

Il giorno seguente l'allegria della sera prima non era ancora svanita, con gli studenti Serpeverde isolati e gli altri studenti mescolati tra loro, mentre tutti camminavano lungo il parco, diretti verso la stazione di Hogsmeade, dove avrebbero preso il treno per tornare a casa.

Quando raggiunsero il treno scarlatto e vi furono saliti prendendo posto in uno scompartimento, Andrea si sistemò vicino al finestrino con di fronte Randall e di fianco Ernie.

Iniziarono a parlare di ciò che avrebbero fatto quell'estate per divertirsi e si interruppero un attimo quando, con il treno ormai in movimento, poterono osservare già con un po' di nostalgia un'ultima panoramica di Hogwarts, arroccato sulla sua rupe, a contatto con l'enorme Lago Nero.

Andrea, si godette quello spettacolo e ripensando a tutto ciò che aveva vissuto quell'anno tra le mura del castello si ritrovò a pensare che non vedeva di già l'ora di tornarci a Settembre, perché era sicuro che il suo secondo anno sarebbe stato ancora più bello del primo.

Alla fine come aveva detto qualcuno a inizio anno, Hogwarts, non veniva mai abbandonata completamente, in quanto avrebbe sempre vissuto nel cuore di chi vi ha messo piede anche solo per una volta.

 

* Angolo dell'autore *

 

Ed ecco qua l'ultimo capitolo di questo primo anno trascorso ad Hogwarts dai nostri protagonisti.

Spero che vi sia piaciuto almeno un po' o che almeno abbia suscitato in voi una qualche curiosità!

Cosa dire..

Mi è piaciuto molto scrivere questa storia sia per il fatto che così ho potuto aggiungere luoghi o personaggi che non apparivano nella storia principale della Rowling, rendendo il castello di Hogwarts ancora più particolare, sia per il fatto che rituffarmi nel mondo di Harry Potter, anche se non direttamente nella sua storia personale, dopo che sia i film sia i libri hanno concluso le loro saghe mi ha fatto venire nostalgia e allo stesso tempo curiosità di scoprire nuove cose su questo meraviglioso mondo.

Non appena sarò sicuro di avere abbastanza tempo per mantenere un tempo di pubblicazione abbastanza costante metterò i primi capitoli del secondo anno, e se poi me la sentirò completerò l'anno..magari puntando alla pubblicazione di un terzo anno a Hogwarts per i nostri protagonisti.

Premetto che sia il secondo che il terzo anno cercherò di farli ruotare intorno al mistero di Alexander LandStrike..

Bé..spero ancora che vi sia piaciuta la mia idea e vi ringrazio per aver sopportato eventuali incongruenze o errori grammaticali.

Ci vediamo con il prossimo anno a Hogwarts!

Cosa ci aspetterà nel castello? Quali nuove avventure vivranno i nostri Randall e Andrea durante il loro secondo anno? Che ruolo inizierà ad avere Elenha nella storia?

Preparatevi..un nuovo professore, nuovi accadimenti, un nuovo anno, pericoli che girano per la scuola, nuove avventure stanno per arrivare!

 

Saluti ^.^

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: LostEcho24