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Autore: TittiGranger    10/06/2008    15 recensioni
Una delle cose che Ginny Weasley aveva sempre odiato, era essere svegliata nel bel mezzo della notte. Una volta sveglia , infatti, avrebbe impiegato ore per riaddormentarsi. Ecco perché, quando qualcuno all’una e mezza di notte aveva suonato alla porta del suo appartamento, aveva pensato che si trattasse di un incubo. Sperava si trattasse di un incubo.
Genere: Generale, Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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DLIN DLON, DLIN DLON, DLIN DLON

DLIN DLON, DLIN DLON, DLIN DLON.

 

-         Qualcuno sta suonando alla porta. – disse Harry tranquillamente, alzando lo sguardo dal giornale che stava leggendo.

-         Più che altro, direi che qualcuno sta tentando di far scoppiare il campanello! – disse Ginny, andando ad aprire, visto che Harry sembrava non avere nessuna intenzione di alzarsi.

 

DLIN DLON, DLIN DLON…

-         Eccomi, eccomi! – disse Ginny, un po’ seccata, spalancando la porta - Hermione…

-         Ciao, Gin! – disse Hermione, mettendosi una ciocca di capelli dietro le orecchie – Scusa se piombo qua all’improvviso… ma devo parlare con Ron…

 

Harry, che nel frattempo si era deciso a schiodare il sedere dal divano, era subito accorso a salutare l’amica.

-         Ron non è qui, Herm.- le disse Harry, facendola entrare.

-         Ah, no? – fece lei sorpresa, guardando Ginny.

-         No – rispose la rossa, scotendo la testa – E’ tornato alla Tana.

-         Alla Tana? – ripeté Hermione, sbalordita.

-         Già.. dopo che voi… insomma… avete rotto… è voluto tornare là. – spiegò Harry, imbarazzato.

-         Capisco. – disse Hermione, abbassando lo sguardo – Non me lo aveva detto…

 

Ci fu un attimo di silenzio. Nessuno sapeva cosa dire.

-         Vabbè… allora provo a cercarlo lì. – disse seria. – Ci sentiamo presto…

 

E detto questo, girò su se stessa e sparì.

-         Allora? – disse Harry, chiudendo la porta – Come l’hai vista?

-         Non lo so, Harry… - rispose Ginny, sospirando – Non lo so…

 

 

Era solo da una settimana che Hermione non tornava alla Tana. Ma le era sembrata un’eternità.

Ormai la considerava quasi come casa sua.

Si può dire che anche Molly ed Arthur erano stati un po’ come due genitori per lei… Anzi, fino a poco tempo prima era sicura che sarebbero diventati i suoi suoceri…

 

Bussò alla porta. Di solito non lo faceva, entrava e basta.

Ma stavolta era diverso.

Andò Molly ad aprire. Non appena la Signora Weasley se la trovò davanti, la tirò a se stringendola forte, senza neanche darle il tempo di salutarla.

 

-         Hermione, cara… - disse, sciogliendo l’abbraccio e soffiandosi il naso con un fazzoletto che teneva in tasca – Che piacere rivederti!

-         Anche io sono contenta, Signora Weasley… volevo parlare con Ron. E’ in casa?

-         Certo, cara. E’ su in camera sua – disse Molly, preoccupata. – Sarà contento di vederti…

Hermione rispose con un mezzo sorriso e salì al piano superiore.

 

Si fermò di fronte alla porta della stanza. Sapeva che la sua decisione avrebbe cambiato la vita di entrambi, ma non poteva fare altrimenti…

Bussò.

-         Ma’, non ho fame – rispose lui, da dentro.

Lei a quel punto entrò.

 

Ron stava seduto sul davanzale della finestra a fare dei giochetti con la bacchetta. Hermione sorrise appena: glieli aveva insegnati lei un pomeriggio dell’estate precedente…

-         Devi ruotare il polso dall’altro lato… - lo corresse lei.

 

Ron sobbalzò.

-         Hermione! – esclamò, saltando giù dal davanzale – Pensavo fossi… lascia stare… vieni entra!

Hermione si fece avanti, guardandosi intorno. La stanza era stranamente in ordine… strano, solitamente Ron lasciava ogni cosa in giro.

 

Rimasero per un po’ in silenzio. Hermione guardava un punto indistinto del pavimento; Ron era sull’orlo del collasso nervoso.

 

-         Ron… è ora di smetterla con questa storia. – disse all’improvviso Hermione.

A Ron per poco non venne un colpo.

-         Mione, ti prego! – riuscì a biascicare – Lo so che è tutta colpa mia, ma…

 

-         Certo che è colpa tua, Ron! – disse lei tristemente – Perché sei un immaturo, insensibile idiota!

A  Ron cominciava a girare la testa. Ecco, allora era finita davvero. Fine. The end. Caput.

Voleva dire qualcosa. Ma temeva che se avesse aperto la bocca avrebbe finito per vomitare.

 

-         E sai qual è la cosa che più mi fa arrabbiare, Ron? – continuò Hermione. Lui si limitò a scuotere la testa – E’ che nonostante questo… non riesco a non essere innamorata di te!

 

Ron ci mise parecchi minuti per assimilare quella frase.

Non riesco a smettere di essere innamorata di te…

Ma allora…

 

Si voltò di scatto verso di lei. Senza dire niente le afferrò le mani e iniziò a baciargliele.

-         Non puoi neanche immaginare quanto ti amo… - disse Ron, prendendole il viso tra le mani e baciandoglielo ovunque – Ti giuro che non farò più danni… te lo prometto, Mione. Sei la cosa più bella che mi sia capitata in tutta la vita, non voglio rischiare ancora di perderti…

 

Stavolta fu lei a zittirlo. Gli mise un dito sulla bocca, accarezzandogli dolcemente le labbra. Ron la guardava come se fosse una dea. Hermione avvicinò la bocca a quella di lui e lo baciò delicatamente.

 

Lui non aspettava altro. La prese per i fianchi, sollevandola di peso, mentre lei, ridendo gli avvolgeva le braccia al collo.

-         Stasera andiamo fuori a cena… dobbiamo festeggiare!- disse lui, baciandole il collo.

-         Sbaglio o avevi detto di non avere fame? – fece lei, scostandosi leggermente.

 

Ron le rivolse uno sguardo malizioso – Bè… diciamo che mi hai fatto tornare tutto l’appetito…

 

 

Due mesi dopo…

 

Giovedì pomeriggio. Hermione aveva mezza giornata libera, così aveva detto a Ginny di raggiungerla a casa per pranzo, visto che anche la rossa quel giorno non doveva lavorare.

 

-         Allora? Come procede fra voi? – chiese Ginny, mentre sparecchiavano la tavola.

Hermione sospirò – Va tutto a meraviglia! Entro certi limiti, considerando che il soggetto in questione è Ron… le litigate sicuro non mancano!

 

Qualcuno, in quel momento suonò alla porta.

Hermione si affrettò ad andare ad aprire, immaginando già chi potesse essere.

Come sempre, aveva indovinato: un ragazzo con un’uniforme azzurra le sorrideva dall’altro lato della porta.

 

-         Signorina Granger, le mandano questi. – disse il ragazzo porgendole un piccolo mazzolino di gigli bianchi.

-         La ringrazio, arrivederci.

 

Hermione chiuse la porta sorridendo. Adesso il problema era trovare un posto dove metterli.

Da quando erano tornati insieme, Ron non lasciava passare un giorno senza mandarle un mazzolino di gigli.

 

Vedendola tornare con i fiori in mano, Ginny incrociò le braccia e disse: - Cos’ha da farsi perdonare, adesso?

Hermione sorrise – Niente… assolutamente niente…

 

 

 

E così… eccoci giunti al capolinea! Se vi devo dire la verità mi dispiace che sia finita…^____^

Ma… non vi libererete tanto facilmente di me! Ho appena finito di scrivere il primo capitolo di un’altra ficcy, intitolata “Rimedi alla Weasley”… penso di postarla entro domani, devo solo dargli una ritoccatina… se vi andasse di leggerla, mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate!

 

Tornando a noi, GRAZIE a coloro che hanno recensito il nono chap:

Padfoot_07

Loreulia

Elly

Potterfanlalla17

Hermione_06

Beal95

Felpa_fan

Ninny

Viggy15

Dubhe25

Ginny_potter94

Tayuya_herm ( e I suoi killer XD)

 

GRAZIE DI CUORE per avermi fatto compagnia in tutto questo tempo!

Alla prossima, Titti!

   
 
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