Fanfic su artisti musicali > Eminem
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Autore: olly_shady    31/01/2014    1 recensioni
Bisogna aspettare per vedere come tutto va a finire, a volte per veder cambiare la propria vita basta così poco: un sorriso, un gesto, un bacio di prima mattina, una persona.
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A casa stavo volando,ero sola e deliziosamente indolenzita. Ho mangiato poco e sono andata a dormire. Dopo poco mi sono alzata e mi sono resa conto che non ero andata all'appuntamento con il mio professore. Il mattino seguente dovevo chiamarlo e chiedergli scusa. Quella notte dormo nuovamente male. A colazione chiamo la mia amica e il professore. Scopro che qualcuno aveva spostato quell'incontro. << Mary, ti devo raccontare un cosa assolutamente fantastica e impens... >> << Cosa e a chi devi raccontare cosa? >> era Marshall << Ti richiamo dopo. Ti voglio bene.> > sorrido e mi rendo conto che non so come comportarmi in quella situazione. Metto il telefono sul bancone da lavoro cercando di prendere tempo. << Ehmm ... niente. >> fa un passo verso di me << Mmmh! >> è ancora più vicino . Sento le sue mani sui fianchi e mi bacia il collo. Sento un fremito delizioso al ventre. Con due dita percorre dal collo alla fine della spalla. Sotto le sue dita la mia pelle brucia. << Sono venuto a salutarti. Vado a New York una settimana. >> mi gira e mi guarda negli occhi, accarezza con due dita il mio viso e mi da un bacio passionale. << Ci vediamo. >> dico. Ho il respiro affannato << Ciao. >> esce senza guardare indietro. " Non devi andare allo studio questi giorni. Ricorda l'incontro con il tuo professore ". Leggo velocemente questo messaggio e mi precipito sotto la doccia. Era lui quindi ad annullarlo il giorno prima. << Salve professore! >> sono tranquilla e rilassata, ho dormito fino a tardi. << Buongiorno signorina Holme. >> quelle parole mi ricordano il pomeriggio prima. << Sta bene? Non la vedo in gran forma. Comunque, ho parlato con quel mio amico e gli ho detto che sei stata una delle migliori studentesse. Domani hai un appuntamento e sarà il tuo primo giorno di prova. >> sorrido << Gentilissimo, le sono veramente grata. >> mi stringe la mano << In bocca al lupo per tutto. >> lo saluto e torno a casa. Adoravo quell'uomo e lui me, mi aveva aiutata molto negli ultimi 5 anni e gli ero grata. Quel pomeriggio vedo la mia amica e le racconto tutto. Mi abbraccia e usciamo a fare una passeggiata perché lo shopping non me lo potevo permettere e Mary non voleva mettermi a disagio. Rimane a casa con me. << Olly ti devo dare un brutta notizia. >> sono preoccupata << è successo qualcosa? >> scuote la testa << Mi hanno offerto un lavoro a Los Angeles, parto dopodomani. >> sono sbalordita e contenta per lei e non riuscivo a capire perché questa notizia era brutta << è bellissimo! >> abbassa lo sguardo << Non ti posso più aiutare con la spese per la casa. >> ecco perché si stava preoccupando. << Non ti preoccupare, ci riuscirò. Se domani supero questa prova, forse mi offrono un lavoro qui, poi allo studio e magari riesco ad arrotondare un po' trovando qualche lavoretto.>> lei sorride << Sei una piccola eroina. >> mi abbraccia e la aiuto a mettere nelle valige la sua roba. Sono agitata, la mia amica parte e questo incontro in ospedale mi preoccupa. << Salve signorina Holme. >> un dottore molto giovane e sorridente mi viene incontro. << Venga di qui. >> mi fa accomodare in un ufficio, parliamo di come si sarebbe svolta quella giornata e della mia preparazione. Per fortuna riesce a mettermi a mio agio e do il meglio di me. Alla fine della giornata sono stanca. << Entro dopodomani le arriverà una busta che la informerà se è stata accettata. >> gli stringo la mano ed esco fiduciosa. La notte la passo in bianco, la mattina seguente dovevo salutare la mia amica, ero agitata e triste, << Ciao, ci vediamo fra un paio di mesi. >> ci abbracciamo e lei va ad imbarcarsi. Guardo un po' di aerei e persone, poi esco e vado a prendere il treno. Quella giornata la passo a letto, non mangio neanche. La mia amica mi chiama e mi dice che era arrivata e stava bene. Ho chiuso in fretta quella telefonata faceva troppo male. Spero che tu sita bene. " Torno fra 3 giorni ". È un messaggio di Marshall ma non rispondo, non mi andava. Al mattino sono andata a correre e quando sono tornata, nella buca della posta c'era una busta, la apro e leggo velocemente. "Signorina Holme, siamo lieti di informarla che lei ha superato nei migliori dei modi le prove. La invitiamo a presentarsi lunedì e iniziare il suo lavoro con il nostro team. Distinti saluti. " Leggo quelle poche frasi un bel po' di volte ero incredula e felicissima. Era mercoledì, quattro giorni e iniziavo quello che volevo fare già da piccolina, il mio sogno stava diventando realtà e poi domenica tornava Marshall con il quale dovevo assolutamente parale. Dovevo chiedergli se potevo o no lavorare nello studio. Inizialmente in ospedale lavoravo solo 4 ore, quindi tempo per lo studio ce l'avevo eccome. L'aereo di Marshall era appena atterrato e mi aveva mandato un messaggio che aveva voglia di me e che veniva a farmi una visita. Mi sistemo un pochino e lo aspetto con ansia. Era bello da fare male ed era nel mio salotto a fissarmi in modo poco innocente. << Ciao! >> lo saluto e lui si avvicina e mi bacia con foga. Mi toglie la maglia e stuzzica un capezzolo da sopra il reggiseno, mi bacia il collo e cerco di allontanarlo. << Parliamo dopo. >> il tutto succede nuovamente in modo molto animalesco e il bisogno carnale cresceva ogni secondo. Siamo nel mio letto. << Senti, ho trovato lavoro come fisioterapista e non so se ... beh, insomma continuare a lavorare anche nello studio. Inizialmente sono solo 4 ore quindi … >> lui mi sorride e mi bacia nuovamente il collo eccitatissimo sopra di me << Parlerò con Paul, ora zitta ho voglia di te! >> lo rifacciamo allo stesso modo animalesco di prima. Lunedì mattina mi presento in ospedale puntuale, lavoro poco e il tempo passa in fretta. Uscita da lì corro allo studio e vedo 50 fuori sulle scale che mi saluta. Stava scrivendo un pezzo. Paul, Dre e Marshall mi guardano eccitati. << Marshall ci ha detto che, hai trovato lavoro in ospedale, com'è andato? >> sorrido << Benissimo. >> mi abbracciano tutti e tre insieme e gli altri si congratulano con me. << Nessun problema Olivia, vai tranquilla. >> sono entusiasta. Questi due lavori mi aiutano ad arrotondare, ma non sapevo se mi aiutavano ad arrivare a fine mese.
  
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