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Autore: holls    11/06/2008    5 recensioni
“Grazie!”. Dietro di me odo una voce femminile, pare quasi di una bambina.
Mi volto per risponderle “Non c’è di---“
Non c’è nessuno.
Silenzio.
La stazione è vuota!
“Chi ha parlato?!”
Genere: Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi guardo a destra, a sinistra, in alto: niente.

No. Non è tutto immobile.

Una…mano? Sta tirando appena la mia maglietta.

Non senza un po’ di timore abbasso lo sguardo.

“Grazie!”

La voce proviene proprio da una bambina… un po’… pallida.

Deglutisco a fatica, dopodiché cerco di tirar fuori il mio sorriso migliore. Anche lei fa lo stesso, e mi sorride insieme a due grandi occhi celesti e visibilmente felici.

“Hai ritrovato il mio foulard! Grazie!”.

Sicuramente è solo la mia immaginazione, la tensione che mi sta giocando brutti scherzi. La bambina… non ha piedi! Non ha… gambe? O meglio… le ha ma sono… pallide! Non è troppo pallida questa bambina? Forse non si sente bene.

“Sicura di sentirti bene?”. Per accertarmene le pongo una mano sulla fronte.

“AAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!”

O MIO DIO!

È… È FREDDA COME IL MARMO!

Tento di buttarmi il più lontano possibile da lei, e le lancio il foulard per liberarmene. Non voglio che si avvicini!

“STAI LONTANA! NON TI AVVICINARE!”

Cammino a gambero tentando di indietreggiare, col respiro trafelato. Devo controllare cosa fa!

Ma una visione di insieme mi restituisce la realtà.

La bambina non ha gambe, no. E non ha piedi, no. È pallida come…

Un fantasma!

Mi guardo intorno cercando una via di fuga.

Sposto di nuovo lo sguardo sul fantasma: bene, è ancora lì ferma.

Guardo speranzoso l’uscita della metro, e il mio sguardo cade distratto sul tabellone orario: 3 minuti.

Accidenti, così la perderò! E dopo non so se ci sono altre corse!

Mi do una botta in testa. Ma a cosa penso in un momento del genere? Adesso la mia priorità è salvarmi la pelle!

Osservo nuovamente l’uscita della metro. Osservo la posizione della bambina, che mi guarda con occhi vitrei. Calcolo col mio 4 di sempre a matematica la distanza tra la bambina e la via di salvezza. Ce la posso fare!

Al mio 3!

1…

2…

3!

Mannaggia, le gambe mi tremano! Non posso continuare così! Devo farmi coraggio!

La bambina è ancora lì, ferma, immobile. Anche il suo sguardo è fisso, ma non so per quanto ancora deciderà di non farmi del male. Potrebbe essere lo spirito di una bambina brutalmente uccisa che cerca vendetta nei vivi! E NON posso essere io la sua vittima! Insomma, ho ancora 25 anni, ho una vita davanti!

Devo a tutti costi uscire da qui. Devo riprovarci.

E riproviamo.

Al mio 3 (parte seconda)!

1…

2…

*SNIFF*

Non faccio in tempo a pronunciare mentalmente il numero 3, che sento la bimba singhiozzare.

I pensieri nella mia testa si aggrovigliano. Cosa dovrei fare? Fuggire? O cercare di capire cos’ha la bambina?

“Ti prego…*sniff* non avere paura!”

Il pianto della bimba si fa ancora più accentuato.

Che stupido che sono.

Come ho potuto pensare anche solo per un momento che quella bambina volesse uccidermi? Insomma è… è una bambina! Ok, è un fantasma… è terrificante ma… non può essere cattivo.

Rimango col corpo piantato sul pavimento, ho troppa paura che mi impedisce di muovermi.

Allungo però una gamba, nel tentativo di avvicinarmi a piccoli passi furtivi verso la bambina.

“Non… non avere paura!”

La bambina si asciuga gli occhi arrossati, tirando ancora in su col naso.

“Non… non ho paura…”

No, me la sto solo facendo addosso!

“Po-potresti ridarmi il mio foulard?”

La guardo un momento smarrito: non glielo avevo lanciato prima? C’è da dire che in quel momento ero talmente spaventato che non ho ben chiari gli avvenimenti.

Mi guardo indosso e poi lo scorgo: il piccolo foulard rosso è finito non so come sul mio braccio sinistro. Lo afferro e glielo porgo nel modo più gentile che posso. Le tendo la mano, e lei lo prende: il contatto tra le nostre mani è qualcosa di molto strano.

Un momento.

Contatto?

Ma i fantasmi non dovrebbero essere… spiriti? Voglio dire, entità oltrepassabili? Perché questa bambina è possibile toccarla, come se fosse un corpo materiale?

Decido di cercare una risposta alle mie domande.

Un frastuono enorme passa alla mia sinistra, quasi come un razzo in partenza. Si sente un terribile riscontro dopodiché, così come fulmineo era arrivato, fulmineo sparisce.

Fantastico, avevo appena perso la -forse- ultima corsa della linea 2. Non si era nemmeno fermata! Strano. E se qualcuno doveva scendere? Forse era vuota.

“Chi sei?”

La voce bianca della bambina mi riporta alla realtà. Il suo tono pare piuttosto allegro e sorpreso. Penso abbia capito che non ho intenzione di scappare da lei, tantomeno di farle del male (anche perché in quanto spirito, mi sembra poco probabile).

“Mi chiamo… Adam”

“Che bel nome signor Adam!”

La bambina adesso non piange più. Anzi, sembra felice di aver incontrato qualcuno. Dev’essere molto sola…

“Io invece sono Lily. Questo foulard è mio!”

Mi mostra la parte del foulard dove è ricamato il suo nome.

“Tu…ehm…sei un fantasma?”

Anche se siamo quasi alla stessa altezza, la bimba si siede davanti a me. Non so come, ma la sagoma delle sue gambe sembra ora più definita. Forse è qualcosa che può controllare lei.

“Non proprio…sono un semi-fantasma”

“E cioè?”

“Tanti anni fa ho avuto un brutto incidente…proprio qui, in questa stazione. Ma c’è un pensiero che mi tormenta da tanti tanti anni, ed è per questo che non posso andarmene. Non posso stare né con la mia mamma, sulla terra, né lassù, con i miei cari nonni. Sono intrappolata qui, non posso neanche uscire dalla stazione!”

Ascolto le parole della bambina, attento. In qualche modo, quell’anima in pena mi colpisce. Una bambina costretta a restare per tutta la vita, qui, da sola. Da sola perché il suo passato non le permette di andarsene… e perché sua madre non verrà mai più in questo luogo. Forse il dolore per la perdita della figlia è troppo forte, così tanto che non vuole tornare qui…

“So cosa sta pensando, signor Adam. Lei pensa che la mia mamma non tornerà qui perché è triste, vero? Invece non è così.”

Il suo volto si rabbuia. Ma cosa significa? È ovvio che sua madre sarà addolorata… ha perso una figlia, perlopiù così piccola! Come può pensare, questa bambina, che il motivo non sia quello?

“…La mia mamma mi odia.”

Una vocina flebile emette queste parole. Non capisco. Come può essere?

   
 
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