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Autore: lilyblack23    01/02/2014    1 recensioni
La vide immobilizzarsi per la sorpresa, combattuta dall'istinto di ritrarsi, ma non si mosse di un centimetro.
-Giusto, perché lei è la santa che ha salvato il mondo magico, ed io il bastardo peccatore che lo ha corrotto.E i santi non si alleano con i peccatori, ma restano a guardarli dal loro podio di magnificenza mentre si consumano nel fuoco delle loro colpe.-
Genere: Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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                                                                                                                                     Sinners and saints



Put an ocean and a river between everybody else
Between everything, yourself and home
Put an ocean a river between everything, yourself and home

 The National, England.






Quell’espressione non le piaceva per niente.
Sapeva fin troppo bene che quando le sopracciglia di Harry si aggrottavano su quei suoi occhioni verdi, che in quel particolare momento la scrutavano con cautela e panico, come se fosse sul punto di andare a fuoco da un momento all’altro, e la bocca si stringeva in quella che voleva essere una smorfia di costernazione ma era molto più simile a quella di un tizio che ha passato tutta la notte a scolarsi un intero barilotto di pozione polisucco o ad ingozzarsi con pasticche vomitose, non c’era assolutamente nulla di buono all’orizzonte.
-    Hermiome..-cominciò
-    Suppongo che non mi dirai che adesso potrò finalmente partire e godermi le vacanze, vero Harry?-lo interruppe lei, con tono scherzoso, e accennando un sorriso.
L’effetto immediato furono le spalle liberate dalla morsa della tensione, lo vide infatti assumere una posizione più  rilassata, ed  era un piccolo sospiro di sollievo quello che aveva sentito?
-In realtà era tutto pronto, e se le cose fossero andate come avrebbero dovuto, adesso magari  eri già partita per la Scozia in circostanze diverse e..-
-Aspetta  mi stai dicendo che devo partire per la Scozia?- lo interruppe di nuovo, sorpresa.
-Non è così semplice- si affrettò ad aggiungere lui alzando le mani e  scuotendo la testa.
Perché c’era  forse qualcosa che lo era stato in quegli ultimi cinque anni? Pensò lei.
O magari negli ultimi ventidue?
Aveva sempre pensato che la guerra fosse la parte difficile. Combattere, cercare di vincere la paura, aggrapparsi alla razionalità per sopravvivere.
Poi  lentamente, quotidianamente, aveva scoperto con una disarmante semplicità che ricostruire, tornare a vivere, che lei aveva sempre liquidato come la parte più semplice, era in realtà più duro di quanto si aspettasse.
La guerra non si era portava viva solo le persone che aveva amato, Silente, Fred, Tonks, Lupin, ma una parte di lei, l’aveva defraudata di qualcosa che non riusciva a capire cosa fosse.
All’inizio aveva creduto che fosse la normalità, ecco perché non appena la situazione sembrava essersi ristabilita, era tornata ad Hogwarts, aveva completato il suo ciclo di studi.
Ma anche la vita ad Hogwarts, senza Ron ed Harry, non era stata più la stessa, sentiva che mancava qualcosa, non solo attorno a lei, ma anche dentro di lei.
E l’unico modo che conosceva per colmare il vuoto era sempre e solo quello: studiare.
Ecco perché si era gettata a capofitto nei libri, cercando la salvezza tra le righe delle loro pagine, ma tutto ciò che aveva trovato le era bastato soltanto per superare brillantemente i M.A.G.O, ma della salvezza non sembrava essercene traccia.
Ma lei era sempre stata determinata, un modo gentile e pulito di dire ostinata e testarda, e non si era certo persa d’animo.
Se non l’aveva trovata, era perché di sicuro aveva cercato nei libri sbagliati.
Aveva provato in quelli che le avevano permesso di diventare un Auror, tornando a condividere giornate ed avventure con Harry e Ron, ma neanche lì aveva racimolato granché, se non un rapporto con Ron sempre più incrinato che aveva portato alla rottura, e una distanza che sentiva crescere maggiormente con l’amico di una vita.
Per questo aveva chiesto quel congedo temporaneo.
Per mettere quanta più distanza fosse possibile tra lei e una realtà che proprio non sembrava volerne sapere di   tornare alla normalità.
 E ovviamente il destino l’aveva accontentata, eccole infatti dinanzi l’ennesimo problema che la tratteneva lì, contro la sua volontà.
Attese pazientemente che Harry spiegasse.
-Ricordi che qualche mese fa si presentò da noi una signora, Annie mi sembra di ricordare il suo nome, terrorizzata, che era assolutamente convinta di aver visto Yaxley aggirarsi a Notturn Alley?E ..-
-Così come noi eravamo assolutamente convinti che si fosse sbagliata, perché Yaxley è morto nella battaglia.- di nuovo ,lei lo interruppe con quel tono ragionevole che mascherava una certa nota di impazienza, come di chi ripete per l’ennesima volta una verità indiscutibilmente banale.
Questa volta Harry non ebbe la premura di nascondere la stizza per l’ennesima interruzione quando rispose
-Sì Hermione ma non possiamo esserne sicuri, non abbiamo mai trovato il suo corpo. E- alzò la voce prima che la sua bocca aperta pronta a controbattere potesse emettere suono -  da allora abbiamo avuto segnalazioni sempre più frequenti. Secondo alcune informazioni si nasconderebbe nel South Ayrshire insieme a qualche superstite che noi credevamo morto. Anche io pensavo che fossero solo voci, finché una fonte che direi possiamo considerare attendibile, non ha confermato i sospetti-
-Che fonte? Chi?Come?Dove?- lo assalì, affamata di saperne di più.
Ma lo vide limitarsi ad alzare le mani e a scuotere la testa con rassegnazione.
-Vedrai.-




                                           ********


Non aveva un’espressione particolarmente contenta.
O particolarmente disgustata.
Più che altro sembrava scioccata.
San Potter ti ha accennato il prezzo della mia collaborazione” pensò, sogghignando.
Poi però quando vide quella scintilla di rabbia nel suo sguardo, poco prima di riprendere il controllo, ritenne che fosse meglio smetterla, e restare vigili, senza darlo troppo a vedere.
Perché era della Mezzosangue che si trattava, era capacissima di schiantarti all’improvviso, dopo aver detto che il tempo fuori era particolarmente uggioso.
Sapeva essere imprevedibile, e per questo poteva essere potenzialmente pericolosa.
Sostenne annoiato il suo sguardo mentre si sedeva esattamente dinanzi a lui, incrociava le mani sul tavolo, e lo fissava negli occhi, quasi sperasse di strappare direttamente da lì le risposte che cercava.
Ma non avrebbe cavato un bel niente, perché il suo sguardo, come al solito era gelido, indecifrabile.
Era cambiata dall’ultima volta che l’aveva vista.
Era dimagrita, sembrava avere l’aria stanca così come suggerivano le occhiaie che le tiravano lo sguardo, ed ebbe l’irrazionale ed irrefrenabile impulso di chiederle “ A cosa pensi la notte, quando non riesci a dormire, mezzosangue? Chi o cosa affolla i tuoi incubi?” invece serrò  così forte le labbra che pareva volesse cementificarle, non si sa mai qualche cazzata potesse essere sputata fuori.
Si studiarono reciprocamente per un tempo che non riuscì a quantificare –secondi?minuti?ore?- perché inutilmente tentava di scoprire l’oscura ragione per cui all’improvviso quella cascata di riccioli castani—erano morbidi come seta tra le dita?- che incorniciava la linea sinuosa del volto, del collo, lo ipnotizzasse così tanto, così come quei grandi occhi nocciola che sentiva bruciare addosso con aria di sfida, o il sorriso sicuro accennato dalle labbra che dovevano  avere la stessa freschezza di una rosa baciata dalla rugiada, e per poco lo stupore non incrinò la maschera di indifferenza sapientemente vestita quando un pensiero semplice e scioccante gli dardeggiò nella mente, improvvisamente: perché per quanto gli costasse ammetterlo, lui la trovava bella.
E quel pensiero come molla si tirò dietro un ricordo, sfocato, della sua infanzia, quando sua madre più e più volte gli sussurrava all’orecchio: “Lo imparerai presto, tesoro mio. Non esiste di per sé la bellezza, Draco. Esiste solo negli occhi di chi guarda.”
No.
Basta così.
Doveva porre fine alle elucubrazioni, per questo spostò lo sguardo in punto indefinito oltre la sua spalla e spezzando il silenzio,esclamò sardonico:
- Se avessi saputo che bastava cosi poco per farti zittire, mi sarei risparmiato anni di insulti.-
            - Perché?-chiese lei, la voce nitida e diffidente, gli occhi ancora puntati sulla sua figura.
Sapeva benissimo a cosa faceva riferimento, ma non poteva darle la soddisfazione della consapevolezza che le loro menti correvano sullo stesso binario. Non ancora perlomeno.
-    Una domanda più chiara e articolata non potevi porla, mezzosangue. E queste sarebbero le tue  famose doti di eloquenza?-
Ma lei  sembrò ignorare la provocazione, sciolse invece le mani, si appoggiò allo schienale della sedia, e la diffidenza  ancora lì, nella sua espressione.
- Perché hai scelto me?-
- Perché se devo correre dei rischi  e andare all’inferno, almeno pretendo che qualcuno mi copra le spalle. E nella vostra comica combriccola tu sei l’unica che sa tenere una bacchetta in mano.-
- Mi..mi stai dicendo in un modo del tutto contorto che riconosci la mia bravura negli incantesimi? Aspetta..era un complimento implicito quello?-
Per poco non cadeva dalla sedia.
- Non ti allargare, ho detto tenere, non usare.-
- Giusto, dimenticavo che tu sei Malfoy-  e si concesse un piccolo sorriso amaro.
-Vedi di non dimenticarlo più allora.- e con il gelo della sua voce calò di nuovo il silenzio tra loro.
La vide chiudere gli occhi, e massaggiarsi la tempia con la punta delle dita, mentre l’indecisione  le consumava volto.
Avanti, Mezzosangue. Tu sai cosa devi fare.
Era fin troppo consapevole che non c’era niente a cui potesse appellarsi affinché capisse che quella, forse per una volta, non era solo la cosa giusta da fare, ma soprattutto l’occasione mancante che  tanto freneticamente cercava.
Perché c’erano anni di silenzi, rancori, umiliazioni, ed insulti che si frapponevano come una linea di demarcazione tra loro.
Ma se ad Hogwarts, l’ultimo anno, aveva intravisto giusto, sarebbe bastato quel passo perché entrambi fossero ad infinitesima distanza dal bordo.
Poi finalmente aprì gli occhi, prese un profondo respiro e avvicinandosi al bordo del tavolo, con voce nitida
           -Non mi fido- disse
          -Non devi.-
         -Beh non vedo come possa collaborare con qualcuno mentre mi preoccupo se questo qualcuno mi  pugnalerà alle spalle o meno.-
         -Benvenuta nel mio mondo, mezzosangue- proferì in tono sarcastico, allargando impercettibilmente le braccia un gesto teatrale.
Hermione per tutta risposta lo fulminò con lo sguardo, e replicò gelidamente
-Non ci trovo nulla di divertente-
-La mezzosangue non ci trova nulla di divertente- sussurrò flebile, tanto da chiedersi se lei lo avesse sentito, e subitaneamente allontanandosi dallo schienale della sedia, e appoggiando i gomiti su quel piccolo tavolinetto, si ritrovò a pochi centimetri dal suo viso.
La vide immobilizzarsi per la sorpresa, combattuta dall’istinto di ritrarsi, ma non si mosse di un centimetro.
-Giusto, perché lei è la santa che ha salvato il mondo magico, ed io il bastardo peccatore che ho la corrotto.
E i santi non si alleano con i peccatori, ma restano a guardarli dal loro podio di magnificenza mentre si consumano nel fuoco delle loro colpe.- una verità tagliente quasi come l’amarezza tangibile che conteneva,  quasi soffiate con la stessa delicatezza del vento.
Vide un riflesso strano nel suo sguardo, che non riuscì a decifrare, poco prima che alcuni secondi dopo gli rispondesse
-Non mi sembra che abbiamo altre alternative se vogliamo stanare il male.-
Se vogliamo cercare la redenzione.
Il lampo di un pensiero che scomparve  tra le pieghe del suo ghigno compiaciuto, e che lei non avrebbe conosciuto mai.



 Afraid of the house, stay the night with the sinners
Afraid of the house, stay the night with the sinners


The National, England.
                                             





Note dell'autrice.
Chiedo venia, sono terribilmente dispiaciuta per il ritardo mostruoso e imperdonabile con cui ho aggiornato ma a mia discolpa, se vale, posso dirvi che sto a malepna sopravvivendo con una famelica sessione invernale che prevede la bellezza di cinque esami, da dare tutti a marzo. Uscirò pazza, lo so. Ancor prima di aver terminato la mia creatura, che peccato.
Comunque bando alle ciance,  Annie è un personaggio di mia invenzione, non compare ovviamente nei romanzi della Rowling,cosi come mi pare di aver letto ( senon  sbaglio) dal sito ufficiale di Zia Row che il corpo di Yaxley non fu trovato dopo la battaglia. A che serve Yaxley? Mah..lo scoprirete! ;)
Ed in ultimo ma non meno importante, un grazie di cuore a tutte le persone che hanno inserito "Always" nelle seguite, o preferite, o chi ha lasciato un pensiero. La vostra gentilezza mi commuove e sprona a far meglio.
Non mi resta che augurarvi uno spelndido week end.









  
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